MAC

Il nuovo Museo d’Arte Contemporanea di Milano è un edificio dalla struttura verticale di cinque piani.
Procedendo verso l’alto, la struttura si sviluppa nella torsione di un volume a base quadrata che termina sulla sommità con una terrazza di forma circolare.
Questa evoluzione geometrica sull’asse verticale è ricca di richiami, che vanno dalla sezione aurea di Leonardo da Vinci, alla sfericità della volta celeste, fino al processo di evoluzione dell’arte stessa, che trae la sua bellezza dall’elemento dinamico della trasformazione, dalla sovrapposizione delle immagini, dal dinamismo che si osserva nel movimento da una figura geometrica all’altra.
Cinquemila metri quadrati di superficie espositiva coperta, distribuiti su cinque piani, di cui uno interrato; quasi settemila metri di spazi espositivi esterni, suddivisi tra il giardino, le terrazze ai piani (1600 mq) e la grande terrazza circolare sul tetto (1400 mq); cinque gallerie espositive, un bar/bistrot al piano terra, un ristorante al piano ammezzato affacciato sul parco, con una sala per 80 ospiti e un’ampia cucina per ospitare i catering; e poi, ancora, un laboratorio artigianale per l’allestimento delle mostre temporanee e un bookshop, oltre agli uffici di amministrazione dell’intero edificio.
Queste le caratteristiche principali di un progetto che consegnerà alla città un nuovo grande Museo, che già in fase progettuale si definisce non solo come semplice area espositiva, oltre che come opera d’arte in sé, ma anche come laboratorio aperto e punto d’incontro tra persone e culture.

L`eccellenza progettuale del nuovo Museo è rappresentata – oltre che dal suo aspetto estetico e funzionale – anche dalle tecnologie utilizzate. Il progetto architettonico, infatti, è stato sviluppato con l’obiettivo della maggiore compatibilità ambientale possibile, utilizzando materiali e tecniche costruttive all’avanguardia, con l’obiettivo di diventare un edificio a impatto zero, in linea con l’intero progetto CityLife.

Il principale obiettivo progettuale che Amministrazione comunale e progettisti intendevano raggiungere era quello di ottenere la maggiore flessibilità possibile per rispondere a tutte le esigenze, spesso oggi imprevedibili, di uno spazio dedicato all’arte contemporanea.
Per questo motivo le cinque gallerie si presentano nel nuovo progetto come ambienti unici, con un’altezza minima di 5 metri e mezzo, attrezzati con un complesso sistema di illuminazione e di climatizzazione che consente di ospitare qualunque tipo di esposizione, mantenendo nel contempo sempre “leggibile” al visitatore la linea progettuale portante della struttura: il quadrato che si trasforma in cerchio, nel passare dal basso verso l’alto.
Un grande cavedio, che parte dal piano terra, collega poi i quattro livelli del Museo, unendo fisicamente e visivamente, con i suoi 28 metri d’altezza, tutti gli ambienti dell’edificio. In questo modo, da un lato, si rende possibile l’esposizione di grandi opere dalle dimensioni “fuori scala”, garantendo il massimo della flessibilità per ogni elemento artistico che si voglia ospitare; dall’altro, sfruttando l’altezza dello spazio per creare una ventilazione naturale tra le gallerie, si abbatte il consumo energetico dell’intero edificio.

All’esterno l’edificio è caratterizzato da uno “Screen”, uno schermo esterno che avvolge tutto il museo facendo percepire la geometria da cui nasce lo spazio dell’architettura.
Lo “schermo” è formato da un insieme di lamelle in alluminio verniciato, color bronzo, che garantiscono anche un grande senso di leggerezza e luminosità all’edificio.

Lo spazio tra l’edificio e lo schermo esterno crea, sul lato sud, una serie di terrazze esterne di superficie variabile (per un totale complessivo di 1600 mq) che saranno utilizzate come spazio espositivo esterno, prevalentemente per sculture.

La copertura dell’edificio, di forma perfettamente circolare, è concepita come una vasta area espositiva esterna del Museo, come un “giardino delle sculture” di circa 1.400 mq, ricoperto solo parzialmente con una struttura mista acciaio/pannelli fotovoltaici in grado di aumentare l’efficienza energetica dell’edificio e di garantire, al tempo stesso, una certa protezione dagli agenti atmosferici.
Nel piano interrato è infine ricavato uno spazio espositivo di 700 mq destinato alla didattica.
Il nuovo Museo di Arte Contemporanea sarà facilmente accessibile con i mezzi pubblici. La nuova fermata “Tre Torri“ della linea M5, già in costruzione, e le stazioni esistenti di Amendola, sulla linea rossa M1, e Domodossola, sulla rete delle FNM, consentiranno a tutti i visitatori di arrivare al MAC senza usare la macchina.



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