Il Ponte sul Fiume Tordino

Il progetto dell’attraversamento sul fiume Tordino si colloca all’interno di un programma complessivo di interventi finalizzati alla realizzazione di un itinerario ciclabile, che dovrebbe collegare i comuni della dorsale litoranea nella provincia di Teramo.
Tale programma prende avvio dallo studio sul Corridoio Verde Adriatico, promosso dalle Province di Teramo, Pescara e Chieti in seguito ad intesa programmatica e successivo accordo operativo di programma, che ha avuto per oggetto sostanziale la “mobilità ecologica” lungo la costa abruzzese.
Il potenziamento della mobilità ecologica era visto come alternativa (ma anche come offerta complementare) alla mobilità tradizionale, sia in termini di alleggerimento del traffico locale di breve raggio, sia (e soprattutto) in termini di fruibilità turistica della costa.
In questo quadro, ovviamente, giocava un ruolo fondamentale la mobilità ciclistica; considerato infatti che l’obiettivo principale dello studio consisteva nel ricercare un elemento di collegamento tra le diverse aree verdi presenti sulla costa, questo elemento veniva individuato in un sistema lineare di connessione che a seconda dei tratti presentava le due tipologie di cui al primo comma dell’art. 2 della L.R. 72/99, ovvero “itinerari ciclabili urbani e/o extraurbani” e “itinerari ciclabili turistici”.
All’interno di questa suddivisione, lo studio preliminare individua tre ulteriori tipologie di mobilità ecologica lungo la costa, che (a seconda delle caratteristiche del territorio e delle esigenze progettuali) potevano essere:
– pista ciclabile urbana, eventualmente affiancata a linea di trasporto pubblico ecologico, per l’attraversamento delle aree più densamente urbanizzate
– passeggiata lungomare, in sede propria, percorribile a piedi, in bicicletta, su pattini, utilizzabile in ambiti turistici urbanizzati
– pista da trecking, realizzata in sede propria, con fondo adatto alla percorrenza a piedi, a cavallo ed in mountain bike.

Questo quadro di coerenza per le proposte di intervento in tema di mobilità ciclabile ha reso possibile l’avvio della fase successiva con la quale la Provincia di Teramo, i Comuni della costa e la Regione Abruzzo congiuntamente hanno predisposto un progetto complessivo per la realizzazione di un itinerario ciclabile lungo la dorsale adriatica della Provincia di Teramo; con l’obiettivo di favorire in parte il decongestionamento delle aree urbane e la fluidità del traffico veicolare sulla viabilità principale in riferimento al periodo estivo di maggiore afflusso turistico, consentire il collegamento con poli ad alto utilizzo nell’ambito della fruizione turistica del territorio, ed agevolare l’accessibilità di aree pedonalizzate di interesse turistico e/o naturalistico.
Una prima fase di ricognizione ha permesso di verificare cosa fosse presente sul territorio in termini di realizzazioni, di eventuali proposte progettuali o programmi riguardanti le piste ciclabili, e la loro conformità ai sensi del Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 30 novembre 1999 n°557 “Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”.
A tale monitoraggio è seguita l’ individuazione sulle cartografie del tracciato, in stretta collaborazione con i Comuni interessati, e degli attraversamenti fociali ancora da realizzare necessari per la messa a sistema delle piste, e determinato un quadro di priorità nella tempistica degli interventi.
La Provincia di Teramo, oltre a coordinare l’azione dei Comuni interessati, si occupa della progettazione e realizzazione degli attraversamenti fociali oltre alla loro gestione e manutenzione; mentre la realizzazione, l’adeguamento e gestione delle piste ciclabili sarà di competenza delle singole Amministrazioni Comunali sui cui territori sono collocate.
Gli attraversamenti individuati in considerazione della massimizzazione degli effetti positivi indotti dagli interventi rispetto agli obiettivi raggiungibili sono:
– attraversamento sul Fiume Tordino
– attraversamento sul Torrente Cerrano
– attraversamento sul Torrente Concio

L’intervento Holzbau
Il ponte ha una lunghezza di ml. 184.00 (il ponte in legno lamellare, ad oggi, più lungo al mondo è probabilmente quello sul fiume Glomma a Flisa in Norvegia di 181.5 ml – fonte Progetto & Pubblico rivista ufficiale OICE n.12 del febbraio 2004 -) ed è costituito da una struttura portante principale e secondaria in legno lamellare, materiale naturale che consente di ridurre al minimo l’impatto ambientale, poggiante su pile e spalle di cemento armato fondate su pali in c.a. dei diametro di 80 cm., spinti ad una profondità di circa ml. 20.

Le 11 campate di interasse pari a ml. 16.00 e i due sbalzi ciascuno di ml. 4.00 hanno un’altezza minima all’intradosso di ml. 4.00 circa sul letto dei fiume in modo da non alterare il regime idraulico del corso dei fiume, vista anche la considerevole larghezza dell’alveo stesso in corrispondenza delle opere che si andranno a realizzare.
Si tratta di un ponte di 3ª categoria (passerelle pedonali), che, oltre al peso proprio ed ai carichi permanenti, è idoneo a sopportare i seguenti carichi mobili:
– carico isolato da 1 t con impronta quadrata di lato 0.7 m
– carico della folla uniformemente ripartito in superficie pari a 0.4 t/m2.

Lo schema statico delle singole campate è quello della trave semplicemente appoggiata su saette in legno lamellare, il tutto irrigidito da un arco a tre cerniere.
La struttura secondaria è costituita da travi, sempre in legno lamellare, poste ad un interasse di 2.68 m, mentre la struttura terziaria è costituita da arcarecci posti ad un interasse di 0.58 m.
L’impalcato infine è costituito da tavole di lamellare di larice (sp. 6.3 cm) poste con una fuga di 1 cm, per una larghezza complessiva dell’impalcato di ml 3.80. Il controvento di falda è realizzato con tiranti in acciaio.
Il parapetto è formato da montanti, traversi e passamano in legno lamellare.
Nelle giunzioni e nei punti di contatto legno-legno si sono adottate soluzioni finalizzate ad aumentare la durabilità della struttura.

Il progetto prevede la realizzazione delle rampe di accesso al ponte con apporto di misto granulometrico e stabilizzato naturale, e la sistemazione delle arginature in corrispondenza delle due spalle destra e sinistra all’esterno dei setti di contenimento delle rampe in rilevato; si proteggerà, infine, il piede degli argini con l’apposizione di una mantellata flessibile di tipo “Reno” a tasche, fondata su scatolare 2x1x1.

E’ stata, inoltre prevista la realizzazione delle opere murarie (rampe) mediante blocchi in calcestruzzo “slittato” a due tonalità di colori compatibili con l’ambiente circostante.
La progettazione e la direzione dei Lavori dell’opera sono state eseguite dagli Ing. Dario Melozzi e Andrea Di Biagio e dai geometri Antonio Di Remigio, Rocco Di Giacomo e Emidio Degnitti dell’Amministrazione Provinciale di Teramo, con l’ausilio dell’arch. Giustino Vallese in qualità di consulente sul valore paesaggistico, esterno all’ente.

Per informazioni sui prodotti Holzbau:
www.holzbau.com



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