Ecoforum

Due le pelli di questa struttura, due le anime in gioco, due le funzioni.

Sperimentazione e realtà
Un dualismo armoniosamente oscillante tra la realtà già presente e radicata e la volontà di spezzare per poi unire.Spezzare la visione comune che costringe la concezione di una struttura come l’Ecoforum ad un ruolo predefinito, quello di headquarter, ampliandola al mondo dei servizi.Unire funzioni e servizi in un unico centro sinergico alla ricerca di un dialogo costante tra differenti funzioni ed attività.
L’Ecoforum rappresenta una sperimentazione che nasce appositamente per il contesto della Valle Seriana, per un centro che mostra tutta la sua forza produttiva ma che mantiene ancora il tradizionale impianto della zona industriale, sorta senza alcun legame con la città.
L’Ecoforum unisce quindi l’area cittadina all’area produttiva tramite un unico complesso che ospiterà uffici, servizi comunali, commerciali e negozi.

Struttura e sistema
Struttura e sistema, ancora una doppia anima che emerge da questo progetto.
Un’identità così complessa da portare alla definizione dell’Ecoforum quale sistema, luogo urbano.
Una volumetria importante, 19.000 m³ fuori terra, che emerge dalla minuta edilizia circostante.Una disposizione a coltello dell’edificio principale rispetto alla topografia che esalta la danza di riflessi in continuo movimento al seguito del trascorrere delle ore del giorno.
Un ponte quindi tra l’impianto architettonico creato dall’uomo negli anni passati e l’affascinante scenario montano circostante.
Un movimento infinito, dallo scorrere sui vetri di facciata dei raggi del sole con i loro disegni inaspettati all’andamento della struttura stessa, che sale e scende in un dinamismo definito dall’alternarsi di blocchi a 2, 3 e 5 piani. Architettura ed imprenditoriaUnità e moduli: ancora una coesistenza insolita ed interessante.
La tipologia di edificio risponde solitamente ad un’esigenza di accentramento delle realtà contenute, qui invece si unisce una funzione, la creazione di un polo servizi, ad una necessità, la suddivisione interna in diversi moduli e locali, dalle metrature differenti, per rispondere alle esigenze di un investimento immobiliare.
L’intero deve quindi essere frazionabile in maniera flessibile, in base a quelle che sono le esigenze del mercato.
Siamo quindi di fronte ad un incrocio tra architettura ed imprenditoria.
Una mescolanza garbata che non perde il proprio equilibrio nell’addentrarsi in una realtà già in sé duplice: Clusone, una cittadina importante ma comunque inserita in un contesto montano.
Architettura ed imprenditoria confluite in un unico progetto, senza prevalenze forzate dell’una sull’altra, alla ricerca di un obiettivo comune, di un risultato piacevolmente inserito e spendibile sul mercato pur nel virtuosismo delle sue forme e nel livello delle tecnologie adottate.

La tecnologia della doppia pelle
La progettazione di un intero sistema con facciate a doppia pelle richiede l’elaborazione di articolati modelli termodinamici e fluidodinamici, funzione di differenti variabili tra cui la latitudine, la posizione, l’orientamento e l’irraggiamento di ogni singolo fronte dell’edificio.
Le facciate a doppia pelle, costituite da due superfici in vetro separate da un’intercapedine in cui scorre l’aria, rappresenta oggi il miglior approccio a livello di ecologia e sostenibilità.
L’impegno richiesto è notevole fin dalla fase di progetto.
L’approccio al problema del risparmio energetico viene stravolto rispetto a quello adottato per sistemi ed involucri convenzionali.
La progettazione dev’essere integrata poiché l’efficienza energetica del sistema di facciata si lega direttamente all’impianto di climatizzazione nel suo complesso.
Il sistema energetico delle facciate a doppia pelle rappresenta una soluzione davvero interessante per il miglioramento delle prestazioni termiche ed architettoniche dell’involucro.
La creazione di un microclima interno e di una qualità dell’aria in circolo dentro all’edificio di qualità superiore rispetto ai normali involucri sono concrete dimostrazioni del livello evolutivo incarnato dal sistema di facciata adottato per l’Ecoforum.

Ricerca di armonia e volumetrie del complesso
La ricerca di una rotonda e piena armonia con l’ambiente circostante emerge particolarmente dalle scelte dei materiali e dei cromatismi.
I vetri montati sono tutti basso emissivi e la scelta degli infissi è derivata da uno studio cromatico alla ricerca di una simbiosi perfetta con il verde naturale dell’ambiente.
Lo studio cromatico si è esteso ai pannelli ciechi e ai tubi di sistema verniciati in modo da non interrompere la coerenza di gestione dei colori dell’Ecoforum: vetro, acciaio ed alluminio sono giocati sui toni del verde e la ripresa dei riflessi naturali aumenta l’effetto di immersione totale nell’aria tersa dei monti circostanti.
L’attenzione dedicata ad ogni dettaglio che ha caratterizzato il progetto intero ha condotto ad una ricerca anche in ambito di illuminazione.
Le facciate lunghe infatti presentano strip led inseriti nella doppia pelle con effetti di indeterminatezza rarefatta dal chiarore che ne deriva.
Sono stati poi predisposti fari agli angoli dell’edificio che disegnano e delineano nitidamente, in contrapposizione con le nebulose create dai led, i profili dell’edificio, proiettando, nel buio, la figura dell’Ecoforum sullo sfondo del monte.
Il silenzio assicurato dal sistema di involucri a doppia pelle garantisce un ottimo comfort abitativo interno, staccando ed isolando completamente chi si trova all’interno dai rumori presenti nella zona industriale.
Il complesso si distribuisce su 5 piani fuori terra e 2 interrati adibiti a box, parcheggi coperti e magazzini.
La superficie adibita ad uso uffici corrisponde a 4.100 m², mentre agli spazi commerciali sono dedicati 1.100 m².
I posti auto esterni sono 25e gli spazi comuni sono dotati di tutti i comfort.
La doppia pelle, espressione oggi dell’architettura e dell’ingegneria più avanzate, non costringe il progettista a realizzazioni sterili nella forma e nell’estetica.
Le tecniche costruttive si sposano con la libertà estetica nel momento in cui i ruoli sono ben definiti seppur perfettamente compenetrati: la tecnologia, la ricerca di soluzioni realizzative da un lato, la creatività progettuale dall’altro ed infine la capacità di vedere oltre il comune sentire, oltre i ruoli predefiniti di uno spazio.
Tre ruoli coperti da tre protagonisti che hanno creduto in questo progetto fin a portarlo a realizzazione: Stahlbau Pichler, Studio De8, Immobiliare Percassi.

Realizzazione struttura: Impresa Percassi
Progetto Strutturale: Ing.Danilo Barcella                  
Engineering strutture: Ing. – Stahlbau Pichler
Realizzazione facciate: Stahlbau Pichler
Progetto esecutivo facciate: Stahlbau Pichler
Engineering facciate vetrate: Ing Massimo Colombari – Stahlbau Pichler
Progetto Impianti: Sisthema Engineering S.r.l.
Realizzazione impianti elettrici: Emmedi S.r.l                    
Sistema costruttivo facciata: acciaio e vetro, sistema a doppia pelle



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