Crab, Hexagon e Flat House

La Crab House è una casa da mare sospesa su pilotis che si sviluppa in verticale per adattarsi alle limitate disponibilità di terreno su cui poggiarsi.
Fa parte di una trilogia di progetti pensati per Fire Island, New York – una striscia di sabbia lunghissima e strettissima.
Fire Island è un luogo architettonicamente interessante per questa tipologia di case, dove è ancora possibile trovare – dalla fondazione di questa comunita’ balneare alla fine del XIX sec. ad oggi – un’evidente stratificazione storica e sociale dell’evoluzione della casa da mare attraverso diversi periodi storici.
Le varie comunità dell’isola hanno quindi il privilegio di fare da vetrina a questo puzzle storico-stilistico, è quindi giusto contribuire con architetture contemporanee in risposta all’epoca in cui viviamo.
Il progetto, con questi presupposti, diviene terreno fertile per l’improvvisazione nello sforzo di rivisitare in chiave contemporanea ed eco-sostenibile una tipologia residenziale non urbana tipicamente americana, la casa da mare (ovvero la Beach House).
La Crab House, grazie appunto alla forma a granchio che si riflette sulla configurazione dei suoi pilotis, minimizza l’impronta sull’ambiente sottostante ed è una struttura eco-friendly che raggiunge alti livelli di efficienza energetica, e che utilizza una serie di materiali eco-sostenibili per la costruzione.
Sviluppata su più piani la “casa granchio” enfatizza l’importanza di spazi ricreativi per la socializzazione e l’intrattenimento grazie alla loggia posta al piano terra ed al tetto concepito come un vero e proprio solarium, senza però tralasciare necessari spazi all’aperto per il relax a stretto contatto con la natura.

Altre scelte progettuali sono la “Casa Esagonale” (Hexagon House) e la “Casa Piana” (Flat House).
La geometria della casa esagonale trae ispirazione dalle forme eccentriche delle case da mare progettate dall’architetto americano Andrew Geller nella seconda metà del secolo scorso.
Con le sue superfici finestrate drammaticamente angolate, l’enfasi è nel massimizzare il volume interno mantenendo la leggerezza dell’involucro all’esterno.
La “casa piana” esplora invece una planimetria che si sviluppa su un solo piano in elevazione, riadattando la pianta dell’American Cabin di Woodstock ad un design piu’ attinente al contesto architettonico di Fire Island.
In tutte queste soluzioni progettuali l’architettura si evolve verticalmente con il proposito di adattarsi alle dimensioni limitate del sito – un lotto di terreno di 15 x 25m circa -preservarne il verde esistente ed assolvere al regolamento edilizio locale in materia di alluvioni e uragani, che infliggono la zona e che prevedono le nuove edificazioni di essere elevate dal suolo.
L’area al di sotto della casa – spazio concepito come “loggia” – interagisce al piano terreno con il verde circostante, come luogo di sosta all’interno del giardino, senza ostruzioni di volumi.
La copertura piana dell’edificio è prevista a solarium, area ricreativa dove ospitare, contemplare il panorama circostante o semplicemente rilassarsi.
Essendo il committente del progetto un membro della commissione ambientale locale, è maggiormente giustificata la scelta di un design eco-sostenibile e deliberatamente “essenziale” in modo da evitare un qualsiasi spreco nell’ uso eccessivo di materiale.
Dove possibile sono è previsto l’utilizzo di materiali di riciclo o isolanti a favore del risparmio energetico.
La casa è infatti progettata con l’intento di assecondare criteri eco-sostenibili assumendo i principi standard di isolamento termale in modo da raggiungere l’obbiettivo desiderato (comfort termale a basso spreco di energia con l’ausilio di pannelli solari e fotovoltaici).
In una visione “green” queste case vogliono essere potenzialmente non invasive con l’obbiettivo di divenire edifici “zero-footprint”, ad impronta zero.
L’obbiettivo è anche quello di sviluppare una metodologia progettuale che incontri cinque criteri: soluzione progettuale intelligente, sostenibile, esteticamente piacevole, cost-effective, energeticamente efficiente.
Lo sprawl urbano, ovvero la dispersione urbana è il costruito che si appropria del non-costruito, gli effetti includono di conseguenza la riduzione degli spazi verdi. Oggi abbiamo bisogno di usare il design per invertire questo flusso, lasciando entrare il verde nelle nostre case o cercare di integrarlo con i nostri edifici.
La Crab House e’ costituita da una semplice struttura portante in acciaio che ne accentua la leggerezza e assembla tutti gli altri elementi architettonici di tamponamento, costituiti da pannelli di vetro e legno.
Le facciate sono articolate da brise-soleil pieghevoli che quando sono aperti rivelano le superfici vetrate dell’edificio.
I pannelli hanno finalita’ di garantire non solo il giusto dosaggio di luce naturale ma anche il livello di privacy e di sicurezza, proteggendo l’edificio anche dalle intemperie.
L’edificio risulta quindi come un contenitore trasparente schermato da una cortina di legno che consente di aprirsi e chiudervi verso l’esterno a seconda delle esigenze specifiche dei suoi residenti.
La scala interna e la colonna degli impianti sono ubicati al centro dell’edificio in modo da non comprometterne la leggerezza ma aumentare la stabilità della struttura.
La circolazione e’ molto importante negli inteni in modo tale da non interferire con gli spazi privati della casa ma collegando agevolmente la loggia del piano terra al solarium del tetto – spazio che si può alternare da pubblico a privato.



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