Porta Nuova e i luoghi della città che si muove

L’Urban Center Metropolitano e la Fondazione Ordine degli Architetti PPC della provincia di Torino presentano oggi l’ottavo e conclusivo incontro del ciclo 2009 “Voci di architettura. Dialoghi sui tasselli di una città che cambia”, che dalla metà di aprile ha trattato alcuni interventi appena conclusi, o di prossima realizzazione, a Torino e nell’area metropolitana.
L’iniziativa ha raccolto sino ad oggi un’accoglienza particolarmente positiva, coinvolgendo nel suo insieme oltre 600 persone, che hanno scoperto le architetture visitandole all’interno e hanno ascoltato dialoghi a più voci sui temi dell’architettura e della città, quelli delle nuove funzioni e delle vocazioni urbane, del riuso degli edifici industriali, del restauro di sedi storiche, dell’arte e della sostenibilità.

La stazione di Porta Nuova sarà al centro dell’ultima conversazione, e in particolare l’importante riqualificazione che si sta per concludere. Lo scalo, realizzato a partire dal 1861 su progetto di Alessandro Mazzucchetti e Carlo Ceppi e più volte rimaneggiato, è oggi il terzo in Italia per traffico dopo Roma Termini e Milano Centrale, con circa 350 treni per 192 mila transiti giornalieri e 70 milioni di frequentatori l’anno. Grandi Stazioni, società del gruppo Fs, sta curando qui il recupero e l’adeguamento funzionale di circa 100 mila metri quadrati.
Le superfici destinate ai servizi di viaggio, ristoro, shopping e tempo libero aumentano considerevolmente, rimodellando gli spazi su più livelli ed eliminando una situazione di disordine; i percorsi pedonali, i parcheggi, i luoghi di sosta dei mezzi pubblici sono oggetto di un totale ripensamento che punta a razionalizzare l’intero sistema delle percorrenze. Il progetto ha previsto opere di ripulitura, restauro e ripristino degli ambienti, tentando di valorizzare pavimentazioni, vetrate, intonaci e particolarità architettoniche anche attraverso l’introduzione di nuovi elementi e strutture.

Quali sono, allora, i primi esiti che possiamo cogliere? Il semplice concetto di stazione quale “luogo di transito” si amplia proiettandosi davvero verso la socializzazione, lo scambio, il commercio, i servizi?
Chi sono e chi diventano gli utilizzatori di questo significativo ma particolare spazio pubblico della città contemporanea, e quali gli usi che sta sviluppando una società sempre più mobile?
Gli interventi in corso su architetture monumentali così caratterizzate migliorano la qualità, la sicurezza e la fruizione dell’ambiente-stazione o ne snaturano l’anima, trasformandolo quasi, come alcune voci critiche suggeriscono, in una sorta di centro commerciale?
Considerando l’importante intervento in corso su Porta Susa, futuro scalo unico della linea veloce verso Lione e verso Milano, cosa accadrà in futuro a una Porta Nuova depotenziata e alle aree occupate dai suoi binari? La posizione strategica al centro del tessuto urbano, punto di maggiore concentrazione delle linee di trasporto pubblico, aiuterà la stazione a conservare per un ruolo di primo piano nel sistema ferroviario metropolitano?

Questi alcuni dei temi oggetto dell’appuntamento, relativo ad un edificio mai davvero inaugurato (dopo l’apertura al pubblico nel dicembre 1864, i lavori vennero ultimati nel 1868 senza una cerimonia ufficiale, scelta di sobrietà dovuta allo spostamento a Firenze della capitale d’Italia) che però in questi ultimi mesi, con il collegamento alla Metropolitana e l’apertura della tratta Alta Velocità da Torino a Salerno, ma anche grazie ad eventi pubblici come Paratissima, a nuove installazioni come l’InfoProgetti e il maxischermo della Città di Torino, sembra vivere una nuova giovinezza.

L’iniziativa di Urban Center e Fondazione OAT prevede alle ore 17.00 una visita guidata con i progettisti per scoprire gli spazi di un edificio che ha cambiato radicalmente la propria immagine e il proprio assetto funzionale.
Alle ore 18.00 gli architetti Marco Tamino e Luca Moretto, in rappresentanza del gruppo di progettazione, si confronteranno in un dibattito con la sociologa Francesca Zajczyk, approfondendo alcune delle molte questioni che stanno a monte e a valle del progetto. L’incontro sarà coordinato da Carlo Spinelli.

Per partecipare alla visita guidata delle ore 17.00 è necessario prenotarsi, telefonando al numero 0115537950

Ultimo appuntamento del ciclo “Voci di architettura. Dialoghi sui tasselli di una città che cambia”.
Intervengono Luca Moretto, architetto; Marco Tamino, architetto; Francesca Zajczyk, sociologa, Università degli Studi di Milano Bicocca; Coordina Carlo Spinelli, urbanista, Politecnico di Torino.

Porta Nuova e i luoghi della città che si muove
Giovedì 10 dicembre, ore 17.00
Stazione di Torino Porta Nuova

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