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[post_content] => Eleganza e calore, per spazi estremi in perfetta armonia con la natura.
Con Berti HAVANA, il pavimento in legno esce all’aperto, diviene un complemento d’arredo ideale per personalizzare e rivestire bordi piscina, terrazzi, saune, giardini e gazebo.
Resistente e funzionale, realizzato interamente in legno massello, questo splendido parquet per esterno permette di realizzare pavimentazioni di grande prestigio, capaci di creare angoli di assoluto comfort e benessere.
Da vivere a piedi nudi, con estrema naturalezza.
BERTI HAVANA è realizzato a listoni in massello di Iroko, con una larghezza opzionale di 95 o 120 mm. Lo spessore è di 19 mm, studiato appositamente per sostenere sollecitazioni e carichi elevati. Di facile posa e grande effetto estetico, i listoni BERTI HAVANA vengono montati su specifici profili di supporto (traversine in legno). L’utilizzo di clips di fissaggio a vite, inserite ad incastro nei listoni sono quasi completamente nascoste, permette di disporre le tavole parallele e distanziate ra loro di alcuni millimetri, per consentire il deflusso dell’acqua. Il risultato è un montaggio a correre perfetto, senza viti a vista o altri elementi di supporto. Le tavole vengono fornite al grezzo e, una volta posate possono essere trattate con un olio specifico per esterni a base vegetale, che garantisce massima protezione degli agenti atmosferici e dai raggi UV, previene l’ingrigimento della pavimentazione, mantenendo inalterato nel tempo il calore e la naturale colorazione dell’essenza.
Due le versioni di finitura dei listoni: rigata e antiscivolo, per contesti dove è necessario camminare a piedi nudi in totale sicurezza (bordi piscina, centri balneari e termali), oppure liscia, per terrazzi, giardini e gazebo.
Oltre a questo, gli spigoli arrotondati delle tavole rendono ancora più sicuro e piacevole il calpestio.
Attraverso l’utilizzo di appositi sostegni, ad altezza fissa o regolabile, è possibile ottenere un sistema di pavimentazione sopraelevata: questo elimina alla radice gli eventuali problemi di umidità, trafilaggio dell’acqua, passaggio di cavi e impianti, che vengono così mascherati rimanendo facilmente ispezionabili.
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[post_content] => BERTI STUDIO - La versione fashion e contemporanea del parquet si chiama Berti Studio. Una linea di pavimenti unica nel suo genere, che unisce le proprietà e prestazioni tipiche del pavimento ligneo tradizionale a un design estremamente moderno.
Due collezioni - Avantgarde e Vintage - di pavimenti in legno che raccolgono le nuove tendenze dell’interior design, le fanno proprie e le combinano con la grande qualità dei prodotti Berti.
Una serie di prodotti che rendono il pavimento in legno un assoluto protagonista della casa di oggi, trasformandolo da semplice materiale di finitura a tratto caratterizzante dello stile dell’abitazione.
Avantgarde
Maxilistoni in rovere, proposti con particolari finiture e cromatismi di superficie. Colorazioni particolari, dall’argentato al bicolore, per questo prefinito dall’appeal assolutamente contemporaneo.
Vintage
Una collezione che, attraverso l’impiego delle più moderne tecnologie, propone superfici in cui evidenti sono i richiami alla tradizione del pavimento in legno.
Il sapore degli antichi tavolati rivisitati in chiave attuale con speciali trattamenti di invecchiamento e finitura superficiale a vernice ecologica ad effetto cera.
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[post_content] => BERTI - Diverse linee di prodotto, diversi modi di interpretare il parquet: Antico, Basic, Prefiniti, Havana, Intarsio, Disegni.
Linea Antico
Il calore del legno, l’emozione di superfici che raccontano una storia, la praticità di un prodotto tecnologicamente avanzato.
La ricerca Berti Pavimenti Legno ha permesso la messa a punto di una linea di pavimenti che unisce le prestazioni di un prefinito all’estetica di un pavimento in legno tradizionale. La particolare texture superficiale è ottenuta attraverso una speciale spazzolatura dello strato nobile calpestabile che esalta la naturale venatura del legno.
Prodotti nelle tipologie a due e tre strati, ciascuna disponibile in otto diverse essenze, i parquet Berti vengono forniti già levigati e verniciati, pronti per la posa in opera.
Linea Basic
Adatti sia nelle ristrutturazioni che negli interventi di nuova edificazione, il prefinto Berti Basic rappresenta l’ideale compromesso tra tradizione e innovazione. Altamente innovativo, Berti Basic è composto da uno strato superiore calpestabile in legno pregiato e uno strato di supporto che garantisce l’indeformabilità delle superfici. Il prodotto viene proposto in un unico spessore a 2 strati di 9,5 mm. La speciale finitura superficiale conferisce particolare pregio estetico al prodotto rendendolo una soluzione di grande eleganza e praticità. Berti Basic è proposto in cinque diverse essenze (Rovere, Doussiè, Iroko, Cabreuva, Teak).
Linea Prefiniti
Utilizzabile a poche ore dallo posa, adatto ad ogni contesto abitativo, applicabile su pavimentazioni esistenti: queste sono solo alcune delle caratteristiche dei Prefinti Berti. Il prefinito multistrato è costituito da uno strato superiore calpestabile, con uno spessore significativo di legno pregiato, e uno di supporto al quale è delegato il compito di mantenere il pavimento indeformabile. L’elevata qualità della lavorazione e della finitura superficiale, che prevede una stesura industriale della vernice, conferiscono al prodotto durezza, inalterabilità, idrorepellenza e un particolare pregio estetico. I prefinti Berti sono disponibili nelle versioni a due e tre strati.
Linea Disegni
Un superficie lignea che diventa spazio di espressione grafica, attraverso composizioni geometriche e contrasti cromatici. Una combinazione unica di soluzioni decorative per rendere il parquet un vero e proprio elemento d’arredo.
Linea Intarsio
La tradizione antica ed esclusiva dell’intarsio ligneo rivive in questa linea di bordure e pannelli, per riuscire a portare nel quotidiano il sapore di ambienti esclusivi. L’ampia scelta di motivi e decori consente una personalizzazione totale della pavimentazione. Le nuove interpretazioni proposte da Berti Pavimenti Legno e la grande esperienza del suo ufficio tecnico consentono di soddisfare qualsiasi richiesta di soluzione personalizzata, come dimostrano le numerose realizzazioni di prestigio presenti a livello internazionale.
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[post_content] => Berti Havana è realizzato a listoni in massello di Iroko, Ipé, Cumarù con una larghezza opzionale di 95 o 120 mm.
Lo spessore è di 19 mm, studiato appositamente per sostenere sollecitazioni e carichi elevati.
Di facile posa e grande effetto estetico, i listoni Havana vengono montati su specifici profili di supporto (traversine in legno).
L’utilizzo di clips di fissaggio a vite, inserite ad incastro nei listoni e quasi completamente nascoste, permette di disporre le tavole parallele e distanziate tra loro di alcuni millimetri, per consentire il deflusso dell’acqua.
Il risultato è un montaggio a correre perfetto, senza viti a vista o altri elementi di supporto.
Dello stesso materiale sono i complementi di arredo Berti.
Fioriere in Cumarù, Iroko e Ipè, in serie limitata.
Per informazioni: 049.9323611
[post_title] => Il pavimento in legno e il complemento d'arredo escono all'aperto
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[post_content] => Un’edizione all’insegna del successo.
Ha chiuso segnando un + 17% in termini di presenze la seconda edizione di Made Expo – Milano, Architettura, Design, Edilizia – la manifestazione fieristica dedicata al costruire.
Un risultato particolarmente importante che rappresenta un segnale positivo per un comparto, quello delle costruzioni, che sta risentendo della crisi economica generale.
Il successo di pubblico registrato da Made Expo è, anche e soprattutto, il frutto dell’estrema qualità dei prodotti presentati in fiera sia sul fronte tecnologico che estetico.
In questo ambito si è perfettamente inserita la Berti Pavimenti in Legno che ha optato per una presenza fieristica inusuale e in perfetta sintonia con la propria filosofia comunicazionale.
“Around the world” – lo stand di oltre 200 mq creato dai designer Joseph Rossi e Alessandro Basso – ha condotto i visitatori in un viaggio emozionale e multisensoriale in tre diversi Paesi (Africa, Cina, Messico) accomunati da un unico filo conduttore: il pavimento in legno.
Uno stand-mostra, dunque, che ha visto coinvolti altrettanti giovani designer in rappresentanza delle proprie terre di origine. Grazie alla loro creatività i progettisti hanno creato allestimenti tematici di impatto basati sul riuscito mix tra culture locali e particolarità espressive del legno.
Un modo innovativo per presentare a un pubblico di professionisti le infinite possibilità di applicazione dei pavimenti in legno proposti da Berti, una chiave di lettura del parquet squisitamente contemporanea che esplicita la modernità e versatilità del prodotto.
L’afflusso di visitatori che, incantati dall’allestimento, hanno voluto essere trasportati all’interno di questo viaggio è stata la chiara dimostrazione di come la strada intrapresa dall’azienda sia quella giusta e di come Berti Pavimenti Legno possa essere il partner ideale per ogni tipo di realizzazione.
Berti Pavimenti Legno
Il Gruppo Berti rappresenta, oggi, una delle principali realtà nel panorama nazionale e internazionale dei pavimenti di legno e di pregio.
Un mondo imprenditoriale con un organico complessivo di 220 persone e oltre 140 punti vendita in Italia e all’estero.
Berti Pavimenti Legno e Berti Studio propongono sul mercato una gamma di parquet prefiniiti ampia e strutturata in grado di rispondere a qualsiasi necessità di impiego ed esigenza abitativa.
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[post_content] => Se la presenza a MADEexpo dello scorso anno è stata modulata sul gioco degli opposti, con uno stand che proponeva una nuova chiave di lettura del pavimento in legno, quest’anno lo spazio espositivo dell’azienda Berti Pavimenti Legno ha sondato diversi ambienti e situazioni legate all’abitare in cui protagonista assoluto è stato proprio il parquet.
Express your style, la divisione comunicazione di Berti, ha collaborato per questo evento con Joseph Rossi e Alessandro Basso. Un art director e un architetto, dunque, che hanno collaborato fattivamente per dare vita a uno spazio espositivo fortemente caratterizzato, da etnie, mondi, culture e stili differenti.
Qui il visitatore è stato condotto alla scoperta multisensoriale di un viaggio fantastico e multietnico in cui le diverse “anime” del pavimento in legno - quella antica della tradizione e quella contemporanea dei nuovi prodotti – hanno convissuto e compenetrato allargando gli orizzonti di applicazione del prodotto.
Le collezioni Berti e Berti Studio si sono integrate, infatti, in una serie di ambientazioni tematiche.
L'effetto-sorpresa che ha colto il visitatore nel suo percorso all'interno dello stand di Berti Pavimenti Legno è il frutto del mix di stili che i progettisti hanno calibrato per questa occasione arrivando a proporre la produzione aziendale in modo nuovo e coinvolgente..
Alessandro Basso
Architetto, dopo un periodo di apprendistato da Boris Podrecca a Vienna, inizia la sua carriera professionale a Vicenza nello studio Albanese.
Nel 1994 avvia l'attività architettonica in forma autonoma, in particolare con una serie di progetti nel settore retail, sia in Italia che all'estero, per marchi prestigiosi come Marlboro Classic (150 negozi) e Gruppo Lanerossi.
All'ideazione e realizzazione di showroom e punti vendita affianca l'attività progettuale nel comparto ricettivo e terziario.
Dal 2001 è responsabile e coordinatore delle aperture dei negozi Bulgari per l'Italia, la Spagna e tutta l'area del Mediterrano.
La collaborazione con Joseph Rossi inizia nel 2006 con la realizzazione di uno showroom a Thiene (VI) per Interpool e numerosi stand fieristici per realtà aziendali del calibro di Alcantara e Replay.
Joseph Rossi
L'attività dell'agenzia Joseph Rossi Graphic First Aid va dalla realizzazione del singolo punto vendita allo studio dell'immagine coordinata in ogni sua possibile declinazione: stand fieristici, packaging, grafica, labelling, campagne di comunicazione.
Tra i numerossimi brand che si sono affidati alla professionalità dello studio segnaliamo: Nike Italia, Bisazza, Benetton, Diesel, Donna Karan, Mandarina Duck, Fiorucci.
Collaborazioni con marchi di assoluto prestigio nel mondo della moda e dell'arredamento che rendono lo studio Joseph Rossi Graphic First Aid una delle più interessanti realtà nel panorama italiano di settore.
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[post_content] => Un concorso di idee ad inviti, bandito nell'anno 2000 dalla ditta Nice di Oderzo, segna l'inizio di un'avventura architettonica durata 7 anni.
Le motivazioni e gli obiettivi sono chiari: si tratta di un'azienda giovane – nel 2000 ha solo 8 anni di vita – in rapidissima crescita, che ha bisogno di nuovi spazi.
Nuovi spazi non solo e non tanto in termini quantitativi, ma soprattutto in termini qualitativi.
Nice vuole per i suoi dipendenti uno spazio che abbia come riferimento centrale l'uomo; lo spazio del lavoro deve essere uno spazio dove l'uomo sta bene con se stesso e con gli altri.
Nice è un'azienda in movimento: produce movimento attraverso i suoi oggetti ed è in movimento poiché in continua espansione.
Il progetto architettonico deve quindi rappresentare questa pulsione, questo essere in movimento, questo continuo desiderio di crescere volgendo lo sguardo verso nuovi orizzonti.
Nice fa del design il suo punto di forza; la qualità estetica dell'oggetto è prioritaria.
Nice vuole quindi per la propria nuova sede un'architettura che da sé sia un segno riconoscibile nel territorio, un biglietto da visita per comunicare la filosofia ed il modo di essere di Nice.
Il progetto architettonico
Nel progetto di concorso il magazzino segue sostanzialmente l'andamento del perimetro del lotto, mentre il corpo degli uffici è adagiato al di sopra, come il grande ponte di comando di una nave in movimento.
Gli uffici ipotizzati sono però del tutto insufficienti per le crescenti esigenze di Nice; ecco allora che viene ridotto il magazzino - pur mantenendo lo stesso impianto planimetrico e la stessa sezione – ed il blocco uffici viene notevolmente ampliato, assumendo maggiore importanza ed autonomia compositiva.
Il risultato finale sono due corpi di fabbrica, distinti per finiture, ma unitari nell'impianto complessivo, tra loro correlati da un volume trasparente in policarbonato, a cui si è aggiunto in fase di cantiere inoltrato un'autorimessa interrata ad uso degli uffici.
La natura dei due progetti – magazzino ed uffici – è nettamente diversa.
Il magazzino nasce dallo studio della pianta prima, e della sezione poi.
L'esigenza era quella di massimizzare lo spazio del magazzino; ecco allora che la pianta segue pressoché fedelmente la planimetria dell'area, ricalcando in buona sostanza i limiti edificabili, mentre la sezione si articola in modo da lasciare il più possibile libero lo spazio a terra, attraverso l'utilizzo di un'unica grande campata metallica di 40 ml, impostata su basamenti in calcestruzzo.
Dove le dimensioni del lotto lo consentono, questa struttura si allarga dando vita a tre campate doppie di luce 80 mt. che scendono fino a terra.
Il passaggio dalla campata singola alla campata doppia, seppur mediato da una serie di campate intermedie di 65 mt di luce, è marcato da una sorta di “corridoio” trasparente, denunciato anche in facciata da una vetrata a tutta altezza (la stessa che segna il passo tra magazzino ed uffici).
La vera natura dell'edificio è all'interno, nel ritmo delle campate metalliche che si ripetono ogni 15 mt, e delle fasce di luce che piovono dall'alto, attraverso i lucernari continui collocati al di sopa delle campate stesse, che ne alleggeriscono l'effetto complessivo.
La facciata invece viene solo alla fine; è la pelle con cui rivestire l'edificio.
Ed è pensata in primo luogo dall'interno, per l'uomo, nell'alternanza di pieni e vuoti, di fasce trasparenti ed opaline, in modo da permettere all'operaio, anche per un breve momento, la vista delle montagne all'orizzonte.
Gli uffici nascono invece dallo studio del modello solido; è la forma dinamica e plastica del volume a determinare l'impostazione planimetrica.
Il corpo degli uffici è un volume dinamico che nasce dalla terra e si avvolge su se stesso con un movimento ascendente attorno a quel vuoto “chiamato uovo” della corte centrale, per continuare a salire ancora in direzione del punto di partenza.
L'immagine esterna è plastico/scultorea, enfatizzata dallo “scavo” delle facciate per ricavare i fori finestra, diseguali per forma e dimensione, ed inclinati rispetto al piano della facciata (sul fronte principale).
Contrappunto alla libertà compositiva della forometria è il rigore geometrico del rivestimento in zinco titanio, realizzato in doghe verticali di identica larghezza, ma posate su righe sovrapposte tra loro sfalsate di un terzo, con un effetto di scorrimento e di velocità, che rafforza il dinamismo dell'edificio.
Il piano attico, completamente vetrato ed arretrato rispetto al filo della facciata in zinco titanio, è protetto da un ampio sporto ligneo.
Ancora nel segno del movimento la corte interna (“uovo”) è delimitata da strutture a “ghiera”, che scorrono l'una sull'altra, suggerendo l'effetto di rotazione.
All'interno l'idea di movimento trova realizzazione nelle scale ellittiche che si avvitano verso l'alto, nella sezione a conchiglia dell'auditorium, dove il soffitto ligneo scende e curva, per diventare in sequenza fondale, pavimento ed infine, arrotolandosi su se stesso, il tavolo dei relatori; ancora nello spazio in tripla altezza dell'ingresso, dove si susseguono in verticale ballatoi che si affacciano gli uni sugli altri e dove si libra nel vuoto una scala dalle rampe divergenti; ma in più larga misura l'idea di movimento permea l'interno del fabbricato nel morbido fluire degli spazi gli uni sugli altri, nelle pareti e setti dalla geometria curvilinea, nella continuità degli spazi grazie al gioco delle trasparenze tra ambienti, piani e tra interno ed esterno.
Il gioco di trasparenze è legato in modo indissolubile alla presenza generosa della luce naturale, elemento fondamentale fin dalle prime fasi di progetto, ma “salvaguardata” in modo particolare nella fase realizzativa di cantiere, mediante l'uso diffuso di open space e, ove necessario, di pareti in puro cristallo.
Al calar della sera la luce naturale lascia il passo a quella artificiale; l'eterea leggerezza delle luce diurna che tutto permea si trasforma in scenografia, forza, colore e stupore.
La facciata è un caleidoscopio di colori, una massa oscura in cui prendono vita i fori scavati; i rapporti di forza diurni si rovesciano come in un'immagine al negativo.
All'interno la luce è scenografia, che esalta e rafforza le curve, attraverso le luci che cambiano colore; è un segno, che marca con linee di luce diritte e sottili la struttura dell'edificio; è un foglio, che sospeso come una vela, illumina il candido soffitto; è protagonista nelle sospensioni giganti e negli oggetti luminosi del piano attico.
Il colore è parte integrante di questo progetto, in contrapposizione al bianco puro, tipico del minimalismo più diffuso.
Lo spazio è moderno, nell'accezione della ricerca della purezza e dell'essenzialità, ma non freddo. Attraverso il colore e la combinazione di colori – moquette, mobili, pareti – si sono caratterizzati gli spazi, differenziando al contempo le aree operative e “scaldando” gli ambienti.
Con lo stesso intento l'uso diffuso del legno, dai pavimenti delle aree nevralgiche – ingresso, spazi speciali (come il bar a la sala ristoro), percorsi esterni nel verde -, alle porte in pannelli di larice delle partizioni in cristallo, ai serramenti della corte interna, ai davanzali.
Lo spazio del bar è uno spazio a sé; l'andare al bar deve essere un momento di pausa dal lavoro, il momento in cui si esce dall'ufficio e si va in un luogo diverso: così lo spazio del bar è il luogo dell'incontro, uno spazio avvolgente ed accogliente delimitato da un'intera parete ondulata in legno, caratterizzato da lampade a sospensione che invadono lo spazio.
Ma la pausa di lavoro può anche diventare, all'insegna della natura, la “boccata” d'aria sul ponte che attraversa il giardino della corte interna, l'affacciarsi sul bordo della vasca d'acqua o qualche passo in mezzo all'acqua - sul percorso che lo attraversa -, o in alternativa, all'insegna del benessere in senso stretto, qualche esercizio fisico in palestra ed un momento di relax nell'area sauna e bagno turco, ambienti tutti collocati al piano interrato intorno al giardino della corte.
Il progetto è dunque anche un omaggio ed un tributo alla natura, portata all'interno dell'edificio grazie alla corte, che è in realtà un giardino, abbastanza grande per ospitare degli alberi e poter percepire il cambio dei colori e delle stagioni, la pioggia il vento e la luce cangiante del cielo.
Ma la natura è anche tutto intorno, al di là della strada vigneti e campi, verso nord all'orizzonte le montagne; “catturata” attraverso le grandi vetrate, viene incorniciata come tante istantanee diverse in ogni momento.
All'esterno dell'edificio un ampio specchio d'acqua, a volte increspato dal vento, a volte piatto da rimandare nitida l'immagine riflessa dell'edificio; e l'acqua canterina che scivola sul limitar del lago a formare la cascata che costeggia la rampa di risalita dall'autorimessa.
Infine l'orzo seminato intorno all'acqua ed all'edificio, con le sue spighe alte che ondeggiano nell'aria, insieme a papaveri rossi e fiordalisi, come un mare in dolce movimento.
Scheda tecnica magazzinoLa struttura
La struttura portante principale è costituita da arcate in acciaio sagomato tipo IPE, impostate su basamenti in calcestruzzo.
L'orditura secondaria è in travi di legno lamellare, poste ad interasse di 5 metri, con soprastanti pannelli autoportanti tipo sandwich, opportunamente coibentati.
I materiali e le finiture
La facciata principale sulla strada è sostanzialmente una facciata continua, realizzata al di sopra di un basamento in calcestruzzo intonacato; la facciata “fuori piombo” è articolata in due porzioni con inclinazioni differenti.
Quella inferiore, inclinata verso l'interno dell'edificio, è composta da 4 fasce sovrapposte di serramenti, di cui le 2 centrali con vetro opalino; quella superiore, inclinata invece verso l'esterno, è composta da una fascia cieca in doghe orizzontali di alluminio, e da una soprastante finestratura in vetro trasparente.
La facciata secondaria sul piazzale di carico/scarico è invece realizzata con un tamponamento a doghe orizzontali di alluminio nella parte bassa, dove i portoni sezionali hanno una finitura omogenea al tamponamento e con una doppia fila di finestrature in vetro trasparente nella parte superiore.
Gli sporti di protezione sono in doghette in legno di larice.
Il manto di copertura è realizzato in alluminio; i lucernari di copertura sono in policarbonato, come il corpo trasparente di transizione tra la campata intermedia e la campata doppia.
Scheda "funzionale" uffici
L’edificio si articola in 4 piani, di cui uno interrato.
L’accesso principale, collocato al piano terra sul fronte est, è enfatizzato dalla “spaccatura” del fronte compatto della facciata, che lascia spazio ad una vetrata a tutta altezza, ed avviene attraverso una sorta di ponte protetto da un’ampia pensilina.
Sono previsti inoltre altri accessi secondari nelle teste del corpo traslucido di collegamento al magazzino, ed un ingresso sul fronte sud, che si ripete anche ai piani superiori con funzione di uscita di sicurezza.
Il piano interrato, che ospita la palestra e la sauna, può usufruire di un accesso indipendente dall’esterno.
Le funzioni sono così distribuite:
- al piano terra la reception, un’area libera a disposizione per eventuali mostre, le sale incontri, gli uffici del personale, logistica e acquisti;
- al piano primo gli uffici grafici, commerciali e di marketing, gli uffici degli agenti esterni, il bar;
- al piano secondo la presidenza, gli uffici amministrativi, le sale corsi e riunioni a cui appartiene un’ampia “aula magna” che sfrutta la morfologia del fabbricato scendendo dal piano secondo al piano primo.
La circolazione orizzontale prevede al piano terra un passaggio climatizzato che attraversa la corte interna sull’asse minore, mettendo in diretto collegamento la zona dell’ingresso/reception con il vano scale principale ed un corridoio di collegamento alla fabbrica; al piano primo un anello di circolazione intorno al perimetro della corte ed una passerella all’aperto, sulla corte; al piano secondo l’anello di circolazione attorno alla corte.
La circolazione verticale è garantita da un vano scale principale che collega tutti e quattro i livelli dell’edificio, coadiuvato da un ascensore; una scala tra piano terra e piano primo collocata di fronte alla reception, elemento scultoreo che caratterizza l’ingresso e lo spazio per le mostre temporanee; una scala tra piano primo e piano secondo, con le sue due rampe divergenti, sospesa nel vuoto a tripla altezza dell’ingresso; una scala di emergenza esterna, sul fronte sud
Scheda tecnica ufficiLa struttura
La struttura portante dell’edificio è in c.a.
I pilastri di forma ellittica misurano cm 100x40.
La zona dell’ingresso è delimitata da due setti divergenti dello spessore di cm 30; il vano scale principale ellittico da un setto di cm 25.
I pilastri perimetrali della corte “ellittica”, cm 50x40 (profondità) sono sfalsati ai vari piani; quelli del piano interrato sono in asse con quelli del piano primo, mentre quelli del piano terra sono in asse con quelli del piano secondo.
La struttura verticale si diversifica al secondo piano, dove si riduce il numero di pilastri in funzione della struttura di copertura favorendo una maggiore flessibilità dello spazio.
I solai sono del tipo a lastra, spessore totale cm 38 (4+28+6).
I solai controterra sono costituiti al p.interrato da una platea di 50 cm di spessore, realizzata al di sopra di uno strato di magrone protetto da membrana bentonitica ed al p.terra da un solaio areato con casseforme a guscio, spessore totale cm 50 (45+5).
Le pareti controterra dell’interrato sono setti in c.a. di spessore 30 o 40 cm, opportunamente impermeabilizzati all’esterno con cartone bentonitico ed isolati sul lato interno, dove è stata realizzata una controparete in cartongesso.
La struttura primaria della copertura è costituita da travi metalliche a cassone rettangolare composte saldate; il cassone, cm 22x50 di altezza, ha le ali laterali di altezza variabile e sagomate con profilo curvilineo.
La struttura secondaria è invece costituita da travi lamellari cm 12x43, fresate di testa in mezzeria ed imbullonate ai piatti metallici saldati al cassone.
L'involucro dell'edificio
La muratura perimetrale dell'edifico è realizzata in mattoni alveolari “tipo porothon”.
La parete è del tipo “ventilato”, con un cappotto esterno di pannelli isolanti di 6 cm di spessore, una camera di ventilazione ed un rivestimento in lastre di zinco titanio.
All'interno è stata realizzata una controparete in cartongesso.
Le partizioni verticali
Per consentire la massima flessibilità degli spazi nel tempo, le pareti in muratura all'interno dell'edificio sono state ridotte al minimo ed utilizzate esclusivamente per i blocchi dei servizi igienici e per gli spogliatoi e sauna/bagno turco all'interrato.
La maggior parte delle partizioni tra uffici sono “trasparenti”, realizzate in vetro (cristallo temperato o vetrocamera ove necessario per esigenze acustiche) con profilo in acciaio inox spazzolato. I pannelli delle porte sono in tavole di larice spazzolato.
Le rimanenti partizioni interne sono realizzate in cartongesso.
I materiali e le finiture
I pavimenti dei tre piani fuori terra sono del tipo flottante, altezza circa 20 cm tutti rivestiti in moquette ad eccezione di parte del piano terra, del bar al piano primo e della sala ristoro al piano secondo rivestiti in legno; il pavimento della palestra all’interrato, come quello dei servizi igienici è invece di tipo tradizionale, con finitura rispettivamente in tavole di legno ed in piastrelle.
Il percorso esterno d’accesso, il ponte d’ingresso all’edificio, il ponte/ballatoio che attraversa la corte e il piano di calpestio delle terrazze dell’attico e della terrazza bar sono pavimentati con doghe lignee in iroko; i marciapiedi esterni sono in calcestruzzo; la finitura dei ballatoi delle uscite di sicurezza è in lamiera zigrinata.
Il rivestimento delle scale interne (scala principale e scala ingresso) è in pietra “brown antique”; i gradini della scala sospesa sul vuoto dell'ingresso sono in ferro sabbiato.
Tutti i parapetti ed i corrimano delle scale e dei ballatoi sono in acciaio inox.
Il controsoffitto di spessore complessivo di cm 28 è costituito da pannelli radianti posti in continuità ai piani terra e primo e tra trave e trave al piano secondo: al piano secondo la struttura della copertura - campate metalliche e travi lamellari - è a vista, ad eccezione dei corridoi che sono controsoffittati per esigenze impiantistiche.
Il controsoffitto dell’auditorium è realizzato in materiale fonoassorbente della Topacustik.
La finitura interna delle pareti, in muratura e calcestruzzo, è a gesso.
Il perimetro esterno dell’edificio è rivestito con lastre di zinco-titanio, di larghezza cm 57,2 ed altezza variabile da cm 100 a cm 210.
La superficie della corte interna è invece intonacata.
Il manto di copertura è realizzato con lastre di zinco titanio aggraffate.
La parte inferiore degli sporti della copertura è rivestita con pannelli lignei di okumè.
Gli infissi della Shuco sono in alluminio con taglio termico; i fori finestra del fronte est, con i serramenti inclinati rispetto al piano della facciata sono rivestiti in zinco titanio (davanzale, imbotti e piattabanda); i davanzali interni sono in legno.
La superficie vetrata della corte interna è caratterizzata dalla riduzione al minimo del serramento, realizzato in legno e alluminio; le specchiature vetrate tra un pilastro e l’altro sono costituite da una parte fissa di larghezza variabile a tutta altezza (h. 300), e da un’anta apribile da cm 90 (h. 220) posta sopra ad una porzione fissa (h. 80).
Scheda Berti
Nice produce movimento.
Meglio ancora, movimentazioni. Le sue esclusive automazioni sono prodotti moderni, studiati per offrire il massimo della semplicità d’uso e della funzionalità nella vita moderna. È proprio da questa idea, da questo concetto di base - il movimento - che l’architetto Carlo Dal Bo è partito per progettare la nuova sede dell’azienda, poco lontano da Oderzo, nel contesto naturale e immerso nel verde della campagna trevigiana. “Il movimento doveva essere l’anima del progetto” – specifica l’architetto Dal Bo – “Osservando l’edificio realizzato, infatti, si nota subito come il corpo centrale degli uffici esca dalla terra, si avviti intorno al vuoto della corte centrale, per tendere e salire ancora dalla stessa parte ove è nato.
Una realizzazione architettonica estremamente dinamica dunque, in cui le scelte e gli spunti costruttivi servono ad accentuare e rafforzare questo dinamismo.
A partire dagli anelli, dai piani della corte interna che come ghiere scorrono l’uno sull’altro, suggerendone la rotazione.
Anche le scale, ellittiche, tendono e si avvitano dinamicamente verso l’alto.
Assieme alle vetrate delle finestrature, che sono invece inclinate rispetto alla facciata, come per effetto dell’immaginaria corsa del fabbricato. Volendo definire lo stile dell’edificio e dargli un riferimento storico, non accidentale, posso dire che questo è barocco, ma non nella sua errata accezione di decorativismo.
Il barocco a cui mi riferisco è quello romano, in particolare del Borromini che rimane per me uno dei vertici dell’architettura di tutti i tempi.
Oltre a questo, aggiungo anche che l’architettura recente che mi ha direttamente inspirato per questo progetto è quella del centro culturale di Jean Nouvel a Lucerna.
In particolare, il confronto delle facciate dei due edifici rende evidente questo mio debito”.
Ma la cosa che colpisce particolarmente visitando il nuovo quartier generale della Nice è il ruolo fondamentale della luce, impiegata nella sua veste naturale come artificiale.
Ogni ambiente, ogni elemento è invaso dalla luce.
Ovunque e da qualunque parte si può vedere “attraverso”.
E per rispettare, ma soprattutto accentuare la continuità spaziale data dalla luce, i progettisti hanno previsto numerosi open space, assieme all’utilizzo generoso, ben calibrato, di pareti divisorie in puro cristallo.
Ecco allora che di giorno, la continuità della luce naturale permea l’intero fabbricato e il visitatore può attraversarlo tutto con il suo sguardo.
Di notte invece, la luce artificiale gioca un ruolo scenografico, è stata pensata per essere forza, colore, stupore. Sia all’esterno, che all’interno.
Basta dare un’occhiata all’effetto suggestivo dato dalle luci mutevoli e colorate che corrono lungo le finestrature o dalle bacchette magiche previste per il percorso decking progettato da Berti Pavimenti Legno.
A proposito di legno: questo materiale naturale, caldo per eccellenza, è stato scelto per contrastare la freddezza del cristallo e dare forma al camminamento esterno, ai pavimenti dell’ingresso, del bar, dell’area ristoro e della palestra.
Sempre in funzione della naturalità, del benessere e dell’equilibrio tra uomo, natura e ambiente costruito, merita una nota la corte interna, in realtà un giardino da vivere sia a terra che “in aria”, camminando su una passerella in legno sospesa.
Qui, il visitatore come colui che lavora all’interno dell’azienda, può percepire il cambio dei colori e delle stagioni, la pioggia, il vento, la luce cangiante del cielo. Fuori, un altro elemento naturale forte, un ampio specchio d’acqua, vivo, spesso increspato dal vento.
In questo senso, l’area direzionale della Nice diviene la metafora tangibile di un ponte di comando, e l’intero edificio assume un’identità marina, appare come una barca rovesciata uscita dalla terra, adagiatasi come per magia sull’acqua.
Per ulteriori informazioni
www.berti.netScheda Schüco
La nuova sede Nice di Oderzo (Tv), è frutto di un progetto originale, che mostra un perfetto equilibrio con la natura del territorio e associa le ampie aperture vetrate realizzate con i sistemi Schüco allo squillante zinco - titanio che ricopre uniformemente il suo volume.
Acqua, alberi, campi di coltivazione, grandi superfici di vetro e zinco - titanio: la nuova sede Nice, progettata dall’architetto Dal Bo, è un’architettura attenta al giusto rapporto tra architettura e natura e al benessere degli ambienti lavorativi.
Al momento, dal suolo coltivato a orzo, spicca l’edificio con il grande specchio d’acqua, caratterizzato dalle forometrie in vetro alternate allo zinco - titanio, che riveste completamente la struttura, con una tessitura disegnata per creare una vibrazione continua della luce e del colore nelle mutevoli condizioni del giorno e delle stagioni.
L’involucro esterno va a fondere la copertura e le facciate in un’unica forma, dando loro un effetto “vibrante” che si carica delle tensioni dinamiche nella relazione con l’intorno, riflettendo la luce.
L’ampia serie di finestre orizzontali e verticali strette e lunghe di varie dimensioni e le ampie facciate sono state disposte in modo irregolare tra i pannelli di facciata.
Come fossero frutto di tagli casuali, illuminano gli ampi spazi interni e rendono trasparenti i volumi.
Le aperture vetrate sono state realizzate con i profili a taglio termico serie Schüco Royal S65, che grazie all’estrema flessibilità permettono la realizzazione dei formati più diversi e le grandi aperture sono state realizzate con i sistemi Schüco per facciate FW 50+ e SG 75 IW.
Il progetto è assolutamente originale non solo nella scelta dei materiali ma anche nell’esercizio compositivo.
L’agile sagoma filante dell’atipico magazzino sviluppata su 11.200 metri quadrati di superficie è stata concepita come un hangar che evoca la freneticità di tutti gli spostamenti che vengono organizzati, il molo di un porto per l’inizio e l’arrivo dei viaggi per il mndo.
La parte destinata agli uffici sviluppata su 6500 metri quadrati di superficie riprende le linee di un aeromobile o di chiglia di nave rovesciata, a seconda della prospettiva.
Le linee sembrano nascere direttamente dal suolo su cui poggiano e al quale si legano tramite gli elementi naturali inseriti nel progetto.
L’obiettivo di creare una location dove vivere nel migliore dei modi l’ambiente lavorativo è stato pienamente raggiunto e rispecchia la chiara volontà aziendale di creare un ambiente confortevole ove vige il lavoro di squadra.
La costruzione e la posa in opera dei sistemi Schüco, per le aperture vetrate e per le facciate continue è stato eseguito scrupolosamente dalla ditta Nicolli di Molvena, Vicenza.
Per ulteriori informazioni
www.schueco.it
Per scaricare le piante in PDF
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Per scaricare i prospetti est in PDF
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Per scaricare i prospetti nord in PDF
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Per scaricare i prospetti ovest in PDF
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Per scaricare i prospetti sud in PDF
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Per scaricare la sezione longitudinale dello showroom in PDF
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Per scaricare la sezione trasversale dell'ingresso in PDF
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Per scaricare la sezione est in PDF
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Per scaricare il dettaglio della passerella interna in PDF
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Per scaricare il dettaglio della pensilina dell'ingresso in PDF
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Per scaricare la planimetria generale in PDF
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Per scaricare la planimetria degli uffici in PDF
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Per scaricare il curriculum vitae dell'architetto Dal Bo
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[post_content] => Ad occuparsi della fornitura delle tavole la Pavilegno Srl, mentre il lavoro di posa in opera del parquet è stato affidato ad una squadra di posatori della Momesso Antonio & C. S.A.S. di Jesolo.
La caratteristica tecnica da sottolineare nella realizzazione di questo pavimento per esterno è l’utilizzo di speciali clips brevettate da Berti che, proprio in questo contesto, risultano ideali perché permettono di sollevare ogni singolo listone e ispezionare una particolare parte del pavimento, in corrispondenza ad esempio di impianti di depurazione, centraline elettriche, pompe idrauliche.
Non solo: il legno di iroko è stato trattato con uno specifico olio anti-raggio UV, che previene l’ingrigimento della pavimentazione e assicura al prodotto perfetta durabilità e resistenza nel tempo.
Ancora una volta il parquet da esterno Berti Havana dimostra di essere stato attentamente studiato e progettato per adattarsi alle diverse necessità applicative e ambientali”.
Direttamente sul mare, in una posizione privilegiata a pochi metri dall’isola pedonale serale e dalla verdeggiante Pineta di Jesolo: in Piazza Torino, nella centralissima località balneare scelta come meta estiva da migliaia di villeggianti italiani e stranieri, lo scorso 20 maggio 2009 sono state aperte le porte del bellissimo albergo Mariver che, oltre a spiccare per l’eleganza dei locali e delle camere, si distingue per una chicca davvero irresistibile. Chiunque deciderà di soggiornare presso l’hotel, infatti, potrà godere del relax totale offerto da un lussuosissimo centro benessere di talassoterapia, progettato e realizzato sul tetto dell’edificio, da dove si gode una vista mozzafiato sul Mare Adriatico.
“Questa realizzazione è davvero esclusiva” – esordisce Nicola Barbiero, l’agente di Berti che per la preziosa beauty farm all’aperto ha offerto la propria consulenza tecnica, dalla progettazione alla scelta, fino alla posa in opera di 110 mq di pavimenti in legno da esterno Havana. Il signor Barbiero, che lavora nel settore parquet da ben 23 anni, continua: “Si doveva realizzare una piccola oasi che comunicasse immediatamente sensazioni di benessere assoluto, di pace interiore. E per ottenere tale risultato, la selezione dei materiali impiegati era fondamentale: dopo un attento confronto con l’architetto e il Cliente, si è deciso di posare per il pavimento delle tavole in iroko di larghezza 95 mm, che garantiscono un risultato estetico di pregio e al tempo stesso regalano la massima stabilità nel tempo.
Con il medesimo prodotto sono state rivestite sia la scala di accesso alla vasca idromassaggio che quella che conduce al solarium.
Per ulteriori informazioni
www.berti.net
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[post_excerpt] => A Jesolo Mare è stato inaugurato la scorsa stagione estiva, un prestigioso resort che, all’ultimo piano, proprio sul tetto, nasconde un lussuosissimo centro benessere “en plein air”.
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[post_content] => Berti Pavimenti raggruppa oggi tre aziende: Berti Pavimenti Legno Snc, Vepal Pavimenti Legno Sas e Comello Giobatta Parchetti Srl.
Un mondo imprenditoriale con un organico complessivo di 220 persone e oltre 140 punti vendita in Italia e all’estero. Il successo del Gruppo e la leadership di mercato sono il frutto di un calibrato mix tra qualità e ampiezza della gamma prodotti, comunicazione, sistema distributivo e servizio di assistenza, unici nel panorama italiano.
Un brand e una realtà aziendale, che, da oltre ottant’anni, sono sinonimo di amore per il legno e di ruolo da protagonista nell'abitare.
La storia dei Berti, che oggi rappresenta una delle principali realtà nel panorama nazionale e internazionale dei pavimenti in legno e di pregio, ha inizio nel 1929, anno dell'apertura della prima falegnameria di proprietà di Cesare Berti.
Una realtà a carattere artigianale che pochi anni dopo, nel 1958, si trasforma nella “IN.PAR Industria Parchetti”, azienda specializzata nella produzione e nella posa di pavimenti in legno.
E' il 1971 quando i figli del fondatore, Giancarlo e Silvano Berti, portano a compimento il progetto imprenditoriale del padre fondando la P.B. Parchettificio Berti, azienda che conta oltre 100 dipendenti e che, prima in Italia, si dota di linee computerizzate per la scelta del parquet.
Per rispondere alle esigenze di un mercato che in quegli anni trova nell'innovazione tecnologica e produttiva uno dei suoi principali motori, la famiglia Berti si impegna sul doppio binario della produzione di pavimenti a disegno – ispirandosi alla grande tradizione lignea veneta – e della realizzazione d’innovativi pavimenti intarsiati al laser.
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Nel 1992 la ragione sociale viene trasformata in Berti Pavimenti Legno e prendono forma le prime, prestigiose, commesse internazionali, tra cui le pavimentazioni del Cremlino e la ricostruzione del pavimento del Castello di Windsor.
La diffusione del pavimento in legno procede di pari passo con l'introduzione della gamma dei prefiniti, serie di prodotti dalle elevate caratteristiche estetiche abbinate alla facilità e rapidità della posa. Il parquet diventa una tipologia di finitura di facile adozione sia in termini di costi che di possibilità di impiego.
Ultima tappa, ma non in ordine di importanza, nell'evoluzione dell'azienda è la creazione e messa a punto della gamma Berti Studio, collezione di pavimenti in legno dal gusto contemporaneo che segna la definita evoluzione del parquet in chiave moderna.
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