Studio CaberlonCaroppi si ispira al cinema e realizza l’ascensore POP UP

IGV

Lo studio CaberlonCaroppi di Milano si è ispirato al mondo cinematografico per dare forma a POP UP, l’innovativo ascensore della linea Ad Hoc di IGV Group, la cui cabina si trasforma in un microcosmo fatto di dettagli, giochi e stimoli.Ascensore POP UPPOP UP rivoluziona il modo di pensare l’ascensore, trasformandolo in un contenitore di stimoli e arricchendolo di figure tridimensionali che donano personalità a un ambiente solitamente neutro.

Come nasce l’ascensore POP UP

Il progetto parte dall’idea di ripensare la cabina dell’ascensore come luogo in cui vivere un momento sospeso di esperienza e di sorpresa, sia esso realizzato per una abitazione, un hotel, un edificio pubblico o privato.

Michele Suria, CEO di IGV Group, ha così commentato la preziosa collaborazione con lo studio CaberlonCaroppi: “L’innovazione tecnologica e la personalizzazione sono da sempre i plus che caratterizzano IGV Group e che ne hanno determinato il successo in un settore connotato da una produzione anonima ed eccessivamente standardizzata. Ora intendiamo dimostrare come l’ascensore, con il suo ruolo funzionale, possa essere reinterpretato e divenire parte integrante del progetto architettonico sia dal punto di vista strutturale che formale e di design”.

POP UP nasce dallo studio della funzione dell’ascensore, dei materiali e degli accostamenti più adatti per poter dare una nuova interpretazione dell’interno della cabina. Studio che ha portato all’elaborazione di tre proposte: Belle Epoque, Golden Age e Home Sweet Home.

L’ascensore POP UP nelle sue declinazioni

Nella sua prima variante, Belle Epoque, POP UP mostra un aspetto onirico ed elegante, esprimendo un chiaro richiamo alla ‘poetica’ dei film di Wes Anderson.

Nella versione Golden Age si ispira ai vecchi film in bianco e nero, dove in ascensore era presente il “lift boy” che accompagnava l’ospite al piano, e si veste di eleganza grazie alla carta da parati geometrica completata da specchi e metalli.

Per il terzo racconto, Home Sweet Home, è stato concepito uno spazio più intimo, trasformando l’interno dell’ascensore in una sorta di ‘anticamera’ al piano con pareti decorate mediante una boiserie arricchita da specchi e cornici. Il pavimento, rivestito in parquet, conferisce calore all’ambiente, la cui intimità è completata dalla presenza di un divanetto per sedersi o appoggiare oggetti.

La progettazione degli spazi comuni secondo lo studio CaberlonCaroppi 

La vocazione alla progettazione degli spazi comuni è un elemento distintivo dello studio CaberlonCaroppi che ha all’attivo oltre 140 hotel nel mondo.

Nelle parole di Ermanno Caroppi: “L’idea di arredare un ascensore, di avere carta bianca, di provare a interpretare uno spazio da sempre un po’ dato per scontato, è stato da un lato divertente e dall’altro una conferma che sempre di più le aziende puntano a differenziarsi attraverso l’unicità e la creatività con progetti interessanti e nuove prospettive.

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