Salva Casa: criticità e prospettive. Il punto di vista dei tecnici comunali (UNITEL) in 7 punti 14/10/2024
Intervento sulla Facciata L’intonaco della facciata era costituito da due tipi di materiale: un primo strato di rinzaffo molto friabile, nel quale era visibile una certa coesione con il fondo in mattoni e pietra e un secondo strato di intonaco meno friabile. In particolare, il secondo strato di intonaco, con evidenti parti di carbone provenienti dalle vicine carbonaie, era quasi completamente staccato dal rinzaffo e formava sonore tasche di distacco. Le parti di intonaco decorativo in rilievo presentavano notevoli problemi di disgregazione e di aderenza al fondo. Inoltre l’acqua si era infiltrata tra il supporto e l’intonaco provocandone il distacco. Il vecchio intonaco della facciata è stato demolito completamente ed è stato ripristinato con l’utilizzo di materiali adatti al supporto murario. La superficie da trattare è stata bagnata a rifiuto un giorno prima dell’applicazione dell’intonaco. L’asciugatura è molto importante, in quanto la superficie umida permette di evitare distacchi e ritiri da parte dell’intonaco stesso. ? stato utilizzato il Ciclo Röfix Calce Idraulica Naturale. Il supporto è stato preparato in questo modo: sono stati eliminati gli intonaci ammalorati e le parti di muratura friabili; in seguito è stato applicato a mano il rinzaffo Röfix 675 a base di calce idraulica naturale e sabbia silicea, con una copertura del 100%. Asciugatosi il rinzaffo (tre giorni di stagionatura), si è reso necessario inumidirlo di nuovo per garantire un’ottima adesione del successivo strato di intonaco. Tale intonaco a calce idraulica naturale e sabbia silicea Röfix 695 è stato applicato in più mani fino a raggiungere lo spessore desiderato ed è stato protetto da un’asciugatura troppo rapida. Una volta asciugato l’intonaco (dieci giorni di stagionatura), è stata applicata la finitura tipo Röfix 380 a base di calce idraulica naturale e sabbia silicea sul fondo preliminarmente inumidito. Tale finitura può essere lavorata con effetto fratazzato. La pittura è a base di grassello di calce. Si è reso necessario proteggere l’intonaco della facciata da eventuali infiltrazioni di acqua piovana: tutte le aperture sono state munite di davanzali e relativi gocciolatoi. Gli intonaci decorativi sono stati ripresi con malte a base di calce idraulica e le fessurazioni limitrofe sono state trattate con iniezioni di calce. Le due meridiane a graffito sono state ripristinate mediante consolidamento con iniezioni di resine acriliche e con successivo impregnamento di resine silossaniche. Intervento sul Campanile Gli intonaci del campanile, anche se più esposti, presentavano un migliore stato di conservazione rispetto all’intonaco della facciata della chiesa, in quanto ben coesi con il fondo e meno friabili. Si evidenziavano efflorescenze di sali nitrati dovute al guano di piccione depositatosi sul piano sotto le campane. Si notavano, inoltre, problemi dovuti all’erosione da parte di agenti atmosferici e muschi sugli intonaci esposti a sud. L’intonaco del campanile non è stato completamente demolito, in quanto si è ritenuto opportuno procedere solo con interventi di ripristino locale. Le parti di intonaco erose sono state reintegrate con lo stesso ciclo di intonaci della facciata; sulla superficie attecchita da muffe è stata applicato un biocida per inibirne la rigenerazione. Per informazioni sui prodotti Röfix: www.roefix.it Consiglia questo comunicato ai tuoi amici