Tendenze storage: domina il concetto anglosassone con l’introduzione di lavanderie, dispense e cabine armadio

L’ordine degli ambienti deriva dall’organizzazione dello spazio e dalla valorizzazione di ogni singolo metroquadro. Ma non è solo una questione di logica e di calcolo, spesso è necessario trovare punti di vista alternativi, magari ricorrendo all’intelligenza emotiva. Lo spazio di archiviazione si stabilisce in fase di Progetto e si acquisisce una tendenza che viene dagli Stati Uniti introducendo sempre più di frequente nelle nostre abitazioni spazi storage dedicati, come lavanderie, cabine armadio e dispense che garantiscono il massimo dell’ordine e della praticità anche per gli altri spazi della casa.  

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Tendenze storage: domina il concetto anglosassone con l’introduzione di lavanderie, dispense e cabine armadio

È una delle sfide dell’architettura contemporanea e dell’interior design, quella di valorizzare ogni angolo degli ambienti, soprattutto quelli residenziali urbani, che con il progresso della società sono diventati sempre più piccoli, fino a sfiorare il surreale come alcune micro-abitazioni in Giappone che non superano i 10 mq. La realtà delle nostre abitazioni per fortuna è un po’ diversa e per avere spazi più ampi e luminosi si abbattono pareti inglobando corridoi e facendo comunicare cucina e living.
Ma allora come ricavare l’indispensabile spazio di archiviazione imprescindibile per un ambiente che voglia essere ordinato? Una soluzione è quella di intervenire con mobili contenitori o arredi polifunzionali che, accanto al loro primo utilizzo offrano spazio utile a riporre gli oggetti; oppure si può introdurre un concetto di storage che arriva da oltreoceano, dagli Stati Uniti, ovvero realizzando microspazi come dispense, cabine armadio e lavanderie

Intervista all’architetto Nicola De Pellegrini –  Anidridedesign

In fase di progetto architettonico come si possono predisporre soluzioni per l’archiviazione?

Nel residenziale un tema sono sicuramente le cantine e le soffitte, che spesso troviamo già nella pertinenza degli appartamenti.

Se parliamo, invece, di riorganizzazione di appartamenti degli anni ‘60/’70, per esempio, dove cucine e living sono ampliati e incorporano eventuali corridoi, una soluzione è quella di contemplare uno storage ibridato con altri concetti dell’abitare, ovvero la realizzazione di spazi come la dispensa, la lavanderia, la cabina armadio, alla cui formazione concorrono architettura e arredo.

Un progetto dello studio dell’architetto Nicola De Pellegrini Anidride Design, fondato nel 2011.
Un progetto dello studio dell’architetto Nicola De Pellegrini Anidride Design, fondato nel 2011.

E questo si può fare proprio con le pareti, ovvero immaginando di avere uno/due spazi nell’appartamento, da destinare appunto all’archiviazione specifica per le proprie esigenze. È una tendenza molto frequente oggi, una soluzione molto più funzionale del solo “arredo contenitore”. Ovviamente ogni ragionamento va finalizzato alla tipologia di edificio e alle esigenze di chi lo abita.  

Come interviene nella pratica del progetto?

Lavoro molto negli Stati Uniti e ho la tendenza ad utilizzare soluzioni all’americana, che non sono molto nella cultura italiana, ma risultano molto funzionali. Un esempio sono, appunto, i locali lavanderia o le micro cabine armadio, l’idea, cioè, di dedicare allo storage uno spazio apposito che non sia limitato al mobile o al programma d’arredo.

Un progetto dello studio dell’architetto Nicola De Pellegrini Anidride Design
Un progetto dello studio dell’architetto Nicola De Pellegrini Anidride Design

Quando devo ristrutturare appartamenti degli anni ’60, per esempio, la cui ampiezza spesso è generosa ma l’organizzazione pessima, prendermi 7/8 mq per realizzare un ambiente dedicato può segnare in positivo la qualità del progetto e dell’abitare. Ti cambia anche il modo in cui puoi vivere gli spazi comuni e quelli privati che così risultano più puliti e ordinati, senza il sovraccarico di elementi contenitori.

Per questo tipo di interventi sono consigliati materiali, pitture e quant’altro?

Rifletterei sulle soluzioni per l’ingresso, porte che siano funzionali soprattutto nell’apertura. Quindi il ragionamento è riferito prevalentemente ad aspetti pratici, più che estetici.

L’alternativa a questa soluzione qual è?

Questo è il tema del microspazio, a cui pongono soluzione sistemi di arredo o strategie architettoniche diverse, come sottoscala e spazi tra pareti. Esistono specifici programmi d’arredo che possono venire in aiuto.

Un sistema di cucine per outdoor con moduli di contenimento disegnato dall’architetto Nicola De Pellegrini per Talenti.
Un sistema di cucine per outdoor con moduli di contenimento disegnato dall’architetto Nicola De Pellegrini per Talenti.

Aperture: a libro o filomuro

Le aperture sono determinanti nella realizzazione di piccoli ambienti con funzione di ripostiglio. Generalmente sono pieghevoli o a filo muro, per guadagnare spazio e anche laddove non sia possibile adottare una porta ad altezza standard, perché, molto di frequente, gli ambienti di archiviazione non hanno le dimensioni regolari delle altre stanze.

Ferrerolegno, modello di pannelli a filomuro Skema
Ferrerolegno, modello di pannelli a filomuro Skema

Alcune soluzioni le fornisce Ferrerolegno, con i modelli Skema (pannelli a filomuro) e Fold (pieghevole pensata per i passaggi stretti).

Soppalchi e moduli per soppalchi

I soppalchi rappresentano una delle soluzioni più adottate per aumentare la volumetria, soprattutto negli ambienti con altezze importanti (generalmente intorno ai 4 metri).

Possono essere realizzati con diversi materiali (cartongesso, travi in legno lamellare, metallo, vetro). La normativa di riferimento è il D.M 5 luglio 1975, che stabilisce l’altezza minima del soppalco “abitabile” a 2, 70 metri oppure 2,40 metri se si tratta di locali, come bagni e rispostigli. I costi sono molto variabili, si può dire in genere che il costo di una struttura in legno lamellare parte da circa 400 euro/mq. Tra i vari tipi di soppalco (legno, ferro, muratura e vetro), il più costoso è quello in vetro.

elementi di USM in metallo ideali per arredare un soppalco
Elementi di USM in metallo

Esistono arredi modulari particolarmente idonei all’allestimento dei soppalchi, non solo per la loro estetica ma per la versatilità (soprattutto nelle misure) e per la leggerezza. Un esempio sono gli elementi di USM in metallo, con un range di combinazioni praticamente illimitato.

linea Frame di Fantin, ideale per arredare il soppalco
Linea Frame di Fantin

Come anche la linea Frame di Fantin, con il caratteristico telaio in tubo quadrato.

Controtelai e sistemi arredo modulari come soluzioni strutturate

Alcuni programmi modulari a scomparsa riescono a sfruttare lo spazio al dettaglio e permettono di avere spazi definiti che, seppur non calpestabili, presentano le caratteristiche degli ambienti strutturati.

È il caso di Bigfoot di Protek che, nelle sue diverse versioni e combinazioni può creare rispostigli per il bagno, la cucina, la camera e persino sul terrazzo.

Bigfoot di Protek per il terrazzo
Bigfoot Sanremo di Protek

Una soluzione per la cabina armadio estraibile è BigFoot Chanel. Bigfoot Laura permette di riporre il necessario per le pulizie domestiche, ma anche eventuali sedie pieghevoli e stendini, grazie alle sue tre vaschette ampie abbastanza da contenere flaconi e cestini e la barra cromata provvista di ganci. Adatto a controtelai da 20 o 40 cm, il modulo è disponibile con un’altezza di 210 o 240 cm e una larghezza che varia da 60 a 150 cm.

Bigfoot Sofia di Protek, nella versione lavanderia
Bigfoot Sofia

In outdoor Bigfoot Sanremo aumentalo spazio con il modulo per riporre la bici (adatto con controtelaio da 40 cm e accessoriato con illuminazine a LED). E nella lavanderia, Bogfoot Sofia, con asse da stiro a ribalta (cm 130x35x90H), presenta un’ulteriore riserva di spazio; è adatto ad un controtelaio da 20 cm e può essere anche motorizzato. 

Sistema di contenimento e storage Interlude di Rexa
Interlude di Rexa

Un altro progetto che gioca con l’alternarsi di pieni e vuoti e consente di ottenere interessanti spazi aggiuntivi (per esempio ad utilizzo lavanderia) è Interlude di Rexa, di Monica Graffeo, con basi in tre profondità (36, 46, o 53 cm), apertura push-pull, con gola o la possibilità di scegliere fra tre tipologie di maniglia. Il sistema è arricchito con colonne, pensili e accessori in metallo.

Il progetto di Møller Architects– Doppio soffitto

Di recente lo studio danese C.F. Møller Design ha messo a punto un sistema di archiviazione che sfrutta l’altezza degli ambienti (una soluzione nascosta sotto il soffitto), si chiama BEAM-IT-UP ed è un concetto innovativo, che crea nuove opzioni di archiviazione in spazi piccoli e stretti come i corridoi.

Soluzione di archiviazione sotto soffitto BEAM-IT-UP
BEAM-IT-UP

Il sistema è composto da binari a parete, traverse regolabili e moduli portaoggetti che rendono facile tenere sotto controllo il disordine e si adatta a quasi tutti i piccoli spazi con due pareti parallele. Per montare il sistema è necessaria un’altezza dal pavimento di almeno 2,45 m, non sono richieste opere murarie, e si può scegliere tra diverse forme di archiviazione: scaffali stabili, reti portaoggetti, scatole per scarpe intelligenti e moduli portaoggetti inclinati dal soffitto fino a una comoda altezza di accesso.

 

 

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