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Innovazione e sperimentazione sono strumenti necessari per migliorare le prestazioni nel campo dell’edilizia, dove le nuove tecnologie convivono ancora con tradizioni antiche. Indice degli argomenti: Cosa sono i nanomateriali e perché sono interessanti Novità per la manutenzione e conservazione delle facciate Continua l’interesse per i materiali a cambiamento di fase Nanotecnologie e fotovoltaico: in cerca di maggior efficienza L’innovazione è da sempre un ingrediente fondamentale per la crescita di qualsiasi settore dell’attività umana e l’edilizia non fa eccezione. Anche se all’apparenza i cambiamenti sono minori o più lenti, il mondo delle costruzioni cresce e si rinnova, grazie a nuovi materiali e a soluzioni tecnologiche innovative. Ricerca e sviluppo, in questo caso, sono fondamentali per rendere l’edilizia sempre più sostenibile, efficiente e sicura. Allo stesso tempo, rimane un campo particolare, in quanto alle novità introdotte si affiancano tecniche, studi e prodotti anche molto antichi. Proprio questi, generalmente, sono il punto di partenza per lo studio di una soluzioni migliore, più performante e adatta alle esigenze di oggi. Non si tratta, quindi, di dimenticare la tradizione costruttiva che portiamo avanti da anni, ma di migliorarla grazie alle nuove conoscenze. È un processo che avviene da secoli e, per quanto la tecnologia di oggi sembri più rivoluzionaria di quanto lo fosse in passatoin realtà l’edilizia ha una storia costellata di novità e grosse rivoluzioni tecnologiche. Basti pensare al “recente” ingresso del cemento armato nel mondo delle costruzioni, che ha sicuramente rivoluzionato il nostro modo di costruire. Cosa sono i nanomateriali e perché sono interessanti I nanomateriali sono materiali, sia naturali che no, composti almeno per il 50% da particelle molto piccole e al livello della nanoscala, ovvero con dimensioni inferiori al micrometro. Le prime applicazioni di questi materiali sono avvenute in ambito aerospaziale e medico, ma oggi sono sempre più diffusi. Hanno fatto il loro ingresso anche nel mondo dell’edilizia e ciò che li rende interessanti sono le loro proprietà e la capacità di modificare le prestazioni di materiali noti. La particolare natura morfologica che li contraddistingue, infatti, comporta dei cambiamenti nelle caratteristiche principali dei materiali, in termini di aspetto, resistenza e in generale di proprietà fisiche. In un certo senso, riducendo un materiale a scala nanometrica si potrebbe ottenere un “nuovo prodotto”. Un esempio? Il rame è un materiale opaco, ma a scala nanometrica diventa trasparente. Quella parte di scienza che si occupa di studiare e controllare tutti questi fenomeni, si chiama nanotecnologia. Le applicazioni in edilizia stanno aumentando, grazie allo studio di prodotti multifunzionali, in grado di assolvere alla loro funziona principale, ma aggiungendo ulteriori vantaggi e prestazioni, come nel caso delle vernici autopulenti o mangiasmog o del vetro che aumenta di molto la propria resistenza. Tra le principali applicazioni ci sono sicuramente quelle legate al calcestruzzosottoposto a studi per aumentarne la resistenza o prevenire il suo deterioramento; oppure i nanotubi di carbonio, più resistenti dell’acciaio, ma anche molto più leggeri. Ma ecco altre soluzioni. Novità per la manutenzione e conservazione delle facciate Sono stati sviluppati nuovi prodotti per le facciate che, sfruttando proprio la nanotecnologia, sono in grado di proteggere le superfici in modo efficace. Esistono varie tipologie di prodotto, adeguate a diversi tipi di supporto. Questi rivestimenti hanno il grosso vantaggio di rendere le facciate impermeabili, resistenti allo smog, alla salsedine e in generale più durevoli, ma senza alterare le proprietà del materiale su cui si posano. Questo assicura anche il mantenimento della traspirabilità della facciata che di conseguenza diventa più resistente, ma senza alcuna variazione nel proprio aspetto. È chiara l’utilità di questi prodotti anche in ambito conservativo, abbinati ad eventuali interventi di risanamento e restauro delle facciate. Il tema, oltretutto, è molto attuale dati gli incentivi introdotti con il Bonus Facciate. Continua l’interesse per i materiali a cambiamento di fase I materiali a cambiamento di fase (PCM) sono soluzioni innovative utilizzate negli edifici ad alta prestazione energetica e che puntano sulla massimizzazione dei sistemi solari passivi. I PCM, oltre ad accumulare calore come i normali materiali, hanno la capacità di assorbire e rilasciare anche una grossa quantità di energia latente sfruttando il proprio cambiamento di fase. Il loro utilizzo interferisce con le normali fluttuazioni giornaliere di temperatura, riducendo ad esempio i picchi di calore. Negli ultimi anniper ottimizzare il loro funzionamento si sono svolte delle ricerche sulla combinazione con i nanomateriali. Lo scopo è chiaramente quello di aumentarne l’efficienza, eventualmente utilizzando meno materia prima a parità di risultato. Nanotecnologie e fotovoltaico: in cerca di maggior efficienza Le nanotecnologie stanno trovando varie applicazioni nel campo delle energie rinnovabili, come nel caso del fotovoltaico in cui si cercano soluzioni per aumentare l’efficienza dei pannelli. La maggior parte degli studi di applicazione di nanomateriali al fotovoltaico riguarda la possibilità di aumentare la resa energetica dei pannelli e la capacità di accumulo. La nanotecnologia può tornare utile anche per la produzione di trattamenti protettivi per il fotovoltaico, autopulenti e antiriflesso, assicurando la massima resa del pannello per un tempo più lungo, grazie all’eliminazione di sostanze inquinanti e di sporcizia Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento