Nuova sede Italmarble Pocai, Massa

La nuova sede dell’Italmarble Pocai srl a Massa rappresenta una delle prime estese applicazioni, in un sistema di facciata, della Pietra del Cardoso, qui impiegata in una soluzione di cortina ventilata a giunto aperto.

La società e la Pietra del Cardoso
L’Italmarble Pocai srl è una struttura di servizio progettuale e fornitura materiali attiva nel settore del marmo, con proprie cave (Nero Saint Laurent, Var Beige e Pietra del Cardoso) e un target di intervento qualitativamente di alto profilo.
Opere quali il recente ampliamento della Mayo Clinic a Rochester in Minnesota, su progetto del celebre studio dell’architetto Cesar Pelli, che hanno visto la ditta italiana coinvolta nella fornitura di rivestimenti a pavimento e parete, testimoniano di un’eccellenza professionale gratificata dall’apprezzamento di alcune delle più rappresentative realtà professionali del mondo dell’architettura contemporanea, sia nazionale, sia internazionale.
Stante questo quadro, la decisione di realizzare una propria nuova sede, in corrispondenza a una fase di forte crescita aziendale, ha imposto una approfondita riflessione sull’immagine con cui presentarsi a ospiti e visitatori.
La scelta, concordemente sviluppata con l’Architetto Claudio Sangiorgi di Milano (docente incaricato dell’Area Tecnologica presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano), ha volutamente mirato a una soluzione lungi da eccessi formali e da graficismi velleitari, anche perché occorreva accordare l’anima produttiva della società, rappresentata dal laboratorio artigianale di messa a punto di prototipi e campioni, con quella più commerciale e di servizio, senza che tra le due, di necessità ospitate in un medesimo edificio, si creasse una dicotomia di stridente contrasto. Si è, quindi, piuttosto deciso di sperimentare, in modo originale e in una cornice di sobrio rigore compositivo, potenzialità espressive e tecniche di finitura di uno dei prodotti della “casa” – la pietra del Cardoso -, in sintonia con una filosofia imprenditoriale fondata sull’innovazione e sul riconoscimento del valore di occasione di ricerca di ogni esperienza applicativa. Utilizzato tradizionalmente nell’edilizia del centro Italia (Emilia, Toscana, Marche,…), quale materiale per particolari come zoccolature basamentali, davanzali, soglie, cornici, cordolature di marciapiedi, ecc., la pietra del Cardoso, che è caratterizzata da una buona uniformità cromatica, nei toni del grigio, su cui spiccano inclusioni di ardesia più scure e piccole screziature venate bianche, ha trovato, infatti, probabilmente qui una delle sue prime estese applicazioni in un sistema di facciata, per di più con tecnica di assemblaggio a secco.

Il sistema di facciata
Collocata sul sito dell’ex area Farmoplant, ora bonificata e convertita in lottizzazione industriale, l’Italmarble Pocai è ospitata in una struttura prefabbricata a capannone sul cui fronte (di circa 20 metri di sviluppo) è organizzata la palazzina direzionale degli uffici. Una soluzione tipologica ricorrente, nel tessuto delle piccole imprese italiane, caratterizzate da una stretta integrazione tra le diverse aree di business, cui, nel caso specifico, aggiunge un ulteriore tocco di qualità il magnifico panorama delle Alpi Apuane verso monte e l’orizzonte della spiaggia Versiliese sul fronte mare.
Costituisce poi, altresì, parte integrante del lotto e area indispensabile per l’espletamento delle diverse attività lavorative, il “piazzale” di deposito dei blocchi e delle lastre, servito, in un futuro decisamente prossimo, da una gru a cavalletto su binari, attualmente in fase di allestimento.
La palazzina per uffici di testata, come detto, è costituita da un parallelepipedo, di 20 metri di fronte e 10 m di profondità, integralmente realizzato con una struttura prefabbricata a pilastri e travi in c.a.p., con pannelli di tamponamento del tipo a sandwich di 20 cm di spessore e finestre a nastro a correre lungo l’intero sviluppo dei prospetti.
La soluzione adottata per il rivestimento di questi manufatti ha previsto la posa in opera di un sistema di facciata ventilata del tipo grid-mounted, con orditura di canaline in acciaio su cui sono alloggiate le grappe (a slot puntuale) in acciaio inox di ritenuta delle lastre in pietra. Per quest’ultime (di 3 cm di spessore e con dimensioni di lastra di 60×90), il progettista ha scelto di giocare su due tipi di finitura: piano sega, per il campo di fondo della facciata, e levigato (dal tono leggermente più cupo), per la zoccolatura di base, per gli imbotti delle strisce finestrate e i relativi cielini e davanzali (a 4 cm di spessore) e per le porzioni di raccordo tra i nastri di aperture dei fronti contigui.
Proprio l’angolare curvo a risolvere il punto di giunzione tra i fronti, che riveste un analogo componente prefabbricato di pressoché identica geometria, ha rappresentato il pezzo di maggior cimento sul piano esecutivo. Realizzato come pannello curvo in un unico pezzo, tale elemento, infatti, si presentava non eseguibile con la finitura “piano sega” e ha, pertanto, comportato un differente tipo di lavorazione (sabbiatura opportunamente dosata nella granulometria della sabbia e nella distanza di applicazione) sino a ottenere in tutto un effetto perfettamente identico, sul piano della resa in termini di immagine, con le vicine lastre normalmente finite. Grande cura è stata prestata anche ai raccordi levigati, integralmente finiti a mano, per il problema insito nel profilo curvilineo dei pezzi, di piano in vista differenziato (“al contro” e “al verso”).
La generale logica compositiva è stata quella di non negare il partito di facciata orizzontale, proprio della sottostante struttura prefabbricata, anzi riconfermandolo con la sottolineatura in pietra levigata dei nastri delle finestre. Una scelta dettata dal personale convincimento del progettista circa la necessità di una coerenza complessiva del disegno dell’involucro con l’intima essenza strutturale-costruttiva dell’organismo architettonico.

Gli infissi esterni
Per quanto attiene, invece, la soluzione adottata per i serramenti, valutata l’esposizione della palazzina (fronte principale rivolto a nord/est) e le condizioni microclimatiche del sito (temperatura media invernale intorno ai 7/8 gradi, grazie alla prossimità al mare), la scelta del prodotto da impiegare è stata principalmente subordinata all’individuazione di un serramentista locale, avente pratica ed esperienza di applicazioni estese “a sistema” con soluzioni di facciata in marmo.
Si è, quindi, optato per la gamma di profili in alluminio, a battente e taglio termico, Eku 53 TT, della società Gruppo Profilati, con posa in opera affidata alla ditta Mugnaini Alessandro srl di Capezzano Pianore (Lucca). Il sistema adottato prevede una sezione del telaio fisso di 45 mm e del telaio ad anta di 53 mm, con fermavetro a profilo stondato, e visarm da 9 mm (5+4). La lastra interna di quest’ultimo, al fine di evitare abbagliamenti per le aree ufficio con esposizione ovest (lato corto verso La Spezia), è stata realizzata, in modo generalizzato, con un vetro float grigio fumo, in linea, peraltro, con la gamma cromatica della facciata e tale da non alterare eccessivamente la luce naturale negli interni.
Il progettista ha poi posto grande cura nella definizione del più opportuno criterio di ancoraggio del serramento, in relazione anche alla delicatezza del problema “acqua” tipico di queste soluzioni a facciata ventilata. Si è così studiato un dettaglio esecutivo che prevede il fissaggio diretto sul tamponamento prefabbricato di un profilo di battuta in alluminio, con compiti di registrazione e assorbimento di eventuali irregolarità della porzione di pannello avente funzioni di veletta e di seconda barriera a possibili infiltrazioni dall’esterno di acqua piovana (la prima barriera essendo costituita da una sigillatura in silicone di opportuna formulazione rispetto alla sua applicazione sulla pietra del cielino). L’attacco inferiore, invece, è stato pensato, molto più semplicemente, a davanzale.
In corrispondenza dell’intersezione delle pareti divisorie dei singoli ambienti lavorativi con il perimetro delle finestre a nastro, la ditta Mugnanini ha quindi predisposto appositi scatolari, di adeguata larghezza e con coibentazione interna, atti dimensionalmente a ricevere i setti interni, realizzati in cartongesso.
Anche per questo particolare aspetto, la ricordata rimarcatura delle linee orizzontali, ottenuta mediante la soluzione di finitura del rivestimento intorno al sistema finestra e la stessa colorazione dei serramenti (grigio Michelangelo -, ovvero ferromicaceo), ha permesso di liberare completamente l’assetto distributivo interno da vincoli di facciata, senza che asimmetrie e disallineamenti dei montanti vengano a rappresentare elemento di pregiudizio estetico per il nitido impaginato di facciata, di rigore funzionalista, messo a punto dall’Architetto Sangiorgi.
Nel complesso, dunque, una sperimentazione pienamente riuscita che, già attualmente, è in grado di porsi quale riferimento, in termini di immagine, dell’area all’intorno.

Credits
Committente e rivestimenti di facciata: Italmarble Pocai srl, Massa
Progettista: Architetto Claudio Sangiorgi, Milano
Serramentista: Mugnaini Alessandro srl, Capezzano Pianore, Lucca
Progetto: 2002
Realizzazione: 2002/2003

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