Macchine per l’edilizia, la crescita continua

Il mercato cresce: i primi dati del 2018 parlano di +15,7% sul 2017 di unità vendute. L’aumento più significativo riguarda gli escavatori gommati: +44,4%. Anche i mini registrano un’importante crescita: +18,8%. Bene anche l’export, in particolare verso Usa, Francia, Germania e Regno Unito. Parla il presidente di Ascomac, Ruggero Riva: necessario sbloccare le opere pubbliche e favorire la manutenzione del territorio

Macchine per l’edilizia, nel 2018 la crescita continua

Con il 2018 si è chiuso il quinto anno consecutivo di crescita delle vendite e del noleggio di macchine movimento terra e dell’edilizia. I dati dell’Osservatorio Cresme, promosso da Cantiermacchine-Ascomac, parlano di 14.770 macchine vendute o date in noleggio nell’anno da poco trascorso: 15,7% in più sul 2017 e addirittura più 33% rispetto al 2016.

Cinque anni di crescita costante dopo il minimo storico raggiunto nel 2013, con 6.089 macchine vendute: un dato incoraggiante, ma che – ricordano gli operatori – poco ha a che vedere rispetto ai valori di dieci anni prima. Nel 2008, infatti, le macchine vendute erano state 24.158.

L’andamento del settore nel 2018

Ma come si sono comportati, nell’appena concluso, i vari segmenti di mercato?

Il settore delle macchine movimento terra tradizionali, con 3.959 macchine vendute, supera il dato del 2017 del +10,4% e quello del 2016 del +36,1%.

Tra le varie tipologie le macchine che mostrano la variazione percentuale su base annua più alta sono gli escavatori gommati con +44,4%, seguiti dai dozer con +11,8%. Gli escavatori cingolati hanno raggiunto quota 2.356 unità vendute con un incremento dell’7,8% su base annua e del +28,2% rispetto al 2016. Le pale gommate, con 1.280 macchine, superano il dato del 2017 del 9,7% e quello del 2016 del 44,5%. Anche i mini, segmento di mercato più rappresentativo del comparto, registrano un’importante crescita: +18,8%, passando da 8.319 a 9.887 (i miniescavatori registrano +18,1% rispetto al 2017 e +33,6% sul 2016). Anche gli skidloaders, con 905 macchine commercializzate, superano il dato del 2017 del 34,7%, mentre i track loaders del 9,7%.

Le terne, che avevano comunque chiuso il 2017 con un incremento su base annua dell’8,5%, anche nel 2018 registrano un mercato in espansione, chiudendo con +9,3% rispetto al 2017 e +18,6% rispetto al 2016 (le terne rigide crescono del +28,6%, mentre le terne Aws calano del 11,1%).

I rulli, con 348 macchine vendute o noleggiate, superano il dato del 2017 del 5,5% (i rulli tandem, la tipologia di macchine più rappresentativa del settore, crescono del 17,6%).

I sollevatori telescopici, che nel 2017 avevano registrato un calo rispetto al 2016 del 12,3%, tornano a crescere del 15%, crescita che permette loro di tornare ai livelli di mercato del 2016: la variazione 2018-2016 è +0,8%. Tutte le tipologie di sollevatori telescopici superano il dato dell’anno precedente.

I dumper articolati registrano la variazione più alta del 2018: +156,7% rispetto al 2016 (22,2% in più rispetto al 2017), con 77 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio.

Quello delle vibrofinitrici è l’unico segmento di mercato che alla fine del 2018 ha fatto registrare una variazione negativa: -5% rispetto all’anno precedente.

Secondo le elaborazione del Cresme su dati Istat, il trend è positivo anche per l’importazione: nei primi dieci mesi del 2018 il dato parla di un +13,5%; a crescere sono anche le esportazioni: nei primi dieci mesi dello scorso anno si è registrato un +8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il saldo commerciale è in attivo (sempre a ottobre scorso) per 1.608 milioni di euro: +2,7% rispetto all’analogo periodo del 2017.

Le macchine prodotte in Italia ed esportate per la maggior parte prendono la direzione degli Stati Uniti; costante è anche l’incremento degli acquisti con destinazione Oltralpe, a ruota seguono Germania e Regno Unito. Da segnalare anche due importanti valori positivi provenienti dal continente africano: +28,9% del Marocco e +39,2% del Sudafrica. Prosegue invece la flessione dell’Argentina che, dopo il -30,2% del terzo trimestre 2018, registra un preoccupante -36,8% (i dati si riferiscono ai primi dieci mesi dello scorso anno; nda).

Le previsioni per l’anno in corso

1.- RUGGERO RIVA - ASCOMAC

Ma quali sono le previsioni di mercato per l’anno appena iniziato? Prova a rispondere Ruggero Riva, presidente di Ascomac Confcommercio Imprese per l’Italia della Federazione nazionale commercio macchine, da sempre uomo Cgt, il dealer di Caterpillar in Italia.

“Nell’ultimo decennio abbiamo subito una riduzione drammatica del mercato – afferma Riva -. Nel 2007 si sono vendute 29mila macchine, nel 2014 meno di 6mila, l’80% in meno,  il livello più basso mai raggiunto. Solo grazie ai robusti incentivi fiscali del piano nazionale Impresa 4.0 e al coraggio dei nostri imprenditori che hanno rinnovato un parco macchine ormai obsoleto, nel 2018 siamo riusciti a raggiungere le 14.600 unità vendute – la metà delle macchine vendute dieci anni fa -. Per il 2019 il governo ha confermato sia l’iperammortamento che la legge Sabatini agevolata. E questo è un bene. Ora palazzo Chigi dovrebbe adottare misure per realizzare rapidamente le opere pubbliche previste, grandi e piccole, favorire la rigenerazione urbana delle periferie e delle aree degradate delle nostre città e un piano straordinario di manutenzione del territorio. Poi ci aspettiamo che i Comuni mettano mano ai loro accantonamenti accumulati negli anni e non spesi per i vincoli imposti dal Patto di stabilità, da qualche tempo finalmente allentati, per gli investimenti in opere pubbliche locali. Così com’è necessario continuare con gli investimenti per la realizzazione delle reti di telecomunicazioni. Questo contesto ci fa dire che nel 2019 non assisteremo a una contrazione del mercato, ma è molto probabile che vi possa essere un significativo rallentamento della crescita del mercato stesso. Per contro, per una auspicabile crescita del comparto delle costruzioni, vera locomotiva del pil e fonte di occupazione – negli ultimi dieci anni si sono persi più di 600mila posti di lavoro – devono essere sbloccate le grandi opere pubbliche di cui parliamo da anni, con un’immediata, contestuale e radicale revisione del Codice degli appalti, altra spina nel fianco dello sviluppo del settore”.

Cresme, in base ai bilanci del 2017 delle principali aziende del settore, nel XXVI° Rapporto congiunturale e previsionale 2019, ha stilato la classifica delle prime dieci. In testa, Cgt, Compagnia Generale Trattori, con 406,5 milioni di fatturato; al secondo posto Merlo, con 367,2 milioni; al terzo Manitou Italia con 247,9. Dalla quarta postazione alla decima, troviamo Lombardini (212,1), Komatsu Italia Manufacturing (200), Fassi Gru (165,2), Cobo (157), Italtractor Itm (145,6), Astra Veicoli Industriali (139,7) e, infine, Cifa (130,4). Il totale del campione analizzato indica in tre miliardi e 595 milioni il fatturato del 2017: +8,3% rispetto al 2016.

Vedi gli altri articoli dedicati agli andamenti di mercato di altri settori a partire dal XXVI° Rapporto congiunturale del Cresme

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Climatizzazione, una crescita a due cifre

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