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Lame rotanti in galleria

La linea ferroviaria Milano-Chiasso costituisce il collegamento su rotaia più importante fra il capoluogo lombardo e l’Europa centrale. Già qualificata come fondamentale da Rete Ferroviaria Italiana, la sua importanza strategica per le attività commerciali è ulteriormente aumentata in vista del trasferimento dalla gomma al ferro di buona parte del traffico merci in transito attraverso la Svizzera, previsto entro il 2017 con l’entrata in funzione di Alptransit. In prospettiva, l’accresciuta capacità dei convogli ferroviari richiederà la perfetta efficienza dell’intera infrastruttura, a iniziare dai suoi tratti critici quali la Galleria Monte Olimpino 2.

Il tunnel in esame, situato fra il bivio Rosales (in Provincia di Como) e la stazione frontaliera di Chiasso (Svizzera), è lungo 7.202 m. Già nel 2002 si erano verificati notevoli inconvenienti in prossimità del piano del ferro.
Ai primi interventi di consolidamento, nel 2003, erano seguite più ingenti opere di manutenzione straordinaria, tra il 2005 e il 2006, finalizzate a bloccare le infiltrazioni, senza però sortire i risultati attesi.
Il gestore della rete ferroviaria ha perciò disposto il completo e definitivo ripristino della galleria, con rifacimento delle volte e delle solette di base.
Il cantiere ha restituito un manufatto protetto dai cedimenti e perfettamente impermeabilizzato, con pavimento e volta ricostruiti e armamento completamente rinnovato, oltre ad avanzate dotazioni di sicurezza, antincendio, colonnine d’allarme e un ascensore per soccorsi e soccorritori. Le opere, aggiudicate all’ATI costituita tra Impresa Luigi Notari spa (capogruppo), Ivecos spa, MGA srl, sono iniziate nel giugno 2007 e si sono concluse nel settembre 2009.

Fra i rilevanti lavori realizzati, spiccano le demolizioni controllate svoltesi nella sezione centrale della galleria, in corrispondenza del tratto di circa 800 m già interessato da problemi strutturali, con funzione propedeutica all’impermeabilizzazione e al ripristino strutturale. Parte dei conci da demolire sono stati approcciati con il sistema dell’idroscarifica. Sugli altri conci sono state operate ulteriori serie di tagli, per indebolirli e poterli rimuovere più agevolmente. I tagli sono stati effettuati utilizzando un’attrezzatura a disco idraulica fornita da Tyrolit. In particolare, è stata studiata un’attrezzatura apposita che potesse essere montata su un miniescavatore cingolato, così da eseguire tagli orizzontali e verticali con maggiore rapidità. Il principale problema tecnico da affrontare era costituito dalla stabilità del mezzo: al posto della benna è stato posizionato un telaio metallico, agganciato ai perni della benna stessa e dotato di un supporto ad angolo in grado di permettere l’orientamento dell’utensile nelle direzioni desiderate. Per le cesure orizzontali il telaio è stato dotato di stabilizzatori e, una volta rimosso il cordolo, di un’ulteriore asta orizzontale con livella e stabilizzatori alle estremità. Raggiunta la posizione orizzontale, il miniescavatore veniva spento per procedere con il taglio. In questo modo, l’utensile è sempre rimasto solidale al braccio del miniescavatore, mentre l’unità di controllo idraulica era sostenuta dalla lama anteriore del miniescavatore, senza richiedere ulteriori spostamenti. Una volta effettuato il taglio, il braccio veniva alzato e il miniescavatore si spostava nella nuova posizione, già pronto per un nuovo taglio.

Nella galleria di Monte Olimpino sono stati utilizzati i dischi della gamma Tyrolit per il tagliopareti e la demolizione controllata. I nuovi dischi diamantati proposti da Tyrolit si contraddistinguono per la robustezza e l’elevata velocità di taglio anche in condizioni estreme. I dischi diamantati tagliapareti Tyrolit, con diametro fra 800 e 2.200 mm per la massima profondità di taglio a seconda delle esigenze, sono sviluppati per una combinazione perfetta con le macchine Tyrolit Hydrostress. Tra i diversi modelli di centraline abbinabili alle seghe a muro idrauliche Tyrolit, in cantiere è stata utilizzata la centralina modello AD-S4: con potenza di 29 kW, dispone di telecomando a cavo e corrente minima di avviamento con sistema Twin-motor oltre a interruttore del senso di rotazione, timer, arresto di emergenza e collegamenti secondari.

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