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Le Nuove norme tecniche per le costruzioni in vigore dal 1° Luglio 2009 introducono, per la prima volta in Italia, capitoli specifici dedicati alle costruzioni di legno e alle prescrizioni cogenti ai fini del corretto e sicuro impiego del legno nelle strutture. Nel capitolo 11 “Materiali e prodotti per uso strutturale”, si precisa preliminarmente che “I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: • identificati univocamente a cura del produttore; • qualificati sotto la responsabilità del produttore; • accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. Ricordiamo brevemente che, per quanto concerne il legno massiccio ad uso strutturale, la norma di riferimento per la marcatura CE è la EN 14081-1 e il sistema di attestazione previsto è il sistema 2+. Per gli elementi in legno massiccio ad uso strutturale le prove iniziali di tipo non sono da eseguire in quanto già presenti sotto forma tabulare nelle norme, tali valori derivano da test stati svolti in laboratori appartenenti a varie nazioni europee e successivamente valutati da un gruppo di lavoro formato da esperti dei paesi membri del CEN. Le specie legnose che superano la valutazione degli esperti internazionali vengono inserite nella norma EN 1912, dove le diverse specie legnose provenienti da diverse aree forestali europee vengono classificate a vista secondo standard definiti e riconosciuti. Pertanto sarà possibile definire un valori caratteristici/profili resistenziali estrapolati da questa norma. I controlli di accettazione Le NTC forniscono dettagliate indicazioni sulle prove sperimentali necessarie in accettazione per quanto riguarda il calcestruzzo e l’acciaio, rimanendo piuttosto sul vago nel caso del legno. Il calcestruzzo Il controllo di qualità del cls si basa sull’assunto che quest’ultima dipenda non soltanto dalla qualità degli ingredienti, ma anche e soprattutto dalle modalità di preparazione dell’impasto e di esecuzione del getto. Si tratta cioè di una qualità di processo, che si presta a possibili non conformità che possono essere però intercettate, con probabilità calcolabile, mediante opportune procedure di campionamento e provinatura, di tipo casuale o sistematico. Interessa qui evidenziare che, nel caso del calcestruzzo, tutta la qualità dichiarata è introdotta dal produttore nel corso del processo di fabbricazione del materiale, tramite l’opportuna scelta dei componenti (leganti, aggregati, additivi, acqua d’impasto), la proporzionata miscelazione degli stessi, l’omogeneità dei vari getti necessari per la realizzazione di un elemento strutturale, la corretta maturazione, ecc. Ogni deviazione del processo comporta una variazione della qualità del materiale finale e quindi delle sue prestazioni dichiarate. Peraltro, appare sufficiente controllare la resistenza a compressione e la massa volumica del cls, essendo le altre resistenze (ad es. a trazione, o a taglio) facilmente correlabili a queste due proprietà di base. L’acciaio Come per il cls, ci si affida a un controllo statistico su provini estratti a caso o sistematicamente, poiché anche la qualità dell’acciaio è funzione diretta della qualità del processo di produzione. Non esiste acciaio in natura: si tratta di un prodotto dell’industria tecnologica e la prestazione finale del materiale dipende interamente dalla scrupolosa osservanza delle varie fasi produttive. È perfettamente accettabile che la sorveglianza sul processo produttivo e il controllo di qualità statistico siano adeguati per intercettare eventuali non conformità. Il legno strutturale massiccio A prescindere dai dettagli, la differenza principale è che per l’acciaio e per il calcestruzzo si parla di qualità di processo, mentre il legno strutturale massiccio non subisce processi. Per capire meglio può essere utile la seguente definizione: Un elemento di legno strutturale massiccio è un prodotto di origine naturale ottenuto da un unico tronco d’albero per asportazione meccanica di materiale e successivamente selezionato e classificato a vista, oppure a macchina in funzione delle sue prestazioni fisico-meccaniche minime garantite su base semiprobabilistica. Quindi il controllo di accettazione su elementi in legno ha la funzione di valutare se il legno fornito è conforme alla classe di resistenza. Se tutti gli elementi del campione sono conformi alla classe di resistenza dichiarata, allora la fornitura è accettabile e i valori caratteristici sono garantiti dagli organismi terzi e indipendenti (i laboratori nazionali e dagli esperti del CEN). Se non lo è, perché uno o più elementi del campione non sono di fatto classificabili nella classe di resistenza dichiarata, allora il lotto non è accettabile. Se il materiale è classificato a vista, la soluzione migliore è quella di riclassificare per controllo il 100 % della fornitura. In tal modo, sarà possibile individuare rapidamente e mettere da parte i singoli elementi che eventualmente risultassero non conformi, in attesa di gestire nel modo più opportuno questa non conformità (sostituzione da parte del fornitore, bonifica dei difetti e riclassificazione, ecc.). Se il materiale è classificato a macchina l’unico modo per controllarlo e riclassificarlo con la stessa macchina, monitorando i risultati. N.B. Una seppur minima capacità di classificare a vista il legname strutturale di più comune impiego dovrebbe ormai entrare a far parte del bagaglio tecnico di qualsiasi Direttore dei Lavori o Collaudatore. Conclusioni Il controllo di accettazione del legno strutturale, per essere veramente efficace al fine di assicurare la rispondenza del materiale ai criteri di sicurezza e affidabilità previsti dagli Eurocodici e – per conseguenza dalla normativa cogente italiana, deve essere basato sulla verifica della classificazione secondo la resistenza meccanica su un campione significativo della fornitura. Tale controllo – abbinato alla verifica documentale e alla qualificazione del fornitore – è sufficiente a garantire il soddisfacimento da parte del materiale delle proprietà fisicomeccaniche minime garantite (valori caratteristici). Per i materiali a base di legno realizzati tramite giunti incollati (legno massiccio giuntato, legno lamellare incollato, pannelli tipo X-Lam ecc…), alla verifica della conformità dei singoli segati alla classificazione dichiarata occorre aggiungere un controllo di tipo statistico sulla qualità degli incollaggi, sottoponendo a prova un campione di giunti a dita e/o di linee di incollaggio fra lamelle secondo le modalità previste nelle norme di riferimento e che sono già parte integrante dei controlli di qualità obbligatori in produzione di tali prodotti. A tale proposito si ricorda che a breve esaurirà il periodo di coesistenza (volontario/ obbligatorio) la norma EN 14080 per la marcatura CE di legno lamellare per uso strutturale (attualmente previsto gennaio 2013). Il controllo di accettazione qui indicato è utilmente applicabile solo a prodotti marcati CE, o comunque provvisti di attestato equipollente rilasciato dalle competenti Autorità di controllo, come peraltro richiesto esplicitamente dal decreto ministeriale NTC. Il rilascio e il mantenimento del marchio CE implica infatti precise responsabilità – anche penali – del produttore e degli enti di controllo sull’esecuzione di controlli di tipo iniziale e in produzione regolati da norme armonizzate europee e incentrati sulla verifica della persistente conformità di tutti i parametri di lavorazione significativi ai fini della qualità e della garanzia delle prestazioni minime. I prodotti strutturali a base di legno privi di marchio CE, o di attestazioni equipollenti, non possono essere oggetto di efficaci e affidabili controlli di accettazione. * Responsabile Laboratorio Tecnologia del legno Istituto Giordano a.trevisani@giordano.it Controlli di accettazione per legno strutturale e per i materiali a base legno 1 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento