Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Indice degli argomenti Toggle Building automation e Conto Termico 3.0: le novità atteseSpazio al system integratorLe opportunità aperte dal Conto Termico 3.0Le combinazioni tecnologicheA chi rivolgersiL’anno che verrà: la possibile combinazione di intelligenza ed efficienza nel buildingFAQ Conto termico e building automationCosa significa building automation?Dove entrano in gioco i sistemi di building automation nel Conto Termico 3.0?Chi è e cosa fa il system integrator? Che ruolo avrà la building automation nel Conto Termico 3.0? L’entrata in vigore del nuovo meccanismo incentivante arriverà nei primi mesi del 2026, più o meno nel periodo in cui verrà recepita la Direttiva EPBD, che sull’intelligenza negli edifici punta molto, anche grazie allo Smart Readiness Indicator. Ci sono i presupposti, quindi, per una stagione caratterizzata da una visione dell’edificio non solo improntato a una maggiore efficienza energetica – presupposto comunque fondamentale – ma anche all’intelligenza. Per comprendere meglio il valore e l’impatto per lo sviluppo della building automation con il Conto Termico 3.0 abbiamo chiesto a un grande esperto nel settore: Alessio Vannuzzi, ingegnere elettronico, system integrator, Ceo Ohmega Progettazioni (studio di progettazione, consulenza e formazione in ambito di sistemi integrati e soluzioni energetiche) e coordinatore nazionale KNX Professionals oltre che vicepresidente Smart Hub Italy, prima rete in Italia dedicata alla Building Automation ed ai System Integrator. Building automation e Conto Termico 3.0: le novità attese Quali novità ci dobbiamo attendere con l’arrivo del Conto Termico 3.0 per un maggior contributo dei sistemi di building automation? «A mio avviso, il passo più importante a livello di edificio è stato fatto nel momento in cui si è passati dalla UNI EN 15232 (che ha introdotto una classificazione delle funzioni di controllo degli impianti tecnici degli edifici) alla UNI EN ISO 52120 (Prestazione energetica degli edifici – Contributo dell’automazione, del controllo e della gestione tecnica degli edifici). Mi spiego meglio: nel momento in cui è diventata norma internazionale, ciò ha contribuito alla sua maggiore conoscenza. È stata inserita all’interno della direttiva europea EPBD (i requisiti funzionali minimi dei BACS sono oggi definiti da questa norma tecnica – nda) e farà probabilmente parte del pacchetto di norme all’interno del nuovo certificato energetico sempre derivante dalla Direttiva Case Green. Il Conto Termico 3.0, che in realtà già nei meccanismi precedenti prevedeva sistemi BACS, potendo contare su una norma molto più conosciuta, sicuramente ne aumenta il livello di importanza, di conoscenza e di potenziale applicazione». Spazio al system integrator Ora che la ISO 52120 è conosciuta meglio, si aprono anche scenari diversi e assume un ruolo centrale la figura del system integrator, ossia il professionista in grado di mettere in comunicazione i vari sistemi. Perché è importante questo aspetto? Perché nella Direttiva EPBD che l’Italia sarà chiamata a recepire nel 2026 essa promuove l’integrazione della domotica come strumento chiave per ottimizzare il funzionamento degli edifici e crea le basi per una loro predisposizione all’intelligenza: è questo il senso dello SRI (Smart Readiness Indicator) strumento utile a classificare il livello di smartness di un edificio. La nuova versione dell’EPBD con l’applicazione dello SRI, ma anche con l’obbligo dell’adozione di sistemi di gestione degli edifici (BMS) e di automazione (BACS), specialmente in edifici nuovi e sottoposti a ristrutturazioni importanti, apre a potenzialità importanti proprio per i system integrator. «Più o meno nello stesso periodo del 2026 entrerà in vigore il Conto Termico 3.0: quindi, potremmo contare su una serie di strumenti che contribuiranno ad apportare un rinnovamento a questo tipo di applicazioni – sottolinea Vannuzzi –. Di sicuro, il CT 3.0, essendo rivolto anche alle abitazioni residenziali, potrà coprire, anche se in parte, lo spazio del Superbonus. Insomma, potrà permettere di eseguire interventi di efficienza energetica anche nell’ambito residenziale». Se poi si considera la possibilità aperta – quale sistema trainante – di combinare l’installazione di una pompa di calore con l’impianto fotovoltaico, la previsione di un sistema di building automation aiuta a migliorare e coordinare il funzionamento. Le opportunità aperte dal Conto Termico 3.0 Chi potrà cogliere le opportunità offerte dal conto termico 3.0? «Personalmente, lo vedo – al pari del 2.0 – uno strumento che verrà utilizzato principalmente nel pubblico sui grandi edifici. Va benissimo la possibilità di aprire anche al residenziale, però il suo ambito più interessante è quello della PA. Sarà interessante come strumento per i Comuni», segnala Vannuzzi. Quali figure e realtà professionali potranno giovare del nuovo meccanismo incentivante? «Le ESCo saranno soggetti importanti e in questo senso, la relazione con i system integrator diventerà complementare, anche solo considerando l’applicazione di sistemi di monitoraggio e di contabilizzazione energetica. In merito alle opportunità economiche offerte dal Conto Termico 3.0 è prematuro parlarne, mancando i decreti applicativi. «Spero solo che la possibilità di incentivare sistemi di building automation col Conto Termico 3.0 potrà contare su una maggiore considerazione economica di questi tipi di interventi per elevare l’efficienza energetica. Pur considerando importanti componenti come cappotto termico e infissi, è la possibilità di gestire e monitorare al meglio i consumi che può contribuire a migliorare la situazione complessiva». Efficienza e “intelligenza” possono combinarsi benissimo insieme. Con la UNI EN ISO 52120 si riconosce il bilanciamento dinamico tra le funzioni prioritarie di controllo, automazione e gestione tecnica dell’edificio, sottolineandone il suo impatto in termini di risparmio energetico. La norma intende classificare l’automazione di un edificio tramite quattro livelli, dal meno automatizzato, classe D, all’automazione ad elevate prestazioni, classe A. Un edificio scolastico che passa dalla classe D alla A può contare su un risparmio stimato del 30%-50%. «Il Conto Termico, pur guardando esclusivamente all’efficienza, potrà comunque essere una “palestra” utile per le future applicazioni dell’SRI e per gli abilitatori dell’intelligenza del dell’edificio», segnala Vannuzzi, ricordando che contribuirà a ottimizzare le prestazioni energetiche. Le combinazioni tecnologiche Quali possibili combinazioni tecnologiche che contempleranno la building automation potranno essere valorizzate e stimolate col conto termico 3.0? «Anche a questo proposito ci sarà una concomitanza di più attività che porteranno verso determinate strade. Mi spiego meglio: il Conto Termico 3.0 uscirà in un periodo storico in cui c’è una fortissima attenzione alla cyber security, apportata dalla Direttiva NIS2 (Network and Information Security 2)». Recepita anche in Italia, essa introduce un obbligo di conformità per tutti i soggetti che operano direttamente o indirettamente con infrastrutture critiche. Le imprese di costruzioni, pur non essendo soggetti diretti, collaborano frequentemente con settori regolamentati come energia, telecomunicazioni e trasporti. «NIS2 e l’applicazione delle varie direttive sulla sicurezza e sulla gestione dei dati, porteranno a una maggiore attenzione ai protocolli, agli standard capaci di garantire sicurezza. Penso, a questo proposito, a KNX Secure o a BACNet, standard di comunicazione per la building automation», segnala l’esperto. A livello hardware, la combinazione di sistemi di building automation con pompe di calore e impianto fotovoltaico (o anche solare termico) «è già una possibilità che si era aperta col Superbonus, ma se si eleva il campo applicativo all’energy management, a maggior ragione si aprono opportunità di integrazione che si possono cogliere mettendo al centro il system integrator, una figura in grado di conoscere e gestire al meglio l’edificio e l’energia, potendo cogliere le opportunità che sorgono dall’integrazione dei vari sistemi di quel determinato edificio e a creare le migliori condizioni di comfort e di benessere per l’occupante». A chi rivolgersi Chi volesse interpellare un system integrator esperto, a chi può rivolgersi? «Chi desidera rivolgersi a un system integrator esperto può contare su Smart Hub Italy, una rete nazionale che riunisce aziende e professionisti specializzati nell’automazione e nell’integrazione di edifici intelligenti. Smart Hub Italy nasce con l’obiettivo di creare sinergie concrete tra competenze diverse – dalla progettazione alla realizzazione, fino alla gestione e manutenzione – per offrire soluzioni integrate e scalabili, basate su standard internazionali e orientate a sostenibilità, efficienza energetica e innovazione tecnologica. Grazie alla collaborazione tra imprese qualificate e professionisti esperti, la rete è in grado di gestire commesse di qualsiasi dimensione e complessità, sia nel settore residenziale che in ambito professionale, terziario, pubblico e industriale». L’anno che verrà: la possibile combinazione di intelligenza ed efficienza nel building Nel 2026, per la Building Automation, il Conto Termico 3.0 si preannuncia di rilevanza assoluta nel panorama incentivante. Oltre a questo quali altre possibilità ci saranno? «A oggi c’è Transizione 5.0, ma personalmente l’aspettativa più grande la ripongo sul recepimento della EPBD. La forza di questa direttiva è posta anche nel fatto che, a ogni sua nuova versione, è nato un certificato energetico nuovo. Con la nuova release, mi auspico che possa portare alla possibilità di associare il rilascio dell’SRI a quello della certificazione energetica degli edifici. Se così fosse, vorrebbe dire che, da una parte potrebbero nascere degli incentivi o misure che prevedano l’aumento dell’intelligenza degli edifici, a oggi bassa se si considerano gli edifici italiani. Inoltre, mi auguro che la nascita di questo secondo aspetto del certificato abbia due effetti: uno su chi progetta, perché sorga una maggiore consapevolezza e convinzione del fatto che gli edifici non vadano valutati solo dal punto di vista energetico, ma anche appunto del livello d’intelligenza; l’altro sull’utente finale, che possa essere più consapevole delle opportunità offerte da un edificio intelligente, oltre che efficiente. In questo senso, l’adozione dello SRI potrà contribuire a elevare la consapevolezza dei vantaggi che tecnologie e impianti intelligenti, integrati e gestiti apportano nella realizzazione di edifici sani, confortevoli, oltre che efficienti», conclude Vannuzzi. FAQ Conto termico e building automation Cosa significa building automation? Con building automation si intende parlare di quei sistemi di automazione e controllo degli edifici in grado di: monitorare, registrare, analizzare e consentire continuamente di adeguare l’uso dell’energia; confrontare l’efficienza energetica degli edifici, rilevandone eventuali anomalie; consentire la comunicazione con i sistemi tecnici per l’edilizia connessi e altre apparecchiature interne all’edificio. Dove entrano in gioco i sistemi di building automation nel Conto Termico 3.0? I sistemi di building automation vengono citati nel meccanismo incentivante quali sistemi in grado di gestire gli impianti termici ed elettrici degli edifici. Chi è e cosa fa il system integrator? Un integratore di sistemi è una persona o un’azienda che realizza sistemi informatici per i clienti combinando hardware, software, prodotti di rete e storage di diversi fornitori. L’obiettivo principale dei system integrator è assicurare che i diversi componenti del sistema siano compatibili, interoperabili e che possano funzionare insieme nella maniera migliore possibile. Vedi anche Conto Termico 3.0: come funziona, chi accede, percentuali e scadenze Conto Termico 3.0 per il solare termico: cosa c’è da sapere Conto Termico 3.0 e biomasse: le novità aperte Fotovoltaico nel Conto Termico 3.0: le possibilità aperte Conto Termico 3.0 e pompe di calore: gli elementi innovativi Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento