Architettura e città: Milano riparta dalle buone idee

A cura di:

Il progetto sulla second life di San Siro è una delle proposte che l’architetto Joseph Di Pasquale lancia per elevare Milano verso una dimensione internazionale che merita

Progetto San Siro Park dell'l’architetto Joseph Di Pasquale, fondatore e titolare dello studio milanese JDP Architects
Progetto San Siro Park

Indice degli argomenti:

Milano è un ottimo esempio per comprendere la relazione tra architettura e città. City Life, i progetti sugli scali ferroviari in corso, edifici come il Bosco Verticale, la Biblioteca degli Alberi, la nuova idea per Corso Buenos Aires, sono segni di un mutato volto della città che deve sempre più fare attenzione a concetti di funzionalità, di benessere, di sicurezza e – sempre più – di resilienza.

C’è ancora molto da fare perché, urbanisticamente parlando, Milano possa essere considerata una realtà di livello europeo come Parigi, Londra o Berlino.

Perché non pensare a trasformare lo stadio di San Siro nel parco tematico sportivo più importante al mondo? Perché non creare un punto di osservazione della città o ripensare alcune zone cruciali anche puntando al verde e a un nuovo concetto di mobilità che però non tralasci quella esistente? Diverse suggestioni sono emerse da un incontro con l’architetto Joseph Di Pasquale, fondatore e titolare dello studio milanese JDP Architects. Uno studio di rilevanza mondiale, come testimoniano l’Eco Town di Tianjin e l’iconico Guangzhou Circle, inaugurato nel 2013, che la CNN ha annoverato tra i dieci più interessanti edifici a livello mondiale nel 2014.

Di recente JDP Architects è impegnato nella realizzazione a Bergamo dell’innovativo progetto edilizio ‘Chorus Life
una prima importante ricaduta applicativa delle ricerche riguardanti la “densità relazionale” e il “campus abitativo di prossimità”. Sono due dei temi forti su cui lavora da tempo l’architetto Di Pasquale e che ha voluto illustrare nell’incontro con la stampa specializzata (tra queste Infobuild) per Milano.

Architettura e città: Milano ha bisogno di un nuovo volto

A proposito di architettura e città, Milano ha vissuto un momento di grande fermento alla fine degli anni Novanta che ha generato idee e progetti maturati poi con CityLife.  «Questo però deve essere l’inizio, deve essere la dimostrazione che la città può cambiare, può essere immaginata in modo diverso. Da qui si dovrebbe aprire un dibattito vero da parte degli architetti mirato a immaginare un volto nuovo per la città» afferma Di Pasquale. Da qui l’architetto è partito per proporre alcune narrazioni su Milano, che non vogliono essere iniziative autoreferenziali, ma un punto di partenza da cui avviare un ragionamento per un futuro della metropoli di livello internazionale e che – è bene ricordarlo – è il motore dell’economia italiana. Solo nel 2014-2019 il Pil di Milano è cresciuto del 9,7%, rispetto al 4,6% nazionale e attira più di un terzo di tutti gli investimenti diretti dall’estero verso l’Italia.

Osservatorio Urbano 360 alla sommità della Torre Sempione
Osservatorio Urbano 360 alla sommità della Torre Sempione

Da dove partire allora? Quali sono gli elementi unificanti di questa volontà di elevare la città e nel contempo creare un filo conduttore? Di Pasquale ne identifica quattro: generare densità relazionale; trasformare lo spazio di prossimità; liberare la micro generazione urbana; avviare nuove narrazioni urbane.

Su quest’ultima si innestano quattro idee concretizzabili per avviare questo cambiamento: si tratta di Ponte di Vetra, Corso Vercelli Village, Sempione Elisées e San Siro Park.

Progetti e proposte aperte

Ponte di Vetra è un progetto che intende unire ciò che già esiste, in primis gli spazi verdi del Parco delle Basiliche da sempre tagliato in due da Via Molino delle Armi. “Pensare che la qualità degli spazi verdi della città si possa esaurire solo piantando nuovi alberi è perlomeno semplicistico. Il vero problema è rendere realmente fruibili gli spazi verdi iniziando da quelli che già esistono. Spazi verdi potenzialmente meravigliosi sono tagliati e negati da una viabilità che non è stata affrontata con la necessaria progettualità”. Da qui l’idea del Ponte di Vetra che vuole ricucire le due parti verdi e dare consistenza urbana coerente al Parco delle Basiliche.

Corso Vercelli Village vuole essere un esempio di villaggio urbano identitario della città metropolitana. «Essere vicini ai cittadini significa anche e soprattutto curare la loro prossimità urbana. Questa narrazione urbana intende esemplificare l’esperienza urbana e abitativa di un contesto al quale sia stato applicato l’approccio alla viabilità dei nuclei abitativi di prossimità.

Corso Vercelli Village progetto dell’architetto Joseph Di Pasquale, fondatore e titolare dello studio milanese JDP Architects
Corso Vercelli Village

Corso Vercelli è una delle strip commerciali più importanti della città. Così come in molti quartieri questo spazio diventa potenzialmente il cuore di un nucleo pedonale di quartiere che trasforma il contesto circostante in un “campus abitativo” dimostrando che è possibile combinare accessibilità veicolare e pedonalità», spiega l’architetto Di Pasquale.

Corso Vercelli Village progetto dell’architetto Joseph Di Pasquale, fondatore e titolare dello studio milanese JDP Architects
Rendering Vercelli Village

Sempione Elisées si propone quale nuovo grande spazio pubblico iconico e rappresentativo della città, un perfetto esempio di combinazione virtuosa tra architettura e città. «Immaginare la parte più larga di corso Sempione come una nuova grande agorà urbana dove possano essere applicati tutti i principi legati alla pedonalità, alla qualità dell’arredo urbano come elemento di identità civica, per disegnare un sistema organico e completo di arredo urbano per Milano, fisico e digitale, che possa trovare qui la sua prima applicazione ma che sia pensato per sostituire gradualmente tutto l’arredo urbano della città. Immaginare anche una nuova grande icona architettonica “la cruna” un punto di vista “in alto” per una città già proiettata verso la seconda metà del XXI secolo». L’idea di un punto di osservazione della città viene per colmare una lacuna presente in città: si può immaginare allora una struttura esile, possibile grazie alle nuove performance di materiali come acciaio e cemento, per avere uno sguardo (oggettivo e simbolico) su Milano e generare anche un maggiore senso di appartenenza.

San Siro Park: creare il parco tematico dello sport più importante al mondo

Una nuova vita per il Meazza è possibile e necessaria per far sì che uno stadio storico e di importanza mondiale progetti già una seconda vita di livello altrettanto prestigioso.

Da qui San Siro Park, ovvero l’idea che sia possibile e anzi moto vantaggioso costruire il nuovo stadio e non demolire il vecchio stadio immaginando una nuova vita, nuove attività e una nuova sostenibilità economica basata sul divertimento e sul tempo libero. Un ambizioso progetto che lega architettura e città. Non solo: è un progetto capace di elevare ancor più la vocazione turistica di Milano. La città è una delle mete attrattive più importanti d’Italia. Solo nel 2018 ha avuto sei milioni di turisti. Ed è proprio sul turismo che occorre puntare, in quanto è una vera e propria industria che promette una crescita esponenziale. In particolare il settore divertimento.

Sky Island Park, progetto dell’architetto Joseph Di Pasquale, fondatore e titolare dello studio milanese JDP Architects
Realizzazione della SKY ISLAND PARK, una parco pensile che diventa la copertura apribile della nuova San Siro Arena

Occorre pensare che il comparto dei parchi di divertimento e il relativo mercato è pronto a crescere di 3,28 miliardi di dollari durante il 2021-2025, procedendo a un CAGR di quasi il 3% durante il periodo di previsione.

«La forte iconicità della “scala del calcio” non è solo un valore affettivo ma anche un grandissimo asset economico in termini di attrattività», specifica Di Pasquale.

Il parziale smontaggio del terzo anello, e l’integrazione con nuove strutture lo trasformerà in un parco tematico dedicato allo sport, al calcio, ai suoi valori positivi ed educativi in una chiave di divertimento educativo (edutainment) insieme ad una serie di altre attività.

Lo stadio potrebbe essere trasformato in un edificio tematico sull’universo calcio: 100.000 metri quadri dedicati al divertimento per giovani, anziani e per le famiglie: musei interattivi, ristorante girevole, palestre e strutture di co-working… le idee ci sono.

«Partendo dalla considerazione che Milano, dal punto di vista del turismo, è una città in piena crescita, ma è priva di un’area dedicata al divertimento, il San Siro Park diventerebbe il polo di eccellenza del divertimento che attualmente manca alla città», conclude l’architetto.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento