Barometro della Costruzione Sostenibile 2025, strategie per un futuro più verde

Saint-Gobain Italia

Sono stati recentemente presentati i risultati dell’indagine “Barometro della Costruzione Sostenibile 2025” realizzata dall’Osservatorio della Costruzione Sostenibile di Saint-Gobain. I 4.000 stakeholder coinvolti rappresentativi del settore hanno individuato le opportunità e le sfide legate alla transizione energetica dell’edilizia, a partire da una maggiore consapevolezza sui molteplici benefici di una costruzione sostenibile, che vada oltre l’efficienza energetica, e dai necessari investimenti in formazione 

Barometro della Costruzione Sostenibile 2025, strategie per un futuro più verde

Il settore delle costruzioni si trova oggi a un bivio. La crescente consapevolezza delle sfide climatiche e della necessità di una gestione responsabile delle risorse naturali spinge governi, aziende e professionisti del settore a cercare soluzioni concrete per costruire un futuro sostenibile e accelerare la transizione.

La transizione verso un’edilizia realmente sostenibile non è più una promessa, ma una necessità condivisa e sempre più concreta. Lo conferma la terza edizione del Barometro della Costruzione Sostenibile, presentato da Saint-Gobain e realizzato in collaborazione con Occurrence–Ifop.

Un’analisi che, quest’anno, ha coinvolto oltre 4.000 stakeholder del settore edile e 27.000 cittadini in 27 Paesi. Numeri che mostrano chiaramente una sensibilità crescente, una consapevolezza più matura e la voglia di trasformare le buone intenzioni in progetti reali, capaci di ridisegnare le città in chiave resiliente, inclusiva e a basso impatto ambientale.

Come ha dichiarato Benoit Bazin, Presidente e CEO del Gruppo Saint-Gobain, «Il momento di agire è adesso. Affinché la costruzione sostenibile diventi la norma, deve essere compresa a fondo e integrata nelle aspettative di cittadini e professionisti».

Tendenze globali: tra urgenze e ostacoli formativi

Dal Barometro 2025 emerge con chiarezza un senso di urgenza globale. Il 69% degli stakeholder ritiene prioritaria la realizzazione di edifici sostenibili, mentre il 95% dei cittadini intervistati riconosce l’importanza del tema per il futuro delle comunità. Tuttavia, questa consapevolezza ancora fatica a diventare azione concreta. Molti professionisti, pur riconoscendo l’impatto positivo dell’edilizia green, lamentano una formazione ancora insufficiente: solo il 35% ha seguito corsi specifici e meno di un terzo applica sistematicamente criteri di valutazione delle emissioni di carbonio nei propri progetti.

Le differenze regionali restano significative. In Asia-Pacifico e Africa cresce l’attenzione verso la resilienza degli edifici, in America Latina si fa strada la priorità di utilizzare materiali a ridotto impatto ambientale, mentre l’Europa si distingue per l’interesse verso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. In Nord America, invece, emerge come prioritaria la questione dell’accessibilità economica degli immobili, segno che la sostenibilità passa anche dalla possibilità di rendere le case efficienti ed economicamente abbordabili.

Cresce del 21% rispetto alla precedente edizione l’attenzione al tema della resilienza di fronte ai rischi climatici.

Nonostante ciò, la percezione del valore “umano” dell’edilizia sostenibile resta marginale: solo il 15% associa la costruzione green al benessere degli abitanti. Un dato che apre una riflessione importante per chi progetta ambienti di vita: la sfida non è solo ambientale, ma anche sociale e di salute pubblica.

Focus Italia: tra consapevolezza e nuove responsabilità

L’Italia mostra segnali incoraggianti. Rispetto all’anno scorso, la familiarità degli stakeholder con la costruzione sostenibile è cresciuta di ben 14 punti percentuali, arrivando al 76%, a riprova di una cultura del costruire più attenta a clima, materiali e salute. L’efficienza energetica continua a dominare la definizione di edilizia sostenibile per oltre la metà degli intervistati, ma cresce anche la percezione dell’impatto positivo sulla salute degli abitanti, oggi riconosciuto dall’11% del campione.

Interessante è anche la fiducia riposta negli attori di filiera. In Italia, architetti e studi di ingegneria sono ritenuti i principali promotori della transizione green, seguiti da istituzioni pubbliche, che nel nostro Paese giocano un ruolo chiave per facilitare incentivi, normative e percorsi di formazione dedicati. Le aziende private, invece, sono chiamate a rafforzare la loro proposta di materiali e soluzioni innovative, per rispondere a una domanda di sostenibilità che non è più solo un trend, ma una condizione necessaria per competere.

Come sottolinea Gaetano Terrasini, Amministratore Delegato di Saint-Gobain Italia e Grecia, «I dati mostrano che la sensibilità è aumentata, ma tutti devono unire gli sforzi per trasformare questa consapevolezza in azioni concrete». In questo senso, l’Osservatorio della Costruzione Sostenibile, lanciato da Saint-Gobain nel 2023, rappresenta un punto di incontro tra analisi di settore, formazione e buone pratiche internazionali.

Il percorso è segnato: progettisti, istituzioni e imprese hanno oggi l’opportunità di far crescere un’edilizia che migliori non solo l’ambiente, ma anche la qualità di vita delle persone. La vera sfida sarà far sì che i dati di questa edizione del Barometro non restino statistiche, ma diventino la base di un’azione corale, radicata nelle specificità locali e aperta a una visione globale. 


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione ottobre 2024

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