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L’Ufficio Studi di Confartigianato segnala che nella seconda parte del 2020 c’è stata una ripresa nel settore delle costruzioni grazie all’impatto positivo del Superbonus. Purtroppo molte imprese lamentano che, a causa degli ostacoli burocratici, i lavori pianificati partono con molto ritardo, mettendo a rischio la stessa ripresa. Nella seconda metà del 2020 il settore delle costruzioni, dopo un periodo di grave crisi legata al Covid, ha registrato segnali di ripresa incoraggianti, grazie anche alla misura del Superbonus, che ha certamente ridato slancio al settore. La produzione infatti tra giugno e dicembre ha registrato un +3,6%, in linea con il +4,1% della Germania e decisamente meglio di altre economie europee, quali Francia e Spagna in cui persiste un andamento negativo, e che chiudono il semestre rispettivamente a -5,8% e -8,8%. Nel complesso il 2020 si conclude per il nostro paese con un pesante calo del 7,6% della produzione. Produzione costruzioni in UE nel 2020 da gennaio a maggio e da giugno a dicembre. Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Eurostat Eppure, nonostante il buon andamento degli ultimi 6 mesi, da quanto emerge dall’analisi dei dati congiunturali delle costruzioni pubblicata nei giorni scorsi da Confartigianato, nell’ambito dell’1° report Covid-19, troppi interventi pianificati con il Superbonus subiscono molti ritardi, a causa di eccessive lentezze burocratiche, che rischiano di annullare i progressi fatti. Da una ricerca condotta su più di 2.400 micro e piccole imprese – sulle oltre 493 mila fino a 50 addetti che operano nel settore delle costruzioni e che occupano 1 milione 149 mila persone – realizzata in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, emerge infatti che il 23% di queste hanno avuto segnali positivi per l’avvio dei lavori grazie al Superbonus, ma poi oltre il 52% segnala il ritardo dell’inizio dei cantieri a causa di problemi burocratici di vario tipo, ma legati soprattutto alla mancata risposta degli uffici pubblici, con un’incidenza maggiore nei comuni con più di 10 mila abitanti. Probabilmente a rallentare l’iter burocratico ha contribuito anche il ricorso allo smart working nelle pubbliche amministrazioni, con qualche difficoltà nella gestione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail, ancor più significative di fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal superbonus. Quasi il 48% degli intervistati lamentano inoltre difficoltà nella gestione dell’asseverazione e del visto di conformità. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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