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Ancora un segno negativo per la domanda di mutui nel mese di luglio che segna un -1,7%, che conferma il trend del mese di giugno. E’ un secondo campanello d’allarme consecutivo dopo 35 rilevazioni ininterrottamente caratterizzate da un segno positivo; va però sottolineato come il confronto sia fatto con mesi che si caratterizzavano per un forte incremento delle richieste e, dall’altro, che l’incidenza dei mutui di sostituzione stia progressivamente diminuendo. Per altro lo scivolamento in area negativa a giugno e luglio non inficia più di tanto la performance positiva della domanda cumulata nei primi 7 mesi del 2016. Nello specifico, la variazione del numero di richieste aggregate nel periodo gennaio-luglio è infatti stata pari a +12,3% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno. Continua, quindi, il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi, anche se rimane un piccolo gap da colmare rispetto al 2010 (si veda la tabella seguente). Domanda di mutui (numero di richieste cumulate nel periodo gennaio – luglio 2016 rispetto ai corrispondenti periodi degli anni precedenti a parità di giorni lavorativi) DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) a parità di giorni lavorativi Var. % anno 2016 su anno 2015 Var. % anno 2016 su anno 2014 Var. % anno 2016 su anno 2013 Var. % anno 2016 su anno 2012 Var. % anno 2016 su anno 2011 Var. % anno 2016 su anno 2010 Gennaio-Luglio +12,3% +78,8% +98,8% +81,9% +2,1% -7,5% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Queste le principali evidenze che emergono dall’analisi della variazione del numero delle domande di mutui ipotecari e surroghe (vere e proprie istruttorie formalmente presentate agli istituti di credito, quindi non semplici richieste di informazioni o preventivi online) contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. L’IMPORTO MEDIO DEI MUTUI RICHIESTI Al contempo, con 125.449 Euro mediamente richiesti il mese di luglio fa segnare il valore più elevato dall’inizio del 2015. Il recupero degli importi medi richiesti si sta progressivamente consolidando dopo l’inversione del trend registrato all’inizio dell’anno in corso anche se nel breve periodo si prevede difficile un ritorno su valori vicini ai 140.000 Euro che caratterizzavano gli anni pre-crisi. Relativamente alla distribuzione delle richieste di mutuo per classe di importo anche a luglio quella in cui si sono maggiormente concentrate le richieste è stata, ancora una volta, quella compresa tra 100 e 150.000 Euro, con una quota pari al 29,4% sul totale, seguita da quella al di sotto dei 75.000 Euro, con il 27,7%. Classe di importo % Dati Anno Corrente 0-75.000 € 27,7% 75.000-100.000 € 20,9% 100.000-150.000 € 29,4% 150.000-300.000 € 19,3% Oltre 300.000 € 2,8% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie LA DISTRIBUZIONE DELLA DOMANDA DI MUTUI PER DURATA Per quanto riguarda invece la distribuzione della domanda di mutui per classi di durata, quella compresa tra 16 e 20 anni risulta essere la più richiesta dagli italiani, con il 23,6% del totale. Nel complesso va evidenziato come 2/3 delle richieste (il 67% del totale, per la precisione) prevedano una durata superiore ai 15 anni, a conferma della propensione delle famiglie italiane verso piani di rimborso che consentono di ridurre il peso della rata mensile sul reddito disponibile e sui risparmi. Classe Durata Mutuo (nr Anni) % Dati Anno Corrente Fino a 5 anni 1,2% 5 – 10 anni 12,4% 11 – 15 anni 19,4% 16 – 20 anni 23,6% 21 – 25 anni 20,8% 26 – 30 anni 20,6% Oltre 30 anni 2,0% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie LA DISTRIBUZIONE DELLE DOMANDE PER FASCE DI ETÀ Osservando la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, infine, l’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF mette in evidenza come anche nel mese di luglio si riscontri una maggior concentrazione nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36,1% del totale. Fasce Età 18-24 anni 2,1% 25-34 anni 24,6% 35-44 anni 36,1% 45-54 anni 23,6% 55-64 anni 10,5% 65-74 anni 2,8% Oltre 74 anni 0,3% Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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