World Join Center

La tendenza è ormai nota, e nuovi segnali si colgono ogni giorno.
Per fronteggiare la crisi contemporanea e garantirsi un futuro, le imprese abbandonano l’individualismo spinto all’estremo e rispolverano concetti all’apparenza demodè come “aggregazione”, in una moderna versione dell’ “uno per tutti e tutti per uno” caro a Dumas.
Laddove piccole realtà solitarie sono destinate a perdersi tra le insidie di una fase economica particolarmente difficile, la loro unione sulla base di interessi e finalità comuni può non solo condurre alla salvezza, ma costituire un plus di competitività sul mercato internazionale.
Da quest’idea prende l’avvio uno dei progetti più ambiziosi degli ultimi anni, quello del World Join Center, il centro mondiale del gioiello, sorto a Milano e destinato a diventare punto focale per il sistema produttivo non solo lombardo, ed esempio per molte iniziative a venire.
Il World Join Center, WJC, nasce su iniziativa di Relive Company – società di real estate che agisce sul territorio con interventi di realizzazione, acquisto e recupero di immobili – per trovare nuove risposte alla sfida che il mercato globale lancia al mondo della gioielleria italiana.
Partendo dal presupposto che la frammentazione e l’isolamento siano fattori che minano la competitività, Relive Company ha proposto di concentrare in un unico centro polifunzionale le imprese orafe italiane e le piccole e medie imprese milanesi e lombarde ad elevata qualità produttiva, andando a comporre un polo unico compatto e di grande visibilità: un distretto verticale, il primo in Italia, in grado di rappresentare il settore orafo tanto per tipologia di prodotto quanto per regionalità.
La concretizzazione di questa proposta, il WJC, è dunque un vero e proprio luogo per la solidarietà imprenditoriale, capace di mantenere l’unicità di ciascuna impresa e di moltiplicare al contempo le possibilità e le risorse di tutte.
Perché l’esperimento di aggregazione fosse efficace, era necessario innanzitutto individuare il luogo ideale in cui edificare la struttura: in seguito all’analisi dei grandi progetti di riqualificazione urbana, la scelta è caduta sull’area cosiddetta PII Portello, nella zona nord, vecchia sede di capannoni per il marchio Alfa Romeo e oggi al centro di trasformazioni, da qualche mese ancora più intense in previsione dell’Expo che Milano ospiterà nel 2015.
Quest’area, sulla quale sta sorgendo un parco urbano con alloggi, negozi, uffici e scuole, è inoltre sufficientemente vicina alle autostrade e all’aeroporto di Malpensa da potersi definire ideale porta d’accesso alla città e finestra sul mercato che si sviluppa al di là di essa.
È dunque tenendo a mente la collocazione in un ambiente vivace e particolarmente sensibile ai mutamenti, e la volontà di creare un edificio capace di catalizzare l’attenzione, che l’architetto Marco Cerri e la Urbam Spa hanno progettato un complesso di grande impatto visivo e attento agli aspetti più strettamente tecnologici e funzionali.
Rimanendo fedele all’idea di raggruppare realtà diverse ma complementari, la struttura è stata disegnata, sulla base di un’ellisse bicentrica, come una serie di volumi distinti che vanno a riunirsi attorno a un nucleo coperto.
I corpi di fabbrica presentano sviluppo verticale differenti: due piani per quello a nord, nove e 19 per quello a sud, con la grande “torre” che raggiunge l’altezza massima consentita e, richiamando un’antica cittadella, identifica l’accesso alla città.
Funzione, questa, accentuata dalla facciata continua in cristallo dell’edificio che, con i continui mutamenti di luminosità, focalizza l’attenzione.
Provenendo dall’esterno, si possono raggiungere i parcheggi sotterranei mediante un ampio spazio di ingresso e uscita, mentre l’accesso al parcheggio all’aperto avviene lungo un percorso a senso unico che facilita le manovre e la viabilità, e che conduce naturalmente all’uscita.
L’ingresso pedonale poi prevede due ampie scalinate di rappresentanza più una rampa per disabili, coperte da una pensilina in acciaio e vetro; ai lati delle scale, quattro vasche piene d’acqua che richiamano il laghetto che sorgerà nel parco circostante.
L’originale articolazione architettonica influisce anche sull’organizzazione degli spazi interni, per la quale le parole d’ordine sono “convivenza” e “condivisione”: mentre infatti nei corpi rialzati trovano spazio gli uffici del terziario e gli studi professionali di notai e commercialisti, l’atrio centrale è una vera e propria piazza su due livelli, con un vasto spazio vuoto al centro che assume il ruolo di centro nevralgico, di sinapsi attraverso cui tutti gli stimoli, ovvero i visitatori, i clienti, gli stessi lavoratori, transitano per raggiungere le proprie destinazioni.
Quello che al piano terra è un portico sviluppato lungo la circonferenza della costruzione, al primo piano diventa un ballatoio, ed entrambi affacciano sul lato interno sotto la copertura parzialmente trasparente. I due piani sono poi uniti da un’ampia scalinata, che crea al centro dell’ambiente un suggestivo pozzo di luce.
Attorno alla piazza si dispongono gli spazi destinati a ciascuna azienda, mentre al suo interno si trovano i servizi, da quelli finanziari a quelli di rappresentanza, ai quali ogni azienda può fare riferimento, e che costituiscono esattamente il punto di forza del WJC.
Tutte le aziende avranno quindi a disposizione spazi privati e modellati sulle proprie esigenze, differenti tra loro soprattutto per l’altezza netta e la dotazione degli interni, e contemporaneamente potranno godere di un centro congressi, un auditorium con oltre 250 posti, un asilo, una zona fitness, sportelli bancari, punti di ristoro e attività commerciali e di artigianato, senza contare gli spazi stessi della piazza, utilizzabili per eventi come manifestazioni e sfilate di moda.
L’intero volume della piazza è sovrastato da una struttura, in parte trasparente e in parte opaca, che protegge l’ambiente da pioggia e sole e completa l’immagine di una moderna agorà, permettendo a chi si trova all’interno di muoversi in totale comfort.
Copertura, controsoffittatura e rivestimento di parete dell’edificio centrale sono stati realizzati con lastre in zinco-titanio zintek®, materiale utilizzato sempre più spesso per la realizzazione di coperture e facciate in opere d’eccezione, per dimensioni e valore internazionale, com’è il caso del WJC.
Merito delle sue numerose qualità, a partire dalla facilità di lavorazione, che ha permesso di seguire in ogni dettaglio il progetto: lo zintek® è in effetti molto malleabile, e può essere modellato secondo qualsiasi forma.
La soluzione tecnica adottata è stata quella della doppia aggraffatura in copertura, dell’aggraffatura angolare in facciata e del sistema a doghe nel controsoffitto.
Lo zintek® è inoltre estremamente resistente all’azione degli agenti atmosferici, e il processo di ossidazione della superficie non fa che aumentare tale resistenza: una volta posato, quindi, il laminato non richiede interventi di manutenzione, rivelandosi una scelta affidabile ed economica, in quanto elimina di fatto i costi legati a periodiche riparazioni.
Ma zintek® non è solo malleabile e resistente: possiede anche innegabili pregi estetici legati al suo colore grigio brillante, che vira verso una tonalità ardesia con il passare del tempo, e che lo rende elegante e insieme discreto, perfetto in abbinamento ad altri materiali, ai quali si affianca esaltandone le proprietà.
Lo si può ben vedere nei giochi di rimandi luminosi che la copertura dell’atrio intrattiene con la superficie in cristallo della torre; giochi particolarmente affascinanti nelle ore notturne, quando entrano in campo anche le luci artificiali.
La combinazione dei due elementi rende le superfici quasi vive, fluttuanti, e richiama le fondamentali immagini di vivacità e fermento che si respirano in quest’area interessata da profonde rivoluzioni.
Imponente e moderno, il WJC non è però soltanto un tributo all’estetica e a un’efficace ripartizione degli spazi: a partire dalle specifiche date da Relive Company, concretizzate nel progetto di Marco Cerri e di Urbam Spa, la sostenibilità del complesso in rapporto all’ambiente ricopre infatti un ruolo determinante.
Per quanto parlare di ecosostenibilità in un progetto così esteso possa sembrare difficile, l’attenzione di committenza e architetto è andata proprio in questa direzione: l’intero fabbricato è infatti cuore di un sistema energetico che si dirama in tutte le sue parti, dall’architettura alla struttura portante, fino alla tecnica degli impianti.
Per ridurre al minimo il consumo di risorse e l’impatto ambientale degli edifici si è fatto ricorso a studi sui materiali e simulazioni dinamiche del flusso dell’aria e della modulazione della luce diurna: l’illuminazione solare filtrata dalle pareti in vetro ha consentito di ridurre i consumi di elettricità.
L’uso combinato di soluzioni energetiche alternative e di nuove tecnologie ha quindi portato all’eccellenza la sintesi tra funzionalità, qualità e compatibilità ambientale. A questo processo non è estraneo l’uso dello zintek®: oltre a essere perfettamente biocompatibile, in quanto naturale, non verniciato e riciclabile, il laminato in zinco titanio contribuisce infatti a minimizzare gli impatti dei sistemi termici dal momento che la sua posa prevede la realizzazione di un’intercapedine di ventilazione.
Questa, una sorta di spazio libero tra la superficie da rivestire e il rivestimento stesso, dà all’edificio la possibilità di “respirare”, nproprio come una seconda pelle, facilitando così la dispersione dell’umidità in eccesso, e di nconseguenza la regolazione della temperatura e del benessere interni.
Grazie a una progettazione accurata e a nun’altrettanto accurata messa in opera, frutto ndella collaborazione (ancora una volta concettochiave) tra committenza, progettista e imprese realizzatrici – tra le quali Zintek srl, che ha come sempre messo in campo la consulenza dei propri tecnici e la competenza di installatori qualificati –, Il World Join Center si presenta al mondo dell’imprenditoria e alla società intera come espressione compiuta di una sinergia, e come perno attorno al quale le diverse aziende coinvolte trovano la loro completa valorizzazione.



Consiglia questo progetto ai tuoi amici

Commenta questo progetto