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La riqualificazione di Villa Castelli a Como costituisce un interessante esempio di progettazione integrata e sinergica tra impiantistica, tecnica e architettura, destinata a trasformare un edificio posto sotto tutela dalla sovrintendenza in un immobile sostenibile a consumi zero a cura di Silvia Giacometti Indice degli argomenti: La storicità della villa L’intervento di riqualificazione La progettazione impiantistica Villa Castelli è un’elegante villa gentilizia della prima metà dell’800, situata sulla sponda orientale del Lago di Como, nelle vicinanze del centro storico di Bellano (Lecco). Una dimora ricca di storia e bellezza che fino a qualche tempo fa veniva utilizzata solo saltuariamente, per lo più nei mesi estivi, a causa delle notevoli dimensioni della casa, che comportavano consumi e costi troppo elevati. Villa Castelli prima dell’intervento di riqualificazione Qualche anno fa, dopo la decisione della famiglia di trasformare questa dimora nella loro residenza abituale, sono iniziati i lavori di ristrutturazione generale, e quindi di riqualificazione energetica, e di restauro conservativo, dal momento che la villa era sottoposta a tutela della Sovrintendenza dei Beni Culturali. La progettazione, nel suo complesso, è durata circa due anni e ha richiesto un impegno molto scrupoloso da parte del team di progettazione poiché l’obiettivo principale della riqualificazione energetica della Villa Castelli era di ottenere il massimo comfort e il microclima ideale all’interno di ciascun ambiente (superficie complessiva di 640 mq su 3 piani). Il risultato che ne è conseguito è un progetto molto interessante di progettazione sinergica tra impiantistica, tecnica e architettura, che ha permesso di ridurre il fabbisogno energetico del 90% e di portare l’intervento a essere oggetto di sperimentazione scientifica, grazie a un sistema di monitoraggio integrato sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Europeo di Bolzano (EURAC). La storicità della villa Confrontarsi con l’intreccio della storia, con la sovrapposizione di epoche successive e con la compresenza di caratteristiche architettoniche diverse è stata la prima grande sfida che la committenza e i progettisti hanno dovuto affrontare. Il nucleo originale risaliva al 1830, ma era stato annesso a un edificio confinante e su entrambe le strutture erano stati effettuati numerosi ampliamenti nel corso degli anni. La villa aveva subito inoltre qualche cedimento statico nel corso del tempo, perché poggiava su un terreno piuttosto inconsistente, a bordo lago. Un altro problema da risolvere data la vicinanza al lago era l’umidità di risalita. Dopo una prima fase di valutazione dei consolidamenti statici necessari, si è passati ad affrontare la questione dei ponti termici, che si sono dovuti analizzare singolarmente perché presentavano materiali e nodi costruttivi differenti risalenti a epoche diverse. I vincoli della sovrintendenza imponevano il mantenimento della facciata: si è quindi cercato di attuare un restauro conservativo che mantenesse il più possibile le peculiarità architettoniche della villa, preservando le destinazioni d’uso dei diversi ambienti e andando a modificare soprattutto la distribuzione degli spazi interni. È stato effettuato un radicale intervento sulla copertura e la presenza di elementi molto diversi ha richiesto ai progettisti di elaborare soluzioni specifiche che tenessero in considerazione l’eterogeneità della struttura costruttiva. Particolare del restauro delle facciate L’intervento di riqualificazione Il vincolo della conservazione delle facciate ha imposto una scelta obbligata: intervenire sull’isolamento interno. Sulle pareti sono stati applicati pannelli di 20 cm di Perlite e, dove lo spessore non lo consentiva, 8 cm di Aerogel. Entrambi i materiali, oltre a essere ecologici e naturali, hanno proprietà igroscopiche che consentono la traspirazione del vapore acqueo dalla muratura. L’utilizzo di spessori di isolante interno così consistenti ha reso l’intervento particolarmente avanguardistico. Per risolvere il problema dei ponti termici è stata effettuata un’analisi dei nodi strutturali più complessi, con software di calcolo specifici, che hanno consentito la verifica dell’efficacia delle soluzioni adottate. La copertura, interamente sostituita con legno lamellare, è stata coibentata con 42 cm di materiale isolante costituito da cellulosa insufflata, fibra di legno ad alta densità e lana di roccia. La classica copertura in coppi è stata inoltre sostituita con una doppia lamiera aggraffata con fotovoltaico integrato (circa 12 kWp). Grazie a una serie di prototipi realizzati per ottimizzare il risultato estetico finale e a un efficace dialogo con la sovrintendenza, il sistema fotovoltaico rimane perfettamente integrato nella copertura. Fotovoltaico integrato in copertura La progettazione impiantistica La progettazione impiantistica ha giocato un ruolo rilevante. Sono stati previsti una pompa di calore geotermica e un sistema di pannelli radianti a pavimento che consentono di riscaldare e raffrescare l’edificio, fornendo contemporaneamente acqua calda sanitaria durante tutto l’anno. È stato inoltre installato un impianto di ventilazione meccanica, integrato nelle strutture esistenti, che sfrutta l’energia rinnovabile prodotta dall’impianto fotovoltaico. Il sistema, così concepito, ha permesso di ottenere una elevata qualità dell’aria e un livello di comfort ottimale, che non solo viene percepito e apprezzato da chi vive all’interno della villa, e che come dicevamo è stato oggetto di sperimentazione scientifica, grazie a un sistema di monitoraggio integrato sviluppato in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Europeo di Bolzano (EURAC). Le sonde hanno verificato gli effettivi consumi dell’edificio, la qualità dell’ambiente interno e il comportamento termo igrometrico delle strutture edilizie: i risultati hanno confermato la validità dell’intervento di riqualificazione, che ha portato a un taglio netto dei consumi dell’edificio da 230 a 15 kWh/ m2 anno, grazie anche all’ampio ricorso alle fonti rinnovabili. L’intervento ha permesso di ridurre del 90% il fabbisogno energetico globale, che comprende: riscaldamento, acqua calda (Jacuzzi compresa), raffrescamento, impianto di ventilazione, corrente elettrica domestica, irrigazione giardino e illuminazione esterna, con una drastica riduzione del costo complessivo a ca. 1.800 euro all’anno. Scarica piante e sezioni Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto