Milano, Viale Sarca 222 cambia pelle
Progettista: DEGW - L22 Urban & Building Team Progettuale: DEGW (progetto di aree comuni e spazi esterni, fit-out uffici di un tenant) e L22 Urban & Building (rivestimento esterno, pratiche amministrative e direzione lavori) Committente: Savills Investment Management SGR SpA Foto: Studio Tettamanzi Cronologia realizzazione: 2019-2020 |
Un edificio degli anni Sessanta, già ristrutturato nel Duemila, cambia gli interni e la pelle esterna per ospitare nuovi uffici. E da mono, l’edificio diventa multi-tenant. L’intervento di Degw e L22 Urban&Building rivalorizza il patrimonio immobiliare
a cura di Pietro Mezzi

L’edificio di viale Sarca 222 a Milano dopo il restyling
Indice degli argomenti:
- Il progetto di Degw e L22 Urban&Building
- La ristrutturazione degli interni
- L’edificio prima del lifting
- Il risanamento edilizio
- Parla l’art director
Un immobile degli anni Sessanta di viale Sarca 222 alla periferia nord di Milano, già ristrutturato negli anni Duemila- viene rinnovato sia negli interni che nelle facciate. La nuova scansione di moduli di facciata, una trama di cornici metalliche e di elementi vetrati, mostra oggi un edificio dinamico e luminoso.
Il progetto di Degw e L22 Urban&Building
La ristrutturazione, firmata dalla società di progettazione integrata Lombardini22, nasce dall’interno, dall’intervento di riqualificazione dell’ingresso e della corte, compiuto da Degw.

Il restyling ha riguardato anche la corte interna
E’ seguita poi la realizzazione di un nuovo rivestimento esterno, progettato da L22 Urban & Building, che valorizza la scansione dei moduli in facciata e detta il ritmo di pieni e vuoti.
L’edificio, composto di tre piani fuori terra, è interamente destinato a laboratori e uffici. Il piano interrato è invece occupato da un’autorimessa e dai locali tecnici.
La ristrutturazione degli interni
Gli interventi di riqualificazione dell’ingresso hanno riguardato la realizzazione di un nuovo accesso più comodo e luminoso, all’insegna delle parole chiave della progettazione d’interni: identità, eleganza, sosta e respiro.

Il listelli in legno sono un segno distintivo della progettazione degli interni
Una pannellatura di leggeri listelli lignei conduce ospiti e visitatori dall’ingresso alla reception, dove il gioco degli elementi in legno è ripreso come segno distintivo nella zona in cui è stato posizionato il bancone della reception: bianco con un inserto ligneo, a richiamare il filo rosso rivolto all’accoglienza.

L’ingresso del palazzo dopo la ristrutturazione
La tonalità grigia di arredi e rivestimenti crea un immediato legame con la facciata e con la corte interna, riprogettata ex novo come luogo di aggregazione di tutto l’edificio e concepita come estensione naturale del nuovo ingresso e della sua atmosfera, ora calda e accogliente- .

La corte interna dopo l’intervento di riqualificazione
L’edificio prima del lifting
Le facciate esterne dell’immobile presentavano un basamento rivestito in lastre di grès, colore grigio antracite, e si sviluppavano con un’alternanza ritmica di lesene verticali e porzioni in muratura, di colore grigio chiaro- e serramenti.
Al basamento si aggiungeva un secondo livello esterno di pannelli vetrati disposti a scacchiera su tutti i fronti e ancorati alla facciata in muratura mediante rotules in acciaio. La colorazione delle facciate era in grigio chiaro, con un forte contrasto con il basamento e contribuendo a rendere visibili crepe e danneggiamenti degli intonaci.
Il risanamento edilizio
L’intervento ha riguardato il risanamento degli intonaci, la pulizia e la tinteggiatura di tutte le porzioni opache a vista con un colore grigio scuro, in continuità con il basamento. Intorno a ciascun pannello vetrato è stata installata una cornice metallica dello stesso grigio scuro della facciata, che ha reso dinamica la superficie ritmata secondo una cadenza di pieni e vuoti. Inoltre, per aggiungere luminosità sono state utilizzate delle pellicole riflettenti.

Le cornici metalliche vetrate della nuova facciata dell’edificio
I lavori sono anche consistiti nella rimozione di alcuni elementi decorativi metallici che, senza rispondere ad alcuna funzione, erano dislocati sui quattro fronti. Il portale di ingresso sul fronte sud è stato poi mantenuto di colore bianco per meglio identificare l’ingresso principale all’edificio, di per sé poco visibile in quanto laterale alla strada di accesso- .
L’intervento ha dato maggiore carattere all’articolazione delle facciate rendendo l’immagine complessiva più attuale e affine agli edifici circostanti, con cui l’architettura rinnovata si integra nella colorazione e nei materiali.
Parla l’art director
«È un progetto che nasce dall’interno – spiega Alessandro Adamo, director di Degw e partner Lombardini22 -. Ci siamo concentrati per prima cosa sugli interni, frazionando gli spazi e cercando di aumentarne la funzionalità. Poi siamo passati alla pelle, che volevamo fosse riconoscibile dalla strada. è stato fatto un vero e proprio lifting alla facciata, un rinnovamento per creare una texture diversa, movimentata. Volevamo dare una nuova immagine al building, curando anche gli spazi esterni, come la corte. Da building mono-tenant molto connotato con il brand (il palazzo era la vecchia sede di Prysmian; nda), è diventato un building multi-tenant, aumentandone il valore sul mercato. Con questa operazione abbiamo contribuito a rivalorizzare il patrimonio immobiliare della proprietà. Abbiamo inoltre collaborato con uno dei nuovi tenant, Prometeon, di cui abbiamo realizzato il fit-out degli uffici».
Commenta questa notizia