Vepa: vetrate panoramiche, il design e la bellezza del vetro in edilizia libera

Le Vetrate Panoramiche Amovibili (VePa) rappresentano una soluzione all’avanguardia nel panorama dell’edilizia sostenibile e del design moderno. Queste strutture non solo offrono una visuale estesa e ininterrotta, ma giocano anche un ruolo cruciale nella regolazione termica degli edifici, contribuendo significativamente al risparmio energetico. Valorizzano inoltre l’aspetto architettonico delle facciate, aumentando il valore immobiliare dell’edificio. Dopo la modifica del Decreto Aiuti bis rientrano negli interventi di edilizia libera.

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Vepa, le vetrate panoramiche tra gli interventi di edilizia libera
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Uno spazio esterno da vivere in ogni momento dell’anno, capace di coniugare comfort termoacustico e accrescere la luminosità degli ambienti domestici. In poche parole, parliamo delle vetrate panoramiche, soluzioni che assicurano numerosi vantaggi tra cui l’isolamento termico e acustico e il risparmio energetico. Vengono comunemente definite “VePa”, acronimo, appunto, di “vetrate panoramiche”, manufatti dalla struttura essenziale e facilmente amovibili.

Ma come sono realizzate le VePa? Una definizione esaustiva arriva da Assvepa, associazione italiana vetrate panoramiche a risparmio energetico, senza scopo di lucro: “vetrate panoramiche, ovvero paravento in vetro senza profili verticali, ad ante scorrevoli richiudibili su se stesse, installate con viti di fissaggio (e non ancoraggio) su una guida in alluminio e senza l’utilizzo di telai in acciaio murati, plinti, saldature o strutture di fissaggio permanenti”.

L’installazione di una vetrata amovibile sulla veranda o in balcone ha come finalità quella di garantire una fruizione migliore dell’ambiente esterno, proteggendolo dall’azione degli agenti atmosferici. Le VePa, in virtù della loro natura amovibile, non modificano né la destinazione d’uso dell’ambiente, né la volumetria dell’edificio. Contribuiscono inoltre al risparmio energetico e alla riduzione del consumo di suolo e cementificazione del territorio.

Il vetro in edilizia e l’evoluzione delle VePa 

Vito Chirenti, titolare dell’azienda Chirenti e presidente anche dell’associazione Assvepa, spiega che da oltre un secolo il vetro viene utilizzato in architettura, anche in grandi progetti firmati da importanti architetti, grazie alle sue caratteristiche: “La trasparenza del vetro annulla il volume, elude la forma e lascia trasparire l’esterno e gli elementi della natura esaltandoli, moltiplicandoli in un gioco di specchio e di rimandi all’infinito”.

Ecco quindi che le grandi vetrate arrivano a sostituire i muri tradizionali, trasformando gli ambienti, a seconda della luce o delle stagioni, creando – continua Chirenti – dei “quadri dinamici, dove appaiono e svaniscono, mai uguali, tutte le sfumature poetiche del tempo, attraverso lo scorrere delle emozioni”.

Naturalmente per evitare problemi di surriscaldamento in estate e il conseguente effetto serra, è necessario proteggere i vetri delle facciate in vetro dai raggi del sole. Ma, nel tempo, sono emerse altre difficoltà, legate per esempio alla pulizia dei vetri esterni di alcune vetrate. 

Proprio per cercare di evitare queste problematiche, circa 25 anni fa sono state realizzate dai Comuni di alcuni Paesi del Nord Europa le prime facciate panoramiche, che furono installate in maniera massiccia su balconi e verande, senza fosse necessario richiedere l’autorizzazione e senza oneri da dover sostenere.

“I dirigenti comunali notarono che, laddove i balconi degli appartamenti venivano chiusi e protetti da serramenti, si trasformavano in serre solari ‘captanti’ e, al contempo, serre solari ‘tampone’: nelle giornate assolate immagazzinavano calore all’interno della casa facendo risparmiare energia; nelle giornate fredde diminuivano la dispersione termica dell’abitazione, determinando un risparmio di gas o di acqua calda che, moltiplicato per centinaia di migliaia di abitazioni, e per centinaia di giorni all’anno, permetteva allo Stato di risparmiare ingenti somme di denaro. Nel contempo, ciò contribuiva a contenere l’inquinamento atmosferico”. – Vito Chirenti

In un primo momento per chiudere i balconi vennero usati degli infissi, che però impattavano sull’aspetto estetico degli edifici.

Architetti e imprese hanno dunque studiato le migliori soluzioni per superare le iniziali problematiche legate alle dimensioni, alla pesantezza e al sistema di apertura, chiusura e scomparsa dei vetri, all’impatto del sistema nel suo complesso.

Le Vetrate panoramiche di Chirenti
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Soluzioni che il Dott. Chirenti ci riassume:

  • Le ampie lastre di vetri sono state tagliate in tante ante più strette, più piccole.
  • Sono stati eliminati gli elementi metallici orizzontali e verticali, vistosi e impattanti, lasciando libere le antine di vetro.
  • Tra un’antina di vetro e l’altra, per la tenuta al vento e alla pioggia, sono stati utilizzati sottili, quasi invisibili, guarnizioni anti-spifferi semi trasparenti in plastica (oggi in pvc siliceo cioè traslucido).
  • Ad ogni antina è stato inserito un profilo di sostegno inferiore e uno superiore con dei perni su cuscinetti a sfera, che permettevano di fare scorrere le antine su sottili
    profili-guida superiori e inferiori, aprendole da destra verso sinistra o viceversa.
  • La funzione più importante, anzi determinante, dei perni su cuscinetti è stata quella di permettere ad ogni anta di fuoriuscire dai binari (già fresati) e di ripiegarsi a novanta gradi, impacchettandosi l’una sull’altra, come le pagine di un libro, e quindi scomparendo alla vista.

Installare le VePa, quali sono i vantaggi?

Le vetrate scorrevoli (o impacchettabili o a fisarmonica) schermano la casa dal caldo e dal freddo e la riparano dagli agenti atmosferici. Come riporta una ricerca condotta da Assvepa, con l’utilizzo di vetrate panoramiche VePa è possibile ottenere un risparmio energetico di 36,65 kWh/m2 anno, corrispondente a circa il 30% dei costi relativi al riscaldamento di un’abitazione di medie dimensioni. Le VePa limitano la dispersione termica e  si configurano come uno strumento non energivoro in grado di ridurre i consumi energetici di una casa.

Installare le VePa - Vetrate anoramiche, quali sono i vantaggi?
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Le vetrate panoramiche sono anche un ottimo strumento per migliorare il comfort acustico di un’abitazione. È stato stimato che la presenza di una vetrata panoramica contribuisca alla riduzione del 25-30% dell’impatto acustico proveniente dalla strada.

Installare le VePa, oltre a garantire un miglioramento del comfort termico e acustico della propria casa, ha un impatto positivo anche in termini di abitabilità dello spazio, potendo utilizzare il balcone tutto l’anno, aspetto che è stato particolarmente apprezzato durante la pandemia. Uno spazio verandato offre per esempio una postazione luminosa per lo studio, per il lavoro oppure per trascorrere del tempo libero.

E’ chiaro dunque che si tratta di un intervento di riqualificazione degli edifici, che ne accresce il valore immobiliare. Senza dimenticare l’impatto che le nuove superfici vetrate hanno a livello architettonico, regalando colori e sfumature che variano nel corso della giornata.

 Installare le VePa è un intervento in edilizia libera

Grazie all’impegno di ASSVEPA che nel 2021 ha proposto un emendamento a sostegno dell’installazione delle VePa in Edilizia Libera, installare una vetrata amovibile rientra oggi in quegli interventi che non necessitano di alcun titolo edilizio per essere avviati. Le VePa non creano cubatura e neppure volumetria.

Permessi necessari per installare le VePa, vetrate panoramiche amovibili
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La legge 124 del 21/9/2022 di conversione del Decreto Aiuti Bis, ha modificato l’articolo 6 del D.P.R 380/2001 introducendo un significativo cambiamento per quanto riguarda l’installazione delle VePa .

In particolare, l’articolo 33-quater prevede la seguente modifica all’articolo 6 che riportiamo:

gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, cosiddette VePa, dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche dei balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio, purché tali elementi non configurino spazi stabilmente chiusi con conseguente variazione di volumi e di superfici, come definiti dal regolamento edilizio-tipo, che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile anche da superficie accessoria a superficie utile”.

Per poter rientrare tra le opere di edilizia libera è necessario che le vetrate installate siano amovibili e trasparenti: questo tipo di struttura non deve modificare in alcun modo la volumetria dell’edificio. In sostanza, le VePa non devono contribuire a creare un ambiente permanente o un cambio di destinazione d’uso dell’immobile: si tratta di una soluzione temporanea che ha come obiettivo quello di isolare lo spazio esterno dagli agenti atmosferici o creare un migliore isolamento acustico.

Nel caso in cui vengano rispettate le caratteristiche strutturali sopra riportate, è possibile installare una vetrata scorrevole senza dover ricorrere a particolari permessi. Il presidente di Assvepa, Vito Chirenti, parla di un “importante traguardo, abbiamo avuto modo di parlare direttamente con i legislatori e partecipato a gruppi di lavoro tecnici per definire questa misura. Essendo un sistema amovibile trasparente, offre maggiore bellezza alle abitazioni nelle quali è inserito, potendo aprirsi totalmente d’estate, e scomparendo del tutto. Ora anche la legge è dalla nostra parte: il sistema VePa è liberamente installabile nelle case degli italiani. Con grandi benefici per la collettività”.

Oltre a colmare un vuoto legislativo, ecco i vantaggi più importanti raggiunti grazie alla normativa:

  • impedire la creazione di vani esterni trasformati in organismi edili abusivi con infissi e serramenti, determinanti  illeciti amministrativi e penali, aumento di volumetria, modifica delle facciate, impatto architettonico e degrado urbano;
  • permettere alle famiglie italiane di fruire spazi esterni alla casa, spesso inutilizzati, aumentando lo spazio abitabile con ambienti protetti, confortevoli e luminosi, senza aumentare la volumetria, nel rispetto della destinazione d’uso;
  • limitare dispersioni termiche ed emissioni di CO2 e risparmiare in bolletta, in linea da quanto richiesto dalle direttive europee per il clima.

Le VePa rientrano sempre nell’edilizia libera?

Nonostante l’associazione tra Vepa ed edilizia libera sia ormai consolidata una recente sentenza del tribunale amministrativo del Lazio sottolinea che la tipologia di loggia è determinante per stabilire se servono autorizzazioni oppure no.

Il Tribunale ha applicato un’interpretazione letterale della normativa di riferimento, rendendo in qualche caso necessario il permesso di costruire prima di installare le vetrate panoramiche. Nella decisione in esame i giudici hanno dato rilevanza alla definizione di “balcone” e “loggia” secondo il testo Unico dell’edilizia. 

Il Tar Lazio (nella sentenza 15129/2023) si è espresso su un caso particolare. Un cittadino aveva installato sulla loggia esterna alla propria abitazione una tenda a vetri ripiegabile, chiusa su tre lati e aperta su un solo lato ed aggettante all’esterno. Da qui il contenzioso con il Comune dove l’immobile è ubicato: per l’amministrazione comunale l’intervento aveva creato un aumento volumetrico e quindi avrebbe richiesto il “permesso a costruire”.
Di parere opposto il proprietario dell’immobile, secondo il quale la tenda a vetri installata, essendo ripiegabile e non fissa, non costituisce un aumento volumetrico.

Nel caso di specie il Tar Lazio ha dato ragione al Comune tenendo in considerazione le dimensioni, la collocazione e l’altezza della vetrata, tali da generare un aumento di volumetria. Così il tribunale amministrativo ha escluso la vetrata dai casi di “edilizia libera” elencati nel Decreto Aiuti bis che modifica il Testo unico dell’edilizia.

Nel prendere la decisione il tribunale amministrativo si è basato sulle disposizioni del Testo unico edilizia riguardo ai balconi. Qui è stabilito che le vetrate panoramiche amovibili possono essere installate in regime di edilizia libera (quindi senza richiesta di particolari permessi) su balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o logge rientranti all’interno dell’edificio.

Nel determinare la tipologia di balcone/loggia, il Tar Lazio ha citato la definizione contenuta nel Regolamento edilizio tipo secondo il quale il balcone è:

Un elemento edilizio praticabile ed aperto su almeno due lati, a sviluppo orizzontale in aggetto, munito di ringhiera o parapetto e direttamente accessibile da uno o più locali interni.

Invece la loggia viene definita come:

l’elemento edilizio praticabile coperto, non aggettante, aperto su almeno un fronte, munito di ringhiera o parapetto, direttamente accessibile da uno o più locali interni.

Sulla base di queste definizioni, la sentenza 15129/2023 del Tar Lazio prevede che la VePa del cittadino non rientri tra l’edilizia libera. Ciò perché la loggia dell’unità immobiliare è aggettante e non interna, come invece richiesto dal Testo unico dell’edilizia per consentire le vetrate senza permesso a costruire.

Rispetto alla sentenza del Tar del Lazio, gli ingegneri, architetti, urbanisti ed esperti in termodinamica che compongono il Comitato Tecnico-scientifico dell’Associazione Italiana Vetrate Panoramiche tengono a precisare che:

Le peculiari caratteristiche che possiedono le vetrate panoramiche vepa rimangono invariate indipendentemente da dove vanno collocate.
I legislatori hanno individuato nelle cosiddette vepa, sistemi che – nei termini elencanti dalla norma – “non configurano né generano spazi stabilmente e permanentemente chiusi”, e pertanto non in grado di generare maggiore volumetria o nuove superfici residenziali; a differenza dei tradizionali infissi/serramenti in alluminio, legno o pvc.
Sistemi che nascono quindi per “assolvere a funzioni temporanee” (al pari, per alcuni aspetti, delle tende da sole) “di protezione dagli agenti atmosferici, di riduzione delle dispersioni termiche e di parziale impermeabilizzazione delle acque meteoriche” – Art. b-bis), legge 124 del 21/9/2022 di conversione del Decreto Aiuti Bis, che ha modificato l’Art. 6 del D.P.R 380/2001– e, per tale motivo, non sono assoggettate ad alcun procedimento amministrativo di natura edilizia, beneficiando del regime di Edilizia libera.  Sempre, a prescindere dall’organismo edile o dalla struttura esterna che andranno a proteggere, e a prescindere quindi dalla loro collocazione. Soprattutto a prescindere dall’orientamento giurisprudenziale di qualche magistrato che, a quanto pare, non coglie nel merito lo spirito della norma né l’intento dei nostri legislatori che, attraverso e grazie a quell’Art. 33-quater, hanno evidentemente voluto semplificare l’installazione delle vepa, incoraggiandone l’utilizzo, proprio per i tanti benefici e i tanti vantaggi, ampiamente acclarati, che ne ricavano le famiglie, la collettività, il territorio, l’ambiente… e le tasche dei contribuenti.

Vetrate panoramiche: riqualificazione e risparmio energetico

Trascorriamo negli spazi chiusi, case e uffici, quasi il 90% del nostro tempo e, secondo diversi studi l’inquinamento indoor è peggiore di quello outdoor. L’Agenzia Europea dell’Ambiente, segnala che le nostre case emettono 5 volte più polveri sottili di auto, camion e bus.

Impatto delle VePa, vetrate panoramiche amovibili sul risparmio energetico
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Vito Chirenti spiega che grazie a un software per il calcolo delle prestazioni energetiche di un edificio, si è verificato che “in inverno, un grande balcone di un condominio in via Savona a Milano, esposto a Sud e protetto con le VePa, funge sia da serra solare tampone che da serra climatica captante a convenzione naturale e a guadagno energetico”. Il che comporta una diminuzione delle dispersioni termiche e un “accumulo del calore generato dai raggi solari che attraverso la superficie vetrata raddoppiano d’intensità, permettendo all’unità immobiliare di migliorare la propria efficienza fino a conseguire un salto di classe energetica. Ottimizzando così al massimo il rapporto “costi-benefici”.


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2022

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