Tetti verdi: i progetti sostenibili più belli
di: Fabiana Valentini
Eco-strutture intelligenti: vi proponiamo una selezione di progetti green in cui le coperture vegetali sono protagoniste
Il tetto verde è una scelta vincente e una buona pratica da adottare: tanti architetti nel mondo, infatti, hanno deciso di optare per le coperture green realizzando meravigliosi progetti ispirati alla natura. Non solo cemento nelle città, ma piante, fiori e natura capaci di rendere le metropoli a misura di cittadino.
La presenza di verde in città combatte lo smog: le piante assorbono le polveri sottili riducendo l’impatto negativo legato alla massiccia urbanizzazione. Le coperture vegetali sono delle eccezionali soluzioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici: tra i benefici vi sono la creazione di un microclima a misura d’uomo, protezione dall’irraggiamento estivo, isolamento termico e acustico.
Ecco qui una selezione dei progetti più interessanti in cui gli architetti hanno saputo sfruttare al meglio le potenzialità del verde nell’edilizia.
Nieuw Bergen – Eindhoven
L’Olanda è da sempre all’avanguardia per quanto riguarda i progetti eco-sostenibili: Eindhoven, vibrante città del sud dei Paesi Bassi, ha affidato a due grandi studi come MVRDV e SDK il progetto iper moderno di Nieuw Bergen.

MVRDV e SDK firmano il progetto architettonico a Eindhoven in cui il verde diventa protagonista.
Eindhoven si tinge di verde accogliendo un isolato di 29.000 metri quadri in cui architettura e sostenibilità dialogano insieme. L’area di rinnovamento vede la presenza di 7 edifici, 240 appartamenti, spazi commerciali e 270 metri quadrati riservati alla coltivazione dei “giardini tascabili”.
Gli edifici hanno un design unico: MVRDV e SDK hanno ideato delle strutture dal sapore contemporaneo in cui la sommità dell’architettura presenta un taglio in diagonale ricoperto da vegetazione. Il progetto di Noeuw Bergen porta in città i tetti verdi e con essi migliora la qualità dell’aria outdoor: giardini e serre con strutture a tetto lamellare sono presenti sui 7 edifici del complesso. La particolare fisionomia del tetto delle strutture, inclinate di 45° (come si vede anche nell’immagine di apertura), consente di intercettare al meglio di raggi del sole e ottimizzare la vivibilità degli spazi presenti.12
California Academy of Science – San Francisco
Anche San Francisco si tinge di verde: a firmare il progetto del California Academy of Science è l’archistar Renzo Piano, il quale ha realizzato una struttura interamente ricoperta da vegetazione. Un “museo verde” che sorge nei pressi del Golden Gate Bridge, un lussureggiante parco di 4,5 km quadrati e oltre 10 km di pista ciclabile al suo interno.

Il California Academy of Science progettato da Renzo Piano vede la natura come protagonista: il tetto è “vivo”, respira e dialoga con il panorama circostante.
Il California Academy of Science è uno tra i più importanti musei di storia naturale al mondo: l’edificio ospita un planetario, un acquario, il museo di scienze naturali e diverse aree riservate all’amministrazione e alle mostre.
“L’idea di un tetto vivo, animato, che respira e dialoga con la natura circostante, su cui sono piantate 1,7 milioni di pianticelle autoctone della California, scelte tra le più resistenti alla siccità, l’ho ripresa da consuetudini antiche delle nostre campagne, delle nostre montagne. La massa di terra e lo strato di vegetazione sopra i tetti di notte accumula umidità, e diventa un isolante termico quando arriva il sole e il calore del giorno.”
L’accademia s’integra perfettamente nell’area, sviluppando un ecosistema naturale benefico per la città.
Le piante e la vegetazione catturano le polveri sottili rendendo l’aria cittadina più salubre.
Ciò che colpisce l’attenzione è l’integrazione tra design ed ecologia: diecimila metri quadrati di piante e fiori si estendono sulla copertura verde dell’Accademia, formando un paesaggio collinare davvero peculiare. Incastonati nel tetto vi sono due grandi cupole e dei lucernari gestiti per mezzo di un sistema automatico di apertura e chiusura che si regola in base alla condizione di temperatura presente all’interno dell’Accademia.
Nanyang School of Art – Singapore
Singapore è una metropoli in continua crescita e attenta al problema dell’inquinamento urbano: inserire aree verdi nelle città consente di ridurre le emissioni dannose e riportare la qualità dell’aria a livelli salubri. Ed è qui che sorge l’incredibile architettura della Nanyang School of Art, con il suo grande tetto verde ondulato fruibile dagli studenti.

La Nanyang School of Art presenta una struttura peculiare: due morbide onde il cui suolo verde è fruibile dagli studenti.
La struttura presenta una facciata in vetro che ricopre le superfici curvilinee interne; l’uso del vetro consente di sfruttare al massimo l’illuminazione naturale negli spazi creativi dell’università e inoltre permette agli studenti di godere della splendida vista sul verde. Le speciali vetrate limitano l’azione dannosa dei raggi, oscurandosi nei momenti di maggiore picco di luminosità: i progettisti hanno creato una struttura green armonicamente integrata con il territorio, capace di garantire risparmi energetico.
Il progetto dell’università è opera della CPG Consultants in sinergia con la Nanyang School of Art: il tetto verde curvato è usufruibile dagli studenti che possono rilassarsi sulla sommità dell’università immersa nella natura.
Design, bellezza estetica e funzionalità: il verde presente non ha solo una vocazione estetica, bensì è un ottimo isolante naturale e rende più salubre l’aria. La particolare morfologia del tetto è funzionale per la raccolta dell’acqua piovana e la sua canalizzazione: in questo modo viene trasportata al paesaggio circostante.
Bosco verticale – Milano
Un grattacielo in pieno centro a Milano, capace di coniugare design contemporaneo ed eco-sostenibilità: questo è il Bosco Verticale di Stefano Boeri, uno splendido esempio di architettura residenziale green. Le due torri di 110 e 76 m di altezza pullulano di lussureggiante verde, una scelta che consente di rigenerare l’ambiente urbano e combattere lo smog.

Il bosco verticale di Milano è opera di Stefano Boeri: 800 alberi e oltre 400 arbusti svettano sulla facciata dell’edificio più green della città.
Il progetto di Boeri ospita un vero e proprio bosco: 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante distribuiti tra le due torri. La scelta degli alberi ha prediletto sempreverdi, gelsomini, rampicanti come lecci e roverelle; le specie sono state scelte per adattarsi al meglio alle condizioni atmosferiche del loro posizionamento sulle facciate.
Un bosco verticale è una risorsa per la città di Milano: la presenza di piante aiuta ad aumentare la biodiversità ambientale, creando un vero e proprio ecosistema urbano. Ma i benefici non si fermano qui: la presenza di piante e arbusti aiuta a combattere l’inquinamento atmosferico assorbendo CO2 e polveri sottili, attutisce il rumore della città e ripara l’edificio da raffiche di vento.
La copertura verde è in grado di creare un microclima favorevole per gli abitanti delle torri milanesi: in questo modo è possibile ridurre l’uso d’impianti di condizionamento e di conseguenza favorire il risparmio energetico.
Commenta questa notizia