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Indice degli argomenti Toggle Che cos’è la tenuta all’aria di un edificioTenuta all’aria e ventilazione meccanica controllataPerché è importante la tenuta all’aria degli edifici e benefici in termini di comfort ed efficienzaQual è il ruolo della tenuta all’aria nelle case passive (NZEB)Come si realizza un edificio a tenutaCome verificare la tenuta all’aria di un edificio residenzialeTest blower door per edificiFAQs Tenuta all’aria dell’edificioChe cos’è la tenuta all’aria di un edificio?Cosa significa “Blower Door Test” e quando si esegue?La tenuta all’aria può causare problemi di ventilazione?Qual è la differenza tra tenuta all’aria e isolamento termico?In quali edifici è obbligatorio certificare la tenuta all’aria?Esiste una normativa di riferimento? Raggiungere elevati standard di prestazione energetica significa curare ogni aspetto dell’edificio, tra cui anche la tenuta all’aria. In particolare, l’attuale contesto normativo europeo e nazionale, caratterizzato dalla forte richiesta di edifici efficienti, il controllo della permeabilità all’aria è diventato un elemento imprescindibile nella progettazione e realizzazione dell’involucro edilizio. Inoltre, la tenuta all’aria è un requisito trasversale che coinvolge architetti, ingegneri, tecnici e imprese esecutrici, in quanto influenza anche il livello di comfort interno e il benessere delle persone. Nonostante ciò, la permeabilità degli edifici è spesso trascurata, con conseguenze che possono manifestarsi nel tempo sotto forma di discomfort, sprechi energetici e degrado dei materiali. Che cos’è la tenuta all’aria di un edificio La tenuta all’aria di un edificio indica la capacità dell’involucro di limitare il passaggio incontrollato di aria tra l’ambiente interno e quello esterno attraverso elementi quali i solai, le pareti e i serramenti. Si tratta di flussi d’aria indesiderati, causati da fenomeni quali differenze di pressione, discontinuità nei materiali, difetti di installazione e posa. Una scarsa tenuta all’aria provoca incremento dei consumi energetici per riscaldamento e raffrescamento, problemi di umidità, riduzione del comfort termo-igrometrico, problemi acustici. L’obiettivo di un buon progetto non è tanto creare un involucro “ermetico”, bensì controllare la permeabilità all’aria per garantire adeguati livelli di ventilazione attraverso sistemi dedicati, di cui i più consigliati sono i sistemi VMC, per una ventilazione meccanica controllata. Tenuta all’aria e ventilazione meccanica controllata La tenuta all’aria e la ventilazione meccanica controllata sono elementi strettamente connessi, poiché solo un involucro ermetico permette alla VMC di funzionare secondo i parametri di progetto garantendo ricambi d’aria costanti, bilanciati e controllati. Se l’edificio presenta infiltrazioni d’aria, la VMC perde la capacità di regolare in modo preciso i flussi e le perdite d’aria casuali comportano entrate incontrollate di aria non filtrata e non trattata, vanificando la funzione igienico-sanitaria dell’impianto. In un edificio ben sigillato la VMC può operare con portate ridotte, recupero di calore elevato e consumi minimi, contribuendo al comfort interno e alla qualità dell’aria. La tenuta all’aria è considerata un prerequisito indispensabile per l’installazione di una VMC efficace e, nei protocolli ad alta efficienza energetica come Passivhaus e NZEB, rappresenta una condizione tecnica essenziale per garantire prestazioni reali e durature dell’impianto e dell’intero edificio. Allo stesso tempo, un edificio completamente ermetico, richiede necessariamente un sistema di ventilazione studiato. Eliminare ogni spiffero, infatti, può “sigillare” l’edificio e ciò causerebbe problemi di umidità e condensa, oltre che di scarsa qualità dell’aria interna, se non ci fosse un ricambio d’aria adeguato. Negli edifici di nuova realizzazione, questa ventilazione è assicurata da un sistema VMC. Perché è importante la tenuta all’aria degli edifici e benefici in termini di comfort ed efficienza La tenuta all’aria di un edificio è importante perché consente di ridurre in modo significativo i consumi energetici dell’edificio, evitando dispersioni di calore in inverno e surriscaldamento indesiderato in estate. Ciò avviene attraverso fessure, giunzioni e discontinuità dell’involucro, con conseguente aumento della richiesta di energia agli impianti, che comporta anche maggiori costi di gestione. Una buona ermeticità, al contrario, elimina gli spifferi e rende gli ambienti più confortevoli e termicamente uniformi, previene condense interstiziali, muffe e degrado dei materiali isolanti, migliorando così la durabilità dell’edificio. La tenuta all’aria, infine, contribuisce a ottimizzare le prestazioni acustiche, in quanto le vie attraverso cui si infiltra l’aria sono anche punti deboli per la trasmissione di rumori indesiderati. In sostanza, progettare un edificio impermeabili all’aria permette di dar vita a costruzioni efficienti, confortevoli e durature nel tempo, in linea con gli standard qualitativi sempre più alti richiesti al settore. Qual è il ruolo della tenuta all’aria nelle case passive (NZEB) Nelle case passive e negli edifici NZEB la tenuta all’aria ha un ruolo essenziale perché aiuta a raggiungere e mantenere i bassissimi fabbisogni energetici previsti da questi standard. In edifici così performanti l’isolamento termico è molto elevato e la ventilazione è demandata quasi totalmente alla VMC con recupero di calore. Una buona tenuta all’aria impedisce le perdite di calore in inverno e l’ingresso di aria calda e umida in estate, mantiene stabile il clima interno e consente alla ventilazione meccanica di lavorare in condizioni bilanciate. Per questi motivi la tenuta all’aria è uno degli indicatori prestazionali più importanti nei protocolli come Passivhaus e NZEB, al punto che viene verificata tramite Blower Door Test con limiti molto stringenti, senza un involucro ermetico, un edificio non potrebbe essere definito né passivo né ad energia quasi zero. Come si realizza un edificio a tenuta Per costruire edifici con buona tenuta all’aria si utilizzano apposite membrane traspiranti, generalmente sintetiche. La scelta del materiale dipende principalmente dalle sue caratteristiche e prestazioni in materia di capacità di trasmettere il vapore senza far passare l’aria; tenuta all’acqua; resistenza meccanica e massa aerica. L’attenzione verso i giunti più critici spetta al progettista che, oltre a scegliere i materiali adatti, dovrà prevedere come e dove verranno posati. Tra i punti più critici si trovano sicuramente le giunzioni tra i differenti elementi, come ad esempio in corrispondenza degli infissi. La posa dei serramenti, infatti, è particolarmente delicata da questo punto di vista, perché rischia di vanificare il beneficio di aver scelto elementi anche molto performanti. Con la stessa attenzione, si devono valutare tutti i punti in cui si incontrano i diversi elementi tecnologici delle strutture, soprattutto nel caso non ci sia continuità costruttiva. Proprio per questo motivo, la tenuta all’aria è un tema particolarmente significativo per chi progetta e costruisce una casa in legno. La sua costruzione a secco, infatti, prevede l’assemblaggio e la giunzione meccanica di diversi componenti, che diventano fonte di rischio di flussi d’aria indesiderati. Oltre alla struttura, poi, possono provocare problemi anche gli elementi impiantistici: tubi, canalizzazioni e condotti devono essere adeguatamente sigillati e isolanti, mediante appositi materiali, tra cui nastri a tenuta o schiume. Come verificare la tenuta all’aria di un edificio residenziale La permeabilità all’aria di un edificio può essere misurata attraverso differenti metodologie. La principale è sicuramente il Blower Door Test, una prova di pressurizzazione e depressurizzazione regolata dalla norma UNI EN ISO 9972, che consente di quantificare le infiltrazioni d’aria attraverso l’involucro. Oltre a questo metodo, esistono alcune tecniche complementari di verifica, quali la termografia a infrarossi, che evidenzia discontinuità termiche dovute a possibili infiltrazioni. Possono essere utili anche degli anemometri per misurare correnti d’aria localizzate. In generale, comunque, la misurazione della permeabilità analissa una differenza di pressione per quantificare quanta aria attraversa involontariamente l’involucro, mentre gli strumenti diagnostici permettono di localizzare con precisione le cause delle infiltrazioni. Test blower door per edifici Il Blower Door Test rappresenta il metodo principale per verificare la permeabilità all’aria di un edificio e viene eseguito secondo la norma UNI EN ISO 9972. La procedura consiste nell’installare un ventilatore appositamente calibrato e nel pressurizzare e depressurizzare l’edificio, misurando la portata d’aria necessaria per mantenere una determinata differenza di pressione. Non si tratta di una misura da effettuare solo a lavori ultimati, anzi, è buona pratica eseguire un test intermedio durante la fase di costruzione, poiché consente di individuare e correggere tempestivamente eventuali difetti e riduce i costi complessivi legati agli interventi di ripristino. FAQs Tenuta all’aria dell’edificio Che cos’è la tenuta all’aria di un edificio? Con tenuta all’aria di un edificio si intende la sua resistenza a infiltrazioni e spifferi d’aria indesiderati, che possono avvenire attraverso serramenti e componenti edilizi. Un edificio con buona tenuta riduce dispersioni energetiche, migliora il comfort e previene il trasporto convettivo di umidità. È un requisito fondamentale negli edifici ad alta efficienza energetica. Cosa significa “Blower Door Test” e quando si esegue? Il Blower Door Test è il principale metodo disponibile per valutare la tenuta all’aria di un edificio. Viene condotto mediante l’utilizzo di apposita strumentazione, secondo quanto indicato dalla norma di riferimento UNI EN ISO 9972. La tenuta all’aria può causare problemi di ventilazione? L’impermeabilità all’aria di un edificio può causare problemi di ventilazione in differenti modi, da un lato se si hanno infiltrazioni e spifferi si corre il rischio di perdere il controllo dei ricambi d’aria e, se presente anche un sistema di VMC, di interferire sul suo corretto funzionamento. D’altra parte, l’assenza totale di infiltrazioni sigilla l’edificio e può causare problemi per la qualità dell’aria interna e non si compensa con una adeguata ventilazione meccanica. Qual è la differenza tra tenuta all’aria e isolamento termico? L’isolamento termico ha lo scopo di ostacolare il passaggio di calore attraverso l’involucro, mentre la tenuta all’aria limita il passaggio indesiderato di aria. Sono prestazioni complementari, in quanto un edificio ben isolato e non ermetico disperde comunque molta energia attraverso le infiltrazioni. La massima efficienza si ottiene solo combinando entrambi gli aspetti. In quali edifici è obbligatorio certificare la tenuta all’aria? In Italia la certificazione della tenuta all’aria di un edificio non è obbligatoria, ma lo diventa se si vogliono applicare protocolli volontari come Passivhaus o CasaClima. In sostanza, è richiesta quando si vuole ottenere specifiche certificazioni energetiche o prestazionali. Nel settore pubblico è spesso inclusa nei requisiti negli appalti in cui si punta sulla massima efficienza. Esiste una normativa di riferimento? Non esiste una legge nazionale che dia dei riferimenti progettuali per quanto riguarda la tenuta all’aria degli edifici, ma questo non significa che non siano state implementate regole a riguardo. Infatti, la tenuta all’aria entra in gioco quando si parla di CAM per l’edilizia pubblica, ma anche nei protocolli volontari di certificazione della sostenibilità, di cui ne è esempio Passivhaus. Inoltre, anche se nel privato il tema non è propriamente regolamentato, è bene ricordare che esistono alcuni regolamenti edilizi che contemplano l’argomento e leggi e decreti di riferimento per quanto riguarda le prestazioni energetiche degli edifici, su cui appunto influisce la tenuta all’aria. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2022 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento