Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Indice degli argomenti Toggle Rifacimento tetto e isolamento termico: di cosa si trattaRifare il tetto senza cambiare strutturaChe differenza c’è tra tetto ventilato e non ventilato?Quali sono i materiali migliori per rifare il tettoMateriali ecologici per tettiMiglior isolamento termico per tettiChe permessi servono per rifare il tettoRifacimento del tetto: gli errori da evitareFAQ Rifacimento tettoQuanto costa il rifacimento del tetto al mq?Qual è la durata media di un tetto rifatto con materiali moderni? Quando è obbligatorio rifare completamente il tetto?Quali detrazioni fiscali sono disponibili per il rifacimento del tetto? Il tetto di un edificio è importantissimo per proteggere gli ambienti interni dagli agenti atmosferici e, per questo motivo, deve essere soggetto a una regolare manutenzione. Gli interventi che vi si possono eseguire sono di diversa natura e vanno valutati in base alle condizioni della copertura e all’obiettivo della manutenzione, che può essere ordinaria o straordinaria. Si va dalla verifica dello stato dai materiali, alla sostituzione di componenti esistenti, fino al totale rifacimento del tetto. Questo intervento di manutenzione straordinaria è molto oneroso e di solito si rende necessario a seguito di particolari eventi dannosi, nel caso in cui si sia trascurata l’importanza della manutenzione e il degrado inficia le prestazioni del tetto o ancora se si stia ampliando o ristrutturando casa, ricercando anche migliori prestazioni energetiche. Infatti, il passare del tempo e gli agenti atmosferici, come vento, acqua e freddo, hanno effetto sullo stato di salute e di conservazione dei materiali, causandone un graduale e inevitabile deterioramento. L’intervento permette di aggiornare completamente la struttura, anche beneficiando di tutti i materiali e le tecnologie efficienti oggi disponibili sul mercato. Le prestazioni della copertura, del resto, incidono notevolmente sul livello di comfort interno e sulla capacità dell’edificio di risparmiare energia. Inoltre, il tetto protegge la casa da intemperie e clima, pertanto richiede la dovuta cura. Trascurare un problema al tetto, infatti, potrebbe essere molto rischioso ed esporre a costi e imprevisti davvero indesiderati. Rifacimento tetto e isolamento termico: di cosa si tratta Il rifacimento del tetto e dell’isolamento termico – se presente – è un intervento edilizio che rientra nella categoria delle manutenzioni straordinarie. Si tratta di un’opera che unisce la necessità di sistemare o rinnovare la copertura di un edificio con l’opportunità di migliorarne l’efficienza energetica. Il rifacimento tetto può essere un obiettivo che si declina in differenti modi: l’intervento può riguardare solo il manto di copertura e l’isolamento oppure anche le componenti strutturali della copertura. Altri elementi significativi quando si parla di rifacimento del tetto sono lo strato di impermeabilizzazione, essenziale per evitare infiltrazioni d’acqua, e l’eventuale integrazione di sistemi per l’energia rinnovabile. In generale, comunque si tratta soprattutto di sostituire gli elementi danneggiati o di integrare nuove soluzioni e materiali, per migliorare le caratteristiche della copertura, anche in termini di efficienza energetica e sostenibilità. Il rifacimento del tetto offre l’opportunità di scegliere soluzioni tecnologiche innovative e performanti, anche da un punto di vista di efficienza energetica. Senza contare che, quando lo stato di degrado è particolarmente avanzato, può essere necessario un totale rifacimento anche della struttura portante, come capita spesso con i vecchi tetti in legno su cui non si è fatta manutenzione nel tempo. Valutato il livello di intervento necessario, si procede comunque con lo smantellamento della copertura esistente, che richiede la rimozione del manto di copertura, ma anche di elementi quali gronde e canali. Si rimuovono, in sostanza, tutti gli elementi che devono essere sostituiti, fino alla struttura portante. Rifare il tetto senza cambiare struttura Rifare il tetto senza cambiare struttura è possibile, chiaramente nei casi in cui i componenti strutturali si presentino in buone condizioni, quindi privi di qualsiasi genere di forma di degrado. Un altro aspetto da considerare riguarda l’età della copertura e la sua adeguatezza alle esigenze funzionali contemporanee. Se da un’analisi attenta, coinvolgendo anche un tecnico esperto, non emergono criticità, è possibile procedere con il rifacimento del manto di copertura e dell’isolamento termico. Isolare termicamente il tetto significa ridurre le dispersioni di calore verso l’esterno nei mesi freddi e limitare l’ingresso del calore in quelli caldi; quindi, l’intervento è essenziale per il benessere interno e per il risparmio energetico. Che differenza c’è tra tetto ventilato e non ventilato? Il rifacimento del tetto è l’occasione anche per valutare alcune soluzioni interessanti, quale ad esempio il tetto ventilato. La differenza tra un tetto ventilato e non ventilato risiede nella presenza di un’intercapedine d’aria, che si realizza tramite la predisposizione di una struttura apposita. L’aria è un aiuto durante i mesi caldi per disperdere il calore che si accumula nel tetto, mentre nei mesi invernali è un supporto all’isolamento termico. Un tetto esistente può essere trasformato in una copertura ventilata, ma è opportuno fare le dovute verifiche prima, soprattutto sulla struttura, che deve essere adeguata a sostenere il nuovo pacchetto, con peso e spessore aumentati. Inoltre, per far sì che la ventilazione sia efficace è necessaria una pendenza minima del 20/25%. Quali sono i materiali migliori per rifare il tetto Rifare il tetto significa scegliere diverse tipologie di materiali, per il manto di copertura, per l’isolamento termico e, in caso, anche per la struttura portante. Le soluzioni disponibili sono molte e andrebbero valutate in base alle specifiche caratteristiche della copertura, tenendo sempre un occhio attento al budget a disposizione, visto che il rifacimento del tetto può essere un intervento anche molto oneroso. In generale, comunque, il consiglio è quello di optare sempre per materiali di qualità e performanti, compatibili con quanto di esistente viene mantenuto nel progetto di riqualificazione. Materiali ecologici per tetti I materiali ecologici per tetti sono una scelta sostenibile, che coniuga efficienza energetica, rispetto per l’ambiente e durata nel tempo. Tra i più utilizzati ci sono i pannelli isolanti in lana di vetro, lana di roccia, sughero o lana di pecora, sono materiali di origine naturale e riciclabili che offrono ottime prestazioni termiche e traspirabilità. Il legno, poi, è uno dei materiali più utilizzati quando si parla di bioedilizia. Ottima scelta per le strutture, ma anche per l’isolamento, grazie all’utilizzo di pannelli in fibra di legno per l’isolamento termico, senza rinunciare alla massa. Si possono scegliere anche materiali derivanti da riciclo o ancora la realizzazione di coperture verdi, con piante ed essenze arboree di varia natura. Scegliere materiali ecologici per il tetto significa investire in un futuro più sano, efficiente e in armonia con l’ambiente. Miglior isolamento termico per tetti Non c’è un materiale che, a priori, può essere considerato il miglior isolamento termico per tetti, ma ce ne sono diversi che si caratterizzano per ottime prestazioni. Il comportamento dei materiali andrebbe valutato sempre prima in fase progettuale, considerando nel complesso tutti i componenti che fanno parte del pacchetto di copertura. Tra i più utilizzati ci sono i già citati lana di roccia, lana di vetro, fibra di legno, il sughero, ma anche prodotti sintetici come i pannelli in polistirene espanso o in poliuretano. A seconda della chiave di lettura, tutti questi materiali possono essere una buona scelta: il livello di isolamento, la traspirabilità, la naturalezza, la resistenza all’umidità, il costo, possono essere tutti fattori determinanti per la scelta. Che permessi servono per rifare il tetto Il rifacimento del tetto può richiedere o meno specifici permessi, che variano proprio in base all’entità dei lavori da eseguire. Quando si tratta di un’opera di manutenzione straordinaria, che ad esempio prevede solo la sostituzione di tegole danneggiate o la gestione di alcuni lavori di riparazione (manutenzione ordinaria), non è richiesto alcun titolo abilitativo o permesso. Il consiglio è quello di chiedere sempre a un tecnico di verificare l’effettiva entità dell’intervento e i regolamenti vigenti. In ogni caso, quando si tratta di un completo rifacimento del tetto, con l’aggiunta di isolamento termico o anche modifiche alla struttura portante, è necessario presentare una pratica edilizia. Può trattarsi di una CILA, se i lavori non interessano parti strutturali, oppure di una SCIA, se si interviene su elementi portanti o si modificano altezza e sagoma del tetto. Il permesso di costruire può essere necessario, infine, quando si tocca il tema del volume abitabile. Inoltre, se l’immobile si trova in una zona vincolata dal punto di vista paesaggistico o storico, è necessario ottenere anche l’autorizzazione della Soprintendenza. Rifacimento del tetto: gli errori da evitare Proprio perché il rifacimento del tetto è un’opera che richiede un importante investimento, è necessario eseguire le opere nel migliore dei modi, evitando di dover affrontare in futuro problematiche dovute ad una cattiva realizzazione. Alcuni errori comuni da evitare riguardano sicuramente la sovrapposizione di nuovi sistemi di copertura a quanto esistente, senza procedere con la rimozione degli elementi da sostituire. Infatti, non rimuovere il tetto esistente rende complicata una valutazione completa delle problematiche esistenti e aumenta notevolmente il carico che grava sulle pareti verticali portanti. Un altro errore è quello di non affidarsi a professionisti del settore, che possono garantire l’esecuzione di tutti i lavori a regola d’arte e in totale sicurezza. L’entità delle opere non va sottovalutati e errori in fase di costruzione, si possono trasformare in problemi costanti in fase d’uso, con possibili spese impreviste negli anni. Infine, è meglio evitare anche di andare al massimo risparmio, in quanto il tema dei costi andrebbe bilanciato con quello dei benefici assicurati da ciascuna soluzione installata, che si traducono in comfort, sicurezza e risparmio energetico. Banalmente, valutare di integrare il fotovoltaico nella nuova copertura potrebbe sembrare un costo aggiuntivo inutile, ma nel tempo comporta un importante risparmio sull’acquisto di energia elettrica. FAQ Rifacimento tetto Quanto costa il rifacimento del tetto al mq? Il costo di rifacimento del tetto dipende da vari fattori, tra cui la tipologia di materiali scelti, l’entità dell’intervento, la dimensione della copertura o la presenza di amianto sul tetto esistente. A tutto ciò si devono aggiungere i costi per la manodopera, i ponteggi e del progettista incaricato. Difficilmente, comunque, si scende sotto i 100 euro al metro quadro per interventi semplici. Qual è la durata media di un tetto rifatto con materiali moderni? La durata media di un tetto è di circa 30-50 anni, a seconda del tipo di materiale utilizzato, della qualità della posa e della manutenzione. Il consiglio è quello di verificare periodicamente la salute del tetto, così da intervenire prontamente in caso di problemi e prolungarne la vita. Quando è obbligatorio rifare completamente il tetto? Più che per obbligo, rifare completamente il tetto è necessario quando sono presenti danneggiamenti strutturali importanti, che possono compromettere anche la sicurezza delle persone. Inoltre, è fondamentale inserire l’isolamento laddove mancasse per raggiungere prestazioni di efficienza energetica globali positive. Quali detrazioni fiscali sono disponibili per il rifacimento del tetto? Per il rifacimento del tetto nel 2025 sono disponibili detrazioni fiscali come il Bonus Ristrutturazione e l’Ecobonus, se l’intervento migliora l’efficienza energetica. Questi incentivi coprono spese per lavori strutturali, isolamento e coibentazione, con una detrazione pari al 50% delle spese sostenute in edifici singoli e registrati come prima casa. È necessario affidarsi a un tecnico per rispettare i requisiti e accedere ai benefici. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2023 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento