Materiali resistenti al fuoco: classificazione REI e soluzioni per diverse destinazioni d’uso

La resistenza al fuoco dei materiali è essenziale per la sicurezza degli edifici. Conoscere la classificazione REI e le soluzioni più adatte alle diverse destinazioni d’uso consente di progettare spazi sicuri, resilienti e conformi alle normative.

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Materiali resistenti al fuoco: classificazione REI e soluzioni per diverse destinazioni d’uso

La sicurezza antincendio è essenziale in qualsiasi edificio ed è una parte importante della progettazione edilizia, poiché le scelte dei progettisti incidono fortemente sulla sicurezza delle persone che vivranno l’edificio.

Una delle misure più efficaci per garantire la protezione delle persone e degli edifici consiste proprio nell’utilizzo di materiali resistenti al fuoco, capaci di mantenere le proprie caratteristiche anche in presenza di alte temperature. In questo contesto, uno degli strumenti normativi più importanti è rappresentato dalla classificazione REI, che fornisce una chiara indicazione delle performance di resistenza al fuoco dei materiali e degli elementi costruttivi.

Cos’è la resistenza al fuoco?

Con il termine resistenza al fuoco si intende la capacità di un componente edilizio di conservare la propria stabilità e resistenza meccanica anche in caso di incendio, quando si verifica il raggiungimento di temperature molto elevate.

Cos’è la resistenza al fuoco?

Per ogni materiale, il costruttore è tenuto a indicare il tempo entro cui ciò può essere garantito e l’elemento svolgere le sue funzioni senza collassare. La tempistica si esprime in minuti e il dato è essenziale per i progettisti che devono sviluppare soluzioni che ritardino il collasso della struttura, evitino la propagazione del fuoco e limitino i danni a persone e cose. Devono essere protette anche le vie di fuga, così che si possa garantire un esodo sicuro per gli occupanti dell’edificio.

Classificazione REI: cosa significa

La sigla REI sta per resistenza meccanica, ermeticità e isolamento termico. È chiaro, pertanto, che la classificazione REI fa proprio riferimento alla capacità di resistenza al fuoco dei materiali, che per un certo tempo siano in grado di mantenere la propria funzione portante, di non lasciar passare fiamme e gas e di limitare la trasmissione del calore verso zone non esposte al fuoco.

Classificazione REI: cosa significa

La classificazione della resistenza al fuoco degli elementi portanti, come pareti, solai e coperture è sottoposta alla normativa UNI EN 13501-2 “Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione – Parte 2: Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco, esclusi i sistemi di ventilazione”.

Nel caso di elementi non portanti, ma di muri divisori, si parla di capacità EI, che considera la stabilità strutturale propria, tenuta e isolamento termico.

La classificazione può avvenire secondo differenti metodologie, che vanno dal metodo tabellare, fino a quello analitico e sperimentale, che ricorrono a calcoli ingegneristici e prove fisiche. Chiaramente queste soluzioni comportano costi e richiedono competenze differenti, da valutare a seconda delle necessità e degli obiettivi.

Il significato dei numeri della classificazione REI

La classificazione REI è sempre seguita da un numero che indica il tempo in minuti durante il quale l’elemento conserva le sue caratteristiche.

I valori standard sono: REI 15, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240. Per fare un esempio, una parete REI 120 garantisce che, per almeno 120 minuti, mantiene la stabilità strutturale, impedisce il passaggio delle fiamme e limita la trasmissione del calore. Resiste, in sostanza, per 120 minuti di incendio.

Il significato dei numeri della classificazione REI

In fase progettuale, poi, è importante ricordare che ogni componente incide sul risultato finale e si possono creare delle discontinuità, con elementi a differenti prestazioni.

Sistemi di protezione passiva al fuoco

Parlare di resistenza al fuoco e classificazione REI, richiede di specificare cosa si intende per protezione passiva, ossia l’insieme di quelle misure che limitano la propagazione dell’incendio, senza che sia necessario l’intervento umano. Allo stesso modo, non prevede l’intervento, anche se automatico, di specifici presidi e dispositivi. Si tratta di un’azione che, in quanto passiva, è costantemente attiva e continua.

Sistemi di protezione passiva al fuoco

Si parla, ad esempio, di intonaci e vernici intumescenti, utilizzate soprattutto per la protezione di acciaio e calcestruzzo: le vernici, in particolare, si gonfiano sotto l’effetto del calore formando una schiuma isolante e possono raggiungere classificazioni REI fino a 120 minuti.

Un altro sistema è rappresentato da pannelli e contropareti ignifughe, realizzati con materiali resistenti al fuoco come cartongesso, calcio silicato o lana di roccia, ideali per compartimentazioni interne, cavedi, controsoffitti e pareti tecniche. Infine, le sigillature tagliafuoco vengono impiegate per chiudere fessure e passaggi impiantistici, contribuendo a mantenere la continuità della compartimentazione REI, grazie all’uso di materiali specifici come mastici intumescenti, schiume speciali e collari tagliafuoco.

FAQ Materiali resistenti al fuoco: classificazione REI e soluzioni per diverse destinazioni d’uso

Quali sono i materiali resistenti al fuoco?

I materiali resistenti al fuoco si dividono principalmente tra materiali incombustibili, che non contribuiscono alla propagazione dell’incendio, e materiali trattati, appositamente per aumentarne le prestazioni. Nella prima categoria rientrano materiali quali calcestruzzo, laterizi e pietre. Mentre vernici e schiume specifiche possono essere utilizzate per i trattamenti.

Reazione e resistenza al fuoco sono la stessa cosa?

Oltre alla classificazione REI, che è relativa alla resistenza al fuoco, la normativa europea introduce anche le Euroclassi, che classificano i materiali in base alla reazione al fuoco. In Classe A1 si trovano i materiali incombustibili, in Classe A2 quelli a lievissimo contributo, nelle classi successive (fino a F) i materiali che vanno da un minimo a un massimo contributo alla combustione.

Le classi sono accompagnate da indicazioni su produzione di fumo (s1, s2, s3) e gocciolamento (d0, d1, d2).

Quali certificazioni ci sono per i materiali resistenti al fuoco?

Per essere considerati resistenti al fuoco, i materiali devono essere testati e certificati da laboratori accreditati secondo le norme UNI EN. I certificati devono riportare informazioni quali la classificazione REI, i dati del prodotto e del produttore, le condizioni di uso e i riferimenti normativi.

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