Digitalizzazione per la sostenibilità degli edifici: il ruolo della tecnologia per decarbonizzare l’edilizia 02/12/2024
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Riparazione di facciate e balconi di edifici residenziali o commerciali Indagine/ diagnosi • Ispezione visiva e/o prova con martello per individuare eventuali aree di disgregazione o distacchi. • Determinazione dello stato di salute delle armature, in particolare verifica dell’eventuale riduzione di diametro dei ferri. • Campionamento del calcestruzzo per determinare la profondità di carbonatazione. • Determinazione delle esigenze del committente: budget, durata nel tempo della riparazione, considerazioni di natura pratica, ad es. tempi di accesso dei residenti, disservizi causati durante gli interventi di riparazione. Situazione tipica • Calcestruzzo relativamente a bassa resistenza: +/-25 MPa; • Carbonatazione in pannelli di calcestruzzo prefabbricati a sezione sottile, dovuta a ridotto spessore del copriferro. • Una copertura insufficiente di spigoli di balconi e terrazze ha causato diffusi fenomeni di disgregazione. • Il pavimento esistente del terrazzo non è stato progettato correttamente e l’insufficiente pendenza del sottofondo è causa di gravi ristagni d’acqua. • Il pavimento del terrazzo è fessurato per effetto dell’assestamento. • Il pavimento del terrazzo ha bisogno di rivestimenti impermeabilizzanti e antiscivolo. • La scarsa cura nella progettazione ed esecuzione dei particolari del parapetto ha comportato un ampio degrado sia per le infiltrazioni d’acqua, sia per la corrosion elettrolitica. Possibili strategie di riparazione e prodotti consigliati Preparazione Delimitare le zone d’intervento mediante taglio con sega fino a 5 mm. Asportare il calcestruzzo* lesionato e/o contaminato mediante l’uso di martelletti. Pulire i ferri d’armatura nelle aree esposte. Applicazione dei materiali Sostituire i ferri dove la perdita di profilo sia superiore al 30% utilizzando gli ancoranti resinosi Concresive®. (Principio 4) Ripristinare lo stato passivo delle armature applicando un primer attivo (Emaco® Nanocrete AP) ( Principio 7) Riprofilatura delle zone con ridotto spessore di copriferro dei frontalini di terrazze e balconi e della facciata: Applicare una malta ad alto spessore (Emaco® Nanocrete R3/R2) (Principio 3). Proteggere dall’azione del CO2 con rivestimento protettivo Masterseal® (Principio 1). Riparare le fessure rigide con i sistemi d’iniezione a base di resina epossidica Concresive® (Principio 4). Ricreare le giuste pendenze con i sistemi per massetti a indurimento rapido Mastertop®. Applicare il sistema di membrane elastomeriche impermeabilizzanti per impalcati Conideck®. Trattamenti extra opzionali/Sistemi alternativi Proteggere la struttura riducendo i tassi di corrosione dei ferri d’armatura trattando con inibitore di corrosione applicato a spruzzo (Protectosil ® CIT) (Princ. 2 e 11) *N.B.: poiché Protectosil CIT impedisce la formazione di anodi ad anello, dovranno essere riparate soltanto le porzioni di calcestruzzo effettivamente interessate da disgregazioni o distacchi. (Foto 2, 3 e 4) Strutture di ponti autostradali a via superiore: colonne e travi portanti, guardrail, giunti e manti d’impalcato impermeabili Indagine/diagnosi • Ispezione visiva e/o prova con martello per individuare eventuali aree di disgregazione o distacchi. • Determinazione dello stato di salute delle armature, in particolare verifica dell’eventuale riduzione di diametro dei ferri. • Mappatura mediante potenziale di semicella (o altro metodo di prova non distruttiva) per valutare la corrosione attiva. • Campionamento del calcestruzzo per determinare i livelli di cloruri e la profondità di contaminazione. • Determinazione delle esigenze del committente: • budget, durata nel tempo della riparazione, futuri requisiti di carico, considerazioni di natura pratica, ad es. gestione del traffico, problemi di accesso, ecc. Situazione tipica • Elevato carico strutturale. • Contaminazione da cloruri per impiego di sali disgelanti – ruggine rossastra visibile e ampia disgregazione: • Giunti e manto d’impalcato necessitano un intervento di impermeabilizzazione. • Danni superficiali su larga scala per effetto dell’azione di gelo e disgelo sui guardrail in calcestruzzo. Possibili strategie di riparazione e prodotti consigliati Preparazione Delimitare le zone d’intervento mediante taglio con sega fino a 10 mm. Asportare il calcestruzzo* lesionato e/o contaminato ad esempio mediante idrodemolizione. Pulire i ferri d’armatura nelle aree esposte. Applicazione dei materiali Sostituire i ferri dove la perdita di profilo sia superiore al 30% utilizzando gli ancoranti resinosi Concresive®. (Principio 4) (N.B.: non utilizzare se la struttura dev’essere sottoposta a protezione catodica). Ripristino della passività con malta espansive (Emaco® FORMULA) (Principio 7). Riparazione strutturale di colonne e travi: applicazione a spruzzo di malta cementizia espansiva Emaco® FORMULA (Principio 3). Riprofilatura di guardrail: applicare una malta da riparazione per rasatura: Emaco® FORMULA RASATURA. Proteggere e abbellire con il rivestimento protettivo Masterseal®. Rinnovare, dove necessario, l’impermeabilizzazione del manto d’impalcato con il sistema di membrane elastomeriche per impalcati Conideck®. Rinnovare il sistema dei giunti. Riparare le strutture in calcestruzzo con Emaco® SFR o Emaco® FAST Fiber secondo necessità. Trattamenti extra opzionali/Sistemi alternativi Proteggere il resto della struttura riducendo i tassi di corrosione dei ferri d’armatura trattando con inibitore di corrosione applicato a spruzzo (Protectosil® CIT) (Principi 2 e 11). *N.B.: poiché Protectosil CIT impedisce la formazione di anodi ad anello, dovranno essere riparate soltanto le porzioni di calcestruzzo effettivamente interessate da disgregazioni o distacchi. Applicare un’idonea protezione catodica Emaco® CP per oltre venticinque anni di durata senza ulteriori manutenzioni (Principio 10). All’occorrenza, consolidare la struttura con il sistema a MBrace Fibre. (Principio 4). Potenziare la capacità ampliando le corsie di traffico e consolidando gli elementi inflessi con MBrace Laminate (oppure MBrace® Fibre o MBar (barre in fibra di carbonio). (Principio 4) (Foto 5, 6 e 7) Struttura di parcheggio coperto multipiano: pannelli di facciate e solette prefabbricate, colonne e travi portanti. Indagine/diagnosi • Ispezione visiva e/o prova con martello per individuare eventuali aree di disgregazione o distacchi. • Determinazione dello stato di salute delle armature, in particolare verifica dell’eventuale riduzione di diametro dei ferri. • Mappatura mediante potenziale di semicella (o altro metodo di prova non distruttiva) per valutare la corrosione attiva. • Campionamento del calcestruzzo per determinare i livelli di ioni cloruro e la profondità di carbonatazione. • Determinazione delle esigenze del committente: budget, durata nel tempo della riparazione, considerazioni di natura pratica, ad es. gestione del traffico, tempi di accesso/ mancato guadagno durante la chiusura del parcheggio, ecc. Situazione tipica • Contaminazione da cloruri per impiego di sali disgelanti – ruggine rossastra visibile e ampia disgregazione ai piani più bassi. • Carbonatazione in pannelli di calcestruzzo prefabbricati a sezione sottile. • Giunti e piano stradale necessitano di rivestimenti impermeabilizzanti e antiscivolo. Infiltrazioni d’acqua nelle unità commerciali del pianterreno. • L’attuale parcheggio è poco illuminato ed è soggetto a continui imbrattamenti dei muri (graffiti). • L’attuale parcheggio è troppo piccolo. Possibili strategie di riparazione e prodotti consigliati Preparazione Delimitare le zone d’intervento mediante taglio con sega fino a 10 mm. Asportare il calcestruzzo* lesionato e/o contaminato ad esempio mediante martelletti. Pulire i ferri d’armatura nelle aree esposte. Applicazione dei materiali Sostituire i ferri dove la perdita di profilo sia superiore al 30% utilizzando gli ancoranti resinosi Concresive® (Principio 4). Ripristinare lo stato passivo dei ferri d’armatura utilizzando un primer attivo (Emaco® Nanocrete AP) oppure una malta da ripristino impermeabile a pH elevato (Emaco® Nanocrete R4) (Principio 7). Riprofilatura di pannelli prefabbricati e riparazione di solette: Applicare una malta da ripristino ad alto spessore, (Emaco® Nanocrete R3/R2). Proteggere e abbellire con il rivestimento anticarbonatazione o antigraffiti Masterseal® (Principio 1). Realizzazione di barriera impermeabilizzante con proprietà di crack bridging sopra le unità commerciali con il sistema di membrane elastomeriche per impalcati Conideck® (Principi 2 e 5). Trattare i piani stradali intermedi con sistema di protezione anticorrosione Protectosil CIT attivo contro l’infiltrazione di cloruri veicolati dall’acqua (Principi 1, 2 e 11). Realizzare un rivestimento del piano stradale resistente e antiscivolo. Rivestimenti Mastertop EP (Principi 1 e 5). Rinnovare il sistema di stuccatura dei giunti con Masterflex 474. Trattamenti extra opzionali/ Sistemi alternativi Proteggere il resto della struttura riducendo i tassi di corrosione dei ferri d’armatura trattando con inibitore di corrosione applicato a spruzzo (Protectosil® CIT ) (Principi 2 e 11), OPPURE Applicare un’idonea protezione catodica Emaco® CP per oltre venticinque anni di durata senza ulteriori manutenzioni (Principio 10). All’occorrenza, consolidare la struttura con il sistema MBrace Fibre (Principio 4). Potenziare la capacità ampliando le corsie di traffico e consolidando gli elementi inflessi o pressoinflessi con MBrace Laminate (laminato) oppure MBrace® Fibre o MBar (tessuti e barre in fibra di carbonio) (Principio 4). (Foto 8 e 9) Grandi strutture marine: molo o diga a mare Situazione tipica • Contaminazione da cloruri veicolati dall’acqua di mare – ruggine rossastra visibile e ampia disgregazione sulla parte inferiore della struttura. • La zona colpita dagli spruzzi/ coperta dalle maree e la struttura sotto il livello dell’acqua sono gravemente deteriorate per effetto dei fenomeni di erosione ed urto; si osservano anche aree di disgregazione da corrosione. • La rotaia per gru esistente deve essere sostituita con una nuova rotaia. Indagine/ diagnosi • Ispezione visiva e/o prova con martello per individuare eventuali aree di disgregazione o distacchi. • Determinazione dello stato di salute delle armature, in particolare verifica dell’eventuale riduzione di diametro dei ferri. • Mappatura mediante potenziale di semicella (o altro metodo di prova non distruttiva) per valutare la corrosione attiva. • Campionamento del calcestruzzo per determinare i livelli di cloruri. • Determinazione delle esigenze del committente: budget, durata nel tempo della riparazione, considerazioni di natura pratica, ad es. tempi di accesso/ mancato guadagno per tutto il periodo in cui la struttura è fuori servizio, ecc. • Consenso sul fatto che la riparazione rappresenti l’opzione più fattibile piuttosto che demolire e ricostruire la struttura. Possibili strategie di riparazione e prodotti consigliati Preparazione Delimitare le zone d’intervento mediante taglio con sega fino a 10 mm. Asportare il calcestruzzo* lesionato e/o contaminato ad esempio mediante idrodemolizione o con martelletti. Pulire i ferri d’armatura nelle aree esposte. Applicazione dei materiali Applicazione dei materiali Concresive®. (Principio 4) (N.B.: non utilizzare se la struttura dev’essere sottoposta a protezione catodica). Ripristinare lo stato passivo dei ferri d’armatura utilizzando una malta da ripristino espansiva ed impermeabile a pH elevato (Emaco® FORMULA) (Principio 7). Riparazione strutturale di colonne e travi della sovrastruttura: applicazione a spruzzo di malta cementizia espansiva ad alta resistenza, resistente ai solfati, fino allo spessore specificato: Emaco® FORMULA (Principio 3). Intasare e sigillare la nuova rotaia per gru e le protezioni con malta da ancoraggio resistente all’aggressione degli agenti chimici, ad alta resistenza e in grado di sostenere un elevato carico dinamico:EMACO S55 Trattamenti extra opzionali/Sistemi alternativi Sulle parti della struttura interessate da forte contaminazione da cloruri, applicare a spruzzo una protezione catodica di 8-12 mm con Emaco® CP 60 Anode per oltre venticinque anni di durata senza ulteriori manutenzioni (Principio 10). Sulle strutture meno contaminate applicare una protezione supplementare con Protectosil® CIT, inibitore di corrosione a base silanica per applicazione spruzzo (Principio 11). Foto 1, 10 e 11) Soluzioni di restauro in situazioni speciali La norma europea EN 1504 non si limita a descrivere l’impiego e le prestazioni delle tradizionali malte di riparazione del calcestruzzo, bensì introduce anche i concetti di restauro e di protezione in un contesto molto più ampio, che include le superfici in muratura e altri supporti. I sistemi ad applicazione superficiale (EN 1504 parte 2) possono essere impiegati per impregnazioni e per il controllo dell’umidità nelle murature. Principio: 2 I sistemi di consolidamento con materiali compositi MBrace® (EN 1504 parte 4) sono destinati ai seguenti impieghi: • consolidamento a flessione; • consolidamento per confinamento; • resistenza alle raffiche di vento/ esplosioni e agli urti; • consolidamento al taglio; e si prestano anche in maniera ideale all’uso sia in strutture di muratura, sia di cemento armato. Questi sistemi sono disponibili in tessuti, laminati o barre in fibra di carbonio, aramide. Principio: 4 Malte speciali sono utilizzate per deumidificare e come prevenzione contro la cristallizzazione salina. L’iniezione nel calcestruzzo (EN 1504 parte 5) è impiegata come metodo di riparazione o di protezione per il riempimento o l’iniezione di crepe e fessure, cavità ed interstizi allo scopo di • impermeabilizzare, • evitare l’infiltrazione di agenti aggressivi, • consolidare il calcestruzzo/ la struttura. I prodotti Concresive® sono disponibili con formulazione epossidica con prestazioni e campi d’applicazione specifici. Principio: 4 Nel settore idrico esistono requisiti specifici per le strutture di contenimento e di trasporto dell’acqua, come anche nell’ambito degli impianti e delle installazioni di trattamento dell’acqua. Proprietà quali: • compatibilità con l’acqua potabile dei rivestimenti con proprietà di crack bridging, ossia utilizzati per realizzare ponti aderenti per la riparazione di fessurazioni, • resistenza agli aggressivi chimici e all’abrasione, • sistemi di sigillatura di giunti e di fasciatura, sono offerte dalla vasta gamma di rivestimenti Masterseal®. Principi 5 e 6 Nei vari ambiti industriali esistono molteplici e specifiche caratteristiche dei prodotti, determinate dalle esigenze di ciascun particolare settore, ad es.: • Nell’industria alimentare: igiene, pulizia, resistenza alle alte temperature e resistenza all’aggressione chimica: la gamma UCRETE® è marchio leader mondiale in questo settore. • Nell’industria elettronica: facilità di pulizia, dissipazione elettrostatica e resistenza all’aggressione degli agenti chimici sono offerti dalle pavimentazioni ad alte prestazioni Mastertop® • Nell’industria petrolchimica: livelli elevati di resistenza all’aggressione chimica e all’abrasione sono offerti dai rivestimenti protettivi Masterseal®. Principi 5 e 6 (Foto 12 e 13) Per ulteriori infomazioni sui prodotti www.emaco-nanocrete.com www.degussa.it Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento