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Rivestimenti di facciata per facciate ventilate

Nell’affrontare il tema della propria relazione, l’Ingegner Martiniello ha brevemente descritto i termini di una tecnologia che, ormai, si può ben dire consolidata. Non esiste, infatti, edificio contemporaneo, con particolare riferimento alle tipologie per il terziario (uffici, strutture ricettive e alberghiere, complessi commerciali,…), che non si affidi a soluzioni di rivestimento per facciate ventilate a commento del proprio involucro.rivestimento-esterno-facciata-ventilata

Indice:

In particolare, ne è stato descritto, seppur per sommi capi, il funzionamento, giocato sull’effetto camino che si innesca all’interno dell’intercapedine, tra “pelle” esterna e supporto murario, con beneficio evidente in regime estivo – allorquando l’irraggiamento dei fronti non si traduce in surriscaldamento degli ambienti di vita – e trascurabile incidenza di apporto negativo in quello invernale.

Massima attenzione è stata prestata anche nell’evidenziare gli ulteriori vantaggi che tale soluzione di rivestimento comporta, ovvero, e solo per citare i principali: maggior durabilità dei materiali; paramenti termicamente più stabili; eliminazione dei ponti termici (fondamentale per il contenimento dei consumi energetici); nonché la già ricordata riduzione del flusso di radiazione solare, in percentuali fino all’80%.

L’Ingegner Martiniello ha quindi fornito alcuni elementi di classificazione delle pareti ventilate, la cui tassonomia dipende:

  • dalla tecnica di montaggio: si distinguono sistemi con ancoraggi puntuali e sistemi con sottostruttura in profili di acciaio, con funzione di griglia strutturale di sostegno;
  • dal tipo di ventilazione: se a “fughe aperte”, con flusso di aria tra le aperture, o “fughe chiuse”, senza tale flusso;
  • in funzione del peso: pesanti (peso superiore ai 70 kg/mq, per spessori di rivestimento superiori ai 4 cm, con materiali quali pietra naturale o prefabbricati in calcestruzzo); semipesanti (con peso compreso tra i 30 e i 70 kg/mq, per spessori compresi tra i 3 e i 4 cm, con materiali quali i precedenti o in clinker); leggere (con peso inferiore ai 30 kg/mq e spessori dell’ordine del cm, con utilizzo di lastre ceramiche, grés porcellanato, pannelli in fibra di cemento, laminati plastici, pannelli metallici, lastre in vetro, ecc.).

Rivestimenti di facciata: progettazione e posa in opera

La presentazione ha successivamente illustrato la ordinata progressione esecutiva di un sistema di facciata ventilata, dal nudo supporto, alla posa degli ancoraggi e dei profili di sottostruttura, al seguente posizionamento dei materassini coibenti (in lana minerale o di vetro, preferibili ai pannelli in polistirolo), per terminare con la collocazione in opera delle clip di fissaggio e con la posa finale delle lastre di rivestimento.
Ci si è, quindi, soffermati sui dettagli costruttivi tipo e, in particolare, sui sistemi di fissaggio, se con grappa visibile o se, come raccomandano le ultime tendenza formali dell’architettura contemporanea, con fissaggio a grappa nascosta.

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Il complesso plurifunzionale “Nero Leonardo” a Roma

E’ stato, inoltre, opportunamente fatto rilevare che, dal punto di vista dei costi di costruzione, una facciata ventilata correttamente progettata consente un rapido recupero del maggior investimento sostenuto dalla committenza al momento della costruzione. Il risparmio energetico di esercizio permesso dall’adozione del sistema, infatti, permette di ripagarsi abbondantemente il maggior costo iniziale. Se, a questo, si aggiunge che con tale tecnologia, si riducono più che sensibilmente i costi di manutenzione e si incrementa notevolmente il comfort interno degli ambienti, ben si capisce come essa trovi sempre maggiore campo di impiego nell’edilizia dei nostri giorni.

In conclusione la relazione dell’Ingegner Martiniello si è concentrata sullo studio progettuale che precede la messa in opera del sistema, descrivendone le singole fasi e gli elementi di conoscenza che devono essere acquisiti in via preliminare, per permettere una progettazione coerente con le condizioni al contorno e con gli esiti attesi.
Per raggiungere tali obiettivi occorre: un attento e accurato studio di fattibilità, da cui consegua la definizione di scelte tecniche ed operative; lo studio della modulazione degli elementi ceramici e della sottostruttura di sostegno (da rapportarsi direttamente agli effetti formali e ai partiti di facciata del manufatto che si intende rivestire); la redazione di un computo metrico, articolato in voci di rivestimento ceramico e voci di ancoraggio metallico, e preceduto da un dimensionamento di quest’ultimo, con specifica attenzione a nodi particolari di carattere strutturale o architettonico; una verifica a calcolo dell’efficienza energetica complessiva del sistema.

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I rivestimenti di facciata del carrefour pugliese “Porto di Mare”

Per svolgere tali passaggi, in forma esaustiva e consona al progetto oggetto di elaborazione, è necessario raccogliere una discreta quantità di dati tecnici, tra cui, ovviamente, tutti i termini geometrici e materici degli elaborati descrittivi della fabbrica, nonché indicazioni precise sul sito e sulle sue condizioni ambientali di riferimento (altezza sul livello del mare; categoria di esposizione al vento; irraggiamento solare medio; piovosità;…).

Da ultimo sono stati presentati alcuni casi studio, sia di realizzazioni studiate da UM progetti srl, sia da questa analizzate (ma con riferimento per lo più a facciate tradizionali, con rivestimento in aderenza dei supporti murari) in ragione dell’insorgenza di patologie di degrado accelerate e conseguente innescarsi di contenzioso.

Due materiali, unico protagonista: Porcelanosa Grupo

La relazione non poteva, tuttavia, chiudersi se non avvenuta prima una presentazione puntuale del vero protagonista della facciata ventilata, ovvero, nella fattispecie, del rivestimento ceramico, come offerto nelle sue infinite sfumature di colori e di effetti, dalla produzione Butech® di Porcelanosa Grupo.

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Il nuovo involucro dell’Uptown Palace Hotel di Milano

L’occasione dell’intervento dell’Ingegner Martiniello, è stata, inoltre, anche l’opportunità per la presentazione del Krion®, un materiale innovativo e ad altissima tecnologia sviluppato da Systempool, l’azienda del Gruppo specializzata nei prodotti per le attrezzature da bagno e per le Spa.
Si tratta di un materiale simile alla pietra naturale, composto da minerali e da una piccola percentuale di resine ad alta resistenza, che conferiscono ai prodotti con esso realizzati caratteristiche esclusive: facile lavorabilità, assenza di pori, durezza resistenza, durevolezza, manutenzione ridotta, nonché agevole possibilità di riparazione e di pulizia.
Tutti tratti distintivi paradigmaticamente rappresentati dalla suggestiva facciata della nuova struttura commerciale del gruppo Bershha, di recentissima realizzazione a Madrid, con cui si è chiusa l’applauditissima relazione.

Immagini per gentile concessione Porcelanosa Grupo

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