Architetture insolite, un viaggio tra menti visionarie

Viaggiando per il mondo possiamo scoprire un patrimonio architettonico fuori dal comune. Dalla mente creativa dei progettisti possono nascere opere fortemente originali: scopriamo le architetture più insolite e all’avanguardia.

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Architetture insolite, un viaggio tra menti visionarie

Quando gli architetti ricevono “carta bianca” creativa, il risultato è sempre stupefacente: dalle case trasparenti ai palazzi che imitano forme naturali, passando per progetti che integrano in modo originale la natura e sperimentano nuovi materiali, l’architettura non convenzionale rappresenta un punto di incontro tra ingegneria e arte.

Esploriamo dunque alcune delle costruzioni più singolari al mondo che ridefiniscono la concezione di spazio grazie all’audacia e all’estro di chi le ha progettate.

House NA

Situata in un quartiere residenziale di Tokyo, House NA rappresenta uno dei progetti più originali dell’architetto Sou Fujimoto. Con una superficie di 86 metri quadrati, l’abitazione è stata concepita per una giovane coppia e si distingue per la sua struttura quasi completamente trasparente che annulla la separazione tra interno ed esterno.

House NA rappresenta uno dei progetti più originali dell’architetto Sou Fujimoto
©www.sou-fujimoto.net

Diversa dai tradizionali edifici in cemento tipici del contesto urbano giapponese, House NA è composta da 21 piattaforme distribuite a diverse altezze, creando un ambiente articolato che Fujimoto paragona alla vita su un albero. L’assetto riflette l’idea dei proprietari di un’abitazione flessibile, in cui gli spazi si adattano a diverse funzioni senza essere rigidamente definiti.

Casa Melnikov

A Mosca, si trova uno dei simboli dell’avanguardia sovietica: la Casa Melnikov. Costruita tra il 1927 e il 1929, l’abitazione privata rappresenta il vertice creativo dell’architetto Konstantin Melnikov, che la concepì come dimora per sé e la sua famiglia. Ciò che rende questa casa assolutamente unica è il contesto storico in cui nacque: in un periodo in cui la costruzione di residenze private era fortemente limitata in Unione Sovietica, a Melnikov fu concesso di realizzare un progetto esclusivamente personale.

Casa Melnikov a Mosca
Img by Wikipeedia – Paulkuz

La struttura, caratterizzata dall’inconfondibile composizione di due cilindri intersecanti perforati da finestre esagonali, rappresenta un manifesto tridimensionale dell’architettura sperimentale.

Oggi, sotto la gestione del Museo di architettura Shchusev dal 2011 e parte del Museo Melnikov fondato nel 2014, questo capolavoro continua a stupire i visitatori che restano affascinati dalla visione rivoluzionaria del suo creatore.

La Muralla Roja

La Muralla Roja (“Il Muro Rosso”) si staglia sulle scogliere di Calpe come un labirinto cromatico che reinterpreta in chiave avanguardistica l’architettura tradizionale nordafricana. Progettato dal visionario architetto spagnolo Ricardo Bofill nel 1968 e completato nel 1973, il complesso residenziale postmoderno rappresenta una delle opere più iconiche dell’architetto catalano.

Muralla Roja edificio in Spagna
Img by wikipedia – Joanbanjo 

La fortezza di Bofill con il suo complesso reticolo di scale, piattaforme e ponti richiama la struttura di una casbah tradizionale declinata in versione moderna. Ad attirare l’attenzione dei visitatori e del mondo del cinema sono i vibranti colori esterni dominati da un marcato rosso che contrasta con il cielo e il mare.

Palais Bulles

Il Palais Bulles, situato sulle scogliere di Théoule-sur-Mer, lungo la Costa Azzurra, è un affascinante prodotto dell’architettura organica e precursore del blob, progettato nel 1975 dall’architetto ungherese Antti Lovag su commissione dell’industriale Pierre Bernard

Palais Bulles, situato sulle scogliere di Théoule-sur-Mer
Img by Wikipedia – Frans-Banja Mulder

Caratterizzato da un’armoniosa composizione di strutture sferiche interconnesse, il Palais Bulles è rivestito di intonaco rosa intenso, una scelta dettata dal piano regolatore dell’Esterel per integrarsi con il paesaggio circostante.

Nel 1990, il Palais Bulles acquisì ulteriore notorietà quando fu acquistato dallo stilista Pierre Cardin, affascinato dalle sue forme futuristiche e dalla sua sinuosità. Lo definì il suo “angolo di paradiso” e lo trasformò non solo in una residenza estiva esclusiva.

Riconosciuto come monumento storico dal Ministero della Cultura francese nel 1999, il palazzo fu sottoposto a un attento restauro nel 2016, affidato all’architetta Odile Decq, che ne preservò la visione originaria esaltandone lo stile avanguardistico.

Lotus Temple

Nel centro di Nuova Delhi sorge il Lotus Temple, un’originale costruzione completata nel dicembre 1986 e divenuta una delle principali attrazioni della capitale indiana. Il tempio appartiene alla fede Bahá’í e accoglie visitatori di ogni religione, riflettendo il principio dell’unità tra i popoli.

Lotus Temple a New Delhi
Img by wikipedia – Vandelizer

L’edificio, ispirato alla forma del fiore di loto, si distingue per la sua struttura composta da 27 petali indipendenti rivestiti di marmo bianco, organizzati in gruppi di tre per formare nove lati. Ogni lato presenta un ingresso che conduce a un’ampia sala centrale alta oltre 34 metri, con una capienza di circa 1.300 persone.

Hundertwasserhaus

Camminando per le vie di Vienna e tra i suoi palazzi eleganti l’Hundertwasserhaus emerge in tutta la sua incredibile esplosione di colori. Completata nel 1986, questa eccentrica struttura residenziale è la concretizzazione della visione rivoluzionaria dell’artista e architetto Friedensreich Hundertwasser che ha saputo progettare un edificio unico nel suo genere.

Hundertwasserhaus: le residenze eccentriche a Vienna
Img by wikipedia – C.Stadler/Bwag

I 52 appartamenti che compongono il complesso sono un manifesto contro la sterilità dell’edilizia moderna: non esistono linee rette, gli spigoli vivi sono banditi, le facciate sono dipinte con tonalità vivaci e impreziosite da ceramiche colorate di recupero, mentre le terrazze si trasformano in rigogliosi giardini pensili che portano la natura all’interno di ogni abitazione.

Oggi l’Hundertwasserhaus è un’attrazione turistica che attira migliaia di visitatori ogni anno, generando un vivace ecosistema di negozi, caffetterie e ristoranti nelle immediate vicinanze.

Gli edifici più strani in Italia

Anche l’Italia sa essere sorprendente: oltre agli edifici rinascimentali o agli eleganti portici barocchi troviamo delle architetture sperimentali e audaci che sfidano la tradizione. 

Il Bel Paese è disseminato di edifici originali, pronti a sorprendere i visitatori che si lasciano incantare da strutture bizzarre e profondamente innovative. Scopriamo alcune delle architetture più strane e inusuali presenti in Italia.

Casa Balena (Casa Saldarini)

Adagiata sulla costa toscana come una creatura marina emersa dal Tirreno, Casa Saldarini è emblema dell’architettura organica che sfida le convenzioni del suo tempo. Realizzata nel 1962 dall’architetto fiorentino Vittorio Giorgini, questa villa dalle forme sinuose e fluide è diventata nota ai più come “Il Dinosauro” o “La Balena” per la sua silhouette che ricorda quella di un essere preistorico addormentato sulla spiaggia di Baratti.

Casa Saldarini in Toscana. Progetto Arch. Vittorio Giorgini
Img by FAI

Ciò che rende quest’opera unica è soprattutto la tecnica costruttiva utilizzata: Giorgini sperimentò una membrana isoelastica composta da rete metallica e cemento, creando superfici curvilinee che si sviluppano organicamente nello spazio. Questa innovazione tecnica ha permesso di ottenere quella fluidità che solo un quarto di secolo più tardi sarebbe stata celebrata nelle opere di Frank Gehry, come il celebre Guggenheim di Bilbao.

L’edificio rappresenta un ponte tra architettura e natura, un’anticipazione di quelle tendenze “blob” che sarebbero emerse solo decenni dopo, rimanendo tuttavia a lungo incompreso dalla critica architettonica dell’epoca, troppo ancorata a concetti tradizionali per apprezzare pienamente la genialità di Giorgini.

Case Igloo

Le Case Igloo di Milano, progettate da Mario Cavallé nel 1946, nacquero come soluzione d’emergenza alla crisi abitativa del dopoguerra. Queste abitazioni circolari in cemento, di circa 45 mq su due livelli, offrivano spazi funzionali e un piccolo giardino privato.

Case Igloo a Milano
Img by Urbanfile

Da soluzione temporanea, sono diventate un’icona architettonica. Oggi ne restano otto, ancora abitate e simbolo di un’architettura innovativa che ha trasformato la necessità in valore estetico.

Villaggio Leumann

Immerso nella periferia di Collegno, alle porte di Torino, il Villaggio Leumann regala un’atmosfera quasi fatata. Voluto dall’imprenditore svizzero Napoleone Leumann alla fine dell’Ottocento, questo complesso non fu concepito semplicemente come un agglomerato di case per i lavoratori del cotonificio: la sua specificità era quella di creare una vera e propria comunità autosufficiente.

Villaggio Leumann alle porte di Torino
img by FAI

Leumann creò infatti un microcosmo sociale completo, dotato di tutti i servizi necessari: scuola elementare, palestra, bagni pubblici, chiesa, cooperativa alimentare, stazione ferroviaria, albergo e persino un convitto per le giovani operaie.

Il villaggio che si estende su circa 60.000 metri quadrati, raffigura un’affascinante fusione tra lo stile architettonico dell’Italia settentrionale e influenze svizzere, visibili soprattutto nei caratteristici tagli dei tetti.

La Casa Volante

La Casa Volante di Castelnuovo Magra, ideata dal costruttore Annunzio Lagomarsini, è un’abitazione che sfida ogni regola in quanto è stata progettata per muoversi e seguire il sole durante la giornata. Grazie a un sofisticato sistema idraulico, può sollevarsi fino a 11,10 metri dal suolo, ruotare di 360 gradi e spostarsi su rotaie, garantendo un’illuminazione naturale ottimale e un migliore riscaldamento degli ambienti.

Casa Volante di Castelnuovo Magra, ideata dal costruttore Annunzio Lagomarsini
Img by Maker Faire

Realizzata prevalentemente con materiali di recupero, come bulloni, putrelle e componenti meccaniche provenienti da cantieri navali e industrie dismesse, questa casa rappresenta un esempio straordinario di ingegnosità e sostenibilità.

Condominio 25

Ci troviamo a Torino, precisamente in via Gabriele Chiabrera 25 quando un rigoglioso giardino verde ci accoglie in tutte le sue sfumature di colore. Tra le architetture più affascinanti e stravaganti del panorama italiano, il Condominio 25 di Torino rappresenta un autentico incanto urbano.

Condominio 25 a Torino
Img by Infobuildenergia.it

Progettato dall’architetto Luciano Pia e concepito a partire dal 2007, questo esempio di bioarchitettura ecosostenibile sorge a pochi passi dal Parco del Valentino e dal Centro Storico Fiat. L’edificio ospita 63 unità abitative uniche, ciascuna dotata di doppio terrazzo e caratterizzata da metrature e altezze variabili.

Condominio 25 fa del rapporto con la natura il suo aspetto fondamentale: 150 alberi ad alto fusto che creano un vero e proprio ecosistema verticale, producendo 150 litri di ossigeno all’ora, assorbendo anidride carbonica e filtrando le polveri sottili.

Mirror House

Immersa tra i meleti di Bolzano emerge un’architettura inaspettata: si tratta della Mirror House, un’opera “riflettente” creata dall’estro di Peter Pichler.

Mirror House, un’opera “riflettente” di Peter Pichler a Bolzano
Img by Peter Pichler

La struttura commissionata dal proprietario di una fattoria degli anni ’60 come unità di vacanza di lusso indipendente, si distingue per la sua capacità di fondersi armoniosamente con il paesaggio circostante grazie alla facciata occidentale interamente rivestita in vetro a specchio.

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