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Fare chiarezza sulla relazione tra innovazione nella meccanizzazione forestale e la corretta gestione delle aree boschive, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e tutela ambientale. E' questo l'obiettivo del workshop "Meccanizzazione e certificazione forestale", che si svolgerà domani a Roma presso il Consiglio nazionale delle ricerche. La giornata di studio è stata organizzata dall'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr di Firenze e dall' associazione Pefc Italia, ente normatore del Programme for endorsement of forest certification schemes, riconosciuto a livello mondiale. "Dalla nascita del concetto di sviluppo sostenibile, ratificato a Rio nel 1992, alle linee guida del protocollo di Helsinki del 1995, molta strada è stata fatta nella direzione della tutela delle foreste" afferma Carla Nati, ricercatrice Ivalsa-Cnr. In particolare, aggiunge Nati, la certificazione forestale "è stato uno degli strumenti che ha permesso di migliorare l'immagine della selvicoltura e della filiera foresta-legno, fornendo di fatto la possibilità di commercializzare legno e prodotti del bosco provenienti da foreste gestite in modo sostenibile". La certificazione forestale, infatti, attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti, riconosciuti a livello mondiale, per quanto attiene sostenibilità ambientale, economica e sociale. "Sono oltre 90 gli indicatori di buona gestione verificati per il rilascio della certificazione" spiega Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia, sottolineando che "dal taglio dell'albero all'esbosco, tutto deve essere fatto in modo da impattare il meno possibile l'ecosistema assicurando, inoltre, la valorizzazione della flora autoctona e la protezione della fauna oltre che il rispetto delle realtà locali". Nel corso della giornata di studio i ricercatori dell'Ivalsa presenteranno i risultati di alcune loro ricerche sull'utilizzo sia degli oli di origine vegetali, con biodegradabilità superiore al 90%, sia dei carburanti alchilati, combustibili meno nocivi per la salute degli operatori perché privi di componenti volatili quali il benzene, notoriamente cancerogeno. Negli ultimi anni, conclude Carla Nati, ricercatrice Ivalsa -Cnr, "l'interesse delle aziende boschive italiane verso la produzione di legname eco-sostenibile è aumentato considerevolmente: ad oggi sono oltre 666.000 gli ettari certificati secondo i due principali schemi di certificazione Pefc e Fsc. Tra il 2005 e il 2006 le superfici certificate (boschi e piantagioni) sono aumentate del 5-6% mentre il numero delle ditte che commercializzano anche prodotti derivanti da aree certificate è aumentato di oltre il 30%". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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