Riforma del Catasto, se ne discute a Urbanpromo

Riforma del Catasto, se ne discute a Urbanpromo

“Deve trattarsi di una grande riforma, dove il fulcro deve essere la comprensibilità sociale, insieme all’invarianza di gettito: il valore patrimoniale dovrà rispettare la realtà immobiliare italiana, che deve rimanere un punto di forza per il nostro Paese”: lo ha detto la vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate Gabriella Alemanno nel corso del convegno “Riforma degli estimi catastali: lineamenti attuativi della legge delega”, che si è svolto alla Triennale di Milano a Urbanpromo, la manifestazione nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana e il marketing urbano,  organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit. Il convegno è stato organizzato dall’Agenzia delle Entrate e ha rappresentato una ricognizione della riforma del catasto all’indomani dell’approvazione del decreto legislativo sulle commissioni censuarie dal Consiglio dei ministri.

Gianni Guerrieri, direttore centrale dell’Osservatorio mercato immobiliare e servizi estimativi, ha spiegato: “Occorrerà tempo, non ci si può fare niente. Non ci sarà più un catasto di reddito, ma un catasto di redditi e di valori. La riforma estimativa è il nocciolo della riforma, e si deve arrivare a un Catasto che riprenda una credibilità dal punto di vista dell’equità fiscale e che dia un ulteriore strumento al Paese, costituendo una piattaforma in cui inserire le informazioni riguardanti il mercato immobiliare. La riforma sarà un’occasione per rivedere tutto il sistema informativo del catasto, anche per ridurre i costi di adempimento tributario: quindi c’è anche un obiettivo di trasparenza”.

Guerrieri ha proseguito: “Sarà fondamentale una collaborazione con i Comuni, che detengono gran parte delle informazioni sul catasto. Ma questa collaborazione potrà dare gambe a un processo di interamministrazione del catasto, condiviso tra Centro e Comuni”. In conclusione, Guerrieri ha detto che “è fondamentale che si rispetti il principio dell’invarianza di gettito stabilita dalla delega, perché riforme così importanti devono essere fatte con il consenso sociale.

Ovviamente c’è un problema tecnico, perché sarà necessario un secondo passaggio di conti per stabilire le aliquote. L’invarianza di gettito può essere costruita in due modi, o su base nazionale o su base comunale: in quest’ultimo caso dobbiamo fare attenzione, perché gran parte del principio di equità verrebbe meno”.

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