Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Inaugurata ufficialmente in occasione della Milano Fashion Week, la nuova sede della maison, che compie 100 anni quest’anno, tiene insieme sofisticatezza e sapere tecnologico. Una scatola bianca adattabile alle esigenze scenografiche e funzionali di ogni evento. Il progetto è di Politecnica A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle La ristrutturazione di un edificio industrialeIl progetto di rifunzionalizzazioneTecnologia, design, sostenibilitàLe strategie costruttiveFunzionalità e innovazione È la divisione Buildings for Humans di Politecnica, la società cooperativa di progettazione integrata, ad aver progettato il nuovo spazio di Fendi nel distretto del design Tortona Milano, in via Solari 35-37. Uno spazio destinata alla moda in cui eleganza, innovazione e funzionalità si fondono. Il progetto tiene insieme la sofisticatezza della casa di moda e il sapere tecnologico di Politecnica, un binomio che dà vita a una sede concepita come una vera e propria “scatola bianca”, pronta ad adattarsi alle esigenze scenografiche e funzionali di ogni evento. La ristrutturazione di un edificio industriale L’intervento ha coinvolto la ristrutturazione di un edificio industriale storico, il Fendi Solari Building, già utilizzato ma in modo adattivo. Originariamente, il complesso era denominato Riva&Calzoni e dedicato, sin dalla fine dell’800, alla produzione di turbine elettriche (tra le prime quelle destinate alla centrale idroelettrica delle Cascate del Niagara). Il nuovo showroom e il contesto del distretto di Tortona (credits, Politecnica) Nel 1999 fu acquistato dall’artista Arnaldo Pomodoro, che lo trasformò nel proprio studio e spazio espositivo. In seguito, Fendi ne fece la propria sede a Milano e oggi l’edificio ospita la celebre opera site specific Labirinto del maestro, oltre alle suggestive opere-costume create da Pomodoro per il teatro: Costume di Didone e Costume di Creonte. Con questo intervento, Fendi e Politecnica hanno ribaltato il paradigma: non più spazi modellati sugli eventi, ma ambienti che rispondono alle esigenze delle diverse funzioni. Il progetto di rifunzionalizzazione L’edificio, composto da due corpi distinti con altezze interne di 9,4 e 14,7 metri, è stato trasformato con un approccio integrato, che ne ha preservato la memoria industriale, reinterpretandola in chiave contemporanea. Il nuovo progetto prevede la suddivisione degli interni in tre blocchi indipendenti – backstage e atelier, spazio per le sfilate e uffici permanenti – collegati da una passerella panoramica sopraelevata che consente una gestione flessibile e mirata degli spazi, contribuendo anche all’ottimizzazione energetica. Il colore bianco domina l’intero complesso Elemento centrale del progetto è la Torre Backstage, una struttura moderna in carpenteria metallica che si sviluppa su più livelli e permette la gestione di spazi strategici come la Catwalk, lo showroom donna e kids, l’atelier per gli aggiustamenti sartoriali, nonché un’area dedicata alla lineup dei modelli e modelle prima delle sfilate. Tecnologia, design, sostenibilità La progettazione ha permesso di gestire la complessità dell’intervento grazie all’utilizzo del Building Information Modeling, che ha garantito precisione, controllo qualitativo e ottimizzazione delle tempistiche. In soli 9 mesi il progetto è stato completato: un traguardo non comune per un intervento importante realizzato nel cuore di Milano. La nuova sede si sviluppa su quattro livelli Ogni ambiente è stato studiato per offrire il massimo comfort: dall’isolamento acustico delle aree ad alta affluenza, alla trasparenza delle vetrate che permettono un dialogo costante tra interno ed esterno. La torre, con la sua facciata vetrata continua, affacciata sull’area sfilate, crea un gioco di introspezione che esalta la dimensione scenica degli eventi. All’interno, l’attenzione per i dettagli si manifesta in una palette di toni neutri e chiari, arricchita da elementi in legno, marmo travertino e tappeti pregiati, in perfetta continuità con l’estetica delle boutique Fendi in tutto il mondo. Il logo Pequin a righe, simbolo distintivo della Maison, si integra armoniosamente con il design degli ambienti, richiamando la storica identità industriale resa contemporanea. Le strategie costruttive Nel progetto, data la particolarità del contesto e il necessario dialogo tra i nuovi spazi e l’edificio esistente che li accoglie, sono stati impiegati materiali e soluzioni costruttive capaci di valorizzare questa relazione e di garantire un elevato livello di qualità architettonica. Le fondazioni sono costituite da plinti in calcestruzzo armato su micropali e da setti in corrispondenza del blocco ascensori. Gli elementi portanti in elevazione dei due blocchi che ospitano i nuovi spazi sono invece realizzati in carpenteria metallica a vista, una scelta volta a instaurare un coerente dialogo con le strutture esistenti. Anche gli orizzontamenti sono stati progettati con strutture metalliche e soletta collaborante, ottimizzando le sezioni per favorire l’integrazione con i sistemi impiantistici a servizio degli ambienti interni. La stanza di ingresso e di accoglienza In copertura, mantenendo la struttura originaria, si è proceduto alla sostituzione degli infissi, scegliendo profili in alluminio a taglio termico e pannelli in policarbonato – trasparenti o opachi a seconda del livello di oscuramento richiesto – integrati con tende motorizzate oscuranti per ottenere un effetto blackout in base alle esigenze d’uso degli spazi. La separazione tra i tre livelli della Torre Backstage e dell’Area Show è affidata a una facciata continua con montanti e traversi in alluminio e vetrocamera extrachiaro acustico. Le partizioni interne sono realizzate con tecnologia a secco o con pareti tecniche in alluminio e vetro, a seconda della destinazione funzionale degli ambienti. Per le finiture interne, è stata effettuata un’attenta selezione di materiali: gres, cemento e travertino sono stati impiegati in modo diversificato in relazione alle caratteristiche di ciascun ambiente. Il lay-out funzionale dello showroom Fendi (credits, Politecnica) Nelle Torri Backstage e Pomodoro è stato adottato un sistema costruttivo a secco, rispondendo alle esigenze di flessibilità e modularità proprie della destinazione d’uso e perseguendo al contempo obiettivi di sostenibilità. Le partizioni interne sono costituite da pareti in cartongesso o pareti tecniche vetrate, mentre i controsoffitti pendinati in cartongesso sono stati inseriti nei locali dove si rendeva necessario ospitare componenti impiantistiche. L’ingresso principale, denominato Lanterna, si configura come una scatola rivestita con pannelli in policarbonato retroilluminati e porzioni in cartongesso, dotata di un sistema di porte impacchettabili in alluminio che conferisce massima flessibilità allo spazio. Nella Torre Uffici sono state conservate le strutture e le partizioni esistenti, integrandole con elementi costruttivi a secco, in cartongesso o pareti vetrate, per assicurare anche in questi ambienti la massima modularità e adattabilità funzionale. L’intero intervento è stato sviluppato secondo principi di sostenibilità ambientale, integrando soluzioni progettuali, materiali e tecnologie che riducono l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita dell’edificio. L’impiego di materiali a bassa incidenza ambientale, isolanti naturali e finiture prive di composti organici volatili (VOC) contribuisce a migliorare la qualità dell’aria interna e il benessere degli utenti, mentre l’uso di materiali riciclati e riciclabili riduce la domanda di risorse vergini e favorisce una dismissione responsabile a fine vita del fabbricato. La scelta di fornitori locali ha permesso di contenere le emissioni legate al trasporto dei materiali, e l’integrazione di sistemi domotici intelligenti per la gestione efficiente di illuminazione, riscaldamento e ventilazione ha contribuito al miglioramento delle prestazioni energetiche complessive, riducendo le emissioni di CO₂ e incrementando il comfort abitativo. Funzionalità e innovazione Politecnica ha voluto interpretare il concept progettuale di Fendi, coniugando design, funzionalità e innovazione tecnologica. Il rinnovamento della sede non solo valorizza la memoria storica dell’edificio – testimonianza dell’eccellenza italiana sin dalla produzione delle prime turbine elettriche – ma lo trasforma in un laboratorio di creatività e funzionalità, in grado di ospitare eventi di grande impatto scenico e di rappresentare una sinergia perfetta tra tradizione e innovazione. In questo contesto, particolare attenzione è stata dedicata al recupero e alla valorizzazione degli spazi del Labirinto di Arnaldo Pomodoro, perfettamente integrato nel nuovo progetto come simbolo di continuità tra arte, architettura e identità del luogo. Il progetto ha visto la luce ufficialmente durante la Milano Fashion Week con la presentazione delle collezioni Autunno 25-26, occasione nella quale Fendi ha celebrato 100 anni dalla nascita della Maison. Il nuovo spazio di via Solari 35-37 può essere considerato il manifesto di una visione, in cui moda, architettura e tecnologia si fondono per dar vita a un ambiente in continua evoluzione. Sezione trasversale dell’edificio (credits, Politecnica) Sezione prospettica dell’edificio (credits, Politecnica) Politecnica Politecnica Building for Humans è una delle principali società italiane di progettazione integrata – architettura, ingegneria e urbanistica – e rappresenta un modello cooperativo nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture. Guidata da 46 soci tra ingegneri e architetti, la società nel 2024 ha raggiunto un fatturato record di 34 milioni di euro. Con quattro sedi operative in Italia (Modena, Milano, Firenze, Roma) e attività in oltre 10 Paesi e 3 continenti. Politecnica conta oltre 300 persone fra progettisti, urbanisti, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati. Scheda progetto Fendi Showroom Milano Solari Località: Milano Committente: Fendi Progettazione: Politecnica Ingegneria e Architettura Project manager: Studio tecnico associato Poletti – Ronconi Progettazione architettonica: Fendi Architecture Department (Leonardo Simonti, Giulia Pedicini, Giacomo Galmozzi, Fabiola Lippi) Project Manager: Tommaso Conti, Politecnica Assistente Project Manager: Sergio Virdis, Politecnica Progettazione opere civili: Stefano Maffei, Politecnica Esperto edifici vincolati: Alessandro Uras, Politecnica Direttore lavori: Tommaso Conti, Politecnica Progettazione strutturale: Tommaso Conti, Alessio Vezzosi, Politecnica Direzione lavori strutturale: Tommaso Conti, Alessio Vezzosi, Politecnica Progettazione impianti meccanici: Massimo Fiorini, Politecnica Progettazione impianti elettrici-speciali: Federico Gasperini, Politecnica Progettazione aspetti energetici: Ferdinando Sarno, Politecnica Certificatore LEED: FGB Studio Progettazione infrastruttura e reti: Stefano Ripari, Politecnica Geotecnica: Tommaso Conti, Alessio Vezzosi, Politecnica Coordinamento sicurezza in progettazione: Alfio Alberto Castro, Politecnica Coordinamento sicurezza in esecuzione: Salvatore Allegra, Gruppo I&S Responsabile dei Lavori: William Gigliotti, Gruppo I&S Progettazione acustica: Matteo Falcini, Politecnica Progettazione antincendio: STZ Studio Tecnico Zaccarelli Interior design: Fendi Architecture Department Responsabile rilascio autorizzazioni: AL14 BIM manager: Barbara Frascari, Politecnica RTI: GC Impresa (Promo – Capogruppo), Euroedil, MA.PI. Impianti, Tofi Impianti Elettrici Superficie lorda: 6420 mq Fotografie: Delfino Sisto Legnani – DSL Studio Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto