3XN E LINK firmano l’ampliamento dell’ospedale di Copenhagen

Inaugurata la nuova ala nord del più importante nosocomio della capitale danese. Sette i piani, 209 le stanze, 33 le sale operatorie. Un’architettura flessibile che tiene conto delle esigenze funzionali, del benessere dei pazienti e che mantiene un rapporto dialettico con gli edifici storici della città

a cura di Pietro Mezzi

La nuova ala nord del Rigshospitalet di Copenhagen

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A Copenhagen si sono da poco conclusi i lavori di ampliamento del Rigshospitalet, il più grande nosocomio della capitale danese, poco a nord del centro cittadino.

Il design e il layout sono dello studio danese 3XN che ne ha curato la progettazione in collaborazione con lo studio Link arkitektur, la società di ingegneria Sweco, lo studio di progettazione Nickl & Partner e di Kristine Jensen Landscape Architecture.

Le dimensioni della nuova ala

La nuova ala nord dell’ospedale si sviluppa su una superficie di 54mila metri quadrati ed è, in ordine di tempo, l’ultimo ampliamento che la struttura ospedaliera ha avuto.

L’intervento, che si articola su sette piani, si compone di 209 stanze di degenza (di cui 196 singole con bagno privato), 33 sale operatorie, un reparto di terapia intensiva, ambulatori, aree di diagnostica e spazi di ricerca.

La nuova ala nord del Rigshospitalet di Copenhagen
La nuova ala nord del Rigshospitalet di Copenhagen

Il progetto di 3XN si ispira ai principi del benessere dei pazienti, delle esigenze degli operatori sanitari e ai criteri di adattabilità delle funzioni ospedaliere e, nella sua forma, al grafico di un cardiogramma: ha la forma di uno zig-zag, intersecata da un percorso principale che attraversa l’intera ala.

Il camminamento centrale rettilineo consente infatti al personale di spostarsi facilmente da un’estremità all’altra del complesso, mentre la struttura a zig-zag permette di non disturbare i pazienti.

I reparti e gli ambulatori sono disposti su tre piani e sono collegati da un asse continuo. Le aree di arrivo sono ottimizzate per i pazienti diurni, mentre le aree pre e post-operatorie sono posizionate accanto a quelle operative.

Le due scale a chiocciola collegano i vari piani dell’ospedale di Copenhagen sono in pietra naturale
Le scale a chiocciola collegano i vari piani

Due scale a chiocciola e quattro torri-ascensore collegano i vari piani all’area comune centrale. Le scale collegate agli atri aperti dei vari piani, sono molto ben illuminate grazie alla copertura in vetro e dalle ampie vetrate della facciata.

Per aiutare l’orientamento, ogni piano ha una propria combinazione di colori applicata a porte, pavimenti e pareti.

L’arte come terapia

Le opere di Olafur Eliasson, Malene Landgreen e Erik A. Frandsen danno colore e vita all’ambiente ospedaliero, notoriamente piuttosto freddo. Le opere esposte negli atri sono posizionate per essere apprezzate da quante più persone possibile, compresi i passanti al di fuori del complesso ospedaliero.

Le opere degli artisti arricchiscono l’interno della nuova ala dell’ospedale di Copenhagen
Le opere degli artisti arricchiscono l’interno dell’ospedale

Architettura curativa

L’architettura curativa è risultata essere il principio guida della progettazione. Le ampie vetrate lasciano entrare la luce del giorno e creano un collegamento tra gli spazi interni e il vicino parco pubblico Fælledparken.

Lo spazio luminoso all’interno dell’ala nord e il verde circostante contribuiscono a creare un ambiente rilassante per pazienti e parenti. Il risultato è un ospedale piacevole da visitare.

Il caratteristico design a zig-zag dell’ala nord aiuta a sfruttare la luce diurna naturale e a risparmiare energia, poiché l’illuminazione artificiale è ridotta al minimo.

Le facciate dell’ospedale di Copenhagen sono in pietra naturale
Le facciate dell’ospedale sono in pietra naturale

Per conferire al fabbricato un aspetto luminoso e accogliente le facciate sono rivestite in pietra naturale chiara. Le sfaccettature della pietra creano delle ombre che conferiscono un’espressione vivace, che muta durante il giorno e secondo le diverse angolazioni.

Un edificio che dialoga con la città

L’ala nord, pur affermando la propria espressione architettonica autonoma, si relaziona con l’ambiente circostante. La forma dinamica si adatta allo spazio urbano circostante, abbassandosi gradualmente di scala, da nord-ovest a sud-est.

Le facciate dell’ospedale di Copenhagen sono in pietra naturale

Ciò significa che il nuovo fabbricato è più alto rispetto ai grattacieli dell’ospedale esistente, mentre si abbassa rispettosamente verso i classici edifici residenziali in stile, posti dall’altro lato della strada.

Le facciate dell’ospedale di Copenhagen sono in pietra naturale

La facciata verso Fælledparken è leggera e aperta ed entra in dialogo con il parco.

Un ospedale flessibile e sostenibile

L’ala nord trasmette un senso di apertura, trasparenza, sicurezza e umanesimo e crea, allo stesso tempo, un ospedale flessibile in grado di adattarsi alle future esigenze operative. Per quanto concerne la sostenibilità, la costruzione soddisfa i requisiti della Danish Building Regulations BR10 (si tratta di una normativa del 2010 che impone ai nuovi edifici un numero maggiore di classi energetiche che da 8 passano a 14; nda), in cui i pannelli solari offrono il loro contributo energetico e i tetti verdi rappresentano una tecnica progettuale di adattamento climatico.

L'interno dell'ospedale di Copenhagen arricchito da opere artistiche
L’interno dell’ospedale arricchito da opere artistiche

3XN è una società di progettazione con oltre 130 dipendenti, che hanno sede negli uffici di Copenhagen, Stoccolma, Sydney e New York. Tra le opere più recenti vanno ricordati l’Olympic House, la sede del Comitato Olimpico Internazionale, la Royal Arena, il mercato del pesce di Sydney e il nuovo ospedale per bambini di Rigshospitalet BørneRiget.

Link arkitektur è una società di progettazione con 16 uffici e 500 dipendenti suddivisi in Danimarca, Norvegia e Svezia. È specializzata nella progettazione degli edifici ospedalieri.

Sweco è una società di consulenza ingegneristica e architettonica con uffici in 14 differenti paesi dove progetta città e comunità sostenibili. I 16 mila dipendenti lavorano a progetti in più di 70 paesi al mondo.



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