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Realizzare una piscina nel proprio giardino, aumentando comfort e nel contempo valore dell’immobile, non è più un lusso come poteva essere un tempo, grazie alle soluzioni disponibili e all’innovazione. Anche se il progetto richiede comunque una attenta pianificazione e una altrettanto accurata valutazione, sia del luogo sia delle opzioni possibili.
Piscina interrata e fuori terra
Le piscine si distinguono essenzialmente secondo due principali situazioni realizzative, interrate e fuori terra.
Le prime, tradizionali, richiedono opere di scavo ma si integrano perfettamente con il paesaggio circostante e danno anche una sensazione di maggiore spaziosità e di profondità. Risultano così più onerose dal punto di vista costruttivo, ma offrono nel contempo anche una buona regolazione termica dell’acqua: il posizionamento entro terra e la struttura di muratura mantengono infatti più a lungo la temperatura ottimale, al contrario di altri materiali edili.
Personalizzabili nelle finiture, sia dentro la vasca sia fuori, possono essere realizzate su misura, creando una struttura di calcestruzzo, impermeabilizzata e successivamente rivestita di pietra o mosaico, oppure prefabbricate, inserendo nello scavo preparato, con una platea di calcestruzzo sul fondo, dei sistemi modulari autoportanti a pannelli o un guscio monoblocco di metallo o di altro materiale ad hoc. Questa seconda ipotesi, più veloce e di conseguenza economica, non esclude la possibilità di scegliere poi i rivestimenti a proprio gusto.
La piscina fuori terra, costruita con soluzioni autoportanti ad elementi plastici oppure di cemento – celati poi da rivestimenti lapidei o inseriti in volumi con involucro di deck o di altro materiale –, si completa velocemente, senza la necessità di scavo o di complessi lavori edili. Alcune tipologie di vetroresina, leggere e autoportanti, nonché economiche, sono addirittura smontabili a fine stagione.
Una via di mezzo, la piscina seminterrata
Esiste anche la possibilità, specialmente quando il terreno ha un dislivello, di avere una piscina seminterrata: una sorta di via di mezzo tra le due opzioni interrata e fuori terra, che in alcuni casi funziona anche da elemento architettonico di raccordo tra piani diversi. Grazie alla parte sporgente dal terreno, non è richiesto uno scavo troppo profondo e ciò riduce sensibilmente tempistiche e costi.
[caption id="attachment_743019" align="aligncenter" width="1200"] La piscina a sfioro parzialmente interrata di Villa Il Gioiello (progetto Pierattelli Architetture), nella campagna fiorentina, è rivestita con quarzite bianca.[/caption]
Come funziona la piscina a sfioro?
Gran parte delle piscine tradizionali – come quelle delle società sportive, per intenderci – ha il sistema di filtraggio a skimmer, ovvero mediante fessure posizionate perimetralmente sulla parte alta delle pareti verticali della vasca, che aspirano l’acqua, inviandola al sistema di filtraggio (da cui poi viene reimmessa in utilizzo). Il liquido così non raggiunge necessariamente mai il bordo superiore, ma resta sempre a un livello più basso del piano di camminamento.
[caption id="attachment_743020" align="aligncenter" width="1200"] Piscina temporanea di Myrtha per le Olimpiadi di Parigi[/caption]
Le piscine temporanee di Myrtha (marchio di Piscine Castiglione) alla Défense Arena di Parigi per le Olimpiadi e le Paralimpiadi 2024 sono realizzate con un sistema costruttivo industrializzato di acciaio inox e di pannelli riutilizzabili, che ha ridotto della metà le emissioni di CO2 rispetto ai metodi tradizionali, e una membrana composta per il 52% di materia prima riciclata e totalmente riciclabile.
Inoltre, l’impianto, dotato di tecnologia Breathe, elimina i derivati volatili della disinfezione solitamente presenti in questi ambienti e aiuta il risparmio sia idrico sia di prodotti chimici. Al termine della manifestazione le due piscine verranno smontate e ricollocate in altrettanti impianti sportivi nei pressi della capitale francese.
I modelli a sfioro sfruttano invece, per il filtraggio, una canalina perimetrale continua posizionata in orizzontale, protetta da una griglia: l’acqua arriva al pelo di quest’ultima e defluisce verso il filtro. Si tratta di un sistema particolarmente elegante da vedere, ma anche migliore dal punto di vista della qualità dell’acqua, poiché pulisce lo strato superficiale, che è solitamente il più sporco (poiché vi si posano foglie e insetti).
Il cosiddetto sfioro “a infinito” funziona come quello classico, ma su uno dei lati della piscina – solitamente quello affacciato verso un paesaggio scenografico – ha la griglia ribassata, per cui l’acqua che esce dalla vasca ricade a cascata, sembrando quasi fondersi con la linea dell’orizzonte.
[caption id="attachment_743021" align="aligncenter" width="1200"] Piescina dell'hotel DEOS di Mykonos[/caption]
Le piscine private delle camere dell’hotel DEOS di Myconian Collection a Mykonos (progetto GM Architects), di muratura ea sfioro, sono progettate per diventare trait d’union tra cielo e mare.
I permessi per realizzare una piscina
Le normative a cui fare riferimento per la realizzazione di una piscina variano da comune a comune, in base ai diversi piani regolatori, ma generalmente, a maggior ragione per soluzioni impattanti sullo stato di fatto del terreno e delle preesistenze vicine, è necessario ottenere un permesso di costruire, da richiedere all’ufficio tecnico comunale. Una piscina risulta infatti una nuova costruzione normata dal D.P.R. 380/2001 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, poiché “dotata di autonoma rilevanza urbanistica” secondo la giurisprudenza e comportante una trasformazione duratura del terreno.
Il progetto dettagliato della struttura, firmato da un tecnico abilitato, deve essere pertanto conforme alla normativa urbanistica del luogo e al piano regolatore vigente, e, se collocato in area di valore storico-paesaggistico o ambientale, ottenere preventivamente l’approvazione della Soprintendenza competente o l’autorizzazione paesaggistica.
Locali anche le norme da rispettare in fatto di sicurezza di una piscina – protezioni, percorsi, scale di accesso – e di trattamento delle acque reflue.
Unico caso in cui si può saltare la burocrazia dei permessi è quello delle piscine fuori terra in appoggio, smontabili a fine stagione, che non implicano modifiche del suolo.
Piscina ecosostenibile, come fare
L’attenzione per l’ambiente può passare anche dalla scelta di una piscina sostenibile, nei materiali e nel funzionamento. Considerando l’intero ciclo di vita di una vasca, meglio optare per materiali frutto di processi produttivi virtuosi e totalmente riciclabili, oltre che ovviamente di lunga durata.
La tecnologia poi può fare la sua parte: sistemi di funzionamento, filtraggio e pulizia a basso consumo energetico, sfruttamento di fonti rinnovabili (come quella solare) per il riscaldamento e l’illuminazione a LED. Inutile poi svuotare totalmente la vasca, sprecando liquido prezioso, a fine utilizzo: basta installare una buona copertura e controllare periodicamente la pulizia, togliendo eventuali depositi.
Biopiscina naturale
Le biopiscine, molto diffuse soprattutto all’estero – in particolare nell’Europa del nord –, depurano l’acqua senza sostanze chimiche (come il cloro), sfruttando elementi presenti normalmente in natura negli ambienti fluviali e lacustri, come la sabbia, alcune piante, le rocce, i batteri.
In genere di medie dimensioni (si parla spesso infatti di stagno o di laghetto, poiché più è estesa la superficie più aumenta la varietà della cosiddetta area di rigenerazione, il polmone verde della piscina, e di conseguenza meglio lavora l’insieme), ricreano dei veri e propri ecosistemi acquatici simili a quelli presenti lungo le sponde dei bacini di acqua dolce, a basso impatto ambientale. Ridotto anche il costo di realizzazione e di manutenzione, rispetto a una piscina tradizionale, oltre che il risparmio per i prodotti chimici e per il consumo idrico (non c’è svuotamento stagionale) e più in generale energetico.
Quanto costa fare una piscina?
Il costo complessivo di una piscina dipende da molti fattori: dimensioni e tipologia (quelle interrate o a sfioro, ad esempio, comportano una spesa maggiore), materiali costruttivi, apparecchi accessori (pompe, illuminazione, riscaldamento…), finiture.
Il range di prezzo, comunque, varia dalle centinaia di euro per una piscina fuori terra prefabbricata e smontabile, alle decine di migliaia di euro per i modelli più grandi e sofisticati.
[caption id="attachment_743025" align="aligncenter" width="1200"] DIVE-IN Pool di Culligan[/caption]
DIVE-IN Pool di Culligan è una soluzione plug&play grazie alla struttura monoblocco, facile e veloce da posare. Non essendo necessarie vasca di compensazione e opere edili accessorie, riduce la complessità e la tempistica del cantiere, aggiungendo nella soluzione “chiavi in mano” una zona relax, funzioni personalizzabili e diversi accessori (giochi d’acqua, panca “millebolle”, nuoto controcorrente, bocchette idromassaggio). In vetroresina, disponibile in quattro colorazioni (bianco, grigio chiaro, beige, celeste), può essere anche rivestita con mosaico. E per il risparmio energetico, è dotata di filtri a basso consumo idrico, illuminazione a LED, pompe di ultima generazione e sistemi di filtraggio di qualità.
[caption id="attachment_743026" align="aligncenter" width="1200"] Fugabella Color di Kerakoll[/caption]
Fugabella Color di Kerakoll è una resina-cemento decorativa per la stuccatura di ceramica, mosaico, pietra naturale, declinata in 50 tinte contemporanee. Evidenzia le texture materiche delle pavimentazioni e crea superfici dall’uniformità estetica. Idrorepellente e ad elevata resistenza, è ideale per dare omogeneità e stabilità del colore a lungo termine anche in esterno.
[post_title] => Piscina privata, semplice e anche ecosostenibile
[post_excerpt] => Realizzare una piscina, fino a qualche tempo fa lusso per pochi, è sempre più facile e in linea con le istanze ambientali .
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[post_content] => Con le soluzioni Culligan per il risparmio idrico, hotel e strutture ricettive possono eliminare gli sprechi, gestendo al meglio le risorse disponibili.
L’azienda, specializzata in sistemi di trattamento acqua, offre soluzioni personalizzate per il segmento turistico-alberghiero che tengono assieme risparmio idrico ed economico, tutela ambientale e servizio di qualità ai clienti. In questo modo si possono prevenire e ridurre gli sprechi. Azione quanto mai importante: recentemente Enea (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) ha analizzato 31 strutture a 4 stelle stimando un consumo medio a persona pari a 645 litri, ben più del doppio rispetto al consumo pro-capite degli italiani in ambito domestico, che si attesta sui 250 litri.
L’Argentario International Camping Village sceglie Culligan per il risparmio idrico
Sono diversi gli interventi di cui una struttura può necessitare, a partire dalla purificazione delle acque grigie e nere per renderle totalmente riutilizzabili. Culligan ha sviluppato Membrane Filtration Block MBF-CUBO, che consente di potere utilizzare nuovamente le acque reflue destinandole ad esempio all’irrigazione, allo scarico dei WC o alla pulizia dei pavimenti. Per quanto riguarda invece le situazioni nelle quali l’acqua a disposizione dalla rete pubblica o nei serbatoi di accumulo può non bastare si può investire a livello strutturale predisponendo dei sistemi di potabilizzazione e dissalazione.
[caption id="attachment_731527" align="aligncenter" width="1200"] Argentario International Camping Village[/caption]
Le strutture ricettive possono, inoltre, implementare sistemi per il trattamento della qualità dell’acqua, utili nella prevenzione della contaminazione da Legionella, oppure addolcitori e sistemi di filtrazione per ristorazione, centri benessere, addolcitori per il lavaggio della biancheria, per la centrale termica e i circuiti di raffrescamento, oltre a soluzioni per la filtrazione, disinfezione e manutenzione delle piscine.
Questo genere di tecnologie viene sviluppato a livello nazionale nel polo Culligan di Cadriano Di Granarolo Dell'Emilia (BO) che rappresenta il maggior centro di produzione del gruppo in Europa. Per le piscine è importante adottare soluzioni di filtrazione, disinfezione e manutenzione dell’acqua, con un’ottimizzazione anche a livello di gestione dei costi, di energia e delle risorse della struttura: un esempio sono i filtri di ultima generazione HCF Culligan che rispondono in modo esaustivo a queste esigenze. L’Argentario International Camping Village, struttura d’eccellenza in provincia di Grosseto ha recentemente deciso di sostituire i classici filtri a sabbia da piscina e di installare i nuovi filtri Culligan HydroCleer Filter (HCF).
L’intervento ha permesso di ottenere consistenti miglioramenti sulle prestazioni degli impianti, con una riduzione dei consumi di acqua necessari al lavaggio dei filtri fino al 90%, una riduzione dei consumi energetici per il funzionamento della piscina del 25%, un notevole miglioramento di qualità e limpidezza dell’acqua e una riduzione dei consumi elettrici dei filtri pompe piscina con un risparmio del 90%.
I sistemi HCF di Culligan utilizzano la tecnologia di filtrazione a diatomea a granulometria finissima (una farina derivata da fossili di microalghe unicellulari). Si contraddistinguono per gli elementi autopulenti, esclusivi e brevettati, che fanno da supporto al manto di diatomee. Riducono i consumi energetici fino al 50% e hanno una superficie di filtrazione 10 volte superiore rispetto ai filtri a sabbia, con una capacità filtrante che arriva a 1 µm, contro i 20-30 µm della filtrazione a sabbia. Questa caratteristica conferisce all’acqua una brillantezza e lucentezza difficilmente comparabile con quella di una piscina dotata di altri filtri.
[post_title] => Il risparmio idrico negli hotel come obiettivo strategico
[post_excerpt] => Con le soluzioni Culligan per il risparmio idrico, hotel e strutture ricettive possono gestire al meglio le risorse eliminando gli sprechi.
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L’acqua, lo sappiamo bene, sta diventando uno degli elementi più preziosi e da proteggere. Lauro Prati – Vicepresidente Aqua Italia e direttore Business Unit Commercial & Industrial Culligan Italiana, azienda specializzata nel settore del trattamento acqua, nel corso di un incontro presso lo stabilimento produttivo in provincia di Bologna, ci ha ricordato che anche se il 70% della terra ne è ricoperto, solo una percentuale bassissima, il 2,5%, è acqua dolce che però si trova per lo più all’interno di calotte e ghiacciai, lasciandone all’uomo solo lo 0,8%.
La giornata mondiale dell’acqua che si è celebrata lo scorso 22 marzo ha ricordato a tutti che la scarsità d’acqua dovuta ai cambiamenti climatici e all’aumento delle temperature, sta provocando una carenza strutturale che non può che peggiorare all’aumento della domanda legata alla crescita della popolazione globale, che secondo le stime dell’ONU potrebbe toccare gli 11 miliardi entro la fine del secolo, con un conseguente aumento dello stress idrico che, senza andare troppo lontano, sta interessando sempre di più anche il nostro paese, considerando che il 20% della superficie totale è a rischio desertificazione, contro l’8% dell’Europa.
Gli impatti di questa crescente siccità sono devastanti, e se già lo scorso anno in Europa si son registrati i dati peggiori degli ultimi 500 anni, le indicazioni ci dicono che il 2023 potrebbe essere anche peggio: basti guardare il livello dei fiumi in Lombardia, mai stato tanto basso a inizio primavera, aggravato anche dalle scarse nevicate (-35% rispetto al precedente decennio), che sono alla base dell’acqua di cui si disporrà nel corso dell’estate.
La crisi idrica rischia di diventare sempre più critica, secondo un recente Rapporto entro la fine del 2030 la domanda globale di acqua dolce potrebbe superare del 40% le forniture. Bisogna agire in fretta e su più fronti, per esempio attraverso la dissalazione e cercando di limitare la domanda.
In continuo calo la disponibilità di acqua dolce per l’agroalimentare e l’industria
La crescita del PIL a livello mondiale inevitabilmente comporta un aumento dello sfruttamento idrico con impatti nocivi a causa delle sostanze pericolose rilasciate dalle industrie, tra cui metalli pesanti, i pfas, sostanze chimiche non degradabili e microplastiche.
Il settore agroalimentare è responsabile di un terzo delle emissioni globali e il 90% dei consumi mondiali di acqua è imputabile ad agricoltura e industria di trasformazione degli alimenti.
In Italia il 55% dei 26 miliardi di m³ di acqua consumati dipendono dal settore agricolo (il 27% da quello industriale e il 18% da quello civile), ci sono però gravi perdite idriche, il prelievo di acqua è infatti superiore ai 33 miliardi di m³ l’anno. Si tratta dunque di un settore che deve essere capace di ripensarsi a partire da un approccio sostenibile e investimenti in tecnologie green che considerino prioritario il risparmio idrico, cosa che naturalmente garantirebbe anche importanti risparmi a livello economico.
La crisi idrica degli ultimi anni ha infatti avuto forti impatti sull’economia del settore, con danni alla produzione di varie colture. Per l’agricoltura si calcolano danni pari a 6 miliardi, ovvero il 10% della produzione agroalimentare.
I sistemi Culligan per il trattamento delle acque
Culligan è un’azienda specializzata da più di 80 anni nel settore del trattamento acqua, con altissima specializzazione e competenze trasversali che vanno dal settore industriale a quello navale, dall’ambito domestico alla dissalazione. La parte più rilevante del business riguarda l’affinamento dell’acqua da bere distribuita dalle società che erogano i servizi idrici. Un successo legato a innovazioni tecnologiche continue e alla capacità di individuare le soluzioni migliori per i diversi tipi di utenza.
E una missione ben precisa: garantire a tutti i clienti acqua di ottima qualità, con attenzione alla sostenibilità ambientale e cercando di far cultura per diminuire l’uso della plastica.
[caption id="attachment_725427" align="aligncenter" width="946"] Lo stabilimento Culligan in provincia di Bologna[/caption]
Grazie a un team interno altamente specializzato Culligan segue nel proprio stabilimento produttivo tutti i progetti, supportando i clienti in tutte le fasi, impiantistiche e gestionali.
Obiettivo: risparmio e riutilizzo delle acque
Circa il 22% dell’acqua prelevata e trattata per i vari utilizzi si disperde nel tragitto per arrivare al punto d’uso. Le perdite nelle infrastrutture arrivano al 40% perché le tubazioni sono vecchie e andrebbero ristrutturate.
Le soluzioni ci sono e sono diverse, a partire, banalmente, dal comportamento responsabile che tutti noi dovremmo avere e dalla pianificazione di interventi strutturali, attuabili grazie anche al PNRR, che ha stanziato 2 miliardi di euro per finanziare le infrastrutture primarie, con risorse per il potenziamento, la messa in sicurezza e l'adeguamento di quelle esistenti.
Culligan ha anche messo a punto il progetto Save Water a sostegno dello sviluppo di un’economia idrica circolare che preveda di risparmiare, rigenerare e riutilizzare l’acqua usata nei processi produttivi, contribuendo alla diminuzione dei consumi (come per esempio avviene a Singapore, mentre in EU la normativa non permette il riutilizzo dell’acqua di scarico solo a fini tecnologici).
Ci sono possibili applicazioni a tutti i livelli - domestico, industriale, alberghiero, municipale e agroalimentare - attraverso la realizzazione di impianti più efficienti in cui le acque di scarico vengono recuperate e riutilizzate per fini tecnologici, evitando così di consumare acqua potabile, come avviene oggi.
E’ possibile per esempio utilizzare soluzioni di filtrazione, addolcimento, dissalazione, riutilizzo delle acque di processo e di scarico; recupero delle acque reflue per uso non potabile (acque grigie/nere) e delle acque piovane opportunamente trattate, recupero delle acque delle piscine.
Gli impianti Culligan permettono di recuperare la totalità delle acque grigie e nere rendendole disponibili per sciacquoni, pulizia dei pavimenti, irrigazione giardino, lavaggio auto… Il problema in questo caso è che spesso in Italia le strutture non sono adeguate per riuscire ad utilizzare queste acque recuperate. E’ necessario dunque intervenire pianificando interventi di efficientamento idrico che preveda l’uso delle acque trattate. Inoltre ad oggi il limite per il riutilizzo delle acque grigie e nere è anche legislativo.
Water Filtering Station
Culligan ha sviluppato l’impianto Water Filtering Station in grado di ridurre gli sprechi: il sistema infatti permette di riutilizzare l'acqua di scarto di vari processi industriali, recuperando dal 95% al 100% dell'acqua erogata, ed è disponibile in diverse taglie a seconda della necessità (40, 70 e 100 litri/minuto di acqua processata).
Il sistema è stato utilizzato con successo in un’azienda molto importante del settore del packaging, intenzionata a diminuire del 40%, entro il 2020 rispetto al 2010, i consumi di acqua di tutti gli stabilimenti.
Culligan ha studiato le necessità aziendali e realizzato un sistema di trattamento acqua in grado di recuperare gli scarichi delle macchine riempitrici (filling machines) in modo da riutilizzarli all’interno dello stesso processo. Il sistema Water Filtering Station progettato garantisce il recupero del 95% dell’acqua di scarto delle filling machine. In particolare nella prima fase di filtrazione necessaria per purificare l’acqua (sono disponibili diversi filtri), vengono rimossi oli, grassi e perossido di idrogeno; l’acqua viene poi inviata in un sistema di disinfezione UV che elimina i microrganismi, quindi raffreddata a temperature sotto i 15 °C e, infine, sottoposta a test di controllo per misurare il PH per poi essere reimmessa nel ciclo produttivo.
Il sistema è stato installato su tutte 8.700 macchine garantendo un risparmio complessivo potenziale pari a quasi 31.000.000 m3 di acqua potabile all’anno, corrispondenti al consumo annuo di una città da 400.000 abitanti come Bologna.
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[post_excerpt] => La disponibilità di acqua continua a calare. I rischi sono altissimi, ma le soluzioni per il recupero dell’acqua di processo ci sono. Culligan crede e investe nella circular economy idrica.
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Dopo oltre 60 anni presso lo stabilimento industriale a Cadriano di Granarolo, Culligan sposta il propriocentro direzionale italiano a Bologna, operando in sinergia con i centri di imbottigliamento presenti sul territorio e con i 58 magazzini dislocati in tutto il Paese.
La nuova sede rappresenta un importante hub strategico, destinato a coordinare i più di 1.000 dipendenti italiani: una solida struttura organizzativa che ha permesso all'azienda di generare in Italia, nel solo 2023, un fatturato pari a 220 milioni di euro, e che punta a crescere ulteriormente.
La presenza sempre più capillare di Culligan in Italia e il percorso di espansione dell'azienda sono stati rafforzati ulteriormente dall’integrazione di diverse società e dalla fusione in Europa con Waterlogic, che hanno consentito a Culligan di diventare il più grande e qualificato player del comparto del miglioramento della qualità dell’acqua.
Unitamente alla crescita, il 2024 di Culligan è stato definito anche da un rebranding globale e una focalizzazione sui prodotti pensati per l'uso domestico, gli uffici e l’Ho.re.ca.
In Italia, Culligan si impegna a trasformare le abitudini di consumo dell'acqua, incentivando l'abbandono della plastica monouso a favore dell'adozione di pratiche più sostenibili. Per questo, propone una vasta gamma di prodotti, fra cui sistemi di filtrazione sotto lavello, frigogasatori, rubinetti multifunzione, erogatori a boccione e sistemi per l’addolcimento.
In occasione dell'inaugurazione della nuova sede, Giulio Giampieri, Presidente di Culligan Italiana, commenta: "La nuova sede di Culligan rappresenta un passo importante per la nostra espansione in Italia, dove cresce sempre più la domanda di soluzioni per migliorare l’acqua e ridurre l’impatto ambientale. Dal 2021 al 2024, l’utilizzo di sistemi di filtrazione domestica è quasi raddoppiato, passando dal 19% al 38,6%, segno di una maggiore consapevolezza dei consumatori. Tuttavia, l’Italia è ancora il secondo Paese al mondo, dopo il Messico, per consumo di acqua in bottiglia di plastica. Questo ci motiva a intensificare il nostro impegno per promuovere comportamenti più sostenibili. Sentiamo una forte responsabilità verso la comunità e lavoriamo per offrire soluzioni che non solo rispondono alle esigenze dei clienti, ma promuovono anche uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente".
Innovazione, tutela ambientale e benessere sono da sempre i valori al centro della filosofia Culligan, la quale si impegna infatti non solo a rendere l’acqua pulita, sicura e di qualità per tutti, ma anche a sviluppare tecnologie in grado di rispondere alle sfide più attuali, come la rimozione di Pfas, microplastiche e altre sostanze inquinanti.
La sostenibilità Culligan, contraddistinta da circolarità dei sistemi, riduzione delle emissioni di carbonio e gestione ottimizzata delle risorse idriche, si ritrova anche nell’headquarter di Bologna.
Infatti, l'edificio, progettato da Open Projec, sfrutta tecnologie innovative e pratiche eco-friendly pensate per assicurare una ridotta impronta ambientale.
Linee sinuose, che richiamano la fluidità dell’acqua, definisco gli ambienti insieme ad ampie vetrate trasparenti e creano continuità fra lo showroom, le zone relax e gli uffici, progettati per favorire l’interazione tra persone.
Con una presenza in oltre 90 Paesi e una crescita media annua a livello mondiale di circa il +30%, le soluzioni Culligan servono oggi più di 155 milioni di consumatori all'anno, facendo risparmiare annualmente circa 40 miliardi di bottiglie di plastica monouso e più di 5 miliardi di kg di emissioni di CO2.
L'attenzione verso l'ambiente e la responsabilità sociale di Culligan si traducono anche in importanti collaborazioni, come la partnership con One Tree Planted, tramite la quale il Gruppo ha donato 10 alberi per dipendente, contribuendo alla riforestazione mondiale.
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[post_excerpt] => Culligan inaugura a Bologna la nuova sede, potenziando la propria presenza in Italia attraverso lo sviluppo nei settori casa, lavoro, hotel e ristorazione.
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[caption id="attachment_626735" align="aligncenter" width="600"] Culligan ha collaborato alla realizzazione della piscina esterna e di quella interna riservata alla area wellness dell'Hotel Principe a Forte dei Marmi - @copyright Culligan[/caption]
La corretta manutenzione dell’acqua della piscina è un’attività doverosa per poter usufruire di una balneazione ottimale: Culligan, azienda specializzata nel settore del trattamento dell’acqua, si occupa da oltre 80 anni di fornire le soluzioni più all’avanguardia che garantiscano la massima sicurezza e limpidezza per qualsiasi tipologia di piscina.
I sistemi di filtrazione Culligan sono adatti al trattamento dell’acqua per le piscine private e pubbliche, ma anche per il settore sportivo, termale, come per le vasche riabilitative e quelle presenti nelle spa dei resort.
Soluzioni innovative ed economiche che migliorano la gestione della piscina: Culligan si occupa di fornire sistemi di filtrazione ideali per rimuovere torbidità, solidi sospesi e sostanze indesiderate che si annidano nell’acqua.
Un esempio dell’alta professionalità di Culligan è rappresentato dall’installazione di un impianto di filtrazione per Y-40, la piscina termale più profonda al mondo situata a Montegrotto Terme (PD). L’azienda ha dotato la vasca di un sistema di filtrazione in grado di garantire un’eccezionale limpidezza e visibilità perfetta anche a decine di metri sott’acqua.
[caption id="attachment_626732" align="aligncenter" width="600"] piscina Y-40 di Montegrotto Terme - @copyright Culligan[/caption]
I prodotti all’avanguardia Culligan
Il sistema filtrante Hydro-Cleer di Culligan è una soluzione innovativa e green friendly, grazie alla presenza di elementi filtranti autopulenti “speciali”. Nello specifico il sistema Hydro-Cleer presenta elementi costituiti da una molla di acciaio inossidabile ricoperta da una calza in polipropilene, su cui sono disposte le diatomee, polveri bianche e impalpabili ricavate dai gusci silicei fossei di micro alghe.
[caption id="attachment_626733" align="aligncenter" width="600"] Piscina privata-Forte dei Marmi realizzata in gres porcellanato, con parete in vetro temperato - @copyright Culligan.[/caption]
L’elevata capacità filtrante di questo prodotto (arriva fino a 1 μm) permette di ridurre i tempi di pulitura della piscina e allo stesso tempo di usare meno prodotti chimici per il processo di disinfezione. Una scelta che consente non solo di diminuire il tempo di lavoro, ma garantisce anche un risparmio economico del 30%, oltre a un importante contenimento degli sprechi, si parla del 50% in meno di consumo di energia elettrica e una riduzione fino al 90% dell’acqua di lavaggio.
[caption id="attachment_626734" align="aligncenter" width="600"] La bellissima piscina posta sul tetto dello Student Hotel di Firenze, il primo di questo genere in Italia. Image by Sal Marston Photography[/caption]
HMS-EVO di Culligan è il prodotto studiato per la filtrazione multi-media o multistrato. Questa soluzione fornisce acqua di alta qualità grazie all’uso di un letto filtrante selettivo costituito da minerali filtranti di diversa granulometria e differente peso specifico. L’innovativa disposizione dei minerali filtranti ha consentito un miglioramento significativo nella velocità di filtrazione, superando presto i tradizionali filtri a sabbia. I filtri del sistema HMS-EVO si lavano in circa 10 minuti, con un consumo d’acqua notevolmente ridotto rispetto ai filtri tradizionali.
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[post_content] => Fondata nel 1936, Culligan International è specializzata nei sistemi di trattamento dell’acqua.
Culligan progetta, produce e distribuisce soluzioni su misura di affinaggio e qualificazione dell’acqua per tutti i settori: dagli acquedotti municipali alle applicazioni per il settore ospedaliero e medicale, dai sistemi per uso domestico ai grandi impianti destinati all’industria, fino alle piscine più esclusive e le grandi navi.
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Info dalle aziende - Tecnologia e innovazione per la filtrazione dell’acqua della piscina - INFOBUILD