Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Elaborazione grafica AI – generata con ChatGPT Indice degli argomenti Toggle Cosa prevede la decisione della corte dei Conti sul Ponte sullo StrettoCosa succede adesso?Il Ponte come simbolo di progresso? Il parere di OICE e associazioni ambientalisteFAQ Ponte sullo stretto di MessinaQuando inizierà il Ponte sullo Stretto di Messina?Quale ditta farà il Ponte sullo Stretto?Quanti chilometri sarebbe il Ponte sullo Stretto di Messina?Qual è l’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina? La realizzazione del Ponte sullo Stretto, maxi opera promessa da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, sta incontrando non pochi ostacoli. Ultima in ordine cronologico, la decisione della Corte dei Conti di negare il visto di legittimità alla delibera del CIPESS (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), che lo scorso agosto aveva approvato il progetto definitivo dell’opera. Nonostante il parere negativo della Corte dei Conti, il governo è determinato a realizzare l’opera e annuncia il suo impegno a rispondere, punto per punto, ai dubbi sollevati dai giudici contabili. Progettato come struttura a campata unica sospesa da 3.300 metri (la più lunga mai realizzata al mondo), il Ponte sullo Stretto di Messina avrebbe due torri d’acciaio alte 399 metri e un impalcato capace di sostenere traffico veicolare e ferroviario. Per la sua costruzione il governo ha stimato una spesa di circa 13,5 miliardi di euro, finanziati in parte con fondi statali e in parte con risorse da reperire attraverso il sistema concessorio. La sentenza della Corte dei Conti, tuttavia, rallenta nuovamente la messa in opera dell’infrastruttura. Cosa prevede la decisione della corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto La Corte dei Conti, organo deputato al controllo e alla revisione dei conti in via preventiva, ha negato il visto di legittimità sul progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Da questa decisione ne è derivata la sospensione della pubblicazione del progetto definitivo sulla Gazzetta Ufficiale, iter indispensabile per l’avvio delle procedure di gara. Le motivazioni del diniego non sono ancora note. I giudici contabili hanno 30 giorni di tempo per pubblicare le motivazioni del provvedimento anche se sono già emerse alcune criticità. In particolare sono state messe in discussione le coperture economiche, le deroghe ambientali, le stime di traffico e la competenza del CIPESS stesso. Già lo scorso settembre, i magistrati contabili avevano manifestato alcune perplessità, chiedendo chiarimenti e integrazioni su tre fronti: gli aspetti ambientali della realizzazione dell’infrastruttura, in particolare la compatibilità del progetto con il parere negativo espresso dalla Commissione di Valutazione d’Incidenza Ambientale (VIncA) la copertura economica e finanziaria, con particolare riferimento all’incremento dei costi di sicurezza, passati da 97 a 206 milioni di euro, e alle spese per le opere compensative gli aspetti procedurali e di competenza, poiché la delibera non avrebbe coinvolto l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), competente in materia di accesso alle infrastrutture e regimi concessori (D.L. 201/2011, art. 37) Cosa succede adesso? L’eco mediatica della decisione della Corte dei Conti ha obbligato il governo a tenere un vertice a Palazzo Chigi a cui hanno partecipato la premier Giorgia Meloni, i Vicepresidenti Matteo Salvini e Antonio Tajani, e i Sottosegretari Mantovano e Fazzolari. Ne è emersa una linea condivisa: attendere la pubblicazione delle motivazioni da parte della Corte dei Conti e per poi rispondere ad ogni osservazione. Secondo l’art. 3, comma 2 della Legge n. 20/1994, il governo può chiedere che l’atto venga comunque registrato “con riserva”, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. In tal caso, la Corte dei Conti ne informa il Parlamento, consentendo di fatto la prosecuzione dell’iter amministrativo. Questa procedura sembrerebbe la soluzione più probabile, soprattutto alla luce dell’importanza strategica riconosciuta all’infrastruttura nel Piano Nazionale Integrato Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (PNIIMS). Nonostante le tensioni istituzionali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito l’impegno a fornire tutte le informazioni richieste e a garantire il rispetto di prescrizioni e controlli. Come ha dichiarato il ministro Matteo Salvini, l’obiettivo del progetto è “dotare l’Italia di un’opera unica al mondo”. I prossimi passaggi Il percorso verso l’apertura dei cantieri è ancora lungo. Dopo la pubblicazione delle motivazioni della Corte dei Conti, il Governo dovrà decidere se esercitare la procedura di registrazione con riserva o riformulare l’atto. Soltanto dopo questo passaggio si potrà procedere alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, indispensabile per l’apertura dei cantieri, inizialmente prevista per novembre 2025. Il Ponte come simbolo di progresso? Il parere di OICE e associazioni ambientaliste L’OICE, Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, è intervenuta con un comunicato stampa. Pur ribadendo il pieno rispetto verso i magistrati contabili, l’Associazione ha invitato le autorità a non interrompere la realizzazione del Ponte, cercando di superare le problematiche di natura procedurale. Secondo il presidente Giorgio Lupoi, si tratta di un “un momento da superare, come già accaduto in passato”, ricordando il precedente del 1998, quando un analogo caso fu risolto con la registrazione con riserva di un atto governativo. L’opera – aggiunge Lupoi – si inserisce nella tradizione dell’ingegneria italiana che ha dato vita a opere come l’Alta Velocità ferroviaria e il MOSE di Venezia, esempi del “Made in Italy dell’ingegneria” riconosciuto a livello internazionale. Il Ponte sullo Stretto non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo di connessione, progresso e ambizione nazionale. È necessario proseguire con fiducia, rispettando le regole ma senza rinunciare alla visione. Così conclude Giorgio Lupoi. Di parere opposto Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu e WWF Italia. Secondo le associazioni ambientaliste, sarebbe un grave errore ignorare la bocciatura della Corte dei Conti e proseguire con la realizzazione del progetto. Nei mesi scorsi le stesse associazioni ambientaliste avevano evidenziato gravi irregolarità, costi incerti e carenze progettuali. Contestata anche la relazione costi-benefici presentata dal Governo, basata – secondo queste associazioni – su calcoli irrealistici sull’incremento del PIL e sui flussi di traffico previsti. Le reazioni scomposte del Governo contro la magistratura contabile rappresentano un’anomalia costituzionale senza precedenti, che apre un conflitto evidente tra l’esecutivo e chi è chiamato dalla Costituzione a controllare la sostenibilità economica degli atti. Ricordiamo che quegli atti sono finanziati con le tasse dei cittadini. FAQ Ponte sullo stretto di Messina Quando inizierà il Ponte sullo Stretto di Messina? L’avvio dei lavori dell’infrastruttura subirà uno slittamento a causa delle questioni procedurali sollevate dalla Corte dei Conti. Secondo il ministro Salvini, i primi cantieri potrebbero essere aperti tra gennaio/febbraio del 2026 mentre l’avvio dei cantieri per i collegamenti stradali e ferroviari è fissato per maggio e settembre 2026. Quale ditta farà il Ponte sullo Stretto? La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina è affidata al consorzio Eurolink, guidato dal gruppo Webuild, che detiene la maggioranza ed è riconosciuto a livello internazionale per la costruzione di grandi opere complesse. Il consorzio include anche altri partner di rilievo come la spagnola Sacyr S.A. e la giapponese Ishikawajima-Harima Heavy Industries Co. Ltd.. Quanti chilometri sarebbe il Ponte sullo Stretto di Messina? Il progetto prevede una lunghezza complessiva di 3.666 metri, con una campata unica sospesa di 3.300 metri, destinata a diventare la più lunga al mondo nel suo genere. Le caratteristiche geografiche dell’area rendono il sito uno dei contesti ingegneristici più complessi d’Europa. Qual è l’impatto ambientale del Ponte sullo Stretto di Messina? L’impatto ambientale del Ponte resta oggetto di dibattito. Secondo le associazioni ambientaliste ci sono diverse criticità: sia la possibile sottostima degli effetti sull’avifauna migratrice sia la presunta violazione delle normative europee. Inoltre preoccupa l’elevato consumo di acqua previsto per i cantieri, il rischio sismico della zona e le difficoltà legate allo smaltimento di scarti industriali. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento