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L’agricoltura guarda avanti per essere più sostenibile e ottimizzare le rese. Prendono così piede sistemi di agricoltura idroponica, vertical farming, a ridotto impatto e hi-tech.Indice: Vertical farming, una pratica che piace Idroponica, aeroponica, acquaponica Orti e serre sotterranei e non: esempi di coltura idroponica anche in Italia I cambiamenti climatici in atto e l’aumento della popolazione pongono un problema: riuscire a provvedere alle necessità di fornire cibo sufficiente per tutti. Ma è anche necessario trovare spazi per coltivare vegetali per il nutrimento, visto che già oggi più dell’80% della terra adatta alla coltivazione è in uso (fonti: FAO e NASA) e che le pratiche agricole tradizionali richiedono ingenti quantità d’acqua e ne sprecano più del 60% di quanta ne utilizzano, impoverendo le risorse idriche mondiali. Per rimediare e trovare alternative valide, si stanno affermando oggi nuovi modi per coltivare in modo efficiente. Una delle più importanti soluzioni è il vertical farming, pratica mirata a produrre verticalmente, mediante superfici sovrapposte. Vertical farming, una pratica che piace Alla base del successo di questa pratica è la sua sostenibilità: l’impatto ambientale, infatti, è notevolmente ridotto, grazie a un uso oculato di acqua e nutrienti. I riscontri economici sono lusinghieri: MarketsandMarkets prevede che tale mercato raggiungerà i 5,8 miliardi di dollari nel 2022, evidenziando un tasso di crescita composto annuo del 24,8% nel periodo considerato (2016-2022). La società di ricerca comprende sotto la denominazione Vertical Farming tecniche idroponiche, aeroponiche e acquaponiche completamente differenti dall’agricoltura tradizionale. Idroponica, aeroponica, acquaponica La coltivazione idroponica è un metodo di coltivazione in assenza di suolo, utilizzando soluzioni nutritive minerali disciolte nell’acqua. Le piante, infatti, non hanno bisogno di terra, ma possono essere coltivate con le sole radici immerse nel liquido nutritivo costituito da sostanze naturali, sostenute da un substrato inerte come argilla, ghiaia o perlite. In questo sistema, le piante non hanno necessità di estendere molto le proprie radici perché non devono consumare energia alla ricerca di nutrienti come avviene normalmente a terra.Il pregio di questo tipo di coltivazione è che gli ortaggi crescono in un ambiente controllato da un sistema informatico centralizzato che monitora l’equilibrio nutrizionale nella soluzione liquida, l’umidità relativa, il corretto apporto di acqua e la concentrazione di sostanze nutritive senza utilizzare fertilizzanti chimici o sostanze a forte impatto ambientale. Il vantaggio più sensibile è che non è possibile venire a contatto con parassiti o specie infestanti. L’aeroponica conta sull’assenza non solo di terra, ma anche dell’acqua. Le piante sono coltivate in un sistema che le mantiene sospese e le radici alimentate con una soluzione nebulizzata di acqua e nutrienti.Una volta allestito il sistema aeroponico, le piante vengono poste con le radici all’aria all’interno di una grow room o box (camera di coltivazione più o meno piccola) dove resteranno fino al momento della raccolta, in un ambiente anche in questo caso dove vige il controllo di temperatura, umidità e dell’illuminazione a LED. C’è poi l’acquaponica, sistema basato anch’esso sull’acqua impiegata come ambiente che mette in relazione piante, pesci e batteri. È un ecosistema in cui ogni specie beneficia delle altre: pesci e batteri forniscono, mediante gli scarti delle proprie funzioni organiche, tutte le sostanze nutritive di cui le piante hanno bisogno. Tutto questo avviene in maniera naturale, creando un sistema di “economia circolare” dove lo scarto, il rifiuto torna a essere parte integrante del processo produttivo. credit img @charlie vinz from chicago Tutte e tre le tecniche garantiscono benefici in termini di sostenibilità ambientale: sono necessari spazi limitati,le risorse nutritive sono ridotte al minimo e del tutto naturali, non c’è necessità di ricorrere a sostanze chimiche. Inoltre, dato che spesso sono praticate in ambienti chiusi, non sono soggetti alle condizioni climatiche. Orti e serre sotterranei e non: esempi di coltura idroponica anche in Italia Gli esempi non mancano: a Londra è stata creata la Growing Underground, un sistema sotterraneo dove far crescere piante in tunnel antiaerei in disuso a 33 metri di profondità, utilizzando la coltura idroponica. È ubicata nel cuore della metropoli, garantendo vantaggi anche in termini di reperibilità di alimenti a km zero, opportunità interessante soprattutto per i ristoranti locali. L’orto sotterraneo Growing Underground In Italia è stato inaugurato a Grugliasco (Torino) un sistema aeroponico hi-tech, il cui cuore tecnologico è un sistema computerizzato che anche da remoto gestisce ogni fase della coltivazione, dalla nebulizzazione del nutrimento per le piante alla regolazione di temperatura, umidità, valori di acidità e alcalinità, spiega la Società Agricola Alfa che l’ha ideato e brevettato. Il sistema aeroponico hi-tech inaugurato a Grugliasco Infine, si segnala sempre in Italia il progetto per realizzarre il primo ettaro acquaponico d’Europa entro la fine del 2020 a Roma, seguito nel 2021 a Milano – presso lo scalo Greco – da un impianto di 500 mq attuato dalla società agricola The Circle Food&Energy Solution. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento