Quali saranno gli edifici più attesi del 2023?

Il 2023 vedrà l’inaugurazione di un gran numero di progetti architettonici. Ma quali saranno gli edifici più iconici dell’anno? Ecco le opere delle archistar più note destinate a lasciare il segno.

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Quali saranno gli edifici più attesi del 2023?

Tecnologia, innovazione, ma anche sostenibilità e sinergia con la natura: gli edifici più attesi del 2023 ruotano attorno a questi quattro concetti chiave declinati in architetture dal design sorprendente. A firmare i progetti più importanti dell’anno sono le grandi archistar impegnate nel realizzare progetti che apportino un reale valore al territorio.

Renzo Piano, OMA e MVRDV sono solo alcuni dei nomi impegnati nei cantieri più rilevanti del 2023. Abbiamo stilato una lista di sei progetti che lasceranno il segno nel campo architettonico. 

Un hospice pediatrico sugli alberi – Renzo Piano Building Workshop

L’archistar Renzo Piano firma il progetto del Children’s Hospice, una struttura dedicata alle cure palliative per i più piccoli. Un edificio di 4.500 mq immerso nel verde che sorgerà vicino all’ospedale Bellaria di Bologna: il progetto è stato commissionato dalla Fondazione Hospice Onlus Maria Teresa Chiantore Sèragnoli e rappresenta l’approccio di questa realtà alle cure palliative, ovvero “associare funzionalità e qualità dei servizi alla nobiltà della bellezza”.

Il progetto del Children’s Hospice di Renzo Piano
©RPBW, render by Cristiano Zaccaria

Due serie di padiglioni connessi e sollevati da terra, 14 camere singole e otto appartamenti caratterizzeranno lo spazio dell’hospice pediatrico. Oltre alle cure specialistiche, la struttura realizzata da Renzo Piano Building Workshop offrirà ai piccoli pazienti la possibilità di trascorrere il tempo immersi nella bellezza di una “casa sull’albero”. Alla base dell’edificio c’è la volontà del progettista di creare una struttura luminosa che possa offrire sollievo ai piccoli pazienti.

Il progetto del Children’s Hospice di Renzo Piano
Img by RPBW

Come spiega RPBW: “L’idea di “alleviare” deriva dalla stessa radice di “levitare”: sollevare il fardello del dolore. In fondo, questa è la ragione e la forza dell’umana pietas all’interno dell’idea di ospizio: alleviare il dolore di chi ci abita. Vivere tra gli alberi è strettamente legato ai giochi e ai sogni dei bambini, alle case sugli alberi e alla potente idea di libertà creativa nel mondo naturale”.

La piramide di Tirana si trasforma – MVRDV

Da monumento brutalista a luogo polifunzionale: lo studio MVRDV è stato incaricato del progetto di trasformazione della piramide di Tirana, un tempo monumento dedicato al dittatore comunista Enver Hoxha e poi trasformato in una base temporanea NATO durante la guerra in Kosovo e infine in spazio per eventi.

Lo studio MVRDV firma la trasformazione della piramide di Tirana
Img by MVRDV

Il lavoro di MVRDV porterà una trasformazione radicale dell’edificio: la piramide si tramuterà in un vero e proprio villaggio caratterizzato da aule, laboratori e caffè immersi in un’accogliente area verde.

Come ha dichiarato Winy Maas, fondatore di MVRDV: “Lavorare su un monumento brutalista come la Piramide è un sogno. È sorprendente e interessante vedere come il Paese abbia lottato con il futuro dell’edificio, che da un lato è un capitolo controverso della storia del Paese, e dall’altro è già stato in parte recuperato dagli abitanti di Tirana. Ho subito visto il suo potenziale e che dovrebbe essere possibile renderlo ancora più un “monumento del popolo” invece di demolirlo. La parte impegnativa è creare una nuova relazione tra l’edificio e l’ambiente circostante. Sono fiducioso che il nostro design lo stabilisca. Non vedo l’ora di vedere i giovani e per la prima volta gli anziani salire i gradini del tetto!”

La mensa Mutti firmata dall’archistar – Carlo Ratti

Una delle architetture più attese del 2023 è la mensa “underground” creata da Carlo Ratti Associati per lo storico marchio di conserve alimentari Mutti. Insieme al responsabile creativo Italo Rota, CRA si occuperà di creare a Montechiarugolo la Mutti Canteen, un edificio parzialmente interrato e sormontato da un tetto verde.  Come ha dichiarato Carlo Ratti: “Siamo partiti da un gesto piuttosto semplice e primordiale: ritagliare la terra dalla terra”. I dipendenti saranno accolti in una struttura vetrata, di fatto consumando il proprio pasto allo stesso livello della natura circostante.

Parma, la nuova mensa Mutti firmata Carlo Ratti
credits img, CRA Carlo Ratti Associati

Dopo la realizzazione di The Greenary, la residenza pensata per l’AD Francesco Mutti, sarà il momento della mensa aziendale il cui completamento è previsto entro la fine del 2023.

Il concetto di circolarità si esplica in ogni parte del progetto: ad esempio i pomodori scartati dalla linea di produzione sono riciclati per creare una resina utilizzata impiegata nello spazio interno. Ma non solo: sono utilizzate con particolare attenzione le tecnologie di controllo ambientale per ridurre il consumo energetico dell’edificio.

Richard Gilder Center for Science, Education and Innovation: un nuovo modo di approcciarsi alla scienza – Studio Gang

Studio Gang firma l’espansione del Museo di storia naturale di New York: 21.000 mq di nuovi spazi espositivi dalla forma decisamente scultorea sono pronti ad accogliere appassionati e curiosi provenienti da ogni parte del globo. Il progetto parte da una riflessione sul mondo attuale: in un momento storico in cui c’è bisogno di una migliore comprensione della scienza, il Richard Gilder Center offrirà al pubblico un’esperienza stimolante e innovativa per condividere l’entusiasmo della scoperta scientifica.

Studio Gang firma l’espansione del Museo di storia naturale di New York
Img by Studio Gang

Il particolare complesso creato da Jeanne Gang collegherà in modo funzionale i dieci edifici del museo delle scienze e ospiterà nuovi ambienti espositivi progettati da Ralph Applebaum Associates. Il Gilder Center includerà il Collection Core, il Butterfly Vivarium, l’Invisible Immersive Theatre l’Insectarium ovvero la prima galleria museale dedicata gli insetti.

AKG Art Museum: un campus museale a Buffalo – OMA

Rimanendo in tema di strutture museali, tra gli edifici più attesi del 2023 c’è il nuovo Buffalo AKG Art Museum, il cui progetto di ampliamento è firmato dallo studio OMA in partnership con Shohei Shigematsu.

Buffalo AKG Art Museum dello studio OMA
Img by OMA

Il museo, fondato nel 1862 come “Buffalo Fine Arts Academy” e successivamente intitolato a John J. Albright, comprendeva due edifici principali:  la struttura del 1905 in stile neoclassico The Robert and Elisabeth Wilmers Building  e il Seymour H. Knox Building un progetto di Gordon Bunshaft del 1962. Con l’ampliamento guidato dal team di OMA gli edifici dialogheranno tra loro ed esprimeranno il loro pieno potenziale.

La riqualificazione del campus ha richiesto una “strategia di ristrutturazione chirurgica” dei due edifici esistenti: lo studio OMA è stato incaricato di creare uno spazio capace di ospitare una collezione in crescita, ma anche di aprirsi a programmi diversificati per il museo e diventare una risorsa culturale per tutta la comunità. In questo modo il Buffalo AKG Art Museo potrà ampliare ancora di più la sua collezione, inserendo Buffalo come meta culturale più significativa dello stato di New York.

Il lavoro di OMA si è tradotto in un edificio in vetro di cinque piani aperto sull’ambiente circostante, una struttura trasparente che attribuirà ancora più valore alla storia architettonica di questa istituzione culturale.

Il Cloud Center di Aranya che sembra fluttuare sul paesaggio – MAD Architects

Lo scenografico Cloud Center progettato da MAD Architects sarà uno spazio multifunzionale dedicato alla comunità artistica di Aranya, una vivace località balneare situata a est di Pechino. 2.500 metri quadri che racchiuderanno una grande sala, un teatro e una galleria espositiva: il Cloud Center richiamerà nel design quello di una nuvola leggera sospesa su un paesaggio scultoreo definito da MAD come un “giardino di pietra bianca”.

Il Cloud Center progettato da MAD Architects
Img by MAD

Il volume principale è rivestito da pannelli in vetro bianco ideali per riflettere la luce, ma anche il paesaggio che circonda lo spazio polifunzionale. E proprio come una nuvola, il Cloud Center si colorerà dei toni del cielo.

La particolare forma sinuosa e leggera è una sfida progettuale per il team di Ma Yasong che si tramuterà in uno degli edifici più interessanti del 2023.

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