Facciate a doppia pelle: cosa sono e come si costruiscono

Le facciate a doppia pelle rappresentano una soluzione interessante per l’involucro edilizio, da valutare per finalità estetiche e compositive o anche prestazionali. Un risultato efficace dipende dalla progettazione, che deve essere integrata e tener conto di fattori quali il clima locale, il contesto di riferimento, le funzionalità e la storia dell’edificio.

A cura di:

Facciate a doppia pelle: cosa sono e come si costruiscono

Le facciate a doppia pelle sono una delle soluzioni tecnologiche utili per la realizzazione di un involucro efficiente e innovativo. Lo studio della pelle dell’edificio, del resto, è un passo fondamentale in un qualsiasi progetto edilizio, in quanto risulta importante sia da un punto di vista compositivo ed estetico, che da un punto di vista prestazionale. La scelta dei materiali, degli spessori, della composizione del pacchetto dell’involucro determina l’aspetto che avrà l’immobile, ma soprattutto anche i livelli di efficienza energetica che raggiungerà, con conseguenze sull’ambiente, sui costi di gestione e sul livello di comfort interno percepito. Ogni tipologia di facciata ha le proprie caratteristiche e, in base allo specifico contesto, permette determinati risultati.

In particolare, le facciate a doppia pelle si distinguono per la presenza di due differenti strati di chiusura, almeno uno dei quali è nella maggior parte dei casi trasparente o semitrasparente. Questi due elementi sono divisi da intercapedini d’aria, non necessariamente ventilate.

Che cosa sono le facciate a doppia pelle

Le facciate a doppia pelle, come anticipato, sono costituite da un doppio strato, creando un involucro che si costituisce di più elementi, anche in materiali differenti. Lo strato interno è generalmente costruito con materiali e forme più tradizionali, come ad esempio calcestruzzo, laterizi o legno.

Che cosa sono le facciate a doppia pelle

Su questa “facciata interna” si posizionano anche i serramenti classici, apribili o fissi che siano, essenziali per garantire le corrette condizioni luminose interne. Uno strato di vuoto separa questa pelle interna da quella esterna: si tratta di un’intercapedine che può avere spessori anche molto differenti. Quando è di pochi centimetri e ventilata, si crea una cosiddetta “facciata ventilata”, che sfrutta i moti d’aria naturali per aumentare le prestazioni complessive dell’edificio, sia in inverno che in estate.

Infine, lo strato esterno ricopre l’edificio e ne connota l’aspetto estetico. In moltissimi casi si opta per il vetro, con facciate continue e trasparenti, che donano un aspetto contemporaneo ed elegante. Ma non è l’unica possibilità, si possono utilizzare anche materiali semi trasparenti o realizzare facciate a tratti opache e a tratti trasparenti.

In ogni caso il ruolo di questo elemento esterno è quello di proteggere la struttura dalle intemperie, schermando interamente l’edificio e concorrendo alle prestazioni termiche ed acustiche dell’involucro, e definirne il carattere e l’identità.

Doppia pelle continua o a celle

Il secondo strato che riveste l’edificio non necessariamente deve essere continuo e rivestire interamente l’immobile di cui si sta progettando la facciata.

Una importante distinzione, infatti, riguarda le facciate a doppia pelle continue e le facciate continue a celle. In alcuni casi, come nelle nuove facciate ventilate, l’involucro esterno riveste interamente l’edificio, creando uno strato esterno che ricopre in modo integrale quello interno, mai esposto agli agenti atmosferici.

Facciata a doppia pelle continua o a celle

In altri casi, si realizza una soluzione a celle, per cui il doppio involucro non è sviluppato per l’intera estensione della facciata, ma solo in corrispondenze di alcune aree (da cui celle).

In questo caso si sceglie di effettuare un intervento mirato, con motivi che possono essere di natura semplicemente compositiva oppure tecnica. Entrambe le soluzioni sono valide sia in contesti di nuova realizzazione, che in caso di riqualificazioni.

A cosa serve una facciata a doppia pelle

Quando si studia e progetta un nuovo edificio o una riqualificazione di uno esistente, le decisioni relative all’involucro sono davvero tra le più importanti. In questa fase, si possono perseguire differenti obiettivi, connessi alle esigenze e richieste del committente e alle idee dei progettisti incaricati. A seconda dei materiali e delle soluzioni scelti per la progettazione e per la realizzazione di una facciata a doppia pelle, infatti, si possono raggiungere risultati molto differenti, con vantaggi e benefici vari.

Nel caso di una seconda pelle di vetro, ad esempio, è possibile sfruttare guadagni solari gratuiti, grazie alla radiazione incidente sull’involucro esterno, accumulando il calore in base alle necessità. O ancora, spesso il vetro è letto come materiale contemporaneo e simbolo di quest’epoca, per cui la scelta può partire anche da esigenze stilistiche. La predisposizione di un’intercapedine con movimenti d’aria, come già detto, può dar vita ad una facciata ventilata, ottenendo interessantissimi vantaggi da un punto di vista energetico. La seconda pelle può essere composta da materiali altamente isolanti, utili per migliorare le prestazioni e sopperire alle carenze della struttura interna.

In altri progetti, la seconda pelle è interamente costituita da elementi schermanti, come frangisole fissi o mobili, perfetti per migliorare il comfort termico e visivo interno. La facciata a doppia pelle può anche essere interessante per la gestione impiantistica, ospitando elementi tecnici utili al funzionamento dell’edificio.

In conclusione, le possibilità sono davvero molte, ma è essenziale che vi sia una progettazione integrata a monte, attenta ad ogni aspetto rilevante per il comfort interno, per i consumi energetici e per lo stile dell’edificio, sulla base anche del budget a disposizione.

FAQ Facciate a doppia pelle

Le facciate a doppia pelle sono adatte a tutti i climi?

Non è semplice dare una risposta univoca, in quanto il concetto di facciata a doppia pelle racchiude molteplici soluzioni tecnologiche e costruttive. Sicuramente lo studio di un doppio involucro non che partire da un’analisi del clima locale. In climi temperati e freddi si punta sui vantaggi di risparmio energetico invernale. Nei climi caldi e soleggiati è necessario un attento controllo della ventilazione e la schermatura solare.

Qual è lo spessore medio di un’intercapedine di una facciata a doppia pelle?

Anche in questi casi la risposta è “dipende”. Se si vuole realizzare una facciata ventilata con moti naturali è essenziale che la distanza tra i due strati non sia superiore a qualche centimetro. In altre realizzazioni si arriva a creare veri e propri “corridoi” tra i due involucri, accessibili anche in caso di manutenzione.

Quali sono i principali vantaggi rispetto a una facciata tradizionale?

A seconda delle soluzioni scelte, si hanno alcuni vantaggi. In generale, i motivi per cui studiare involucri di questo tipo sono riconducibili alla possibilità di ridurre le dispersioni termiche invernali e risparmiare energia, un miglior comfort acustico, un maggior controllo del guadagno solare, un sistema di ombreggiamento efficace, l’integrazione dei componenti tecnologici.

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento