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Una Ricerca firmata Ufficio Studi Gabetti e Gabetti Lab segnala che, se nel nostro paese fossero riqualificati tutti gli edifici classificati nelle classi energetiche F e G, circa 11 milioni, ci sarebbe una riduzione delle emissioni di CO2 potenziale di circa il 50%, ovvero 80 Milioni di Tonnellate CO2/anno e potremmo avvicinarci agli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2030. In Italia sono circa 11 milioni gli edifici nelle peggiori classi energetiche, la F e la G. Un numero altissimo ma, se si intervenisse riqualificando tutto questo patrimonio inefficiente, potrebbero esserci importanti vantaggi per il clima con un calo delle emissioni di circa il 50%, pari a 80 Milioni di Tonnellate CO2/anno, e un salto medio di 3,2 classi energetiche. E’ il dato principale che emerge dalla Ricerca realizzato da Ufficio Studi Gabetti e Gabetti Lab – player specializzato nella riqualificazione per l’efficientamento energetico di condomini e abitazioni – che ha in particolare analizzato l’impatto economico ed energetico delle detrazioni fiscali – ecobonus, sismabonus. superbonus 110% – oggetto di cessione del credito. L’analisi ha interessato 138 condomini comprensivi di 3.820 unità abitative che, grazie agli incentivi (tra Superbonus 110% – 85 condomini ed Ecobonus del 65% – per i restanti 53), hanno deliberato la realizzazione di interventi di efficientamento. Gabetti Lab ha prima analizzato i consumi medi di questi condomini e fatto poi una stima dei benefici che si avrebbero grazie alla riqualificazione degli immobili più energivori e meno efficienti presenti in Italia, interventi che permetterebbero al nostro paese di avvicinarci all’obiettivo fissato dall’Europa di riduzione delle emissioni climalteranti di almeno il 55% entro il 2030. Alessandro De Biasio, Amministratore Delegato di Gabetti Lab sottolinea che oltre agli indubbi vantaggi di tipo fiscale, gli interventi di riqualificazione energetica garantiscono importanti benefici in termini di comfort abitativo, risparmio economico e riduzione dei consumi e delle emissioni, miglioramento della sicurezza degli edifici e della loro estetica. “L’avvio su larga scala di un processo di ristrutturazione degli edifici, potrebbe provocare una notevole riduzione della CO2 e attenuare le conseguenze negative del cambiamento climatico a cui le nostre città e i territori sono esposti”. Interessante notare che nel complesso i lavori deliberati dai 138 condomini presi in esame hanno interessato per la quasi totalità interventi di isolamento termico dell’involucro (cappotto termico) e solo per il 5% interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali. Nell’89% dei casi i condòmini hanno optato per la cessione del credito. Relativamente all’opportunità del Superbonus 110%, De Biasio spiega che “nonostante l’aliquota incentivata, il rimborso delle spese sostenute non sempre è integrale. Nella percentuale maggiore di casi analizzati, il 46%, l’importo detraibile varia tra il 96% e il 99%. Questo perché i progetti possono essere di natura complessa e insieme agli interventi ‘trainanti’ e ‘trainati’ prevedere interventi che godono di incentivi con aliquote minori, come la ristrutturazione edilizia che continua a godere di un’aliquota al 50% e il rifacimento delle facciate che è al 90%. Inoltre, talvolta possono essere superati i massimali previsti per ogni intervento, determinando quindi una quota residua a carico del condominio”. I 74 condomini analizzati relativamente ai dati di risparmio energetico post intervento, hanno mostrato un risparmio energetico medio (diminuzione di emissioni per unità) del 48%, un risparmio del 37% sul consumo di gas e un abbattimento del fabbisogno energetico del 53%, con un salto medio di 3,2 classi di efficienza. Il risparmio di emissioni di CO2 è di circa il 51%. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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