Verde urbano: benefici, strategie e casi di successo

Alberi, tetti verdi e giardini verticali non sono solo elementi decorativi, ma soluzioni strategiche che migliorano il microclima urbano, riducono l’inquinamento e il consumo energetico, contribuendo a rendere le città più vivibili, sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici.

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Verde urbano: benefici, strategie e casi di successo

Le città sono destinate a crescere sensibilmente nel corso dei prossimi anni. A una maggiore densità di abitanti deve corrispondere un’adeguata qualità della vita. Il verde urbano è chiamato a svolgere una funzione vitale in questo senso. Non solo: i cambiamenti climatici in atto possono essere affrontati e ridotti grazie ad alberi e prati che possono svolgere un’azione benefica in diversi modi.

Il verde urbano è molto più di un elemento decorativo: è una infrastruttura strategica per affrontare il cambiamento climatico, migliorare la qualità della vita nelle città e creare un ambiente urbano più equo e resiliente. I progettisti e le amministrazioni hanno oggi il compito – e la responsabilità – di portare la natura nelle città, trasformandole da luoghi ostili in habitat accoglienti e sostenibili. Ma come? Ecco alcune strategie che si possono attuare e casi di successo.

Perché il verde urbano è un climatizzatore naturale

Le città del XXI secolo sono sempre più dense, cementificate e calde. Tra i fenomeni più preoccupanti legati alla crisi climatica vi è il cosiddetto effetto isola di calore urbana, che rende le aree metropolitane significativamente più calde rispetto alle zone rurali circostanti. Ma esiste un rimedio naturale ed efficace: il verde urbano.

Perché il verde urbano è un climatizzatore naturale

Dalla piantumazione di alberi ai tetti verdi, passando per i giardini verticali, l’infrastruttura vegetale può agire come un vero e proprio climatizzatore naturale a basso impatto ambientale.

Effetto isola di calore: il problema delle città

L’effetto isola di calore è causato da una serie di fattori combinati: la impermeabilizzazione del suolo attraverso asfalto e cemento, il traffico veicolare intenso che produce calore diretto, e l’accumulo termico degli edifici. Questi elementi impediscono al calore di dissiparsi efficacemente, rendendo le città fino a 5°C più calde rispetto alle aree verdi limitrofe.

Le superfici artificiali non solo assorbono e trattengono più calore rispetto al terreno naturale, ma ostacolano anche l’evaporazione dell’acqua, riducendo l’umidità atmosferica e aggravando la percezione del caldo.

Il ruolo di alberi, tetti verdi e pareti vegetali

Le infrastrutture verdi urbane rappresentano una delle soluzioni più efficaci contro il surriscaldamento.

Ad esempio:

  • gli alberi riducono la temperatura al suolo attraverso l’ombreggiatura e il processo di evapotraspirazione;
  • i tetti verdi (o green roofs) forniscono un isolamento termico naturale e assorbono l’acqua piovana, contribuendo al raffrescamento passivo;
  • i giardini verticali non solo abbelliscono i palazzi ma riducono il calore percepito e migliorano la qualità dell’aria.

Secondo il report 2023 di Legambiente dedicato alla bioeconomia delle foreste, gli ecosistemi forestali italiani svolgono un ruolo cruciale nella lotta al cambiamento climatico. In totale, si stima che raccolgano circa 1,24 miliardi di tonnellate di carbonio organico, con oltre la metà – il 57,6%, pari a 715,7 milioni di tonnellate – custodita nei suoli.

Grazie alla crescita costante degli alberi, ogni anno le foreste italiane riescono a fissare 12,6 milioni di tonnellate di carbonio, corrispondenti a un assorbimento atmosferico di circa 46,2 milioni di tonnellate di CO₂, ovvero 5 tonnellate per ettaro.

Ombratura diffusa e microclima

Il verde urbano genera un microclima più fresco e vivibile, grazie all’ombreggiamento diffuso. Nelle città ben alberate, strade, piazze e cortili godono di una significativa riduzione della temperatura percepita, che può essere fino a 10°C più bassa nelle ore centrali della giornata.

verde urbano: Ombratura diffusa e microclima
L’ombreggiamento naturale non solo protegge le persone ma anche le superfici urbane, rallentando il degrado di materiali come l’asfalto e le pavimentazioni.

Vantaggi per spazi pubblici e privati

L’inserimento strategico di verde urbano non porta benefici solo su larga scala, come il raffrescamento dell’aria o l’assorbimento di CO2, ma ha impatti diretti e misurabili anche sulla qualità della vita quotidiana nei quartieri, nelle piazze e persino all’interno degli edifici.

Verde urbano: vantaggi per spazi pubblici e privati

Che si tratti di un parco pubblico o di un cortile privato, la presenza di alberi, aiuole, tetti e pareti verdi contribuisce a migliorare il comfort termico, ridurre il rumore, depurare l’aria e creare spazi più inclusivi e accoglienti.

In un contesto urbano sempre più segnato da ondate di calore e inquinamento, investire nel verde significa investire nella salute delle persone, nel benessere collettivo e nella vivibilità delle città.

Comfort termico per pedoni e residenti

Gli alberi non sono solo una questione estetica, ma una componente essenziale della salute pubblica urbana. Studi condotti in contesti urbani europei mostrano come le aree verdi riducano lo stress termico, migliorando la vivibilità delle città anche durante le ondate di calore. La presenza di verde è correlata a un minor rischio di patologie cardiovascolari e respiratorie, oltre a favorire il benessere psicologico.

Un parco urbano, un viale alberato o un cortile ombreggiato possono fare la differenza tra un luogo invivibile e uno accogliente durante i mesi più caldi.

Risparmio energetico negli edifici

La vegetazione urbana contribuisce al risparmio energetico non solo per i cittadini, ma anche per le amministrazioni locali. L’ombreggiatura offerta da alberi o giardini verticali riduce la necessità di raffrescamento meccanico negli edifici, soprattutto durante l’estate.

Secondo stime della Commissione Europea, un edificio dotato di tetto verde può ridurre i consumi di energia per climatizzazione fino al 25% annuo, con benefici anche in termini economici e ambientali. L’integrazione del verde nei progetti edilizi e urbanistici rappresenta quindi una strategia efficace per tagliare i costi energetici e migliorare la sostenibilità urbana.

Best practice per progettisti e pubbliche amministrazioni: manutenzione e gestione del verde urbano

Affinché il verde urbano sia efficace e duraturo, è fondamentale un approccio integrato che coinvolga progettisti, amministrazioni e cittadini.

Best practice per progettisti e pubbliche amministrazioni: manutenzione e gestione del verde urbano

Una sfida cruciale riguarda la manutenzione del verde: piantare alberi è solo il primo passo, ma senza una gestione corretta il potenziale benefico si riduce drasticamente. Le amministrazioni dovrebbero investire in piani di gestione pluriennali, in collaborazione con agronomi e professionisti del paesaggio, per garantire la salute delle piante e l’efficienza delle infrastrutture verdi.

Un’altra buona pratica è l’uso di tecnologie smart per monitorare l’umidità del suolo, la crescita delle piante e l’efficienza del verde nel mitigare l’isola di calore. Questi strumenti permettono interventi tempestivi e una gestione più sostenibile delle risorse.

Casi di successo in Italia e in Europa

L’efficacia del verde urbano non è solo teorica: in molte città, progetti concreti hanno dimostrato come l’integrazione della natura in ambito urbano porti benefici tangibili.

Il Bosco Verticale di Milano

Icona internazionale dell’architettura sostenibile, il Bosco Verticale progettato da Stefano Boeri a Milano è composto da due torri residenziali rivestite da oltre 2.000 tra alberi, arbusti e piante perenni.

Verde urbano: il Bosco Verticale di Milano

Questo innovativo progetto non solo migliora l’estetica urbana, ma consente di assorbire circa 30 tonnellate di CO₂ all’anno e produrre oltre 20 tonnellate di ossigeno, contribuendo attivamente alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Inoltre, crea un microclima favorevole e favorisce la biodiversità urbana.

La Foresta Urbana di Utrecht

Nel cuore dei Paesi Bassi, la città di Utrecht ospita il progetto Wonderwoods, una vera e propria foresta urbana verticale ispirata al modello milanese.

Verde urbano: La Foresta Urbana di Utrecht

Il complesso, premiato al MIPIM Awards 2025, integra oltre 10.000 piante su facciate e tetti, migliorando l’efficienza energetica e il comfort abitativo. L’obiettivo è abbattere l’isola di calore urbana, aumentare la biodiversità e offrire spazi verdi accessibili, contribuendo al benessere fisico e mentale dei residenti.

Parigi: Plan Climat

Per rispondere alla sfida climatica, Parigi ha avviato l’ambizioso Plan Climat, puntando alla neutralità carbonica entro il 2050.

Parigi: Plan Climat, il ruolo del verde urbano

Tra gli interventi principali figurano l’installazione diffusa di tetti verdi e pareti vegetali e la piantumazione di 170.000 nuovi alberi entro il 2026. L’amministrazione parigina considera il verde urbano una vera e propria infrastruttura strategica, al pari di trasporti, edilizia e reti energetiche, con un impatto diretto sulla qualità dell’aria e sulla vivibilità della città.

Il caso di Villaggio Montale

A Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, Ecovillaggio Montale rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione urbana e progettazione green.

Ecovillaggio Montale, esempio virtuoso di rigenerazione urbana e progettazione green.

Dal momento della sua realizzazione, la vegetazione del quartiere ha già accumulato 105 tonnellate di CO2, sequestrando ogni anno 30,5 tonnellate tra alberi, arbusti e prato. Il verde pubblico e privato di Ecovillaggio copre un’area ricca di biodiversità: 182 alberi di 36 specie diverse, 5.655 arbusti appartenenti a 89 specie e quasi 8.000 metri quadrati di prato.

Secondo lo studio condotto con l’Università di Bologna, il sistema verde di Ecovillaggio rimuove ogni anno 43 kg di inquinanti atmosferici, tra cui ozono, biossido di azoto e particolato fine (PM10 e PM2.5), e produce oltre 20 tonnellate di ossigeno. L’ontano (Alnus x spaethii), in particolare, si è rivelato una delle specie più efficienti sia nell’accumulo di carbonio sia nella purificazione dell’aria.

Ma i benefici non si fermano qui: il verde del quartiere consente di trattenere oltre 4 m³ di acque piovane ogni anno, riducendo il deflusso superficiale e contribuendo alla resilienza idraulica dell’area.

CSR e verde urbano: quando le imprese diventano motori di rigenerazione ambientale e sociale

La transizione ecologica delle città passa anche attraverso l’impegno delle imprese. Le campagne di Responsabilità Sociale d’Impresa promosse da Legambiente e AzzeroCO2 dimostrano come il coinvolgimento del settore privato possa generare benefici concreti per l’ambiente e le comunità locali.

Con oltre 280 progetti realizzati, 327 ettari di territorio rigenerati e 334.000 alberi piantati in 19 regioni italiane, il programma Mosaico Verde ha dimostrato come la forestazione urbana e la tutela degli ecosistemi possano generare benefici economici e ambientali stimati in oltre 1,6 milioni di euro all’anno.

programma Mosaico Verde
Progetto Mosaico Verde a Lecce

Altri progetti, come l’Ortofrutteto Solidale Diffuso, hanno portato alla creazione di 50 orti urbani e alla messa a dimora di 3.000 alberi da frutto, coinvolgendo 35 cooperative sociali e oltre 1.000 persone in condizioni di fragilità.

FAQ Verde urbano

Come il verde urbano abbassa la temperatura?

Attraverso due meccanismi principali: l’ombreggiamento e l’evapotraspirazione. Gli alberi e le piante forniscono ombra diretta su strade, edifici e spazi pubblici, riducendo l’accumulo di calore sulle superfici. Allo stesso tempo, rilasciano vapore acqueo nell’aria tramite le foglie, contribuendo ad abbassare la temperatura dell’ambiente circostante anche di diversi gradi.

Quali alberi sono più efficaci contro le isole di calore?

Le specie più efficaci sono quelle a chioma ampia e fogliame denso, capaci di offrire una buona ombra e un’elevata evapotraspirazione. In ambito urbano si usano spesso platani, tigli, querce, aceri e alcune varietà di olmi. È importante anche scegliere specie resistenti alla siccità e all’inquinamento, adatte al clima locale e al contesto urbano.

Esistono incentivi per creare tetti verdi in Italia?

Sì, in alcune regioni e città italiane sono previsti incentivi o sgravi fiscali per chi realizza tetti verdi o sistemi di verde pensile. Inoltre gli interventi su tetti e coperture, come rifacimento o interventi strutturali, possono rientrare nel Bonus Ristrutturazione, che prevede una detrazione del 50% per le prime case (36% per le seconde) o in bandi locali per la rigenerazione urbana e l’efficienza energetica. È consigliabile verificare le opportunità a livello regionale o comunale, poiché le agevolazioni variano sul territorio.

Il verde urbano richiede molta manutenzione?

Dipende dal tipo di intervento. Un albero in piena terra necessita di potature periodiche e irrigazione nelle fasi iniziali. I tetti verdi estensivi, invece, sono progettati per essere a bassa manutenzione, con vegetazione resistente e sistemi di irrigazione automatica. I giardini verticali possono richiedere maggiore cura tecnica, ma molti impianti moderni sono gestiti tramite sistemi digitali di monitoraggio. Una pianificazione attenta garantisce sostenibilità anche dal punto di vista gestionale.


28/05/2019

Perché occorre ampliare il verde in città

Occorre puntare a modelli di green city. Non si può immaginare una città ecologica che non faccia riferimento a una presenza significativa di verde urbano. 

Perché occorre ampliare il verde in città

«Ciò che invece accade è diverso: molte realtà urbane sono pensate con un approccio teoricamente attento all’ambiente, ma poi si tende a orientare la trasformazione urbana verso la densificazione. Occorre pensare a una naturalizzazione della città sotto forma di spazi verdi individuali e pubblici e immaginare dei sistemi di rete della natura all’interno della città». Lo afferma Paolo Callioni, agronomo e responsabile Comunicazione Anab – Associazione nazionale architettura bioecologica.

Greenway, autostrade verdi in città

Quali sono gli interventi possibili di potenziamento di verde urbano in Italia? Occorre creare spazi green di una certa importanza, parchi e giardini pubblici, ma anche realizzare interventi privati, infrastrutture di verde pensile e verticale e creare elementi infrastrutturali di collegamento tra di essi.

A quest’ultimo proposito è fondamentale dotare le città di greenway: «vanno considerate autentiche “autostrade green” all’interno del tessuto urbano che possono contribuire a migliorare e aumentare la presenza delle piante, creando allo stesso tempo corridoi ecologici, dove specie animali e vegetali possano vivere e muoversi all’interno della città», spiega Callioni, sottolineando però che raggiungere questa idea di progettazione urbana è un processo difficile da realizzare, «specie in Italia, in cui vige un’idea di città piuttosto statica».

In ogni caso il verde è necessario. Perché? La sua presenza non è importante solo per questioni estetiche, ma in realtà ci sono diversi benefici oggettivi.

Il verde come filtro anti smog

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha segnalato che per una corretta residenzialità e quindi per una salubrità urbana le persone dovrebbero abitare a non più di 300 metri di distanza da uno spazio verde. «Questo viene applicato, per esempio a Vancouver (Canada) dove è stata realizzata una progettazione dedicata», rileva l’esperto ANAB.

Il green migliora la qualità dell’aria: alberi, foglie e prati lavorano per intercettare le sostanze inquinanti e permette di ridurle. È un ruolo fondamentale, in quanto la “mal aria” è causa di migliaia di decessi. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, le morti premature attribuibili all’esposizione a polveri sottili (PM2,5), ozono e biossido di azoto in Italia sono più di 80mila ogni anno. Una pianta adulta riesce a catturare fino a 250 grammi di polveri sottili dall’aria e un ettaro di piante elimina 20 chilogrammi circa di smog all’anno. Da qui si comprende l’azione benefica del verde, che aiuta a ridurre l’inquinamento acustico, secondo fattore di rischio ambientale più significativo in Europa.

Città green per il risparmio energetico e idrico

Più verde urbano si traduce anche in maggiore risparmio energetico. Le piante, infatti, aiutano a ridurre le temperature estive, attraverso la evapotraspirazione, e il cosiddetto effetto isola di calore. Meno caldo significa minori consumi per raffrescare, d’estate, e in inverno invece il verde mitiga il freddo, limitando la dispersione del calore e l’effetto di inversione termica (il calore disperso per irraggiamento dalla superficie terrestre).

Il verde ha anche un ruolo importante nella regolazione del ciclo dell’acqua. «Negli ultimi decenni la progressiva impermeabilizzazione delle superfici urbane ha inficiato questa possibilità: contare su più spazi green consente un effetto regolatore e inoltre consente di diminuire i tempi di correlazione, ovvero il tempo in cui si sposta una singola goccia d’acqua all’interno della città», sottolinea Callioni. Questo significa ridurre il rischio di alluvione che oggi sono più frequenti con i cambiamenti climatici.

«In particolare occorre puntare al verde pensile, sviluppando in ambito urbano soluzioni di verde pensile estensivo capace di svolgere un ruolo ambientale importante senza gravare sui costi di chi deve realizzarli – spiega ancora – Inoltre permette una filtrazione e una preventiva depurazione delle acque piovane, che possono essere impiegate attraverso sistemi di recupero idrico per usi vari (irrigazione giardini, impianti wc sanitari), evitando così di sprecare acqua potabile».

Le green city fanno bene a salute ed economia

Il verde migliora la qualità stessa della vita, riducendo il degrado e persino la delinquenza: diverse ricerche hanno mostrato una diminuzione significativa dei reati a fronte di un aumento della copertura arborea. Ma ha anche effetti benefici sulla salute, aiutando a recuperarla. «Alcuni Paesi richiedono esplicitamente nella progettazione degli ospedali la presenza di architetti paesaggisti o di agronomi perché ci si è resi conto che esiste una relazione tra la presenza di verde e una più rapida guarigione delle persone rispetto ai luoghi ospedalieri in cui la presenza delle piante è minima o nulla», afferma ancora il tecnico ANAB.

Inoltre, le città più green sono una panacea per l’economia: il patrimonio immobiliare che conta di una buona percentuale di verde ha un valore più elevato.

Come scegliere le specie vegetali per la città

Resta allora da comprendere come va scelto il giusto verde per il tessuto urbano. «Occorre considerare una serie di elementi tecnici nella selezione delle specie utili al verde urbano: il primo criterio deve tenere conto del corretto adattamento ambientale, scegliendo piante autoctone o comunque adatte a vivere in un determinato clima. Inoltre serve scegliere alberi, evitando specie che tendono a uno sviluppo spiccato della chioma o caratterizzate da radici molto pronunciate e invasive. Altrettanta attenzione va posta alla scelta di piante capaci di produrre grandi quantità di polline, causa di allergie alle persone. E’ anche importante ragionare su criteri di scelta in grado di contenere il più possibile i costi di gestione del verde, in termini di manutenzione».


Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 2019 

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