La Commissione al Bilancio ha bloccato la norma che era stata approvata dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del decreto-legge 133/2014 “Sblocca Italia” (DDL 2629/C), volta a prevedere a fronte di una riduzione, dal 10% al 4%, dell’aliquota Iva applicata sugli interventi di recupero edilizio, un corrispondente aumento dell’IVA, dal 4% al 10%, per le nuove costruzioni. L’Associazione Nazionale Costruttori Edilil si è tempestivamente attivata presso le sedi governative e parlamentari per evidenziare la gravità di tale misura. L’ANCE, in particolare, ha rilevato che la disposizione, contraria alle norme europee, avrebbe avuto effetti devastanti sul mercato della “prima casa, provocando un grave esborso finanziario a carico dei privati, colpiti proprio su un bene che, invece, andrebbe tutelato anche fiscalmente. Il predetto aumento dell’Iva sulle nuove costruzioni avrebbe, inoltre, acuito la disparità di trattamento fiscale tra l’acquisto da impresa e quello da privati, favorendo le compravendite di abitazioni “usate” e disincentivando, invece, quelle aventi ad oggetto fabbricati nuovi, con caratteristiche costruttive che li rendono molto performanti anche sotto il profilo energetico. L’incisiva azione ANCE ha trovato pronto riscontro nel parere negativo reso dalla Commissione Bilancio che ha “bocciato” la norma, poi, soppressa dalla Commissione Ambiente in sede referente. Sul provvedimento così modificato è stata posta dal Governo, in Aula della Camera, la “questione di fiducia” votata nella serata del 23 c.m.. Successivamente, il decreto legge che scade l’11 novembre 2014, passerà alla seconda lettura del Senato. Resta al 4% l'IVA per nuove costruzioni 2 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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