MIC – Centro Congressi Milano

MIC è il centro congressi di Milano, nonché più grande centro congressi d’Italia con la sua capacità di 25.000 persone: progettato nel 2002, ha raddoppiato i suoi spazi nel 2005 e nel 2011, assorbendo due padiglioni di FieraMilanoCity, con la quale confina, diverrà il centro congressi più grande d’Europa.MIC - Centro Congressi Milano

Indice

18.000 posti a sedere, 1 auditorium da 1.500 persone, 1 plenaria da 4.500 posti totali, 73 sale modulari da 20 a 2.000 posti, 54.000 mq espositivi a supporto: questi alcuni dei principali numeri del nuovo Milano Convention Center, presentato questa mattina a Fieramilanocity, che già nel 2011 darà all’Italia il più grande polo congressuale d’Europa.

Il progetto che porta la firma dell’architetto Mario Bellini prevede la ri-funzionalizzazione dei padiglioni 5 e 6 del “suo” Portello e la fusione con l’attuale MIC, ad essi adiacente, che già oggi rappresenta il più grande centro congressi del paese.

“Il nuovo Centro Congressi non solo rappresenta la prima nuova infrastruttura pronta ben prima del 2015 a ospitare alcuni degli eventi dell’Expo – ha dichiarato Luigi Rothma va a integrare e completare l’offerta, già importante, del Gruppo Fieramilano, con un importante passo verso la piena riqualificazione del Portello nell’ambito delle funzioni compatibili con la nostra missione. La nostra Città, capitale del commercio, dell’industria e dell’economia fieristica, perno e pilastro delle PMI italiane, diventa oggi punto di riferimento a livello europeo anche per il settore del turismo congressuale e degli incentive. Un progetto ambizioso e importante che ci permetterà di accogliere oltre 200 eventi l’anno”.

Secondo un recente studio elaborato da Bain&co, infatti, l’Italia – con gli oltre 100 mila eventi (congressi e convention) del 2006 – si posiziona all’ottavo posto con quota del 6% nel mercato europeo. Seguendo queste opportunità di business il nuovo MIC consente di collocare Fiera Milano Congressi al primo posto per dimensioni in Europa – sede ogni anno di oltre 3 mila congressi internazionali – acquisendo una posizione di leadership, in particolare nel segmento dei grandi eventi.

“Negli ultimi anni Fiera Milano Congressi è cresciuta significativamente” osserva Maurizio Lupi, amministratore delegato della società di Fiera Milano che gestirà il nuovo grande centro convegni. “Siamo oggi operatore leader in Italia e partecipiamo regolarmente, con buoni risultati, alle gare europee per l’assegnazione dei grandi congressi internazionali, in particolare quelli medico-scientifici. L’ampliamento del Milano Convention Centre, che ci proietta al primo posto assoluto in Europa, ci consentirà di operare ancor più efficacemente in questo segmento di business, che rappresenta la fascia alta del mercato e che non solo è molto dinamico, ma genera ricadute economiche particolarmente rilevanti per il territorio. Saremo in grado tra l’altro di ospitare anche più eventi contemporaneamente”.Centro Congressi MilanoIl progetto di riqualificazione del Portello si inserisce armonicamente nel più ampio processo di trasformazione dell’area nord-ovest di Milano, dialogando con i quartieri adiacenti e creando – grazie all’innalzamento del piazzale e alla valorizzazione dei camminamenti laterali alla “stecca” – un nuovo raggio verde fra il parco di City Life e il Monte Stella.

La nuova porta di accesso al MIC, con l’importante segno architettonico voluto da Bellini, farà del Portello la porta di una nuova e straordinaria area di Milano aperta verso l’Expo e il quartiere espositivo di Fieramilanorho. Del resto lo stesso nome Portello deriverebbe da quello di una vecchia strada che univa Milano a Rho, la “strada Comunale del Portello”.

Contesto urbano e ambientale in cui si inserisce il nuovo MIC

Integrazione urbanistica, verde, grande architettura sono espressione di un progetto che si è mosso nel segno della responsabilità sociale che caratterizza il metodo di Fondazione Fiera Milano, come pure l’innovativo e complesso sistema di pannelli fotovoltaici che renderà il nuovo MIC non solo un esempio di struttura autosostenibile dal punto di vista energetico, ma anche fornitore di energia elettrica al territorio circostante: se si rivestisse l’intera “Cometa” di pannelli fotovoltaici, si potrebbe raggiungere una produzione di 800mila Watt.

Come per tutte le opere realizzate in questi anni da Fondazione Fiera Milano, anche in questo caso il progetto sarà realizzato in totale autofinanziamento e secondo tempi rapidi e certi, grazie al coordinamento di da Sviluppo Sistema Fiera, la società di engineenering nata in occasione della realizzazione della Fiera Milano di Rho, che ha consegnato alla città di Milano la Fiera più grande d’Europa in meno di 30 mesi.

“In fase di elaborazione delle linee guida progettuali del nuovo centro congressi” – afferma Leonardo Carioni, da luglio presidente di Sviluppo Sistema Fiera, controllata di Fondazione Fiera Milano per l’engineering & contracting – “abbiamo richiesto non solo un livello qualitativo di eccellenza sotto il profilo architettonico ma anche di concepire un organismo aperto in grado di inserirsi nel contesto urbano di riferimento, per rispettare la vocazione congressuale che definirà sempre più il polo fieristico urbano. Rispetto di tempi e budget definiti per i lavori di realizzazione della struttura – ha aggiunto Carioni – costituiranno la prossima tappa della mission di Sviluppo nella partita di rifunzionalizzazione del nuovo MIC.”Dettagli del centro congressi MICIl MIC è composto da:

  • 1 auditorium da 2.000 posti
  • 17 sale conferenze da 108 a 760 posti
  • 18 salette da 12 a 100 mq
  • cene di gala fino a 3.000 posti
  • sale da 5.000 posti nei padiglioni
  • 2 saloni da 4.000 e 7.500 mq
  • 3 padiglioni con saloni fino a 15.000 mq
  • 85.000 mq totali

Caratteristiche e numeri dell’intervento

La cometa

La cometa si estende per 200 metri di lunghezza e 140 metri di larghezza, con una superficie totale di 15.000 metri quadri, a un’altezza di 46 metri.

I raggi verdi

Quello su cui si innesta il nuovo Centro Congressi del Portello è il Raggio Verde n° 7 lungo 11,5 km. da Piazza Duomo all’area Expo 2015. Attraversa il Parco Sempione, l’area City Life, il Quartiere Portello Nord, Montestella e passa in tangenza a San Siro, parco di Trenno, parco delle Cave.

Il pergolato verde ciclo-pedonale

Il grande pergolato urbano che corre lungo il nuovo Centro Congressi e i due rimanenti edifici del Portello – in coincidenza con una porzione del Raggio Verde n° 7 – è lungo 800 metri e largo 14 per un totale di 11.000 mq. Per metà a verde con carpini piramidali, arbusti, glicini e prato, e per metà ciclo-pedonale protetto da una tensostruttura in telo impermeabile.

Un prato in declivio

Un dolce declivio verde di 65.000 mq. connette le aree a parco di City Life con il livello rialzato a 7 metri del Foyer di ingresso del Centro Congressi e della sua piazza attrezzata di circa 6000 mq.

Sarà percorso da un vialetto ciclo-pedonale che collega la città con il tratto sopraelevato del Raggio Verde lungo il Pergolato del Portello.

Taxi e metro

2 stazioni taxi (angolo via Scarampo/via Eginardo e in zona Porta Carlo Magno) e 2 fermate di metro (fermata “Tre Torri” in City Life e angolo Via Scarampo – Via Colleoni) serviranno l’area del nuovo Centro Congressi.

“Una cometa su Milano” di Mario Bellini

Capita molto raramente a un architetto di poter dare una seconda vita ad una sua creatura. Il complesso espositivo del Portello – che ho realizzato tra il 1993 e il 1997 – rischiava, dopo soli undici anni, di finire come un pezzo destinato all’archeologia industriale.

E invece no.

Con un complesso intervento di “chirurgia industriale” oggi è già protagonista dell‘Expo 2015. Il primo traguardo sarà – entro il 2011 – la realizzazione, nell’edificio più a sud, di un grande Centro Congressi. Questo edificio, che oggi si affaccia sull’area City Life e sui suoi futuribili e già celebri grattacieli, gioca dunque d’anticipo e rilancia la sfida.

L’intero complesso esprimerà, finalmente, tutto il suo potenziale originario di grande ponte abitato: 800 metri di pergolato urbano in coincidenza con quel “raggio verde” che collegherà il centro città con l’area Expo e, più da vicino, l’isola verde di City Life con quella del nuovo quartiere “Portello Nord”.

Un sorprendente percorso perdonale e ciclabile senza interruzioni, un catalizzatore di attività diverse, favorito anche dallo stato di grazia di quel rigoglioso pergolato, da me tanto voluto quindici anni fa.
Ma in che modo si rilancia la sfida?

Un innesto di corpi metallici e vetrati – tre affusolati foyer a livelli diversi – con spettacolari viste a 180 gradi sul cuore di City Life stravolgono e concludono la vecchia testata fino ad ora rimasta incompiuta. Un grande volume squadrato escresce e violenta la copertura attuale, mentre un inatteso asteroideauditorium galleggia a fianco su una corona di colonne preesistenti.

Un vero e proprio terremoto volumetrico che ha richiesto e generato la sintesi risolutiva: l’invenzione di una cometa aerea e argentea che sormonta e abbraccia la nuova testata, assieme con parte dei fianchi e della copertura
dell’edificio.

E lo trasforma in una creatura nuova, insolita eppure ancora coerente con l’intero complesso. Sarà un landmark inconfondibile, concepito come uno sciame di raggi luminescenti che si staccano, ondeggiando dal nucleo più denso della testata fino a formare una coda lunga 200 metri.

Una cometa, appunto, destinata a diventare un simbolo e a dialogare con City Life. Alla pari. Perché la sua estensione orizzontale gareggia con l’altezza dei grattacieli.

La cometa sul portello: dati e materiali

La Cometa è il frutto di una lunga ricerca di Mario Bellini Architect(s) fatta a partire da un’intuizione figurativa e ottenuta con un assemblaggio innovativo di materiali facilmente reperibili sul mercato.

È concepita come un assieme di 8mila metri di raggi luminescenti (lunghi fino a 200 metri) che si staccano, ondeggiando, da un nucleo più denso fino a formare una coda.

Ciascun raggio è formato da 4 nastri, affiancati, profilati in alluminio ultrasottile, anodizzato color argento, e microforato (che rende ulteriormente leggera e semitrasparente l’intera struttura).

Ogni raggio è sostenuto da leggere strutture reticolari tridimensionali in acciaio, al centro delle quali corrono 8mila metri di luce canalizzata prodotta da sorgenti luminose di Led a basso consumo (solo 1 watt per metro).

Lungo ogni nastro profilato è possibile inserire un pannello fotovoltaico (a strati sottili in silicio amorfo), sensibile alla luce anche in assenza di sole, come capita spesso a Milano. Ogni metro può produrre 25 Watt.

In teoria, se si rivestisse l’intera Cometa di pannelli fotovoltaici, si potrebbero produrre 800mila Watt (il contatore medio di una famiglia ha la potenza di 3mila Watt).

Ma per rendere luminosa la Cometa, a costo zero, sarà sufficiente installare 400 metri di pannelli fotovoltaici. Tutti questi materiali sono riciclabili.



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