Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Sono iniziati a luglio i lavori di riqualificazione dell’ex scalo Ravone, affidati a un team di progettazione coordinato dallo studio internazionale fondato da Daniele Rangone e Elena Rionda. Un intervento di rigenerazione urbana e ambientale che darà vita a un’area del mutualismo e dell’innovazione sociale. Coinvolti sette edifici e le aree esterne. Il valore delle opere supera i 38 milioni di euro A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle La progettazione architettonicaIl cuore del progettoI sette edifici principaliGli spazi esterni Sono iniziati lo scorso luglio a Bologna i lavori di realizzazione del nuovo distretto del mutualismo, dell’innovazione e dell’economia collaborativa, un importante intervento del Comune di riqualificazione dell’ex-scalo Ravone a cura del team di progettazione integrata costituito dallo studio di architettura internazionale Settanta7, West8, Rizoma Architecture, Studio Perillo, La Stanza C, Vibes, Studio Valle Progettazione e Sidel Ingegneria. Sviluppato dall’RTI Operazione – Aedinovis, il progetto si colloca nell’ambito del programma della “Città della Conoscenza” e prevede la rifunzionalizzazione di un’area strategica della città, oggi frammentata e dominata da traffico veicolare pesante. L’obiettivo è trasformare l’ex scalo ferroviario in un nuovo brano di città, uno spazio per la comunità, aperto, accessibile e verde. La progettazione architettonica A Settanta7 sono stati affidati il coordinamento generale e la progettazione architettonica. La riqualificazione si fonda su una progettazione integrata che unisce innovazione tecnologica e attenzione alla sostenibilità: le strutture esistenti vengono recuperate attraverso tecniche di consolidamento strutturale e interventi mirati di efficientamento energetico, mentre i nuovi volumi si distinguono per un design contemporaneo e leggero. L’ex-Scalo Ravone, ora diviso tra usi pubblici e privati, sarà così riconvertito in un parco urbano accessibile, car-free, restituendo l’intera area alla fruizione collettiva grazie a percorsi ciclabili, pedonali e una promenade verde che ne diventerà la spina dorsale. Il cuore del progetto Il centro del progetto consiste in una profonda rigenerazione ecologica: il rapporto tra superfici impermeabili e permeabili viene completamente invertito (80% permeabili contro l’attuale 20%), mentre la mitigazione microclimatica è affidata a soluzioni strategiche integrate che ridisegnano l’intero paesaggio. Anche le aree esterne verranno riqualificate e a loro verranno attribuite differenti funzioni Infatti, oltre mille nuovi alberi creeranno una vera foresta urbana, contribuendo al benessere dei cittadini. La promozione del verde urbano e degli spazi ricreativi sarà sostenuta attraverso la scelta di piante autoctone, favorendo la biodiversità locale. Le alberature previste svolgeranno anche un importante ruolo fonoassorbente durante lo svolgimento delle manifestazioni ed eventi organizzati nel nuovo parco; attraverso uno studio di soundscape è stato possibile determinare la posizione delle nuove alberature per mitigare le emissioni sonore verso gli adiacenti tessuti residenziali. I sette edifici principali Il progetto interviene su sette edifici principali (6, 7, 8, 9, 12, 16, 19), ognuno con una nuova vocazione in linea con il principio di mutualismo e innovazione sociale. L’edificio 6 diventerà un centro polifunzionale per eventi, attività culturali e sportive indoor con spazi per il ristoro; il 7 – Artown, dopo il recupero strutturale e la sostituzione della pesante copertura con una più leggera, ospiterà residenze temporanee e spazi di co-working oltre a un’importante spazio coperto ma aperto su tre lati per implementare l’offerta degli eventi outdoor. Verranno riqualificati sette edifici esistenti per un valore delle opere di oltre 38 milioni di euro L’Edificio 8, caratterizzato da gradonate quali luogo di socialità e affacci risolti con vetrate dalle grandi ampiezze, sarà sede di laboratori, atelier, bistrot e spazi espositivi. Sarà realizzato in carpenteria metallica; il suo involucro seppur innovativo costituito da un rivestimento di facciata tessile riprende lo stato dei luoghi attraverso l’utilizzo del laterizio a vista; allo stesso modo, la volumetria caratterizzata da una copertura a shed – come alcune architetture del sito – consente l’installazione di un importante campo fotovoltaico. Il 9, dopo l’alleggerimento della pergola esistente, definisce il perimetro di una quinta urbana aperta e accogliente in prossimità dell’Agorà. L’Edificio 12 sarà destinato a co-working, conferenze e spazi espositivi. Attraverso la riqualificazione dell’attacco a terra del fabbricato, la hall si apre inclusivamente verso uno degli assi viari più importanti del distretto. L’Edificio 16, dedicato interamente allo sport indoor, sarà reso più flessibile e accessibile grazie all’aggiunta di servizi e spazi accessori, mentre il 19 sarà oggetto di consolidamento strutturale a seguito di un cedimento basale per mettere in sicurezza la sede di un’attività rilevante all’interno del parco. Gli spazi esterni Gli spazi esterni saranno articolati in una serie di ambienti tematici a forte valenza comunitaria, pensati per accogliere attività sociali, ricreative e culturali. L’Agorà, una grande radura verde che sostituisce l’attuale parcheggio, diventerà il cuore pulsante del distretto. Il Giardino Nascosto offrirà un’atmosfera intima e raccolta, mentre il Giardino nel Bosco fungerà da anticamera alla Foresta Urbana, segnando il passaggio dal costruito alla natura. La Piazza dello Sport rigenererà un’area critica con nuovi playground e zone ombreggiate, e la Foresta Urbana, realizzata tramite la piantumazione di alberi di medio-alto fusto, completerà il disegno verde rafforzando la connessione ecologica dell’intero intervento. Attraverso la realizzazione di una passerella ciclopedonale il parco sarà direttamente collegato ai Prati di Caprara formando appunto un continum verde. L’intervento di riqualificazione dell’ex-Scalo Ravone rappresenta un esempio virtuoso di rigenerazione integrata, dove architettura, ecologia e comunità si fondono in un disegno urbano inclusivo, sostenibile e orientato al futuro. Un intervento rigenerativo che restituisce alla collettività spazi prima non valorizzati, trasformandoli in luoghi di cultura, socialità e inclusione ambientale, grazie anche alle attività svolte di progettazione partecipata. Settanta7 Settanta7 è uno studio di architettura fondato nel 2009 da Daniele Rangone ed Elena Rionda, che oggi conta oltre 130 collaboratori distribuiti in cinque sedi: Milano, Torino, Tirana, Lione e Lisbona. Attualmente il board è composto, oltre ai due fondatori, da dieci partner. Tra i progetti principali si annoverano la riqualificazione di Scampia a Napoli, la Cittadella Scolastica di Castel Volturno, il Bosco della Musica di Milano, l’Hub d’Ingegneria dell’università di Padova e l’ex Scalo Ravone di Bologna. Scheda progetto Nuovo Distretto del Mutualismo e dell’innovazione Sociale Committente: Comune di Bologna Località: Bologna (Distretto ex Scalo Ravone) Superficie dell’area: 121.326 mq Superficie di progetto: 96.500 mq Importo lavori: 38.303.698 euro Inizio lavori: 21 luglio 2025 Fine lavori: 30 settembre 2027 Stato dei lavori: in corso Coordinamento generale e progettazione architettonica: Settanta7 MEP e antincendio: Perillo Progettazione strutture: Studio Valle Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto