Tecnologia e innovazione in edilizia: occorre aprirsi alla digitalizzazione e all’inclusione 21/07/2025
Indice degli argomenti Toggle Un paesaggio architettonico modellato come un’onda sonoraAccessi multipli e continuità tra interno ed esternoLa sala principale e gli spazi per la produzione artistica Backstage trasparente e percorsi funzionaliUn paesaggio resiliente ispirato al movimento dell’acqua BIG – Bjarke Ingels Group ha vinto il concorso per la progettazione della la nuova Opera di Stato di Amburgo. Sull’isola di Baakenhöft, in un contesto caratterizzato dai landmark verticali dell’Elbturm e dell’Elbphilharmonie, nascerà un’architettura che punta a ridefinire il rapporto tra cultura, spazio pubblico e infrastruttura urbana. Il nuovo edificio, destinato a sostituire la sede degli anni ’50 di Dammtorstraße, risponde all’esigenza di integrare standard acustici avanzati, requisiti tecnici e un’impostazione spaziale più accessibile. La progettazione da 45.000 m² prevede nuovi ambienti per l’Opera di Stato e il Balletto di Amburgo, insieme ad aree produttive, sale prove e spazi di backstage interconnessi. Bjarke Ingels ha commentato: “Siamo onorati di essere stati scelti per immaginare questo tassello fondamentale nella trasformazione dell’HafenCity di Amburgo. Trasformeremo questo incarico nel nuovo epicentro cittadino delle arti performative”. Un paesaggio architettonico modellato come un’onda sonora Il progetto interpreta l’edificio come un’estensione tridimensionale del parco circostante: una sequenza di terrazze concentriche si irradia dal cuore dell’opera, proprio come onde sonore propagate da un punto centrale. L’intero complesso si trasforma in un vero paesaggio urbano attraversabile, in cui i percorsi pubblici salgono dolcemente dalla banchina e accompagnano i visitatori lungo camminamenti sospesi che mettono in relazione diretta la città con il fiume. Procedendo verso l’alto, il sistema di terrazze apre a una serie di affacci naturali, da cui si possono osservare da nuove prospettive panoramiche il porto, i quartieri vicini e l’evoluzione dell’HafenCity. Le terrazze si configurano come veri luoghi di sosta, ideati per ospitare attività culturali all’aperto, eventi temporanei e momenti di socialità. L’impianto circolare del tetto, aperto verso l’acqua, enfatizza la vocazione pubblica dell’intervento. Accessi multipli e continuità tra interno ed esterno I visitatori possono raggiungere l’opera da diverse direzioni. Il sistema degli accessi è concepito come un’estensione naturale della città: dal parco si arriva senza soluzione di continuità all’atrio principale, mentre dal molo lungo il waterfront si raggiungono le terrazze inferiori che si affacciano sul porto. Chi arriva invece dalla cosiddetta “strada dell’opera” entra direttamente in prossimità del foyer, trovando un punto di ingresso pensato per connettersi con i flussi urbani più intensi. L’atrio è concepito come un salotto urbano, con pavimentazioni in pietra in continuità con quelle esterne e due rampe centrali in legno che distribuiscono flussi e percorsi. La sala principale e gli spazi per la produzione artistica Il cuore dell’edificio è la sala principale, progettata per garantire un’acustica immersiva grazie a fasce orizzontali in legno che avvolgono lo spazio. Queste superfici, modellate come anelli concentrici, contribuiscono a diffondere uniformemente il suono e definiscono una transizione fluida tra platea, balconate e palcoscenico. Come sottolinea Jakob Sand, Partner BIG: “La sala principale è un ambiente immersivo, dove la geometria in legno dissolve il confine tra artista e spettatore, trasformando l’esperienza in un unico continuum visivo e sonoro”. Backstage trasparente e percorsi funzionali Gli spazi di produzione sono organizzati per agevolare la mobilità degli artisti: un palco secondario, sale prove e aree di servizio sono connessi direttamente alla scena; i movimenti tra prove ed esibizioni avvengono senza interruzioni; gli utenti possono percepire parte della vita interna grazie a scorci verso foyer, corridoi e uffici. David Zahle, Partner BIG, lo sintetizza così: “L’edificio invita a scoprire ciò che accade dietro le quinte, aprendo prospettive inedite sul funzionamento di un teatro d’opera contemporaneo”. Un paesaggio resiliente ispirato al movimento dell’acqua Il parco, modellato da BIG Landscape, diventa un elemento essenziale di raccordo tra l’architettura e il contesto portuale. Le superfici esterne sono progettate per gestire in modo intelligente l’acqua: le terrazze, con la loro pendenza controllata, rallentano il deflusso durante le mareggiate; le dune ricoperte di vegetazione offrono una protezione naturale alle zone più esposte; i giardini umidi e i bacini di raccolta, infine, trattengono e filtrano l’acqua piovana, contribuendo a creare un ecosistema resiliente e capace di adattarsi alle variazioni climatiche del waterfront. La nuova Opera di Stato diventa così un dispositivo urbano che unisce infrastruttura culturale, spazio pubblico, resilienza climatica e connessione tra città storica e nuovi distretti. Il risultato è una piattaforma che rilancia il waterfront come luogo di incontro, cultura e innovazione, in linea con la visione strategica che negli ultimi anni ha trasformato Amburgo in una delle capitali europee più attente alla qualità dell’ambiente costruito. Scheda progetto Opera di Stato di Amburgo Dimensioni: 45.000 m2 Ubicazione: Amburgo, Germania Cliente: Fondazione Kühne, Città Libera e Anseatica di Amburgo rappresentata dal Ministero della Cultura e dei Media, Hamburgische Staatsoper GmbH Collaboratori: Progetti Teatrali, Bollinger + Grohmann, Transsolar, K+H, Duschl, Yanis Amasri Team di progetto: Partner responsabile: Bjarke Ingels, Jakob Sand, David Zahle Responsabile della progettazione: Sarkis Sarkisyan, Michael Leef Team: Mariia Nakonechnaia, Carlos Ramos Tenorio, David Benjamin Wilden, Jianuo Xuan, Jacob Engelbrecht Ødum, Celia de la Osa Muñoz, Gilana Antonova, Giovanni Vergantini, Mathis Paul Gebauer, Hou Ming Ng, Martino Hutz, Veronica Hamilton BIG Landscape: Giulia Frittoli, Ulla Hornsyld, Gaspard Del Marmol, Lucia Ayala Img by BIG Rendering di Yanis Amasri Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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