Materiali innovativi per pavimentazioni e rivestimenti: la sostenibilità al servizio del design 11/02/2025
Sebbene la problematica dell’umidità sia ormai conosciuta, viene tutt’ora sottovalutata e gestita senza approcci scientifici. Per affrontare, e risolvere, la questione in maniera corretta è necessario applicare tecnologie dotate di un’efficacia certificata da enti e istituzioni. Inoltre, i materiali dovrebbero essere analizzati valutandone le caratteristiche nel tempo in relazione con l’ambiente, studiandoli non solo in laboratorio, ma anche applicandoli su edifici. Infine, è necessario che l’esecuzione applicativa avvenga con procedure adeguate da maestranze qualificate. Ne deriva un coinvolgimento di tutta la filiera: progettisti, direzione lavori, istituzioni e aziende produttrici di tecnologie e materiali. Per questo, è importante creare piani formativi e stabilire protocolli, elaborati sulla base dei dati derivanti dalle operazioni di diagnosi e monitoraggio, dalla ricerca applicata in campo e su edifici reali, e dalla valutazione dei risultati a distanza di 5 o 10 anni dalla fine dei lavori. Eliminare l’umidità cronica di risalita rappresenta una priorità per qualsiasi edificio. Con questo obiettivo, il gruppo di ricerca del CNT-APPs controlla e analizza da oltre 10 anni migliaia di edifici sui quali è stata applicata la CNT di Domodry, selezionando casi studio di particolare interesse. I Cantieri di conoscenza dell’umidità di risalita offrono un’occasione preziosa per conoscere da vicino questa tecnologia e beneficiare di incontri di studio focalizzati sulla ricerca applicata ai temi dell’umidità. Il fine è quello di evitare che si ripetano negli interventi futuri gli errori del passato, diffondendo una metodologia efficace affinché diventi un patrimonio di conoscenza da condividere in modo trasparente con tutti. Cantiere di conoscenza dell’umidità di risalita di Palazzo Garzoni – Canal Grande, Venezia, 16 Gennaio 2025 Palazzo Garzoni, prestigioso edificio situato a Venezia, è stato interessato da un importante progetto di restauro, a seguito del quale può ora beneficiare di una conservazione priva di umidità di risalita. Il risanamento, seguito nel 2017 dall’Arch. Giuseppina Vitali, ha visto l’inserimento della Tecnologia CNT di Domodry. Le fasi di lavoro hanno incluso la diagnosi, il monitoraggio della completa evaporazione dell’umidità di risalita residua e il collaudo finale. A seguito di queste operazioni, il gruppo di studio del CNT-APPs si impegna, nel prossimo triennio, alla verifica della stabilità del risultato. In collaborazione con diversi partner ed esperti di diagnosi, le valutazioni saranno mirate a determinare lo stato di mantenimento del restauro, la conservazione energetica dei muri, e la preservazione della resistenza meccanica delle murature. Questo caso testimonia come la CNT rappresenti una soluzione per il recupero degli edifici di Venezia, da sempre affetti da una gravissima umidità di risalita. Il team di ricerca Antonella Guida, Università degli Studi della Basilicata Erika Guolo, IUAV Piero Michieletto, IUAV Fabio Peron, IUAV Cristina Rinaldi, Università degli Studi della Basilicata Adriano Piazza, Confrestauro Maria Rosa Valluzzi, Università degli Studi di Padova Cantiere di conoscenza dell’umidità di risaluta dei Resti Archeologici Romani – Via dei Villini 3, Roma, 22 Gennaio 2025 Durante il cantiere aperto per la realizzazione di nuovi uffici di Italiana Costruzioni, sono stati ritrovati importanti resti archeologici romani che, in accordo con gli organismi di tutela della soprintendenza, sono stati sottoposti a un restauro conservativo al fine di rimanere fruibili nei locali dei nuovi uffici adibiti all’accoglienza e alla sala riunioni. Nel corso dei lavori è emerso un significativo problema di umidità di risalita, che ha comportato la presenza di muffe, sali e cattivi odori, compromettendo l’agibilità degli spazi, la salubrità degli ambienti lavorativi e la salute dei resti archeologici. Per interrompere il fenomeno di risalita capillare è stata scelta la Tecnologia a Neutralizzazione di Carica CNT di Domodry. Questa, forte di evidenze scientifiche che già in passato avevano dato prova di efficacia, reversibilità e non invasività hanno permesso di ottenere un pieno successo, eliminando il problema alla radice. Il collaudo finale è stato svolto nel 2018 e il primo controllo di stabilità dei risultati da parte del Gruppo di ricerca del CNT-APPs è stato eseguito nel 2021. A questo, è seguito un nuovo studio nel 2025, mirato a fornire nuovi dati e strumenti utili alla conservazione del Patrimonio Archeologico italiano. Il team di ricerca Graziella Bernardo, Università degli Studi della Basilicata Stefano Borghini, Parco Archeologico del Colosseo Vincenzo Calvanese, Parco Archeologico di Pompei Roberto Castelluccio, Università degli Studi di Napoli Federico II Emanuele De Vinci, Confrestauro Manlio Montuori, Università degli Studi di Ferrara Consiglia questo comunicato ai tuoi amici