Transizione energetica e digitale: il piano della Commissione Europea

La Commissione UE intende digitalizzare il settore energetico e migliorare l’efficienza e l’integrazione delle rinnovabili. Lo fa con un piano d’azione specifico, che guarda anche alla cybersecurity e alla resilienza

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Transizione energetica e digitale: il piano della Commissione Europea

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L’Europa prosegue sulla strada della transizione energetica e digitale. La Commissione UE ha fatto un passo in più in tale direzione proprio in questi giorni: ha definito le azioni per digitalizzare il settore energetico e migliorare l’efficienza e l’integrazione delle fonti rinnovabili, attraverso la proposta del Piano d’azione per la digitalizzazione dell’energia.

È un piano che intende digitalizzare e rendere più “intelligente” l’infrastruttura di rete, ma anche renderla più sicura. A quest’ultimo proposito la stessa Commissione ha presentato una proposta per rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche dell’UE, di cui energia e digitale sono parti integranti e correlate.

Transizione energetica e digitale: il piano e l’importanza dei dati

Per porre fine alla dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi, affrontare la crisi climatica e garantire un accesso all’energia a prezzi accessibili per tutti, il Green Deal europeo e REPowerEU richiedono una profonda trasformazione digitale e sostenibile del sistema energetico. Lo scrive la Commissione Europea nel documento finale dell’action plan “Digitalising the energy system”.

Transizione energetica e digitale: il piano e l’importanza dei dati

Da dove parte questo piano? Innanzitutto dalla consapevolezza della necessità di rendere fruibili e sicuri i dati. Servono i dati per supportare e rendere più fluido il percorso evoluto verso la transizione energetica e digitale dell’Europa.

Nell’Unione Europea si dovranno installare pannelli solari fotovoltaici sui tetti di tutti gli edifici commerciali e pubblici entro il 2027 e su tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Non solo: andranno installate 10 milioni di pompe di calore nei prossimi cinque anni e occorrerà sostituire 30 milioni di auto con veicoli a emissioni zero entro il 2030.

“La riduzione delle emissioni di gas serra del 55% e il raggiungimento di una quota del 45% di energie rinnovabili nel 2030 possono avvenire solo se il sistema energetico è pronto a farlo. Per raggiungere questi obiettivi, l’Europa deve costruire un sistema energetico molto più intelligente e interattivo di quello attuale”. L’efficienza energetica e delle risorse, la decarbonizzazione, l’elettrificazione, l’integrazione settoriale e il decentramento del sistema energetico richiedono un enorme sforzo di digitalizzazione.

Ecco perché servono i dati, ma per far sì che essi possano essere usati in totale efficacia e sicurezza, serve uno spazio comune europeo dei dati energetici, la cui realizzazione dovrà iniziare entro il 2024.

Digitalizzare la rete elettrica: gli investimenti necessari

Per promuovere ulteriormente la digitalizzazione del settore energetico, la Commissione ricostituirà formalmente l’attuale task force sulle smart grid. Il gruppo sarà chiamato “Smart Energy Expert Group”. All’interno di questo gruppo di esperti sull’energia intelligente, la Commissione istituirà, al più tardi entro marzo 2023, il gruppo di lavoro “Data for Energy” che si focalizzerà su diversi casi d’uso per lo scambio di dati nel settore dell’energia, fondamentali per raggiungere gli obiettivi dei piani strategici.

Digitalizzare la rete elettrica: gli investimenti necessari

I casi d’uso affrontati comprendono: servizi di flessibilità per i mercati e le reti energetiche; ricarica intelligente e bidirezionale dei veicoli elettrici; edifici intelligenti ed efficienti dal punto di vista energetico, compreso l’aumento degli investimenti pubblici e privati.

La digitalizzazione del sistema energetico è una priorità politica, ma va in una logica in cui transizione energetica e digitale vanno di pari passo. Questo intento è confermato anche dall’impegno, in termini di investimenti dedicati. Tra il 2020 e il 2030 saranno necessari circa 584 miliardi di euro di investimenti nella rete elettrica, in particolare nella rete di distribuzione. Una parte sostanziale di questi investimenti dovrà essere destinata alla digitalizzazione: si parla di circa 170 miliardi di euro di investimenti nella digitalizzazione, su un totale di circa 400 miliardi di euro di investimenti nella rete di distribuzione nel periodo 2020-2030. Nell’ambito di questa digitalizzazione della rete elettrica si lavorerà alla realizzazione di un digital twin, ossia un gemello digitale della stessa che servirà a migliorare e rendere più smart il sistema energetico nel suo complesso.

Per promuovere gli investimenti nella smart energy grid e nel digital twin, è necessario un approccio coordinato che aiuti i regolatori nazionali a determinare cosa costituisce un investimento efficiente nella digitalizzazione e a fornire incentivi agli operatori di sistema. Pertanto, la Commissione intende garantire che entro il 2023 sia in vigore un quadro normativo adatto ad attrarre e guidare tali investimenti. In particolare, la Commissione sosterrà l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia e le autorità nazionali di regolamentazione (ANR) nel loro lavoro di definizione di indicatori comuni per le reti intelligenti e di obiettivi per tali indicatori, in modo che le ANR possano monitorare annualmente gli investimenti intelligenti e digitali nella rete elettrica a partire dal 2023 e misurare i progressi verso la creazione del gemello digitale.

Cybersecurity e resilienza: da qui passa la sicurezza dell’infrastruttura energetica e digitale

Nel piano d’azione, oltre alla necessità di combinare transizione energetica e digitale, un’altra priorità è costituita dalla necessità di rafforzare la cybersecurity delle reti energetiche attraverso una nuova legislazione dedicata. Sempre in questi termini va vista la proposta della Commissione di rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche dell’UE. La proposta di raccomandazione del Consiglio si basa sul piano in cinque punti per la resilienza delle infrastrutture critiche presentato dalla Presidente Ursula von der Leyen al Parlamento europeo questo mese.

La bozza di raccomandazione mira a massimizzare e accelerare il lavoro di protezione delle infrastrutture critiche in tre aree prioritarie: preparazione, risposta e cooperazione internazionale. A tal fine, prevede un ruolo di sostegno e coordinamento più forte da parte della Commissione per migliorare la preparazione e la risposta alle minacce attuali, nonché una cooperazione rafforzata tra gli Stati membri e con i Paesi terzi vicini. La priorità dovrebbe essere data ai settori chiave dell’energia e delle infrastrutture digitali, oltre che dei trasporti e dello spazio.

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