Social housing: un abitare sostenibile e sociale
di: Arch. Gaia Mussi
Il social housing è una risposta alla questione abitativa contemporanea e, coniugando sostenibilità, socialità e condivisione, offre soluzioni per l’alloggio a una fascia di popolazione che raccoglie giovani, anziani e nuove famiglie.

Kaohsiung, Taiwan. Primo progetto di social housing nel Paese, con spazi abitativi accessibili e flessibili. Sono presenti spazi privati e comunitari, tipologie abitative miste e attenzione all’ambiente
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Il tema della casa è di primaria importanza in qualsiasi Paese e, negli ultimi decenni, si sono trovate diverse risposte alla questione abitativa. Difficoltà economiche, nuove dinamiche sociali, cambiamento del mercato immobiliare, sono solo alcune delle cause che hanno reso necessarie nuove sperimentazioni, tra cui il Social Housing.
Che cos’è il Social Housing
Il Social Housing, in italiano traducibile come edilizia residenziale sociale, è una soluzione che permette di rispondere alle esigenze abitative di una fetta di popolazione che non trova risposta alle proprie necessità nel tradizionale mercato immobiliare. Si tratta di una forma di abitazione che, andando incontro anche alle difficoltà economiche di molte persone, favorisce la socialità e la condivisione.
A seconda del Paese europeo, cambiano il nome e le modalità di sviluppo di questi progetti, nonché le norme e le regole. La Commissione Europea comunque definisce che i progetti di Housing Sociale hanno lo scopo di affittare o vendere abitazioni a prezzi accessibili a persone che si trovano, in quel momento, in diverse condizioni di disagio o difficoltà, anche temporanee.
I progetti di Social Housing spesso implicano grandi interventi di manutenzione, che possono coinvolgere anche interi quartieri, favorendo la nascita di un sistema di servizi a disposizione delle famiglie e delle persone che vivono in questi luoghi.
I nuovi progetti di Social Housing, inoltre, includono anche obiettivi di sostenibilità ed efficienza energetica. In sostanza promuove un abitare sostenibile, sociale e condiviso, grazie ad interventi di qualità, attenti all’ambiente e con molti spazi comuni e condivisi. Proprio questo lo distingue dall’”edilizia popolare”, che oltretutto è destinata a popolazione con reddito entro precisi limiti molto contenuti. Tra le fasce di popolazione maggiormente interessate dal fenomeno social housing ci sono i giovani, tra i 18 e i 34 anni, gli anziani e le famiglie monoparentali.

Carabanchel Social Housing, Madrid. Progetto di social housing con particolare attenzione alla sostenibilità
Un esempio dal Nord Europa
Anche nei paesi del Nord Europa non mancano gli esempi di social housing e tra questi c’è il progetto danese firmato da BIG. Il social housing Dortheavej, a nord ovest di Copenaghen, rientra in un ampio progetto di riqualificazione urbana. Abitazioni belle, a prezzi accessibili e “green” erano le caratteristiche richieste al momento della progettazione. Il risultato sono 66 moduli che formano un volume curvilineo che si affaccia su un cortile, la struttura è prefabbricata e i materiali utilizzati sono principalmente il cemento e il legno.

Lo studio BIG ha realizzato a Copenaghen Dortheavej, un innovativo progetto di social housing che utilizza elementi prefabbricati per abitazioni ad alta efficienza energetica e tanto verde
Social Housing in Italia
In Italia, i dati indicano che quasi 5 milioni di famiglie hanno un accesso difficoltoso alla casa e circa 1,7 milioni di persone sono in affitto con il rischio di diventare morosi.
Il problema è maggiormente evidente nelle grandi città e la nuova emergenza è in realtà relativa a persone che hanno un reddito troppo alto per accedere a una residenza popolare, ma troppo basso per il mercato libero.
In Italia sono partiti diversi progetti di Social Housing, soprattutto nelle aree metropolitane. In questi edifici i canoni d’affitto sono più bassi anche del 40%, mentre i prezzi di vendita inferiori del 35% rispetto al mercato immobiliare tradizionale. Negli ultimi dieci anni, sono stati investiti circa un miliardo e mezzo di Euro nei progetti di edilizia sociale, investimenti che hanno permesso la nascita di 220 iniziative di Social Housing in tutto il Paese. Tra le città più “vivaci” in questo campo c’è sicuramente Milano, con iniziative come “Abitare-Moneta” e “URBANA New Living”. Tra le regioni, quella che ha lanciato più progetti è appunto la Lombardia, seguita da Umbria e Piemonte.
In Italia la dimensione media dei progetti di Social housing vede edifici che ospitano 80 famiglie, con verde pertinenziale e verde pubblico fino a 30.000 mq. Inoltre, la maggior parte dei progetti (più del 60%) è in Classe A.
La normativa di riferimento è sostanzialmente composta dal D.L. 25 giugno 2008, noto come Piano Casa. In questo decreto si introduce un sistema partecipato, con un fondo immobiliare statale e il coinvolgimento di investimenti privati e di fondazioni bancarie. Sempre in questo decreto vengono individuati soggetti aventi diritto agli alloggi di social housing. La definizione di alloggio sociale, invece, è contenuta nel Decreto Ministeriale del 22 aprile 2008.
Il Social Housing a Milano
Come anticipato, sono diversi i progetti di Social Housing a Milano, sia già operativi, che ancora in fase di progettazione. Un esempio è “Cenni di Cambiamento” dello studio Rossi – Prodi Associati, che racchiude 124 alloggi, spazi comuni e servizi e aree verdi per l’intero quartiere. Si tratta di uno dei più grossi progetti residenziali realizzati in Europa con un sistema portante in legno. L’efficienza energetica era uno degli obiettivi, tant’è che tutti gli alloggi sono in classe A.

Cenni di Cambiamento, social housing a Milano
Un Bosco Verticale “sociale”
Lo Studio Stefano Boeri Architetti ha progettato un nuovo Bosco Verticale per Eindhoven, destinato al social housing, che si chiama Trudo Vertical Forest. Il progetto si caratterizza per l’uso della prefabbricazione e per l’ottimizzazione delle risorse, in modo da ridurre i costi di costruzione. Un edificio “green” alto 75 metri, che ospita 125 abitazioni in affitto calmierato. I balconi saranno poi personalizzati con diverse specie, tra alberi e cespugli.

Trudo Vertical Forest, Eindhoven @bigpicturevisual
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