Opere architettoniche del Giubileo 2025: progetti ponte tra passato e futuro

A Roma l’architettura sacra rappresenta un vero e proprio racconto storico e spirituale, dove ogni edificio testimonia epoche, stili e visioni differenti, intrecciandosi con l’identità stessa della città. Una rassegna dei più importanti progetti di riqualificazione attivati in occasione del Giubileo 2025, appena inaugurata alla Casa dell’Architettura di Roma, mostra il volto più contemporaneo della Capitale e, insieme, il grande valore della progettazione come elemento ricostituente di un tessuto storico e culturale variegato e da sempre diviso tra sacro e profano

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Opere architettoniche del Giubileo 2025: progetti ponte tra passato e futuro

In una città con oltre 900 chiese (il numero più elevato per un nucleo urbano nel panorama mondiale), parlare di architettura sacra è come sfogliare un libro di geo-storia dove ogni edificio racconta una storia diversa fatta di stili, epoche e visioni spirituali che si intrecciano con la storia stessa della città e ne definiscono il carattere insieme ad altre tipologie architettoniche.

Un concetto che hanno tenuto ben presente anche i curatori della mostraOpere del Giubileo e Architettura Sacra – I cantieri, le chiese contemporanee”, visibile a Roma fino al 10 settembre, presso la Casa dell’Architettura, un bellissimo edificio ottocentesco nel cuore del quartiere Esquilino (a due passi dalla stazione Termini) che in origine ospitava l’Acquario Romano.

Una mostra che esplora il tessuto urbano nel suo divenire tra sacro e laico

La mostra entra in profondità, va ad indagare le ripercussioni del Giubileo sul volto della città, sulla sua architettura, antica o recente, non solo chiese più o meno antiche, ma anche infrastrutture e quartieri che hanno beneficiato degli investimenti scaturiti da questa circostanza, nell’ottica di accogliere al meglio i milioni di pellegrini da tutto il mondo che un evento sacro di risonanza mondiale come questo attrae. Interventi come la riqualificazione dei sagrati delle chiese di periferia, il rifacimento di piazze e importanti siti del centro storico, il miglioramento della viabilità, la creazione di nuovi percorsi pedonali, che mirano a rendere più accessibili i luoghi di culto e a valorizzare il patrimonio architettonico sacro della città.

E poi la mostra offre un’eccellente opportunità di riflessione sull’evoluzione dell’architettura sacra a Roma e sul suo ruolo di “cerniera” nel corso della storia. Attraverso l’esplorazione di chiese moderne e contemporanee, i visitatori possono apprezzare come la fede e l’arte si intrecciano, creando spazi di bellezza e spiritualità che hanno di fatto arricchito il patrimonio culturale della città in senso lato

Intervista a Alessandro Panci, Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e provincia

L’architettura sacra a Roma è una presenza preponderante per il disegno dell’urbanistica, come si è evoluta negli ultimi 25 anni e come ha cambiato il volto della città?

Ogni Giubileo rappresenta un’importante occasione per intervenire sulla città di Roma attraverso progetti di riqualificazione urbana, valorizzazione del patrimonio edilizio e potenziamento della viabilità e delle infrastrutture. Questi interventi, oltre a migliorare la qualità della vita dei cittadini, rispondono anche alle esigenze dei pellegrini provenienti da tutto il mondo. È questo il contesto che fa da sfondo alle iniziative promosse dall’Ordine degli Architetti di Roma, che ho l’onore di presiedere.

Nel corso dei secoli, i Giubilei hanno profondamente influenzato la conformazione urbanistica della Capitale, trasformandola in occasione del suo affacciarsi al mondo. Roma si è fatta trovare pronta ad accogliere milioni di pellegrini, uniti da una profonda spiritualità, affascinati dalla sua storia, dalla sua bellezza e dalla sua unicità. Papi e amministratori cittadini hanno sempre affrontato questo appuntamento con grande attenzione, spesso con l’intento di lasciare un segno duraturo e sorprendere i visitatori.

La cadenza regolare dell’evento, ogni 25 anni, consente, in teoria, un’adeguata programmazione. Tuttavia, la complessità della burocrazia italiana rende non raro il caso in cui alcune opere vengano avviate in vista di un Giubileo e completate solo in occasione del successivo, come è accaduto, ad esempio, per alcune stazioni della metropolitana.

I progetti esposti nella mostra ospitata presso la Casa dell’Architettura di Roma, realizzati in vista del Giubileo, testimoniano una chiara volontà di intervenire sugli spazi urbani esistenti, risolvendo criticità legate alla viabilità, alla gestione di piazze e snodi ferroviari, e al miglioramento del decoro urbano attraverso opere di ripavimentazione e riqualificazione complessiva.

Ci sono architetti, urbanisti o figure professionali specializzate in questo ambito architettonico e come lavorano in una città con un sostrato culturale e archeologico così imponente?

I professionisti romani sono da sempre abituati a confrontarsi con le preesistenze archeologiche, e spesso le complesse questioni legate al rapporto tra conservazione e interpretazione contemporanea sono state affrontate con successo grazie allo strumento del Concorso di Architettura. Nella mostra attualmente in corso alla Casa dell’Architettura, molti dei progetti esposti hanno seguito proprio l’iter del Concorso di Progettazione, uno strumento prezioso per esplorare soluzioni progettuali differenti e selezionare quella più adeguata, in grado di rispondere con efficacia alle esigenze indicate nel Documento di Indirizzo Programmatico, valutando sia la coerenza tematica che la qualità complessiva dell’intervento.

Tra questi citiamo, solo a titolo esemplificativo, alcuni interventi significativi:

  • Piazza dei Cinquecento, il cui concorso è stato vinto dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese composto da TVK SARL, IT’S s.r.l., ARTELIA Italia S.p.A., NET Engineering S.p.A., Michela Rustici, Latitude Platform for Urban Research and Design;
  • il progetto per il complesso della Cisterna delle Sette Sale, affidato al gruppo guidato da Luigi Franciosini con SEQUAS Ingegneria s.r.l., BCD PROGETTI S.r.l., Paola Brunori, Roberto Salucci, Francesca Carboni e Cristina Casadei;
  • la Passeggiata ai Fori, il cui concorso è stato vinto dallo studio Labics (capogruppo) in collaborazione con Orizzontale, Openfabric, Buromilan Spa, Ia2 studio associato, e GO-Mobility s.r.l.

Come si coniuga il bisogno di edifici moderni ed efficienti, anche da un punto di vista energetico con un tessuto urbanistico così complesso e dal valore culturale inestimabile?

L’innovazione tecnologica, nel contesto storico di Roma, presenta numerose criticità che non sempre possono essere completamente superate. La tecnologia consente di intervenire anche su edifici vincolati per adeguarli agli standard energetici contemporanei, ma questi interventi richiedono una sensibilità e un’attenzione specifica: è proprio in questo contesto che la figura dell’architetto diventa insostituibile.

Le aziende produttrici, oggi, propongono materiali sempre più adatti all’inserimento in contesti storici, facilitando la risoluzione di molte problematiche pratiche. Tuttavia, resta fondamentale la conoscenza approfondita delle tecniche costruttive originarie, che consente di scegliere soluzioni capaci di integrare l’innovazione senza compromettere le qualità che rendono questi edifici delle vere opere d’arte da tutelare e valorizzare.

In questo processo che ruolo ha l’architettura Sacra, può essere una cerniera, o resta un mondo a parte?

La mostra “Opere del Giubileo e Architettura Sacra. Dai cantieri di Roma alle chiese contemporanee”, in corso alla Casa dell’Architettura fino al 10 settembre, mostra chiaramente come gli edifici sacri possano diventare parte integrante del tessuto urbano, assumendo spesso un ruolo centrale nella riorganizzazione dello spazio cittadino. In molti casi, la presenza di un edificio religioso funge da cerniera tra le diverse parti della città, diventando fulcro identitario e punto di riferimento per la collettività.

Quali sono le principali opere realizzate in occasione del presente Giubileo?

Oltre ai progetti già citati, tra quelli realizzati o in corso di realizzazione, ritengo particolarmente significativi gli interventi su Piazza Augusto Imperatore e i nuovi Parchi di affaccio sul Tevere.

Il primo, nato da un Concorso di progettazione del 2006, rappresenta un esempio virtuoso di come l’architettura contemporanea possa valorizzare un contesto complesso e di grande valore storico, migliorandone al tempo stesso la fruibilità.

I Parchi di affaccio, invece, hanno riavvicinato i cittadini romani al Tevere, restituendo loro il piacere di percorrerne le sponde a piedi o in barca, fino a raggiungere il parco presso Ostia Antica. Si tratta di interventi puntuali, ma carichi di significato, che auspico vengano progressivamente connessi tra loro per restituire pienamente il fiume alla vita cittadina.

I principali cantieri del Giubileo 2025

Piazza dei Cinquecento e i progetti in area Vaticano dello studio It’s 

Lo studio It’s, con sede nella Capitale, nel quartiere Collatino, ha realizzato diversi progetti per il Giubileo 2025: Piazza dei Cinquecento (di fronte alla stazione Termini), Piazza Risorgimento e Via Ottaviano, nel quartiere Prati.

I lavori nella piazza dei Cinquecento sono stati organizzati in più fasi, alcune delle quali verranno completate per l’Anno Santo, così da ridurre i disagi per cittadini e pellegrini in questa zona centrale dei trasporti romani.

Restyling Piazza del Cinquecento a Roma di studio It’s
Piazza del Cinquecento a Roma con la Stazione Termini. ©IT’S, TVK,My Lucky Pixel, Marco Tripodi

L’obiettivo è trasformare l’area in una piazza-giardino pubblica, migliorando la superficie, l’accessibilità pedonale e i servizi di mobilità. Come spiega Alessandro Cambi di IT’S, il progetto punta a rendere questo spazio urbano un luogo naturale e fruibile da tutti, in linea con una visione futura della città di Roma.

La Stazione Termini, parte integrante del tessuto urbano ottocentesco, è oggi isolata dal resto della città a causa del traffico veicolare caotico che la circonda. Anche Piazza dei Cinquecento ha perso la sua funzione originaria di spazio pubblico.

Restyling Piazza del Cinquecento a Roma di studio It’s
©IT’S, TVK,My Lucky Pixel, Marco Tripodi

Il progetto punta a reintegrare la stazione nel contesto cittadino, trasformandola in un luogo vivibile e connesso, attraverso un sistema di interventi graduali. Si parte dalla piazza, liberandola dai flussi meccanici per restituirle una dimensione umana e ricostruire un vuoto urbano attivo, capace di accogliere diverse funzioni e valorizzare la memoria storica del luogo. In sintesi, l’obiettivo è creare uno spazio pubblico aperto, flessibile e accessibile, che favorisca la mobilità dolce e rafforzi il legame tra stazione e città.

Nel quartiere Prati, in zona San Pietro, lo studio It’s si è occupato, invece, di due restyling urbani: Piazza Risorgimento e via Ottaviano. I luoghi oggetto del progetto si trovano in un quartiere densamente popolato e devono conciliare l’uso quotidiano con eventi straordinari legati a Piazza San Pietro.

Nel tempo, queste aree hanno subito interventi disomogenei, generando un paesaggio urbano frammentato, caotico e poco accessibile. A via Ottaviano, la rigenerazione del suolo urbano rappresenta l’occasione per ristabilire relazioni ambientali e sociali più armoniche.

Restyling via Ottaviano a Roma di studio It’s
Via Ottaviano

Il progetto punta a introdurre principi di continuità, naturalità e identità, affinché gli interventi non siano episodi isolati, ma parte di un nuovo ecosistema urbano. Sono stati ridisegnati i flussi di mobilità puntando a dare priorità ai pedoni, mantenendo comunque la circolazione del tram. La superficie uniforme e priva di dislivelli migliora l’accessibilità e rende lo spazio più flessibile, trasformando una strada di passaggio in una sorta di piazza lineare multifunzionale.

Elementi inseriti nella pavimentazione accolgono alberi, sedute e aree di sosta, creando spazi verdi che favoriscono la socialità e la rigenerazione ambientale. Come spiega Alessandro Cambi di IT’S, l’intervento si inserisce nel contesto esistente, immaginando il suolo come un ecosistema capace di attivare connessioni ambientali, sociali e sensoriali.

Sorta agli inizi del Novecento con lo sviluppo del quartiere Prati, Piazza Risorgimento si è trasformata nel tempo: negli anni Cinquanta si è adattata alla città dell’automobile, mentre per il Giubileo del 2000 è stata oggetto di un riordino urbano. Da sempre spazio ibrido, è insieme giardino, crocevia, luogo di transito e di sosta.

Oggi rappresenta un nodo cruciale della mobilità romana, punto di connessione tra l’area nord-ovest e i Lungotevere, nonché storico capolinea del sistema tranviario.

Restyling Piazza Risorgimento a Roma di studio It’s
Piazza Risorgimento

Più che una semplice piazza, è un mosaico di elementi naturali e artificiali: isole verdi, flussi di persone e mezzi, una grande area pedonale, il monumento al Carabiniere. Secondo Alessandro Cambi ripensare questo spazio pubblico significa riflettere su come vivremo la città del futuro, immaginando nuove modalità di relazione, mobilità e socialità. Il progetto, che si estende su 18.000 mq, trasforma la piazza in un ecosistema urbano capace di attivare connessioni ambientali, percettive e sociali con il contesto.

L’intervento valorizza la storia stratificata del luogo, reinterpretandola senza cancellazioni, in un dialogo continuo tra passato e presente. Nelle aree pedonali, l’asfalto lascia spazio al calcestre, una superficie naturale e permeabile, che migliora il drenaggio delle acque. Nuove alberature e elementi urbani contribuiscono a generare usi differenti dello spazio e nuove forme di socialità.

Piazza San Giovanni: un modello di “cerniera” tra vita sacra e vita urbana

La Basilica di San Giovanni in Laterano e la sua piazza rappresentano un punto cardine di Roma, dove si incontrano storia, spiritualità e vita urbana, è qui che ogni anno si tiene il concerto del 1° maggio.  Il progetto di riqualificazione, a cura dello studio One Works per Roma Capitale in vista del Giubileo 2025, mira a restituire alla città uno spazio che sia accogliente, funzionale e simbolico, capace di ospitare eventi straordinari ma anche di servire la quotidianità dei cittadini.

Restyling Piazza San Giovanni a Roma
Piazza San Giovanni – JP – ©Jan Polverini

Il nuovo assetto della piazza si basa su spazi aperti organizzati secondo un disegno ispirato ai motivi cosmateschi della Basilica, trasformati in elementi funzionali per definire percorsi, aree di sosta e socialità. La pavimentazione impiega materiali tradizionali romani (sanpietrini, travertino, basaltina) combinati con vegetazione integrata per migliorare l’equilibrio climatico, gestire le acque piovane e contrastare l’effetto isola di calore.  Per migliorare il clima estivo sono stati introdotti giochi d’acqua ed illuminazione a basso consumo per la fruizione serale.

“San Giovanni in Laterano è un luogo carico di significati, dove la dimensione religiosa e civile della città si intrecciano”, spiega Leonardo Cavalli, co-fondatore e Managing Partner di One Works. “La piazza rappresenta un simbolo di inclusività e accoglienza e il progetto nasce proprio con l’obiettivo di esaltarne questa vocazione, rispettando il valore storico del luogo e, al tempo stesso, interpretandolo alla luce delle esigenze contemporanee. Una piazza di eventi straordinari ma anche un luogo per la vita quotidiana dei cittadini”.

La filosofia progettuale dei restyling giubilari

L’approccio progettuale nei restyling urbanistici dei Giubilei romani è multiscalare, simbolico e funzionale. Mira a conciliare l’esigenza di valorizzare la città storica con quella di aggiornarla in chiave moderna, rispondendo al contempo alle necessità religiose, turistiche, infrastrutturali e politiche dell’evento.

Funzione simbolico-religiosa e rappresentativa

Le trasformazioni urbanistiche sono fortemente legate alla dimensione religiosa dell’evento: il pellegrinaggio verso le quattro basiliche principali (San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore) diventa il fulcro dell’organizzazione dello spazio urbano. L’approccio cerca di enfatizzare i percorsi simbolici e rituali, rafforzando la relazione visiva e spaziale tra i luoghi santi.

Valorizzazione del patrimonio monumentale

Restauri e risistemazioni di edifici storici e spazi pubblici di rilievo (piazze, basiliche, fontane, assi monumentali) sono determinanti. Ecco dunque che si lavora sulla pulizia e sul consolidamento delle facciate, sull’apertura di nuove visuali prospettiche, sull’illuminazione architettonica. Ad esempio, per il Giubileo del 1950, ci furono importanti restauri nella zona del Tridente e lungo via della Conciliazione, mentre per quello del 2000 si agì anche su piazza San Giovanni, piazza Santa Maria Maggiore e piazza Risorgimento.

Riqualificazione della mobilità e accessibilità

Di fondamentale importanza è il potenziamento del trasporto pubblico (in particolare metropolitane e linee di superficie) per agevolare i flussi dei pellegrini. Inoltre si attua un miglioramento dell’accessibilità pedonale insieme alla creazione di percorsi privilegiati verso i luoghi di culto.
Per il Giubileo del 2000, ad esempio, fu realizzata la nuova Stazione di Roma San Pietro e migliorata la rete di trasporto metropolitano.

Infrastrutture e servizi per l’accoglienza

Altro intervento imprescindibile è la creazione o l’adeguamento delle infrastrutture di accoglienza (ospedali, centri di assistenza, informazioni turistiche, strutture ricettive).
L’obiettivo è garantire non solo il decoro, ma anche l’efficienza urbana per rispondere all’afflusso straordinario.

Pianificazione integrata e visione strategica

I restyling urbanistici giubilari non sono solo operazioni di maquillage urbano, ma rientrano in strategie più ampie di rigenerazione urbana.
Spesso si tratta di occasioni per sbloccare finanziamenti e attuare progetti rimasti a lungo in sospeso.
Per il Giubileo del 2000, si è adottata una logica progettuale multilivello, con il Programma Grandi Eventi coordinato dal Comune di Roma e il coinvolgimento di soggetti nazionali.

Uso di architettura contemporanea in contesti storici

In alcuni casi si è fatto ricorso a interventi di architettura contemporanea per nuovi servizi (ad esempio il Parcheggio del Gianicolo, la Passerella pedonale sull’Isola Tiberina, ecc.). Questo rappresenta un tentativo di integrare l’antico e il moderno in modo rispettoso ma funzionale.

FAQ Giubileo Roma

Quali quartieri di Roma hanno maggiormente beneficiato degli investimenti per il restyling del Giubileo 2025?

Le zone centrali e semi‐centrali di Roma, in particolare Prati, Centro storico, Ostiense/Garbatella, Flaminio, Aurelio, e Appio Latino, hanno ottenuto i maggiori benefici in termini di riqualificazioni, infrastrutture e aumento del valore immobiliare associati al Giubileo 2025. Opere chiave come Piazza Pia, Via della Conciliazione, Piazza Risorgimento, Stazione Termini, Parco Schuster e le aree legate al Tevere e Tor Vergata costituiscono l’eredità verde e accessibile progettata per durare oltre l’anno giubilare.

Qual è l’approccio progettuale utilizzato nei restyling urbanistici dell’Anno Sacro a Roma?

L’approccio progettuale utilizzato nei restyling urbanistici dell’Anno Sacro a Roma (in particolare durante i Giubilei, come quelli del 1950 e del 2000) si caratterizza per una serie di interventi strategici orientati sia alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico, sia alla modernizzazione funzionale della città in vista dell’arrivo di milioni di pellegrini.

Quali saranno i cantieri del Giubileo 2050 a Roma?

Al momento non esistono piani ufficiali o cantieri futuri per il Giubileo del 2050 a Roma: l’evento è ancora lontano e le autorità non hanno annunciato nulla. Tutto ciò che è noto riguarda i preparativi per il Giubileo 2025. È sicuramente presto per dirlo, ma possiamo immaginare che anche i progetti di riqualificazione urbana per il Giubileo 2050 riguarderanno il miglioramento della viabilità, la restituzione di alcune aree ad una più agibile vita cittadine, l’incremento di aree verdi.

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