Edilizia salubre: l’importanza del patologo edile in vista della Direttiva Case Green

Tra i 15mila professionisti mancanti per concretizzare il recepimento della Direttiva EPBD, servono anche patologi edili. Sono i professionisti più vocati a realizzare interventi mirati a un’edilizia salubre, racconta Marco Argiolas, esperto in materia

A cura di:

Edilizia salubre: l’importanza del patologo edile in vista della Direttiva Case Green

C’è un estremo bisogno di edilizia salubre e di figure professionali competenti che possano contribuire a migliorare la qualità del patrimonio edile. Gli edifici “malati” sono tanti, troppi: nel 2016 più di 80 milioni di europei vivevano in edifici umidi e quasi il 75% del parco è inefficiente dal punto di vista energetico. Nel 2020, tra il 5% e il 39% della popolazione, a seconda dello Stato membro, viveva in abitazioni con tetti che perdevano, pareti, pavimenti o fondamenta umidi, o infissi o pavimenti marci (Fonte: European Environment Agency su dati Eurostat).

Nel 2026 l’Italia sarà chiamata al recepimento della EPBD. Tuttavia mancano all’appello 15mila professionisti: secondo GBC Italia, Sima e AIB, questa lacuna rischia di rallentare la riqualificazione energetica e l’attuazione stessa della Direttiva Case Green.

Marco Argiolas, esperto e tra i pionieri nell’ambito della patologia ediliziaTra questi professionisti, quanto manca la figura del patologo edile? «Tantissimo, perché tutte le tematiche edili occorre che vengano affrontate con una visione laterale, ossia la capacità di guardare non solo alle necessità dirette, ma anche ai possibili effetti derivanti da una determinata mancanza. Cosa succede se anziché un tassello in più se ne mette uno in meno? Cosa succede se anziché inserire il componente giusto, ne viene posto uno sbagliato? Tutto questo, alla fine pesa sul risultato finale e sulla vita dell’edificio», afferma Marco Argiolas, esperto e tra i pionieri nell’ambito della patologia edilizia.

Un mestiere ricercato: il patologo edile

Coordinatore di svariate iniziative di disseminazione e di formazione in tema di edilizia salubre, titolare del Marchio Registrato Patologo Edile® e autore di diversi libri sulla patologia edilizia, Argiolas lavora a risolvere le patologie edilizie da quasi quarant’anni. È stato chiamato a intervenire in contesti di tutti i tipi, dalle dighe agli archivi pontifici, dalle torri di controllo aeroportuali, alle centrali elettriche e dai tunnel ferroviari, al Ponte Vecchio di Firenze e può contare, tra i committenti, diversi casi illustri e diverse lussuose ville storiche che si affacciano sul Lago di Como. Una prestigiosa Università americana, attraverso il suo Centro di Studi sul Rinascimento Italiano l’ha contattato per svolgere un lavoro di consulenza nei lavori per la realizzazione di una biblioteca di volumi del Cinquecento, in un antico stabile ubicato in provincia di Firenze.

Tra i suoi clienti c’è anche Banca d’Italia, per seguire gli interventi di protezione dall’acqua del MUDEM – Museo della Moneta, la cui apertura è prevista per il 2026, e diverse ville storiche prestigiose situate nel Lago di Como, sede di uno tra i grandi hotel più famosi al mondo.  Anche lo Yacht Club Porto Cervo Costa Smeralda si è avvalso della sua competenza.

Negli ultimi due anni Argiolas è stato anche protagonista di una serie di iniziative dedicate alla divulgazione del mestiere, dal nuovo corso di Alta formazione sulle patologie edilizie, ai Corsi CEIM per Consulenti Esperti di Impermeabilizzazioni e a quelli per Esperti in Murature Umide che si terranno a Venezia, oltre alla prossima costituzione di Assopatologi edili – di cui Prospecta Formazione è main partner – il cui scopo è istituire in Italia la figura del patologo edile.

«Il mio personale contributo è aver scoccato la scintilla, in un ambiente già recettivo: esiste da tempo la percezione dei problemi derivanti dai difetti costruttivi. Così si è arrivati a spendere, ogni anno in Italia, oltre 14 miliardi di euro per rimediare ai danni provocati da difetti costruttivi e causa di patologie edili».

In pratica, ogni anno si spende quanto servirà a realizzare il Ponte sullo Stretto.

Negli USA è stato calcolato che le spese di manutenzione straordinaria derivanti da difetti non corretti, ogni anno causa costi aggiuntivi pari a circa il 2% del valore iniziale dell’edificio all’anno (Fonte: A State-of-the-Art Report on Building Pathology).

La necessità di contare su professionisti per un’edilizia salubre

«Abbiamo vissuto una situazione nefasta a seguito dei lavori avviati con il Superbonus, ma non solo, dove si è registrata un’accelerazione enorme di attività svolte spesso in fretta, da parte di aziende non qualificate, che ha moltiplicato i problemi derivanti da attività edili», rileva l’esperto.

Proprio per cercare di individuare fin da subito problemi, e cercare di puntare a un’edilizia salubre, diverse realtà hanno cominciato a porre attenzione sulla figura del patologo edile.

Edilizia salubre: l’importanza del patologo edile in vista della Direttiva Case Green

Tra questi, ci sono anche i valutatori immobiliari, che spesso hanno a che fare con immobili aggravati da difetti, in grado di incidere sul valore effettivo del bene. «Alla perdita economica derivante dalla necessità di intervenire sullo stabile va aggiunta quella che consegue al tempo necessario per rimediare, che ritarda il tempo di messa in vendita», segnala Argiolas. Lo stesso fa sapere che una delle primarie società di architettura e design d’Italia per fatturato, sta pensando concretamente di prevedere un dipartimento ad hoc per la patologia edilizia nella propria struttura. «È una prassi usuale nelle grandi strutture d’ingegneria internazionali, soprattutto in Gran Bretagna, dove al loro interno hanno dipartimenti di patologia edilizia: qualsiasi progetto passa prima da lì e il risultato è che spesso cambi in ragione delle modifiche necessarie perché possa essere di qualità».

Le abilità richieste e la necessità di un’adeguata disseminazione e formazione

Cosa serve per svolgere il lavoro di patologo edile? «Innanzitutto, occorre avere una grande esperienza, tanta curiosità e tantissima passione. È necessario imparare dagli errori altrui per sapere dove intervenire. Ma risulta altrettanto importante interpretare questo mestiere come una missione, avendo come primo obiettivo quello di aiutare le persone. Dico sempre che, in media, per ogni mille euro derivanti dal mio intervento, il cliente riesce a risparmiarne dai 20 ai 30mila euro. C’è anche bisogno di comunicare, di divulgare, di condividere per trasferire questo enorme bagaglio di conoscenze che serve per evitare di commettere errori e addivenire a un’edilizia salubre e di qualità», segnala Argiolas. Questo lavoro di disseminazione deve cominciare a scuola e proseguire: «in Italia, a livello universitario, solo il Politecnico di Milano eroga corsi di patologia edilizia, malgrado ci siano anche altri docenti competenti e appassionati agli stessi temi in altre università».

È fondamentale sviluppare la pratica anche perché c’è molto da fare per risanare stabili, oggetto non solo di problemi strutturali ma anche causa di problemi di salute in chi li abita. Negli Stati Uniti, i costi sanitari annuali stimati dovuti a umidità e muffa ammontano a 17 miliardi di dollari per la morbilità e la mortalità dell’asma, a 3,7 miliardi di dollari per la rinite allergica e a 1,9 miliardi di dollari per la bronchite acuta (Fonte: Berkeley Lab).

Le patologie edilizie sono dovute per l’80% all’acqua e all’umidità; perciò, il patologo edile dovrà necessariamente essere competente sui temi che riguardano la protezione dall’acqua, le infiltrazioni, la risalita muraria e la formazione di muffe e condense.

Per cercare di rimediare occorre sensibilizzare anche l’ambito politico-istituzionale ed è quanto intende fare Argiolas: «a questo proposito, mi sto spendendo perché si arrivi a novità importanti nel 2026. Al momento non vi posso anticipare niente, ma i risultati stanno per arrivare».

FAQ Patologo edile

Cos’è la patologia edilizia?

La patologia edilizia è la disciplina che studia le anomalie, i difetti e il degrado degli edifici per comprenderne le cause, diagnosticarle e trovare soluzioni appropriate. Queste problematiche, come infiltrazioni, muffe, crepe e umidità, possono derivare da errori di progettazione, costruzione, manutenzione o da fattori ambientali. L’obiettivo è preservare il valore del patrimonio edilizio e garantirne sicurezza e salubrità.

A quanto ammontano i danni provocati dalle patologie edilizie?

Ogni anno in Italia vengono spesi circa 14 miliardi di euro per rimediare ai danni provocati da difetti costruttivi e causa di patologie edilizie.

È un problema solo italiano?

No. Le patologie edilizie tocca tutta l’Europa, considerando che il patrimonio esistente è datato ed energivoro. L’85% degli edifici nell’UE è stato costruito prima del 2000 e tre quarti dell’insieme presenta scarse prestazioni energetiche, annota la Commissione Europea, segnalando che il tasso annuo di riqualificazione è fermo all’1%.

Circa il 15% della popolazione dell’UE vive in una casa con un tetto che perde (dato 2020) e nei Paesi UE-27, il 15,5% dei cittadini vive in un’abitazione che ha problemi di umidità (dati 2023).

Chi è il patologo edile?

Il patologo edile è il professionista specializzato nello studio, nella diagnosi e nella cura delle “patologie” degli edifici, ovvero di tutti quei difetti costruttivi, degradi e malfunzionamenti che compromettono la salubrità, l’efficienza energetica e la durabilità del costruito. È una figura tecnica di alta competenza, che unisce conoscenze di ingegneria, fisica edile, materiali e umidità strutturale, con una visione sistemica e preventiva.

Come il medico per il corpo umano, il patologo edile analizza le cause dei problemi – infiltrazioni, muffe, risalite capillari, cedimenti, degradi superficiali o strutturali – per individuare la terapia più adeguata. Si tratta di un mestiere basato su esperienza, metodo diagnostico e capacità di interpretare il comportamento del “sistema edificio” nel tempo. 

Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici

Commenta questo approfondimento